cinema e tv

Mondello, scoparsi i canali tv Rai. Ecco le cause del disagio

2774393565.71.pngPiù di dieci mila palermitani al buio. Ma non si tratta di un blackout elettrico, stiamo parlando del passaggio dal segnale analogico al digitale terrestre. Dal 4 luglio, data in cui è calato il sipario sulla vecchia tv in tutta la Sicilia, nelle zone di Mondello e Addaura, a Palermo, i cittadini non non sono mai riusciti a vedere i canali Rai, per i quali, naturalmente, pagano il canone.

Per quanto riguarda quella zona della città, infatti, il segnale viene captato da un ricevitore, un’antenna ponte, che è installata sul tetto dello Splendid Hotel La Torre di proprietà dell’avvocato Di Giovanni, il quale, scaduta la convenzione stipulata nel 1988 con il Comune, ha deciso di non permettere ai tecnici Rai di effettuare la rimodulazione necessaria per il passaggio a l digitale.

Ciro Di Vuolo, presidente del Corecom, comitato regionale per le comunicazioni, spiega che il proprietario dell’hotel che ospita l’antenna ponte ha avanzato una richiesta in denaro di circa 12 mila euro l’anno per continuare a ospitare il ripetitore. Lo scorso 23 luglio, dopo migliaia di segnalazioni fatte dai cittadini al Corecom e al centralino della Rai, Di Vuolo ha convocato un tavolo tecnico-politico per cercare di venire a capo della situazione. Presenti all’incontro tutte le parti coinvolte: sia Di Giovanni con il suo legale, che l’ingegnere Isgrò responsabile per il Comune dello sportello unico delle attività produttive, Lilla Mangione, dirigente dell’ispettorato della comunicazione che fa capo al ministero dello Sviluppo economico e due esperti in rappresentanza del servizio pubblico.

Ma ancora oggi, a distanza di una settimana, i cittadini di Mondello e Addaura non vedono i canali Rai: “I dirigenti del Comune sono letteralmente spariti – denuncia Di Vuolo – da giorni cerco di mettermi in contatto con l’amministrazione comunale ma non ho avuto nessuna risposta. Dalla riunione, dopo un primo momento di in cui tutte le parti si accusavano a vicenda, eravamo riusciti a trovare una soluzione per risolvere il problema: il Comune si impegnava a pagare dodici mila euro a Di Giovanni e la Rai si impegnava a trovare entro un anno una nuova collocazione al ripetitore. Dopo sette giorni siamo ancora nelle stesse condizioni”.

La pazienza dei cittadini e del presidente del Corecom è agli sgoccioli: “Attenderò fino a mercoledì – ha chiarito Di Vuolo – se non avrò ancora nessuna risposta non potrò far altro che convocare un’altra riunione straordinaria. I cittadini non possono essere trattati in questo modo”.

Fonte: livesicilia.it

Ficarra e Picone contro le trivelle nel Canale di Sicilia

QUADRO NEWS.png“U mari nun si spirtusa“, un video appello in dialetto siciliano per fermare le trivelle nel mare di Sicilia. Testimonial d’eccezione del No trivelle tour di Greenpeace, Salvo Ficarra e Valentino Picone, siculi doc che prestano la loro comicità per sostenere una causa terribilmente seria. Le trivellazioni sono veri e propri buchi nell’acqua. La campagna di Greenpeace U mari nun si spirtusa, partita la scorsa settimana, attraverserà diverse città costiere della Sicilia per sensibilizzare cittadini ma soprattutto sindaci e amministrazioni locali ad opporsi alle trivellazioni petrolifere nel Canale di Sicilia.

Bisogna farlo per tutelare un patrimonio di biodiversità immensa. La fauna e la flora che si trovano nel Canale di Sicilia sono tra le più ricche dell’intero Mediterraneo e l’impatto ambientale di esplorazioni e trivellazioni per portare a galla l’oro nero farebbe precipitare in un abisso profondo e senza via d’uscita l’habitat di decine di specie vegetali e animali.

Un tesoro che non ritorna, degno di essere preservato perché mantiene gli equilibri ecosistemici, sostiene il turismo, al contrario del petrolio che inquina e altro non fa che far arricchire le compagnie petrolifere (i soliti noti), a discapito del benessere e dell’economia a basso impatto di intere comunità, fondali e aree costiere.

