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Ambiente, tra Addaura e Tommaso Natale due aree naturali faranno parte della rete ecologica

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, addaura, tommaso natale, ambienteL’assessorato regionale Territorio e Ambiente ha accolto la proposta del Comune di Palermo, redatta a seguito degli studi effettuati dalla Commissione per la Valutazione dell’incidenza ambientale operante all’interno dell’assessorato all’Ambiente, per l’ampliamento di due siti di importanza comunitaria (SIC) relativi rispettivamente ad un’area della riserva naturale di Grotta Conza (sulle alture di Tommaso Natale) per una estensione di 467 ettari e ad un’area di Punta Priola (litorale Addaura) di poco meno di 3.000 metri quadri.

La proposta e’ stata quindi approvata dalla Commissione Europea e i due siti sono stati inclusi nella rete Natura 2000, la rete ecologica europea che intende garantire il mantenimento e il ripristino di habitat e specie particolarmente minacciati.

Nel primo caso si tratta di un’area importante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, dove vegeta una florida macchia mediterranea formata da diverse specie arbustive (palma nana, euforbia arborea,cappero, timo, fico d’india) e da alcune specie arboree (carrubo, mandorlo, frassino da manna) e dove, all’interno della grotta, vivono colonie di pipistrelli e altri elementi di fauna e di flora cavernicola di particolare interesse scientifico. Nel secondo caso si tratta di tutelare habitat costieri di notevole valore ecologico oggi fortemente minacciati dall’aggressione umana delle coste. Qui si riscontra la presenza di una vegetazione costiera che include specie endemiche e vulnerabili tra le quali la Ziziphus lotus, unica in Italia e soprattutto sono presenti biocostruzioni a vermeti (i cosiddetti ”marciapiedi”), considerate rare e importantissime per la biodiversita’ costiera. Le aree individuate godranno quindi di particolare tutela ambientale e, grazie al loro inserimento nella rete ecologica, non potranno essere trasformate e modificate per scopi edificatori o per utilizzi di tipo diverso e non compatibili con la salvaguardia dell’ecosistema.

Attentato all’Addaura contro Falcone: la Scientifica contamina il Dna sulla muta da sub

QUADRO NEWS.pngDopo oltre vent’anni le indagini sul fallito attentato dell’Addaura contro Giovanni Falcone avevano ricevuto un nuovo impulso. L’attentato era fallito perchè gli uomini della scorta del giudice trovarono la carica esplosiva con 20 chili di tritolo.
La Procura della Repubblica di Caltanissetta, che conduce l’inchiesta, aveva ordinato il prelievo delle tracce di Dna dalla muta, dalle pinne e dagli occhiali adoperati da sub che il 21 giugno 1989 piazzarono una borsa con 20 chili di esplosivo sulla scogliera nella quale si affacciava la villa di Falcone sul lungomare dell’Addaura.

Per compiere l’accertamento il procuratore Sergio Lari e gli altri due Pm titolari dell’inchiesta, l’aggiunto Nico Gozzo e il sostituto Nicolò Marino, avevano fatto ricorso a un incidente probatorio. Indiscrezioni riportate dal quotidiano La Repubblica dicono che durante gli accertamenti del reperto rinvenuto – un polsino della tuta – questi sarebbe stato contaminato in laboratorio, diventando praticamente inutilizzabile. Una conseguenza drammatica per le indagini con il Dna che sarebbe stato così falsato e reso inutile per un qualsiasi confronto. Il pasticcio sarebbe stato generato dall’utilizzo di una pinzetta non sterilizzata a dovere, così il Dna di un feto, analizzato qualche ora prima, si è sovrapposto a quello di uno dei misteriosi attentatori dell’Addaura. Sarebbe stata la stessa polizia scientifica ad accorgersi dell’errore e a comunicarlo immediatamente alla magistratura. Dalla Procura nissena al momento non vi sono commenti anche se c’è la consapevolezza che la contaminazione di un reperto potrebbe mettere in discussione anche un nuovo esame dell’intera tuta da sub.

