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Palermo, arrivano i fondi Cipe. 150 milioni per discarica Bellolampo, ponte Oreto e tanto altro

QUADRO NEWS.pngLa Giunta comunale ha approvato in via definitiva il Piano di utilizzo Fondi Cipe che, assegnati al Comune nel 2009, non erano ancora stati impegnati.

In totale si tratta di 150 milioni di euro, di cui 69 gestiti dalla Regione Sicilia per la discarica di Bellolampo e 4 destinati ai lavori di ristrutturazione del ponte Oreto.

Nello specifico, gli interventi individuati sono: manutenzione straordinaria ed adeguamento strutturale di edifici scolastici, pari ad un importo di 14.904.149,75 euro. In città gli edifici scolastici sono oltre 200, dei quali 120 necessitano di una serie di accertamenti e conseguenti interventi, per ricondurli a norma, essendo stati realizzati prima del 1984. L’Amministrazione comunale ha dato avvio alla progettazione di interventi strutturali e di manutenzione straordinaria anche per eliminare situazioni di pericolo per gli utenti, migliorando le condizioni di igiene ambientale per un complessivo miglioramento delle condizioni in cui si svolgono le attività didattiche.

Manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di edifici comunali per un importo complessivo di 18.600.000, 00 euro. Tra gli interventi negli edifici di proprietà comunale c’è Palazzo delle Aquile, sede storica dell’Amministrazione comunale sin dal 1467. L’ obiettivo è quello di ricondurlo al suo integrale splendore e funzionalità, garantendo la sicurezza dei numerosi impiegati che vi lavorano, nonchè dei visitatori e dei turisti.

 

Altro intervento è previsto per un padiglione dei Cantieri Culturali Zisa per la costruzione di una sede distaccata della Biblioteca comunale destinata alla conservazione e sala lettura dei manoscritti.

 

Interventi di realizzazione e manutenzione straordinaria e di infrastrutture territoriali per l’importo complessivo di 13.622.125,51 euro.
Nell’ambito della riorganizzazione funzionale della città di Palermo sono stati previsti una serie di interventi su infrastrutture strategiche già esistenti che, a causa di una discontinua manutenzione, rischiano di vanificare ogni tentativo di riqualificazione generale della città nell’ottica di creare migliori livelli qualitativi di vivibilità e funzionalità. Fra questi assume un ruolo strategico l’intervento del Ponte urbano sul fiume Oreto, che oggi, in condizioni assai precarie, rischia di dividere il centro urbano senza il pieno ripristino della funzionalità del percorso e la completa stabilità delle strutture.

 

Altri interventi sono programmati per la costruzione di tratti del sistema fognario cittadino che mirano a migliorare i sistemi di smaltimento delle acque nere e miste.

 

Interventi al sistema di smaltimento rifiuti per un importo complessivo di 68.616.143,01 euro. La quota parte di finanziamento ex delibera Cipe, assegnata alla partecipata Amia, con regione sociale legata al sistema di smaltimento rifiuti, prevede la realizzazione di due diversi interventi. Il primo con un impianto di preselezione di rifiuti indifferenziati e impianto di compostaggio nella piattaforma di Bellolampo e la realizzazione della VI vasca della discarica. Il secondo, per favorire il progetto della raccolta differenziata porta a porta, prevede l’acquisto di automezzi di trasporto.
Interventi di manutenzione di impianti di illuminazione Amg, per un importo complessivo di 17.500.000,00. L’obiettivo prevede il miglioramento dei servizi resi alla cittadinanza, con interventi sugli impianti di illuminazione urbana.
Tra gli interventi di manutenzione straordinaria sono stati approvati i seguenti progetti:

 

Lavori di rinnovamento e ristrutturazione degli impianti di pubblica illuminazione a Partanna Mondello, litoranea Addaura Arenella, quartiere Stazione Villa Giulia, quadrilatero Sciuti, Lazio, Libertà, Paternò e Valdesi Mondello.

 

Interventi volti al miglioramento delle superfici di aree ed al potenziamento dei mezzi di trasporto urbano Amat per l’importo di 20.000.000,00 euro. Tra gli interventi più efficaci figura il potenziamento del trasporto pubblico locale (con corsie riservate e vie preferenziali, sistemi di integrazione tariffaria) e l’addizione di specifici strumenti di pianificazione come ad esempio il Piano urbano della Mobilità. (IlModeratore)

Palermo, discarica Bellolampo rischia chiusura. Emergenza in arrivo?

