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Cinisi: donna colta da malore mentre nuota, poliziotto la salva

QUADRO NEWS.pngUna donna colta da malore mentre nuotava e’ stata tratta in salvo da un poliziotti libero dal servizio al largo della spiaggia di Magaggiari a Cinisi, nel palermitano. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la bagnante dopo essersi allontanata per circa 200 metri dalla riva ha avuto dei forti crampi alle gambe che le hanno impedito di nuotare per tornare indietro. L’agente, dopo aver udito le urla della donna in preda al panico, si e’ tuffato in mare, raggiungendola e portandola in salvo.

Belmonte Mezzagno, ucciso in casa a 85 anni dai ladri. Volevano rubargli 20 mila euro

QUADRO NEWS.pngI nipoti che per primi sono entrati nell’abitazione di via Gramsci, a Belmonte Mezzagno, hanno trovato tutto in disordine. Hanno provato a chiamare il proprio congiunto, Paolo Greco, che ha 85 anni, ma nessuno ha risposto. Il pensionato era ormai morto, disteso nel suo letto, al piano terra di una palazzina di tre piani: aveva il viso tumefatto e il corpo ricoperto di ferite. I carabinieri non hanno dubbi su quanto accaduto la notte fra venerdì e sabato: Greco è stato ucciso al culmine di una brutale rapina. Forse la vittima conosceva anche il suo aggressore, perché sulla porta d’ingresso non è stato trovato alcun segno di effrazione dagli investigatori della sezione investigazioni scientifiche del reparto operativo. Il pensionato potrebbe dunque aver aperto a una persona di cui si fidava, ma quel gesto gli è stato fatale.

Il rapinatore è andato a colpo sicuro: sapeva probabilmente che Paolo Greco conservava in casa i suoi risparmi di una vita. Ma non è riuscito a trovarli. Ecco perché si sarebbe accanito contro di lui, per conoscere il nascondiglio di quei soldi. Ma il pensionato ha resistito, fino alla morte. I soldi, ventimila euro in contanti, sono saltati fuori ieri mattina, durante il sopralluogo dei carabinieri: erano ben nascosti in un armadio, all’interno di uno stanzino chiuso a chiave, al primo piano della palazzina. Quella era la cassaforte di un anziano come tanti a Belmonte, che ogni mese ritirava la sua pensione nel vicino ufficio postale e poi la portava a casa.

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Misilmeri, coordinate dal sostituto procuratore di Termini Imerese Simone De Roxas, dicono di una violenza inaudita nei confronti di un uomo inerme. Nella casa di via Gramsci c’era anche la moglie del pensionato, che però da anni è distesa su un letto, in stato vegetativo. Il rapinatore sapeva probabilmente anche di lei, perché non ha infierito contro la donna. Paolo Greco sarebbe stato ucciso con un colpo contundente, forse un soprammobile che era in camera da letto: sarà l’autopsia a offrire qualche spunto in più per decifrare questo giallo. Ieri mattina a Belmonte è arrivato anche il colonnello Paolo Piccinelli, comandante del reparto operativo di Palermo. Per tutta la giornata, poi, i carabinieri hanno passato al setaccio l’abitazione di via Gramsci, alla ricerca di tracce che potrebbero essere state lasciate dall’assassino o dal gruppo che ha agito nel corso della notte.

Si cercano impronte, ma non solo. Il pensionato avrebbe opposto resistenza, potrebbe anche aver ferito i suoi aggressori.

Sembra che in camera da letto siano state trovate alcune tracce di sangue, che potrebbero anche appartenere a uno degli assassini. E allora, in quel caso, l’esame del Dna farebbe fare un balzo in avanti alle indagini. Belmonte è sotto shock, Paolo Greco era uno dei vecchi agricoltori più conosciuti del paese. Da qualche tempo non usciva più molto da casa, anche perché assisteva la moglie. Ma ogni tanto si concedeva comunque una passeggiata sul corso principale, per incontrare gli amici. Forse una parola di troppo sul tesoretto nascosto in casa potrebbe aver attirato la curiosità di qualcuno.

