Orlando: “Interessi criminali su Bellolampo”

QUADRO NEWS.pngÈ “quasi domato”, come ha spiegato questa mattina il comandante dei vigili del fuoco di Palermo, Gaetano Vallefuoco l’incendio nella discarica di Bellolampo, che brucia ininterrottoamente da quasi nove giorni. Anche questa mattina i vigili del fuoco, il corpo forestale, la protezione civile e l’Amia sono sul luogo per continuare l’opera di copertura del terreno andato a fuoco, mentre non sono più in azione i Canadair che in una settimana hanno effettuato centinaia di lanci d’acqua.

 L’intera discarica è stata suddivisa dai vigili del fuoco in 33 sub-aree monitorate costantemente. Le temperature registrate oggi indicano che solo in due punti all’interno della quarta vasca c’è ancora combustione sotterranea. Qui continua l’opera di copertura con terra per soffocare i focolai. Intanto dai dati dell’Arpa non risultano per ora concentrazioni anomale di diossina. A riferirlo è il sindaco, Leoluca Orlando, che stamattina ha compiuto un sopralluogo.

L’inquinamento. “Credo che sia doveroso per prima cosa  –  dice il sindaco  –  dare conto ai cittadini dei dati forniti dal comandante dei vigili del fuoco rispetto alla presenza di agenti chimici pericolosi per la salute. Il nucleo Ncbr dei vigili, formalmente competente e tecnicamente attrezzato per questo tipo di emergenze, è stato continuamente presente in discarica, monitorando in tempo reale la situazione, anche al fine di attuare forme speciali di protezione degli operatori che stavano lavorando sul posto ed erano ovviamente i più esposti a rischi. Mai da domenica, il nucleo Ncbr ha ritenuto di dover adottare forme di protezione degli operatori di livello emergenziale, segno del fatto che pur in presenza di una situazione critica, non sono stati superati i livelli di guardia”.

“Per quanto riguarda l’Arpa (agenzia regionale per la protezione ambientale)  –  dichiara ancora Orlando  –  la stessa ha trasmesso ieri un rapporto nel quale si evidenzia che dalla notte fra il 29 e il 30 luglio al 3 agosto, sono stati effettuati campionamenti continui in 13 punti, oltre ovviamente che a Bellolampo. I punti di raccolta dei dati, presenti sia nei quartieri più esposti alla ricaduta di fumi, sia in altre zone della città e della provincia sono stati i seguenti: via Torre Ingastone, Centro Commerciale La Torre, Scuola Media G. Russo, via Castellana, Boccadifalco, via E. Di Blasi, Facoltà di Ingegneria  –  viale delle Scienze, via P. pe di Villafranca, Circolo didattico Cruillas, via Belgio, piazza Castelnuovo, largo degli Oleandri  –  Torretta, Strada Provinciale  –  Cimitero  –  San Giuseppe Jato. Nel documento fornito dall’Arpa si afferma che “Dall’esame dei dati provenienti dalla determinazioni dei Voc (Composti organici volatili derivanti dalla degradazione di materiali organici plastici e cellulosici) relativi ai campioni prelevati sul sito dell’incendio e nelle aree circostanti, si evidenziano bassi livelli di concentrazione di composti clorurati (clrometano) che fanno presupporre livelli non elevati di diossine”.

Si sottolinea però che per quanto riguarda le diossine “trattasi di analisi complesse che richiedono diversi giorni di esecuzione e, se eseguite su percolato atmosferico, richiedono la filtrazione di elevati volumi di aria, fino a 800 metri cubi”. Attendiamo quindi che sia l’Arpa a fornire dati definitivi, ma credo che sia utile ricordare che in tutte le comunicazioni ufficiali ricevute dal Comune, compresa la nota dell’Ufficio dell’Ente attuatore della Regione, è stato evidenziato come non vi sia rischi per la salute umana”.

