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Rifiuti: Amia, raccolta regolare a Palermo, smaltito arretrato

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, amia, rifiuti Rientra l’emergenza rifiuti a Palermo, dove, dopo l’incendio divampato lo scorso 29 agosto nella discarica di Bellolampo e andato avanti per diversi giorni, la raccolta ha subito notevoli rallentamenti. Cumuli di rifiuti sono rimasti accatastati per settimane lungo le strade del capoluogo siciliano e sui marciapiedi suscitando la reazione esasperata dei cittadini, pronti ad appiccare il fuoco alle mini discariche per liberarsi del cattivo odore. Secondo l’Amia, l’azienda di igiene ambientale della citta’, gia’ nelle prime ore del mattino sono state ultimate le operazioni di smaltimento dell’arretrato. L’ultimo quartiere che ha visto gli operai dell’Amia in azione con interventi straordinari e’ stato Bonagia. A regime i 75 itinerari di raccolta serviti da compattatore.

Palermo, riapre la discarica di Bellolampo. Polemica sul pericolo diossina

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, amia, bellolampo, diossinaRiapre la discarica di Bellolampo, ma continuano a tenere banco le polemiche e l’incubo diossina, con i Verdi sul piede di guerra a chiedere la dichiarazione dello stato di calamità e l’istituzione di un fondo di garanzia per risarcire gli allevatori. Chiusa da oltre 20 giorni a causa dell’incendio divampato lo scorso 29 luglio, la discarica sta per tornare quindi alla piena efficienza: ad annunciarlo il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. «È una bella notizia per la città», dice, confermando «la critica sulla mala gestione degli amministratori dell’Amia ed il mio apprezzamento per le istituzioni coinvolte nella vicenda e per i lavoratori che hanno operato incessantemente con turni massacranti per porre rimedio a un atto criminale dalle motivazioni politico-mafiose».

ALLARME DEI VERDI – Se l’emergenza rifiuti potrebbe essere agli sgoccioli, a Palermo e dintorni gli effetti del rogo non si arrestano. «Come previsto, la catena alimentare risulta compromessa da diossine, furani, e da tutti gli altri inquinanti prodotti dall’incendio», denuncia Maximo Ghioldi, presidente provinciale della Federazione dei Verdi, che aggiunge: «Chiediamo che venga dichiarato lo stato di calamità e che venga istituito un fondo di garanzia, regionale o nazionale, per risarcire in tempi rapidi gli allevatori a seguito di eventuali abbattimenti e mancati introiti».

ALLEVAMENTI A RISCHIO – Secondo Ghioldi infatti «gli allevatori che operano nella zona interessata non possono certo essere la categoria che paga i piatti rotti della catastrofe ambientale». «Il prelievo del latte con oltre cinque volte il limite massimo di diossine -sottolinea inoltre il coordinatore regionale dei Verdi, Carmelo Sardegna – proviene da un piccolissimo allevamento di Piano dell’Occhio ma, come già precedentemente segnalato, tutti i pianori delle montagne a ridosso di Bellolampo, dove vengono allevati centinaia di capi di bestiame, devono essere immediatamente posti in sicurezza dal punto di vista alimentare». Per i vertici del partito ecologista, «occorre evitare che i proprietari degli animali colpiti dal disastro sfuggano ai controlli; al contrario, sarà necessaria la loro collaborazione con le autorità e questa – concludono – è la ragione che rende necessario lo stato di calamità».

Palermo, allarme inquinamento Bellolampo. Diossina nel latte di una capra

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, amia, rifiuti, diossina, ambienteE’ allarme diossina, a Palermo, dopo l’incendio della discarica di Bellolampo. Sarebbe stata riscontrata la presenza di tracce di diossina nel latte di una capra, in un allevamento nella zona di Cruillas. Sono in corso accertamenti da parte delle autorità competenti. La scorsa settimana i rilevamenti dell’Arpa parlavano di un livello di diossine alto nell’aria. Il livello di 550 nella zona di Boccadifalco e della Casa del sole era cinque volte superiore al valore guida di 100 stimato per un anno.