2774393565.39.pngNella quarta e nella quinta vasca dell’impianto di raccolta rifiuti della città di Palermo, non si può più scaricare immondizia. E’ quanto afferma l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Se ciò fosse vero il rischio sarebbe altissimo, in quanto le due vasche, fino all’incendio del mese scorso, erano le uniche rimaste libere. In progetto c’era la costruzione di una sesta risorsa, ma la sua costruzione non avverrebbe in tempi brevi. Di ciò si è discusso nell’ultimo tavolo tecnico presso la protezione civile e si è deciso di prendere tempo non autorizzando la riapertura della discarica. Il via libera alla riapertura a questo punto è seriamente compromesso. Se non arriverà sarà di nuovo emergenza, ancora più grave della precedente, perché non si saprà, per molto tempo, dove portare i rifiuti cittadini.

Palermo, riapre la discarica di Bellolampo. Polemica sul pericolo diossina

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, amia, bellolampo, diossinaRiapre la discarica di Bellolampo, ma continuano a tenere banco le polemiche e l’incubo diossina, con i Verdi sul piede di guerra a chiedere la dichiarazione dello stato di calamità e l’istituzione di un fondo di garanzia per risarcire gli allevatori. Chiusa da oltre 20 giorni a causa dell’incendio divampato lo scorso 29 luglio, la discarica sta per tornare quindi alla piena efficienza: ad annunciarlo il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. «È una bella notizia per la città», dice, confermando «la critica sulla mala gestione degli amministratori dell’Amia ed il mio apprezzamento per le istituzioni coinvolte nella vicenda e per i lavoratori che hanno operato incessantemente con turni massacranti per porre rimedio a un atto criminale dalle motivazioni politico-mafiose».

ALLARME DEI VERDI – Se l’emergenza rifiuti potrebbe essere agli sgoccioli, a Palermo e dintorni gli effetti del rogo non si arrestano. «Come previsto, la catena alimentare risulta compromessa da diossine, furani, e da tutti gli altri inquinanti prodotti dall’incendio», denuncia Maximo Ghioldi, presidente provinciale della Federazione dei Verdi, che aggiunge: «Chiediamo che venga dichiarato lo stato di calamità e che venga istituito un fondo di garanzia, regionale o nazionale, per risarcire in tempi rapidi gli allevatori a seguito di eventuali abbattimenti e mancati introiti».

ALLEVAMENTI A RISCHIO – Secondo Ghioldi infatti «gli allevatori che operano nella zona interessata non possono certo essere la categoria che paga i piatti rotti della catastrofe ambientale». «Il prelievo del latte con oltre cinque volte il limite massimo di diossine -sottolinea inoltre il coordinatore regionale dei Verdi, Carmelo Sardegna – proviene da un piccolissimo allevamento di Piano dell’Occhio ma, come già precedentemente segnalato, tutti i pianori delle montagne a ridosso di Bellolampo, dove vengono allevati centinaia di capi di bestiame, devono essere immediatamente posti in sicurezza dal punto di vista alimentare». Per i vertici del partito ecologista, «occorre evitare che i proprietari degli animali colpiti dal disastro sfuggano ai controlli; al contrario, sarà necessaria la loro collaborazione con le autorità e questa – concludono – è la ragione che rende necessario lo stato di calamità».

Rogo Bellolampo, incubo diossina. Orlando chiede chiarezza: “Dati contraddittori”

2774393565.69.pngIl sindaco Leoluca Orlando chiede maggiore chiarezza sul caso Bellolampo. Gli ultimi dati sull’analisi delle sostanze inquinanti sprigionatesi in seguito all’incendio della discarica arrivati al comune sembrano infatti «contraddire in parte i risultati delle analisi precedentemente trasmessi all’amministrazione comunale». Di qui la richiesta di approfondimenti.

ALLARME – «Credo opportuno, oltre che urgente, che l’Arpa e l’Asp – dice il primo cittadino di Palermo – forniscano indicazioni chiare e univoche sulla necessità o meno di adottare ulteriori forme di protezione e prevenzione, oltre quelle già adottate con l’ordinanza sindacale del 3 agosto». In particolare, alla centralina di Boccadifalco i valori risultano 5 volte superiori alla norma, circa 500 nel periodo di valutazione che va dal 31 luglio al 6 agosto.