Greenpeace, sul suo portale, ha lanciato un appello per raccogliere quante più adesioni possibili a sostegno dello stop alle trivellazioni nel Canale di Sicilia. Qui potete firmare l’appello e “Diccillu ‘o sinnacu”.

Gli attivisti di recente hanno fatto appello persino ai Santi Patroni, srotolando un messaggio nel corso del “Festino” di Santa Rosalia, una delle manifestazioni religiose più importanti della regione. Al passaggio del carro della “Santuzza” lungo le vie centrali di Palermo, da un balcone è comparso un grande striscione:  “Santa Rosalia proteggi il mare dalle trivelle”. (EcoBlog)

Aspiranti chef alla riscossa: casting a Palermo e Catania per la Prova del Cuoco

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La sfida tra Pomodoro Rosso e Peperone Verde non si combatte nel reparto ortofrutticolo del supermercato, ma è la competizione a cui ambiscono le decine di aspiranti concorrenti della tredicesima edizione de La prova del cuoco che hanno partecipato ai casting organizzati dalla Endemol con le loro tappe anche in Sicilia, fino ad oggi a Palermo e martedì scorso a Catania.

Casalinghe, lavoratrici, studentesse e pensionate. Tra loro anche qualche uomo. Tutti, uniti da una passione comune, quella per la cucina. Quella capitanata da Antonella Clerici è la prima delle trasmissioni ambientate tra i fornelli: ripartirà con la nuova edizione su Raiuno il 10 settembre ed è a caccia di nuovi volti che affiancheranno gli chef.

Costa Concordia – Intervista a Schettino: Mediaset si aggiudica l’asta, pagherà 57mila euro

QUADRO NEWS.pngMediaset è riuscita ad aggiudicarsi la prima intervista al comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino. Stasera, nel programma di Canale 5 “Quinta colonna”, Schettino parlerà del naufragio della Concordia, dove morirono 30 persone. Per ottenere l’intervista Mediaset ha dovuto partecipare ad un’asta…

che iniziava da 50mila euro, e i bene informati dicono che il Biscione abbia sborsato al comandante 57.000 euro per le sue parole in esclusiva. Il programma andrà in onda stasera, martedì 10 luglio, alle 21.10. E il web s’infuria e se la prende sia con Mediaset sia con Scettino. “50mila euro a schettino per un’intervista. Uno che ha causato la morte di persone innocenti. L’Italia merita di sprofondare. Indignata”. E poi: “Con Schettino ospite a Quinta Colonna molti sperano nello share a picco”. Sono tutti di questo tenore i commenti sulla rete.

Palermo, Addaura e Mondello restano senza segnale Rai

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, tv, televisione, digitale terrestreDodicimila residenti della zona di Mondello-Addaura, borgate marinare di Palermo, da stamane non vedono i canali della Rai, a seguito del passaggio dal sistema analogico a quello digitale terrestre. “Tale situazione – afferma il presidente del Corecom Ciro Di Vuolo – e’ dovuta dall’impossibilita’ dei tecnici di Rai Way di intervenire sul ripetitore installato all’interno dello stabilimento La Torre di Mondello, oggetto di contenzioso tra la proprieta’ dello stabilimento e l’amministrazione comunale. Faccio appello – conclude il presidente del Corecom – alla sensibilita’ delle parti per addivenire alla soluzione di tale problematica in tempi brevi, garantendo cosi’ la visione dei canali del servizio pubblico televisivo”. (AGI)

Crozza, lite con la Carfagna a Ballarò (Il video)

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, tv, televisione, Mara Carfagna, Maurizio Crozza Autoironia. Una parola che l’ex Ministro alle Pari Opportunità, Mara Carfagna, sconosce come del resto tante altre. Ennesima, pessima figura per il parlamentare del Pdl durante la consueta copertina di Maurizio Crozza nella puntata di ieri 19 giugno di Ballarò. Come era prevedibile il comico genovese punzecchia ripetutamente gli ospiti di Giovanni Floris presenti in studio.

Tutti stanno allo scherzo, tutti si fanno una risata. Solo Mara Carfagna si risente delle battute di Crozza, per altro azzeccatissime e non direttamente rivolte all’ex ministro. Ci poteva andare molto più pesante, invece resta sulle frecciatine simpatiche. La Carfagna replica, interrompe Crozza più volte, impedendo la chiusura del monologo. Ne scaturisce uno spettacolino imbarazzante (solo per l’Onorevole).