Le indagini comunque continuano anche perché i primi esami arrivati dalla Scientifica avevano prodotto risultati importanti. Da una maglietta ritrovata sugli scogli era stato estratto un altro profilo di Dna, che è risultato corrispondente a quello di uno degli attentatori già condannati per i fatti del 1989, il boss Angelo Galatolo. Una conferma importante su quanto raccontato dal collaboratore di giustizia Fontana che aveva detto ai magistrati di aver fatto parte del commando operativo di quel giorno. L’ex boss aveva il compito di perlustrare la zona con la sua A112 mentre Angelo Galatolo si era sistemato dietro uno scoglio, con il telecomando, a 50 metri dal borsone con l’esplosivo. Il boss Nino Madonia, invece, controllava la scena da un punto più alto. “Rientrando alla base seppi che era stata notata la presenza della polizia e Galatolo si era gettato in mare, così perse il telecomando”.
Al vaglio dell’inchiesta di Caltanissetta vi sono anche le parole di un altro collaboratore, Vito Lo Forte, secondo cui all’Addaura ci sarebbe stata pure la presenza di uomini dei servizi segreti (Lo Forte fa riferimento all’agente Nino Agostino e all’ex poliziotto Emanule Piazza). Per questa ragione, i magistrati avevano disposto anche il confronto fra i Dna ritrovati sulla scogliera dell’Addaura e quelli di Agostino e Piazza, ma nulla era emerso con l’ipotesi di Lo Forte che non trova al momento conferme. (Antimafiaduemila)

Palermo, scontro tra due auto all’Addaura. Sono cinque i feriti

QUADRO NEWS.pngIncidente stradale stanotte sul lungomare dell’Addaura, in via Cristofoto Colombo. A scontrarsi due auto con a bordo, rispettivamente, tre e due giovani, rimasti tutti feriti. A riportare le ferite più gravi un ragazzo di ventidue anni, che stava viaggiando sull’auto che al momento dell’impatto si trovava in direzione Palermo, all’altezza del locale “Solemar”. Il mezzo con cui la macchina si è scontrata procedeva invece nel senso opposto. Una volta lanciato l’allarme sul posto sono arrivati gli uomini della polizia stradale e i soccorsi del 118, che hanno trasportato i giovani all’ospedale di Villa Sofia. Tutti refertati, sono stati dimessi. Il 22enne invece, ne avrà per trenta giorni.

Palermo, sequestrato lido balneare all’Addaura. Sigilli per “Acapulco”

2774393565.62.pngUn’operazione congiunta è stata compiuta, ieri mattina, da agenti di polizia nella zona balneare dell’Addaura, a Palermo L’operazione, che ha visto impegnato personale di Polizia del Commissariato “Mondello”, dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, della “Squadra Nautica”, con l’ausilio di pilotine della Polizia, della Guardia di Finanza, della Polizia Provinciale, della Capitaneria di Porto e dell’Asp, si è concentrata su un ampio tratto della battigia dove era stato improvvisato uno stabilimento balneare chiamato “Acapulco”.

Il complesso è risultato abusivo sotto molteplici profili, e il titolare dello stabilimento è risultato privo di qualsivoglia autorizzazione.

L’uomo è stato denunciato per occupazione abusiva del demanio marittimo. Nell’operazione sono stati sequestrati 1 tavolo, 3 salvagenti, 3 bidoni di plastica, 3 pattumiere di ferro, 1 barbecue, 24 basi in cemento per ombrelloni, 2 panche di legno, 2 cestini, 6 tavoli in plastica, 27 poltroncine in plastica, 48 lettini, 36 ombrelloni, 6 banconi frigoriferi e 2 teloni in plastica.

Allo stesso titolare è stato elevato un verbale amministrativo di 1032 euro per avere esercitato attività di commercio sul pubblico demanio marittimo senza la prevista iscrizione nei registri tenuti dalla Capitaneria di Porto.