La concentrazione alla quale sono rimasti esposti i palermitani residenti nei quartieri vicini alla discarica tra il 31 luglio e il 6 agosto adesso dovrà essere interpretata dall’autorità sanitaria. Erano nei limiti, invece, le diossine rilevate nelle centraline di piazza Castelnuovo e via Belgio.

Il nuovo allarme sul latte della capra rivela che la diossina non è più solo nell’aria ma si è depositata al suolo ed è quindi potenzialmente in condizione di inquinare i terreni.

Cumuli di rifiuti e incendi, notte di fuoco a Palermo

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, rifiuti, amiaRifiuti e incendi a Palermo nella notte. Le fiamme hanno coinvolto soprattutto la zona di Bonagia, ma anche altre strade tra cui via Messina Marine e via Tiro a Segno.
E intanto continua l’sos dalle borgate marinare dopo le giornate più affollate dell’estate. È emerso nel corso della trasmissione radiofonica Ditelo a Rgs.

Cumuli di rifiuti sono stati rimossi dalle spiagge e gli interventi continuano, ma la sporcizia in alcune zone rimane. Decine le tende accampate sugli arenili, dall’Arenella a Vergine Maria e Addaura fino a Romagnolo. E non mancano i furti subiti dai residenti. Polizia, carabinieri, polizia municipale e capitaneria stanno controllando il litorale tra Aspra e Capaci, nellambito del Cit, controllo integrato del territorio.
Il 14 agosto in via Messina Marine sono stati elevati 5 verbali per attività di campeggio e uno per accensione di fuochi, ad Aspra un verbale per attività di campeggio, a Vergine Marie 2 per attività commerciale abusiva. Inoltre smantellate due pile in legno per falò alte 3 metri in via Messina Marine e Arenella. (GDS)

Palermo nuovamente invasa dai rifiuti, il Comune corre ai ripari

QUADRO NEWS.pngL’assessore comunale Francesco Giambrone, d’intesa con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ha firmato un’ordinanza sindacale con cui, da domani, la struttura operativa del Coime collaborerà con il personale dell’Amia per la raccolta dei cumuli di rifiuti ancora esistenti, e specialmente, nelle zone periferiche della città di Palermo. Il personale Coime, supporterà quello della Società Amia con l’ausilio di due mezzi pesanti ed una pala gommata.

L’utilizzo di questi mezzi avverrà sino alla conclusione del periodo emergenziale e, comunque, non oltre il prossimo 31 agosto.  
L’ordinanza sindacale segue la disposizione con la quale il Comune ha consegnato nei giorni scorsi all’Amia otto autocompattatori ottenuti dal tribunale da beni confiscati alla mafia. Il dirigente del Coime Francesco Teriaca è già entrato in contatto con l’Amia per valutare le aree di intervento sulle quali agire d’intesa prioritariamente: si inizierà con la zona di Acqua dei Corsari. Le altre aree interessate alla raccolta dei cumuli di rifiuti comprenderanno, tra l’altro, Bonagia, Falsomiele, Zen.

Rifiuti, a breve partirà ‘Palermo Differenzia 2’. Ecco le nuove zone interessate

QUADRO NEWS.pngPer far fronte all’emergenza rifiuti in città, l’Assessorato all’Ambiente avvia il programma “Palermo Differenzia 2”, una nuova tranche del programma di raccolta differenziata dei rifiuti che consentirà di garantire la copertura di alcune aree della città non ancora raggiunte dal servizio e di estendere la raccolta ad altri 130 mila abitanti. L’obiettivo principale è quello di abbattere il conferimento dei Rifiuti a Bellolampo in attesa che siano completati i lavori sulla sesta vasca. Fra poco più di un mese, tempo previsto per l’inizio del progetto, le aree servite da “Palermo Differenzia 2” saranno quelle di Partanna Mondello, Mondello, parte dell’Addaura, Bandita, Romagnolo, tutto il Centro Storico e Uditore.