Sicilia, entro il 4 luglio si passerà ufficialmente al digitale terrestre

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Il 4 luglio 2012 segnerà la fine della televisione analogica e il passaggio definitivo alla televisione digitale terrestre in tutta Italia. La Sicilia è una delle ultime regioni ad allinearsi al nuovo standard: Palermo, il capoluogo regionale, addirittura quattro giorni dopo il 30 giugno, termine ultimo a livello nazionale.

Per continuare a ricevere i nostri programmi preferiti e vederne tantissimi altri nuovi basta un semplice adeguamento. Si può infatti comprare un televisore di nuova generazione con tuner digitale integrato, oppure acquistare e collegare un decoder per il digitale terrestre. Lo switch-off (ovvero lo spegnimento delle frequenze analogiche) verrà eseguito durante la mattinata del giorno stabilito per ciascun comune.

Questo è il calendario dello switch off reso noto dal Comitato siciliano per le comunicazioni (Corecom):

  • 11 e 12 giugno isole di Ustica, Pantelleria, Linosa e Lampedusa;
  • 15 giugno Messina e costa ionica della provincia, isole Eolie;
  • 19 giugno Catania, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e parte delle province;
  • 20 giugno Capo Passero e parte delle province di Ragusa e Siracusa;
  • 21 e 22 giugno Agrigento e provincia, parte delle province di Caltanissetta, Palermo e Trapani;
  • 2 luglio Trapani e provincia, isole Egadi e parte della provincia di Palermo;
  • 3 luglio parte tirrenica provincia di Messina e parte provincia Enna e Catania;
  • 4 luglio Palermo e parte della provincia.

La truffa sulle pay-tv: blitz nel Palermitano

QUADRO NEWS.pngGuardavano a basso prezzo Sky, Mediaset Premium e i principali canali a pagamento, con canoni da 15 a 20 euro, a fronte di una spesa che, con abbonamenti regolari, sarebbe stata ben più consistente. La Guardia di finanza di Bagheria (Palermo), nell’ambito dell’operazione denominata “Card Sharing”, coordinata dalla Procura di Palermo, ha scoperto un sistema studiato per decodificare il segnale delle pay…

per view e a dirottarlo verso altri utenti, tramite la rete internet Adsl. 57 i denunciati.   
La frode è stata messa in atto da un abitante di Bagheria, insieme a un complice, che in un deposito di mezzi agricoli aveva realizzato un laboratorio usando pc, server e decoder, oltre a varie card Sky e Mediaset Premium. Da un abbonamento regolarmente attivato, il segnale criptato veniva violato e decodificato, in modo da renderlo visibile in chiaro; successivamente, tramite internet, il segnale veniva trasmesso ai decoder utilizzato dai clienti, i quali potevano vedere l’intera programmazione offerta dalle pay-tv.   
I finanzieri sono riusciti a risalire ai nomi degli utilizzatori attraverso l’esame degli indirizzi Ip rilevati dai pc trovati nel box dell’ideatore del sistema. Uno dei due ideatori della truffa aveva il compito di procacciare persone alle quali intestare gli abbonamenti regolari, dai quali veniva prelevato e smistato il segnale satellitare. Gli abbonati, solo in alcune circostanze, erano consapevoli. Al pagamento dei canoni mensili provvedevano i componenti del sodalizio, attraverso carte di credito prepagate, anch’esse intestate a persone ignare. 

Fonte: gds.it

Palermo, call center Amia: “A Striscia la Notizia hanno rifilato bufala”. Il video di Stefania Petyx

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, televisione, striscia la notizie, amia, rifiuti palermo, call center amiaRiguardo al servizio trasmesso ieri sera da ‘Striscia la notizia’, va chiarito che Amia non ha alcun ‘call center’, ne’ alcuna sede in via Praga”. E’ quanto precisa in una nota la stessa azienda di raccolta rifiuti di Palermo. Presso la sede aziendale di Amia, in piazzetta Cairoli, e’ in funzione solo il numero verde istituzionale (800237713), prosegue la nota, al quale rispondono alcuni dipendenti dell’azienda, senza…

nessun dispositivo automatico o messaggio registrato. ”Striscia la notizia”, invece, ”ha indicato un altro numero telefonico, che non e’ attivo; erroneamente Telecom lo ha inserito sugli elenchi telefonici, ma da tempo l’azienda chiede a Telecom di cancellarlo”.