Tra i servizi offerti ai bagnanti anche quello di ristorazione con la somministrazione di cibi e bevande. Anche in quest’ultimo caso si è accertato come il titolare fosse sfornito della specifica licenza, ragion per cui è stata elevata una sanzione amministrativa superiore ai 5000 euro. (TMNews)

L’alga tossica continua a diffondersi nel litorale palermitano. Gli ultimi casi all’Addaura e Sferracavallo

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Come i passati anni anche in questa stagione estiva 2012 nel litorale palermitano prosegue il tormentone dell’alga tossica. Secondo gli ultimi rilevamenti dell’ Arpa Sicilia effettuati il 5 luglio, la fastidiosa ‘pianta marina’ si sta propagando e dopo aver contagiato le zone di Vergine Maria, Capaci, Trappeto e Bagheria, ora la sua presenza è stata rilevata anche a Sferracavallo.

“Le cause della proliferazione sono molteplici e non c’è ancora una spiegazione scientifica dichiara il Commissario dell’Arpa Sicilia – Salvatore Cocina – tutti insieme però stiamo lavorando al massimo per comprendere l’origine del fenomeno e limitarne la diffusione”.

Secondo le ultime segnalazioni arrivate alla redazione di PalermoBeach nella giornata di ieri un ulteriore “caso di alga tossica” è avvenuto nel litorale dell’Addaura, precisamente in zona Telimar. Un ragazzo di 20 anni dopo aver trascorso la giornata a mare con gli amici dopo qualche ora è stato interessato da febbre alta e crisi respiratorie.

Ora c’è una leggera apprensione per le zone che non sono state colpite dal fenomeno.

Per maggiori informazioni su tale fenomeno vi inviatiamo a leggere questo articolo>>

Le vostre segnalazioni: Addaura, feste senza autorizzazioni e spiaggia abusiva

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Dopo diverse segnalazioni giunte in redazione quest’oggi PalermoBeach volge la sua attenzione al litorale dell’Addaura, con precisione nei pressi della spiaggia di Acapulco.

PRIMA SEGNALAZIONE 03/07/2012

All’Addaura da qualche anno vi è un abusivo che occupa la spiaggia di acapulco,per intenderci quella vicino al country estate addaura, vendendo panini ed affittando ombrelloni e fino a qua niente di particolare per una città come Palermo, considerato pero’ che in questi giorni sono parecchi i controlli ai  commercianti, mentre questo signore occupa suolo demaniale, non paga le tasse, nè TARSU nè IMU e non rilascia alcuno scontrino.Il problema ed il fastidio nasce quando questo signore si permette di organizzare feste notturne, presumo a pagamento, in spiaggia, ricordo demanio, disturbando la
quiete della gente che all’addaura villeggia con musica a forte volume dalle 23.00 alle 07.00 del mattino.

I villeggianti hanno piu’ volte invitato le forze dell’ordine ad occuparsi del caso ma come spesso succede a palermo in questi casi non succede niente .Che fare perchè tutto questo finisca, considerando poi che la mattina la spiaggia è piena di vetri e quant’altro.

SECONDA SEGNALAZIONE 09/07/2012

Cosi’ come volevasi dimostrare Sabato notte abbiamo avuto un ulteriore prova di quanto Palermo sia allo sbando. Siamo sempre all’Addaura Lungomare Cristoforo Colombo, scorcio di mare accanto al Country Estate, Acapulco per intenderci, ore 23 incomincia la festa, non vi dico quanta gente, frastuono di auto, il tutto su sppiaggia demaniale con passaggio a mare dove si è trasferito questo Signore con sedie sdraio, ombrelloni e vendita di bibite. Alcool a fiumi .Alle 00,30 due auto dei carabinieri scendono fino al cancello scendono alcuni carabinieri con delle lampade che arrivono alla spiaggia, neanche 10 minuti risalgono in auto e vanno via.Vorrei capire cosa sono venuti a fare, la musica ha continuato senza interruzione fino alle 6,00 e dopo sono incominciato gli schiamazzi di chi aveva bevuto senza interruzione.Per non parlare di quello che hanno lasciato, al mare abbiamo trovato cumuli di immondizia e non solo lì le bottiglie di vino erano anche sulla strada. Non capisco piu’ cosa si deve fare perchè tutto questo abbia fine.Esempio alcuni figli di amici nostri soli a casa lungo la strada che porta al Roosvelt, dove abitiamo anche noi hanno l’altra sera organizzato una festicciola con amici, bene sono arrivate le forze dell’ordine, ed i ragazzi raccontano di aver dovuto interrompere la musica per non andare incontro ai guai. Ho anche letto che è stato chiuso l’Addaura REEF per problemi, un altro club dopo il Telimar, nonchè sono stati fatti controlli lungo la spiaggia da isola a capaci dalle forze dell’ordine a causa di persone che con tende e quant’altro avevano creato una specie di campeggio non autorizzato, ed invece all’addaura non si riesce a far terminare questo scempio.