I carabinieri hanno già acquisito anche le riprese effettuate dalle telecamere piazzate nella zona, fra negozi e uffici: sperano così di individuare qualche movimento sospetto, o magari la targa dell’auto utilizzata dai rapinatori, che potrebbero aver atteso il momento più adatto per entrare in azione. Allo stato, però, nessuno dei residenti di via Gramsci sembra aver avvertito movimenti sospetti nel corso della notte. Davvero strano. Ieri pomeriggio i carabinieri hanno già ascoltato diversi residenti della zona, e contano di proseguire anche oggi. Sono convinti che qualcuno sappia ma abbia timore a parlare. Gli assassini di Paolo Greco sono probabilmente ancora a Belmonte.

Fonte: Repubblica

Cinisi, giovane di 19 anni muore al microfono mentre gioca al karaoke

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, cinisiFolgorato da una scarica elettrica mentre teneva in mano un microfono. Cosi’ e’ morto la notte di Ferragosto Giuseppe Canale, studente palermitano di 19 anni. La tragedia si e’ consumata intorno alle 23.30 a Cinisi nella casa di proprieta’ del nonno in contrada Piano Cavoli.

Il ragazzo e’ stato colpito da una scarica elettrica emessa da un microfono che aveva nelle mani durante un’improvvisata esibizione canora, in un momento di divertimento nella notte di Ferragosto. Secondo quanto riferisce stamane il Giornale di Sicilia.it, trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Partinico il giovane e’ deceduto per ”arresto cardiocircolatorio”. Sono in corso indagini dei carabinieri della compagnia di Carini per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Dai primi accertamenti eseguiti dagli stessi carabinieri con l’ausilio di personale tecnico specializzato dell’Enel l’impianto elettrico della casa non e’ stato giudicato a norma e dunque l’intero immobile e’ stato sottoposto a sequestro.

Ustica, rubano auto e cadono in mare: due 14enni muoiono annegati. Procura apre inchiesta

QUADRO NEWS.pngTragedia ieri sera ad Ustica, in provincia di Palermo. Due 14enni, intorno alle 22.30, dopo aver rubato un’auto di proprieta’ di un pensionato e parcheggiata nei pressi del porto, per cause ancora da accertare hanno perso il controllo della vettura e sono precipitati a mare. Immediato e’ stato l’ intervento di sommozzatori privati della societa’ ”diving barracuda”, che con non poca difficolta’ sono riusciti ad estrarre i corpi dei due ragazzi, purtroppo gia’ deceduti per annegamento. Sul luogo della tragedia sono giunti i carabinieri e gli uomini della Capitaneria di Porto, che hanno avviato le indagini al fine di ricostruire l’esatta dinamica della bravata, che e’ costata cara a due minorenni.

Sulla morte dei due ragazzini di 14 anni, caduti in mare ad Ustica (Palermo) dopo aver preso un’auto parcheggiata sul molo, la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta. Gli investigatori stanno gia’ ascoltando alcune persone per accertare la dinamica dei fatti ed eventuali responsabilita’, ma sembra esclusa al momento l’ipotesi di eseguire l’autopsia sui corpi dei due minorenni. I funerali potrebbero, dunque, gia’ essere celebrati domani.

Isola delle Femmine, arrestato ladro di energia elettrica

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, isola delle femmine, enelAveva allacciato abusivamente la propria abitazione alla rete elettrica dell’Enel, il sessantasettenne arrestato ieri dai Carabinieri a Isola delle Femmine.
I militari, prima di arrivare all’uomo, avevano effettuato alcuni controlli con la collaborazione del personale dell’azienda.
L’anziano è stato individuato dai carabinieri della stazione Partanna Mondello che gli hanno notivificato l’ordinaza di arresto domiciliare in attesa del rito direttissimo presvisto per questa mattina.

Altofonte, coltivavano cannabis: quattro arresti

QUADRO NEWS.pngIn un agrumeto in contrada Valle del Fico, ad Altofonte (PA), grazie al sorvolo compiuto da un elicottero dei carabinieri, sono state scoperte 80 piante di cannabis sativa alte circa 4 metri. Quattro persone sono state arrestate nel fondo mentre innaffiavano le piante. In manette sono finiti Vincenzo Rubino, 54 anni e Fabio Sanfilippo, di 35, zio e nipote; Salvatore Savoca, 65 anni e Giovanni Lo Presti, di 45, suocero e cognato di Rubino.