Rogo Bellolampo, incubo diossina. Orlando chiede chiarezza: “Dati contraddittori”

2774393565.69.pngIl sindaco Leoluca Orlando chiede maggiore chiarezza sul caso Bellolampo. Gli ultimi dati sull’analisi delle sostanze inquinanti sprigionatesi in seguito all’incendio della discarica arrivati al comune sembrano infatti «contraddire in parte i risultati delle analisi precedentemente trasmessi all’amministrazione comunale». Di qui la richiesta di approfondimenti.

ALLARME – «Credo opportuno, oltre che urgente, che l’Arpa e l’Asp – dice il primo cittadino di Palermo – forniscano indicazioni chiare e univoche sulla necessità o meno di adottare ulteriori forme di protezione e prevenzione, oltre quelle già adottate con l’ordinanza sindacale del 3 agosto». In particolare, alla centralina di Boccadifalco i valori risultano 5 volte superiori alla norma, circa 500 nel periodo di valutazione che va dal 31 luglio al 6 agosto.

Palermo, Comune chiede e ottiene autocompattatori confiscati a mafiosi

QUADRO NEWS.png15 autocompattatori confiscati ad una ditta ritenuta sotto il controllo del boss mafioso Francesco Lo Gerfo di Misilmeri saranno destinati alla raccolta dei rifiuti a Palermo.
Oggi ho infatti chiesto al Tribunale di Palermo di autorizzare l’utilizzo da parte del Comune dei mezzi posti in amministrazione giudiziaria da alcuni mesi, attualmente inutilizzati e custoditi a Misilmeri.

Il Dott. Fabio Licata della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha prontamente accolto la richiesta del Comune e la prossima settimana, dopo alcuni adempimenti burocratici, i mezzi saranno in servizio in città.

Il Dott. Fabio Licata della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha prontamente accolto la richiesta del Comune e la prossima settimana, dopo alcuni adempimenti burocratici, i mezzi saranno in servizio in città.

E’ ormai chiaro a tutti che persone con interessi criminali sono dietro l’aggressione che in questi giorni sta subendo la città e stanno subendo i cittadini; ricorrere all’utilizzo di beni confiscati alla mafia per fronteggiare questa emergenza è un modo per impedire affari criminali e per vanificare gli sforzi di quanti stanno attaccando la città per poter lucrare sull’economia dell’emergenza.

Lo scrive il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, attraverso la pagina ufficiale Facebook del Comune di Palermo.

Palermo, incendio Bellolampo. Adesso si indaga per disastro ambientale

2774393565.81.pngSi allarga l’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo sull’incendio divampato dieci giorni fa nella discarica di Bellolampo. Adesso il reato ipotizzato non e’ solo incendio doloso, a carico di ignoti, ma disastro ambientale. L’inchiesta e’ coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio De Francisci ed al pm Geri Ferrara. Dai sopralluoghi eseguiti nei giorni scorsi e’ emersa la presenza nell’aria di policarburi aromatici, come il benzene non solo nei pressi della discarica ma anche nelle zone circostanti. Secondo i magistrati ci sarebbero state delle negligenze nella prevenzione agli incendi nella discarica.L’incendio e’ da due giorni ‘tecnicamente spento’, come spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco Gaetano Vallefuoco ma c’e’ ancora il pericolo che dalle ceneri possa riprendere a bruciare il materiale, altamente infiammabile che si trova nella discarica.

Orlando: “Interessi criminali su Bellolampo”

QUADRO NEWS.pngÈ “quasi domato”, come ha spiegato questa mattina il comandante dei vigili del fuoco di Palermo, Gaetano Vallefuoco l’incendio nella discarica di Bellolampo, che brucia ininterrottoamente da quasi nove giorni. Anche questa mattina i vigili del fuoco, il corpo forestale, la protezione civile e l’Amia sono sul luogo per continuare l’opera di copertura del terreno andato a fuoco, mentre non sono più in azione i Canadair che in una settimana hanno effettuato centinaia di lanci d’acqua.