”Chiarito cio’ – recita ancora la nota dell’Amia – ‘Striscia la notizia’ ha chiamato questo numero non attivo, che in questo periodo viene temporaneamente utilizzato da un gruppo di volenterosi dipendenti di vari settori, dotati di competenze informatiche, che stanno mettendo a punto (su loro iniziativa, a titolo volontario e gratuito, per aiutare l’azienda), un sistema a costo zero che consentira’ agli utenti di chiamare Amia evitando lunghe attese al telefono.

Il sistema non e’ ancora attivo, i dipendenti lo stanno solo testando. Pertanto – conclude Amia -, chi ha chiamato ‘Striscia’ ha rifilato alla trasmissione una ‘bufala”’. (ASCA)

IL VIDEO DI STRISCIA LA NOTIZIA>>

Ficarra e Picone ritornano a Striscia la Notizia: “A Mondello iniziata nostra storia”

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«Quando arriviamo a “Striscia” gli autori sono allegri. Siamo come le rondini, se ci vedono capiscono che a Milano l’inverno è finito. Per loro le stagioni dell’anno sono estate, autunno, inverno, Ficarra e Picone». A Mondello (Palermo), invece, l’inverno sembra finito da mesi. C’è gente che fa il bagno e la spiaggia è affollata di ragazzi che «se la buttano», come si dice da queste parti quando si salta la…

scuola. «Quanti ricordi» sospira Ficarra. «La mattina venivo qui così spesso che avevo il posto fisso». Nell’aria c’è il profumo degli arancini e di frittura d’ogni tipo. «Noi siciliani siamo geneticamente predisposti, siamo nati per soffriggere, come diceva un amico nostro». È l’inizio di un’altra intervista impossibile a Ficarra e Picone, per la settima stagione conduttori di «Striscia». E dire che la spiaggia di Mondello ha un alto valore simbolico: su questa sabbia vent’anni fa è iniziata la loro storia. «Ai tempi eravamo in quattro. Era la vigilia della nostra prima serata in un pub e dovevamo fare le prove in una casa qui a Mondello» racconta Picone. «Il nostro amico però si era dimenticato le chiavi e ci siamo messi a provare sulla spiaggia».

Che genere di repertorio avevate?
Picone: «Cose da Zuzzurro e Gaspare».

Nel senso che vi ispiravate a loro?
Ficarra: «No, nel senso che erano proprio i loro sketch. Tali e quali».

Loro l’hanno mai saputo?
P.: «Ci costituimmo al primo incontro».
F.: «A un certo punto avevamo preso loro tutto quello che c’era da prendere e dovevamo capire se c’era dell’altro».
P.: «Così abbiamo cercato il numero del loro ufficio e abbiamo telefonato. “Pronto, siamo dei comici siciliani…”».

Com’è finita?
P.: «Sono stati fantastici. In seguito Zuzzurro ha pure scritto apposta per noi».

Anche voi avete ceduto parte dei vostri pezzi a due cabarettisti belgi.
F.: «Siamo pure andati a Liegi a vederli».

Le battute funzionavano anche lì?
P.: «Sì. Faceva un certo effetto».

Si diventa ricchi a vendere battute?
F.: «Ma no, non è il nostro lavoro. Le abbiamo praticamente regalate, sono due comici giovanissimi».

I belgi non sono noti per essere allegroni: vuol dire che siete dei luminari della risata. In fondo fin dagli esordi non avete lasciato nulla al caso.
F.: «Veramente abbiamo sempre puntato tutto sul caso. Se abbiamo dato a qualcuno l’impressione di aver studiato, ce ne scusiamo».

Secondo un sondaggio Demos-Coop «Striscia» è il programma più credibile della nostra tv. Battete pure i tg.
F.: «Hanno iniziato loro, i tg. La satira è rimasta al suo posto, è la quantità di idiozie sparate dai tg a essere aumentata».

Intanto però per essere informata la gente sta a sentire due come voi.
P.: «Ed è qui che bisogna farsi delle domande. Perché a dare le notizie devono essere dei pupazzi?».
F.: «Perché quello siamo: dei pupazzi».
P.: «Solo che il Gabibbo ha l’imbottitura fuori, noi ce l’abbiamo dentro. Siamo dei Gabibbi rivoltati».