Nell’azienda agricola a conduzione familiare, tra pomodori e zucchine, i 4 coltivavano la «Moby Dick», la cannabis più psicoattiva in circolazione che produce una concentrazione di
Thc fino al 21% e ha origine equatoriale. La piantagione è stata data alle fiamme. Cinque giorni fa i carabinieri avevano scoperto altre 200 piante nella zona, a San Cipirello. (GDS)

Palermo, scariche elettriche uccidono due giovani

QUADRO NEWS.pngIn poche ore, a pochi chilometri di distanza, due tragedie domestiche con la stessa causa: una scarica elettrica. La prima è avvenuta a Montelepre, in via 4 novembre, intorno alle 12.45 di ieri. La vittima aveva appena 18 anni: Michele Giuseppe Lombardo. Stava effettuando dei lavori di ristrutturazione al primo piano di un’abitazione di famiglia, priva di messa a terra e salvavita, quand’è stato raggiunto da una scossa da 220 volt, rimanendo folgorato.

L’altra è accaduta a Villagrazia di Carini, in una casa nel lungomare Cristoforo Colombo. Qui una 12enne, nel tentativo di accendere un personal computer, inserendo la spina nella presa di corrente, è rimasta folgorata dalla scossa. Inutile la corsa presso la guardia medica di Carina.

In entrambi i casi sono intervenuti i carabinieri ed i medici legali hanno confermato le cause del decesso.

Ancora incendi nel palermitano, muore un anziano di 82 anni. Bellolampo, ok dati Arpa

QUADRO NEWS.pngNuovi incendi nella provincia di Palermo: due i fronti di fiamme attivi, stamattina, a Collesano e a Piana degli Albanesi. Sui luoghi stanno intervenendo i mezzi della Forestale.

Risulta domato invece l’incendio che nella serata di ieri era divampato in una zona boschiva nei pressi di Boccadifalco mettendo in pericolo le abitazioni vicine. Hanno bruciato fino a notte le montagne attorno a Palermo, da San Martino delle Scale, a Poggio Ridente continuando per Monte Caputo il Castellaccio e Monte Cuccio.

Nei roghi c’e’ stata anche una vittima, un anziano di 82 anni e’ morto a Castellana Sicula, colto da malore nel tentativo di domare le fiamme divampate nelle sua campagna. Calogero Di Venuta è morto mentre si stava allontanando da contrada Pozzo, dove i Vigili del fuoco lo avevano fatto andar via mentre tentavano di spegnere l’incendio assieme agli uomini della Forestale. Sfinito dal caldo e dalla fatica, l’anziano è stato colto da un collasso.

In totale sono sette in Sicilia gli incendi sui quali operano questa mattina i mezzi aerei. Una situazione ancora pesante, ma decisamente meno critica di quella di ieri con una trentina di roghi che hanno attaccato soprattutto la provincia di Palermo e nel Trapanese la riserva naturale dello Zingaro. Riprese all’alba le operazioni di spegnimento sui rilievi di Casteldaccia (Palermo), ma preoccupano maggiormente due grossi incendi divampati in provincia di Messina, a Piraino e a Naso, dove le fiamme minacciano alcune abitazioni. In entrambi i casi è scattato il dispositivo interfaccia.

A Nicosia (Enna) diverse famiglie evacuate ieri sera hanno potuto far rientro solo a notte fonde nelle loro case, una volta estinti i cinque incendi, tutti dolosi, appiccati in pieno centro abitato. Gravi danni ad alcuni edifici, ai boschetti di pini attotno alla città e a una villa nobiliare della zona. A Gela cinque famiglie di Gela sono state costrette a lasciare questa mattina le loro abitazioni a causa dell’incendio di un grosso canneto nella zona del lungomare. Tra le persone evacuate, anziani, disabili e bambini. Solo dopo cinque ore di lavoro i vigili del fuoco sono riusciti a estinguere le fiamme, e i residenti hanno potuto fare rientro nelle loro case.

Intanto dopo dieci giorni, è “tecnicamente spento” il rogo divampato domenica 29 luglio nella discarica di Bellolampo, a Palermo. Lo annunciano i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale.
Resta da completare il soffocamento con la terra della scarpata lato nord della quarta vasca di circa 5.000 metri quadrati. Il lavoro per la completa messa in sicurezza delle aree interessate verrà completato nei prossimi giorni. Lo spessore di terra deve essere di almeno 40 centimetri. I tecnici, dopo i rilievi dell’Arpa, escludono che l’incendio possa avere provocato delle contaminazioni.