 L’intera discarica è stata suddivisa dai vigili del fuoco in 33 sub-aree monitorate costantemente. Le temperature registrate oggi indicano che solo in due punti all’interno della quarta vasca c’è ancora combustione sotterranea. Qui continua l’opera di copertura con terra per soffocare i focolai. Intanto dai dati dell’Arpa non risultano per ora concentrazioni anomale di diossina. A riferirlo è il sindaco, Leoluca Orlando, che stamattina ha compiuto un sopralluogo.

L’inquinamento. “Credo che sia doveroso per prima cosa  –  dice il sindaco  –  dare conto ai cittadini dei dati forniti dal comandante dei vigili del fuoco rispetto alla presenza di agenti chimici pericolosi per la salute. Il nucleo Ncbr dei vigili, formalmente competente e tecnicamente attrezzato per questo tipo di emergenze, è stato continuamente presente in discarica, monitorando in tempo reale la situazione, anche al fine di attuare forme speciali di protezione degli operatori che stavano lavorando sul posto ed erano ovviamente i più esposti a rischi. Mai da domenica, il nucleo Ncbr ha ritenuto di dover adottare forme di protezione degli operatori di livello emergenziale, segno del fatto che pur in presenza di una situazione critica, non sono stati superati i livelli di guardia”.

“Per quanto riguarda l’Arpa (agenzia regionale per la protezione ambientale)  –  dichiara ancora Orlando  –  la stessa ha trasmesso ieri un rapporto nel quale si evidenzia che dalla notte fra il 29 e il 30 luglio al 3 agosto, sono stati effettuati campionamenti continui in 13 punti, oltre ovviamente che a Bellolampo. I punti di raccolta dei dati, presenti sia nei quartieri più esposti alla ricaduta di fumi, sia in altre zone della città e della provincia sono stati i seguenti: via Torre Ingastone, Centro Commerciale La Torre, Scuola Media G. Russo, via Castellana, Boccadifalco, via E. Di Blasi, Facoltà di Ingegneria  –  viale delle Scienze, via P. pe di Villafranca, Circolo didattico Cruillas, via Belgio, piazza Castelnuovo, largo degli Oleandri  –  Torretta, Strada Provinciale  –  Cimitero  –  San Giuseppe Jato. Nel documento fornito dall’Arpa si afferma che “Dall’esame dei dati provenienti dalla determinazioni dei Voc (Composti organici volatili derivanti dalla degradazione di materiali organici plastici e cellulosici) relativi ai campioni prelevati sul sito dell’incendio e nelle aree circostanti, si evidenziano bassi livelli di concentrazione di composti clorurati (clrometano) che fanno presupporre livelli non elevati di diossine”.

Si sottolinea però che per quanto riguarda le diossine “trattasi di analisi complesse che richiedono diversi giorni di esecuzione e, se eseguite su percolato atmosferico, richiedono la filtrazione di elevati volumi di aria, fino a 800 metri cubi”. Attendiamo quindi che sia l’Arpa a fornire dati definitivi, ma credo che sia utile ricordare che in tutte le comunicazioni ufficiali ricevute dal Comune, compresa la nota dell’Ufficio dell’Ente attuatore della Regione, è stato evidenziato come non vi sia rischi per la salute umana”.