È strano vedere due battitori liberi come voi al servizio di «Striscia».
P.: «Ma Striscia è Striscia. Lo guardavamo sempre, prima di condurlo».

Ne guardate molta, di tv?
P.: «No. Ma non siamo di quelli che dicono che la tv di una volta era più bella».
F.: «Andate a rivedere “Canzonissima” o un vecchio sceneggiato. Nei dialoghi tra una battuta e l’altra passavano i treni».

Se vi chiedo cosa vi piace di certo mi dite anche voi «Report», vero?
F.: «No, perché? Anche Zelig, le Iene, Fiorello, Geppi Cucciari».
P.: «Un giorno gli archeologi ritroveranno i loro show e diranno: “Però!”».

Qualcosa che proprio non vi piace?
P.: «I talk show con sempre gli stessi ospiti che parlano di tutto. Puoi abbassare il volume e immaginare che stiano discutendo di qualunque tema: governo tecnico, ritorno del costume intero, un omicidio o la frittura degli arancini».
F.: «O dell’omicidio degli arancini».

A voi non piacerebbe avere un grande varietà tutto vostro?
P.: «Certo. Ma è un punto d’arrivo».

Al futuro ci pensate?
P.: «Certo che sì. Infatti abbiamo aperto una friggitoria a Palermo».

Mai avuto la voglia di separarvi?
F.: «Eccome. Lo faremo quando ognuno di noi avrà dei monologhi pronti».
P.: «Invece invecchieremo insieme. Se in tv non ci vorranno più, faremo solo teatro. Porteremo in scena “I ragazzi irresistibili” di Neil Simon, così finalmente potremo rinfacciarci tutto in scena».

La notizia che vorreste dare dal bancone di «Striscia»?
F.: «È uscito il nuovo film di Troisi».

Intervista finita. Picone chiede se sono mai stato a Montepellegrino, sopra Mondello. Si offre di fare da guida al santuario di Santa Rosalia, e poi per le vie di Palermo. Si parla di cinema, di quanto lavoro c’è dietro ogni scena dei loro film e di quanto sia inutile parlarne. Di quella volta che a Sanremo portarono il pezzo su Don Puglisi. Del fatto che lui, Picone, con Don Puglisi aveva fatto volontariato per anni. E che loro appartengono alla «generazione delle stragi», quella che ha visto morire Falcone e Borsellino e ha capito che la mafia era una condanna per la Sicilia. E poi di libertà, di impegno, di solidarietà, di riscatto e di tante cose che nessuno sta a sentire, se di mestiere fai il comico. Al tramonto siamo davanti al Teatro Massimo. Sul frontone c’è un’iscrizione che dice: «L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire». «È la frase che ci ispira da sempre». Ce ne fossero, in Italia, di pupazzi come Ficarra e Picone.

Le nostre giornate a «Striscia»:

3.00    sveglia
3.15    colazione
3.30    doccia
3.32    ascensore
3.45    controllo lampadine scenografia
5.20    smontaggio e pulizia delle viti della scenografia
7.25    lavaggio e stiraggio costumi veline
7.26    pausa caffè
8.40    ritorno dalla pausa caffè
8.41    pulizia scrivania Ricci
13.00  pausa pranzo
13.30  pausa caffè
13.35  pausa ammazzacaffè
13.50  lettura lettere anonime
14.20  scrittura lettere anonime
15.30  lettura giornali
16.00  pennichella pomeridiana
17.30  torneo di pesca sportiva al laghetto dei cigni
18.30  gioco aperitivo con la troupe
19.00  balli sudamericani con il maestro Marinella
20.30  cena ristorante

Mondello, ore 11. Ficarra e Picone si presentano puntuali sul set del servizio fotografico. L’idea, visto che stanno per tornare a «Striscia», che per i sondaggi è il tg più credibile d’Italia, è quella di metterli a vendere notizie. Rosy, l’edicolante, si fa da parte pensierosa, ma loro con i resti se la cavano bene. Il vero spettacolo, però, sono le facce dei clienti.

Poi i due escono allo scoperto e si mettono a fare gli «strilloni» in strada. In pochi istanti è il parapiglia: il traffico si paralizza. I due continuano a vendere agli increduli automobilisti. Per un giorno la crisi dell’editoria è risolta…

Fonte e foto: sorrisi.com – Foto: Piergiorgio Pirrone