Fonte: RepubblicaPalermo – Foto: Dario Bruno

Coltivazione di marijuana a San Cipirello, droga per 150 mila euro: due arresti

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I carabinieri del Nucleo Operativo di Monreale hanno arrestato due operai di San Cipirello, Giovanni Cannella, 44 anni, e Sebastiano Spica, 30 anni, per coltivazione di marijuana.

L’operazione è stata condotta con il 9 Nucleo Elicotteri carabinieri di Palermo che perlustrando dall’alto il comune di Monreale ha scoperto la coltivazione con 190 piante, in contrada Tagliavia, nelle campagne di San Cipirello.

I militari si sono insospettiti perchè la vegetazione era stranamente rigogliosa rispetto al resto della zona sorvolata e hanno scoperto la coltivazione vicino a un casolare di un pensionato di Piana degli Albanesi che da tempo non curava più

la sua campagna. I militari si sono allora appostati in attesa che arrivasse chi si dedicava alla cura della piantagione: all’alba sono giunti tre uomini su una moto, poi risultata rubata, che con fertilizzante e bidoni d’acqua hanno cominciato a irrigare il campo. I carabinieri sono riusciti ad arrestarne due, il terzo è fuggito. La piantagione, che avrebbe dato droga per 150mila euro, è stata bruciata.

Palermo: banda rapinava ville e appartamenti nelle Madonie, nove arresti

QUADRO NEWS.pngPer mesi hanno terrorizzato i villeggianti e i residenti delle Madonie, spaventati dalle continue rapine in villa alcune delle quali molto violente. Adesso i componenti della banda criminale sono stati arrestati dal commissario di Cefalu’ (Palermo) Manfredi Borsellino, figlio del giudice ucciso da Cosa nostra. Sono complessivamente nove le ordinenze di custodia cautelare eseguite all’alba di oggi dai poliziotti che hanno disarticolato la banda di malviventi specializzata in furti in appartamenti e ville della cittadina normanna e dei comuni limitrofi.

Gli agenti hanno cosi’ eseguito provvedimenti restrittivi in carcere per 6 persone e provvedimenti restrittivi domiciliari per altri tre componenti della banda, cosi’ come disposto dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, Angela Lo Piparo, su richiesta del pm Giacomo Urbano.

Contestualmente agli arresti e gia’ nel corso delle indagini durate svariati mesi, i poliziotti hanno effettuato numerose perquisizioni che hanno portato al sequestro di una ingente quantita’ di preziosi trafugati dalla banda.Che il fenomeno criminale legato alle scorrerie della banda avesse ormai oltrepassato abbondantemente la soglia di guardia e’ testimoniato dal particolare che gli arrestati dovranno rispondere, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei delitti di furto aggravato, di armi e munizionamenti, ricettazione e danneggiamenti, incendi, atti intimidatori e violenze. L’operazione nasce alla fine del 2011 a seguito di un incendio occorso ad un edicola nel comune di Cefalu’ cui, successivamente, segui’ una rapina violenta in danno della titolare di un esercizio di vendita di prodotti ortofrutticoli ridotta in fin di vita all’interno della sua abitazione .

Gli arresti sono stati operati nei comuni di Castelbuono, Altavilla Milicia, Bompietro ed in quello di Randazzo, in provincia di Catania, in quest’ultimo centro con la collaborazione del personale del Commissariato di Adrano. Il nucleo centrale dell’organizzazione e’ rappresentato dal titolare di un esercizio di ricambi per moto di Castelbuono e da due sodali. Il gruppo criminale si avvaleva delle ‘preziose’ informazioni carpite dalla compagna del titolare del ricambi per moto. La donna, di professione estetista dai modi particolarmente affabili, grazie al suo lavoro porta a porta riusciva ad attingere notizie cruciali circa abitudine nonche’ lunghi o brevi allontanamenti che fossero di interi nuclei familiari dai loro domicili, cosi’ da far da apripista” ai componenti del gruppo che avrebbero materialmente compiuto le scorrerie. Tra le vittime della banda anche alcuni parenti dei malviventi.