Interessi criminali. “Come è noto a tutti, in via del tutto precauzionale e cautelare  –  afferma ancora Orlando  –  il 3 agosto scorso ho comunque adottato una ordinanza, di intesa con la Prefettura e seguendo le indicazioni dell’Ordine dei Chimici, con una serie di prescrizioni di ordine sanitario, ivi compresi alcuni inviti alla cittadinanza, dandone ampia diffusione a mezzo stampa e web. Ancor di più dopo il sopralluogo di stamattina nel corso del quale mi sono state evidenziate le anomalie del percorso delle fiamme e la molteplicità dei fuochi, credo che sia necessario sottolineare come attorno al ciclo dei rifiuti in generale e attorno all’Amia in particolare possano esserci interessi criminali volti a mettere in difficoltà la cittadinanza palermitana e a produrre sprechi tipici di una economia di emergenza. L’avvio di una nuova amministrazione comunale dichiaratamente di rottura rispetto al malgoverno della città e agli sprechi criminali realizzati dalla Dirigenza dell’Amia (oggetto per altro di accertamenti da parte della Corte dei Conti e della Magistratura ordinaria), così come la imminente campagna elettorale regionale possono essere motivi di manovre strumentali da parte delle organizzazioni criminali e occasione per mettere in atto azioni a favore di interessi inconfessabili volti a determinare il tracollo dell’Amia e il passaggio della stessa nelle mani di immancabili gruppi speculativi che sono gli stessi che hanno messo in ginocchio Palermo e la Sicilia”.

L’attacco ai commissari. “Intendo difendere in tutti i modi l’Azienda pubblica di igiene ambientale, denunciando la insufficienza dell’attuale gestione straordinaria, una gestione alla quale il Comune è del tutto estraneo. Di tale insufficienza e dell’inadeguatezza rispetto alla necessità di rimettere in equlibrio i conti dell’azienda ho già scritto al Minsitro per lo Sviluppo Economico, cui ho inviato una lettera venerdì scorso. Durante il sopralluogo di stamattina è stato possibile riscontrare l’assoluta mancanza di elementari condizioni di sicurezza per i lavoratori e di prevenzione degli incendi nella discarica. Dalle micro disfunzioni come la dotazione di tutto il personale con adeguati DPI (Dispositivi di protezione individuale) alle macro disfunzioni, come l’inadeguatezza dell’impianto antincendio, la mancata copertura giornaliera dei rifiuti con la terra o l’incredibile uso di materiali altamente infiammabili, è evidente che l’Azienda è priva di una vera gestione, affidata del tutto alla buona volontà dei lavoratori. È evidente che la città e l’Amministrazione comunale non possono sopportare una condizione di degrado aggravata dagli ingenti costi necessari per fronteggiare situazioni di emergenza come quella attuale.

Intanto, oggi pomeriggio si riunirà all’assessorato regionale della Salute, a Palermo, un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le componenti coinvolte nella gestione dell’emergenza provocata dal rogo nella discarica palermitana di Bellolampo, a cominciare da Arpa Sicilia, Azienda sanitaria provinciale e Comune.

Una misura voluta dall’assessore e vicepresidente della Regione siciliana, Massimo Russo, per “monitorare da vicino la situazione sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza alimentare”. Si attendono infatti tra domani e mercoledì i dati delle analisi eseguite per verificare la presenza di diossina nell’aria. E questa sera, a Borgo Nuovo, si terrà, un incontro pubblico con la cittadinanza preoccupata per l’incendio che non è mai stato domato.

E a Palermo, vista la chiusura della discarica, si sono accumulati per strada tonnellate di spazzatura. In molte strade ci sono vere e proprie minidiscariche di rifiuti che con il caldo asfissiante di queste ore rendono l’aria irrespirabile. Cinquanta gli interventi dei vigili del fuoco in poche ore a Palermo e in provincia per gli incendi divampati in diverse zone, sia per il vento caldo che per i cumuli di immondizia dati alle fiamme dai cittadini esasperati dalla presenza di tonnellate di rifiuti per strada a causa della chiusura della discarica di Bellolampo. Le situazioni più critiche si sono registrate tra ieri e oggi a Belmonte Mezzagno, Montagna Longa, Carini e a Borgetto nella zona di monte Gradara. Alcune case sono state distrutte dalle fiamme. Sono intervenute numerose squadre di vigili del fuoco. Nella notte sono arrivate anche squadra da Enna e Caltanissetta per i rinforzi.

Fonte e foto: RepubblicaPalermo