Interessi criminali. “Come è noto a tutti, in via del tutto precauzionale e cautelare  –  afferma ancora Orlando  –  il 3 agosto scorso ho comunque adottato una ordinanza, di intesa con la Prefettura e seguendo le indicazioni dell’Ordine dei Chimici, con una serie di prescrizioni di ordine sanitario, ivi compresi alcuni inviti alla cittadinanza, dandone ampia diffusione a mezzo stampa e web. Ancor di più dopo il sopralluogo di stamattina nel corso del quale mi sono state evidenziate le anomalie del percorso delle fiamme e la molteplicità dei fuochi, credo che sia necessario sottolineare come attorno al ciclo dei rifiuti in generale e attorno all’Amia in particolare possano esserci interessi criminali volti a mettere in difficoltà la cittadinanza palermitana e a produrre sprechi tipici di una economia di emergenza. L’avvio di una nuova amministrazione comunale dichiaratamente di rottura rispetto al malgoverno della città e agli sprechi criminali realizzati dalla Dirigenza dell’Amia (oggetto per altro di accertamenti da parte della Corte dei Conti e della Magistratura ordinaria), così come la imminente campagna elettorale regionale possono essere motivi di manovre strumentali da parte delle organizzazioni criminali e occasione per mettere in atto azioni a favore di interessi inconfessabili volti a determinare il tracollo dell’Amia e il passaggio della stessa nelle mani di immancabili gruppi speculativi che sono gli stessi che hanno messo in ginocchio Palermo e la Sicilia”.

L’attacco ai commissari. “Intendo difendere in tutti i modi l’Azienda pubblica di igiene ambientale, denunciando la insufficienza dell’attuale gestione straordinaria, una gestione alla quale il Comune è del tutto estraneo. Di tale insufficienza e dell’inadeguatezza rispetto alla necessità di rimettere in equlibrio i conti dell’azienda ho già scritto al Minsitro per lo Sviluppo Economico, cui ho inviato una lettera venerdì scorso. Durante il sopralluogo di stamattina è stato possibile riscontrare l’assoluta mancanza di elementari condizioni di sicurezza per i lavoratori e di prevenzione degli incendi nella discarica. Dalle micro disfunzioni come la dotazione di tutto il personale con adeguati DPI (Dispositivi di protezione individuale) alle macro disfunzioni, come l’inadeguatezza dell’impianto antincendio, la mancata copertura giornaliera dei rifiuti con la terra o l’incredibile uso di materiali altamente infiammabili, è evidente che l’Azienda è priva di una vera gestione, affidata del tutto alla buona volontà dei lavoratori. È evidente che la città e l’Amministrazione comunale non possono sopportare una condizione di degrado aggravata dagli ingenti costi necessari per fronteggiare situazioni di emergenza come quella attuale.

Intanto, oggi pomeriggio si riunirà all’assessorato regionale della Salute, a Palermo, un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le componenti coinvolte nella gestione dell’emergenza provocata dal rogo nella discarica palermitana di Bellolampo, a cominciare da Arpa Sicilia, Azienda sanitaria provinciale e Comune.

Una misura voluta dall’assessore e vicepresidente della Regione siciliana, Massimo Russo, per “monitorare da vicino la situazione sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza alimentare”. Si attendono infatti tra domani e mercoledì i dati delle analisi eseguite per verificare la presenza di diossina nell’aria. E questa sera, a Borgo Nuovo, si terrà, un incontro pubblico con la cittadinanza preoccupata per l’incendio che non è mai stato domato.

E a Palermo, vista la chiusura della discarica, si sono accumulati per strada tonnellate di spazzatura. In molte strade ci sono vere e proprie minidiscariche di rifiuti che con il caldo asfissiante di queste ore rendono l’aria irrespirabile. Cinquanta gli interventi dei vigili del fuoco in poche ore a Palermo e in provincia per gli incendi divampati in diverse zone, sia per il vento caldo che per i cumuli di immondizia dati alle fiamme dai cittadini esasperati dalla presenza di tonnellate di rifiuti per strada a causa della chiusura della discarica di Bellolampo. Le situazioni più critiche si sono registrate tra ieri e oggi a Belmonte Mezzagno, Montagna Longa, Carini e a Borgetto nella zona di monte Gradara. Alcune case sono state distrutte dalle fiamme. Sono intervenute numerose squadre di vigili del fuoco. Nella notte sono arrivate anche squadra da Enna e Caltanissetta per i rinforzi.

Fonte e foto: RepubblicaPalermo

Orlando: “Interessi criminali su Bellolampo”ultima modifica: 2012-08-06T16:11:00+02:00da football12
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