Ucciso dall’elica di un gommone. Lo strazio dei parenti di Paolo

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, paolo baglione, addaura, mondello, elica, tragedia addaura, tragedia mondello«È successo tutto in un secondo. Stava ridendo e scherzando con noi e ad un tratto è sparito. Dopo lo abbiamo visto in acqua, insanguinato, bianchissimo. È stato terribile». Il giorno dopo la tragedia solo il dolore degli strazianti ricordi di quei tragici attimi ha spazio nel cuore dei parenti di…

Paolo Baglione (nella foto a sinistra con il fratello Michele), 23 anni, il ragazzo morto dopo un assurdo incidente nelle acque dell’Addaura. Il giovane è stato dilaniato nel primo pomeriggio di mercoledì dalla eliche del motore di un gommone dopo una caduta in acqua, mentre stava passando una giornata spensierata con tutta la sua famiglia. Una fine orribile che ha sconvolto decine di bagnanti, che hanno visto un’enorme macchia di sangue colorare drammaticamente di rosso le acque del mare. Le cause dell’incidente sono, a distanza di ventiquattro ore dall’accaduto, ancora un mistero. Le indagini sono condotte congiuntamente dalla capitaneria di porto e dalla polizia, che stanno a poco a poco ricostruendo gli ultimi drammatici istanti di vita di Paolo.

Dopo aver ascoltato i parenti del ragazzo, che al momento della tragedia erano con lui nei due gommoni, adesso gli inquirenti hanno spostato la loro attenzione su eventuali testimoni da terra, persone in spiaggia che hanno visto quanto è accaduto e in grado di ricostruire la tragedia. Le ipotesi rimangono due: quella del gioco imprudente, con i due gommoni in competizione tra di loro che si inseguivano nel mare di Mondello, e quella di un incidente, di una manovra errata, che ha provocato la perdita di equilibrio di Baglione, che era in piedi su una delle due imbarcazioni.

I parenti del ragazzo hanno passato la giornata di ieri di fronte la medicina legale del Policlinico, in attesa di riavere il corpo di Paolo dopo l’autopsia, obbligatoria in casi come questi. Tutti respingono con forza l’ipotesi della pericolosità e della velocità: «Nessuno stava facendo a gara con nessuno – dicono – quello che è successo è solo una tragica fatalità». Paolo Baglione abitava in Belgio con tutta la sua famiglia dall’età di 8 anni. Lui, con papà, mamma e i due fratelli (a cui si è poi aggiunta dopo una sorellina, che ora ha sette anni), erano partiti per Charleroi nel 1996. Il padre lavora all’Agis, una ditta per la lavorazione del vetro, e aveva introdotto in azienda anche Paolo, che ormai da quattro anni era impegnato accanto al genitore in quel mestiere, anche se non ancora stabilmente ma con contratti part-time. Ogni estate tutti quanti insieme tornavano a Palermo, la loro terra d’origine, dove stavano in via del Fondaco, vicino via porta del Castro, a Ballarò, dai parenti. «Era un ragazzo meraviglioso, un grande lavoratore, di buon cuore, amava la vita, divertirsi – dicono il padre e il fratello di Paolo, Michele – amava la Sicilia, veniva volentieri qui, dov’era nato, ma si trovava bene in Belgio. Andava pazzo per il calcio, soprattutto per il Palermo. Era orgoglioso di essere un tifoso rosanero».