Palermo, incendio Bellolampo. Adesso si indaga per disastro ambientale

2774393565.81.pngSi allarga l’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo sull’incendio divampato dieci giorni fa nella discarica di Bellolampo. Adesso il reato ipotizzato non e’ solo incendio doloso, a carico di ignoti, ma disastro ambientale. L’inchiesta e’ coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio De Francisci ed al pm Geri Ferrara. Dai sopralluoghi eseguiti nei giorni scorsi e’ emersa la presenza nell’aria di policarburi aromatici, come il benzene non solo nei pressi della discarica ma anche nelle zone circostanti. Secondo i magistrati ci sarebbero state delle negligenze nella prevenzione agli incendi nella discarica.L’incendio e’ da due giorni ‘tecnicamente spento’, come spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco Gaetano Vallefuoco ma c’e’ ancora il pericolo che dalle ceneri possa riprendere a bruciare il materiale, altamente infiammabile che si trova nella discarica.

Palermo, incendio quasi domato nella discarica ma in città tonnellate di rifiuti

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, bellolampo, amiaE’ “quasi domato”, come spiega questa mattina all’ADNKONOS il Comandante dei Vigili del fuoco di Palermo, Gaetano Vallefuoco l’incendio nella discarica di Bellolampo, che brucia ininterrottoamente da quasi nove giorni. Anche questa mattina i Vigili del fuoco, il Corpo forestale, la Protezione civile e l’Amia sono so luogo per continuare l’opera di ‘ricoprimento’ del terreno andato a fuoco, mentre non sono piu’ in azione i Canadair che in una settimana hanno effettuato centinaia di lanci d’acqua.

Questa mattina, alle 9, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, effettuera’ con il Comandante Vallefuoco, un sopralluogo per verificare di persona la sitiazione. Intanto, oggi pomeriggio si riunira’ all’assessorato regionale della Salute, a Palermo, un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le componenti coinvolte nella gestione dell’emergenza provocata dal rogo nella discarica palermitana di Bellolampo, a cominciare da Arpa Sicilia, Azienda sanitaria provinciale e Comune.

Una misura voluta dall’assessore e vicepresidente della Regione siciliana, Massimo Russo, per “monitorare da vicino la situazione sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza alimentare”. Si attendono infatti tra domani e mercoledi’ i dati delle analisi eseguite per verificare la presenza di diossina nell’aria. E questa sera, a Borgo Nuovo, si terra’, un incontro pubblico con la cittadinanza preoccupata per l’incendio che non e’ mai stato domato.

 

 

 

E a Palermo, vista la chiusura della discarica, si sono accumulati per strada tonnellate di spazzatura. In molte strade ci sono vere e proprie minidiscariche di rifiuti che conil caldo sfissiante di queste ore rendono l’aria irrespirabile. Nella notte sono stati diversi gli interventi dei Vigili del fuoco che hanno domato una decina di incendi di cassonetti di piccole discariche a cielo aperto date alle fiamme dai cittadini.

Palermo, brucia ancora la discarica di Bellolampo. Canadair in azione

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, bellolampoAncora Canadair in azione sulla discarica di Bellolampo a Palermo. Dopo sette giorni il focolaio non e’ ancora spento. A agire sul posto oltre ai canadair anche camion e autobotti, ma anche le ruspe che gettano terra sul terreno ancora in fiamme. Proprio ieri il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha emesso un’ordinanza sanitaria in via preventiva e cautelativa, che prevede una serie di divieti e monitoraggi per scongiurare il rischio diossina.

Lunedi’ prossimo si riunira’ all’assessorato regionale della Salute, a Palermo, un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le componenti coinvolte nella gestione dell’emergenza provocata dal rogo nella discarica palermitana di Bellolampo, a cominciare da Arpa Sicilia, Azienda sanitaria provinciale e Comune.

Una misura voluta dall’assessore e vicepresidente della Regione siciliana, Massimo Russo, per monitorare da vicino la situazione sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza alimentare. ”La situazione – precisa Lucia Borsellino, dirigente generale del dipartimento Attivita’ sanitarie – e’ sotto controllo ma non intendiamo lasciare nulla al caso. I cittadini, in particolar modo quelli che abitano nelle zone limitrofe, devono ricevere le necessarie garanzie per la loro salute”.

Il ‘Pandoro’, come e’ stato soprannominato dai Vigili del fuoco il cratere dell’incendio nella discarica di Bellolampo di Palermo, brucia ininterrottamente da 168 ore. I Canadair, in questi sette giorni, hanno effettuato oltre cento lanci di acqua. Piu’ di quindici al giorno, dall’alba al tramonto. Senza interruzione. Ma il rogo non ne vuol proprio sapere di spegnersi, anche se dei 120 mila metri quadri di superficie andati a fuoco, ormai i focolai da abbattere sono davvero pochi. “Entro i prossimi giorni l’incendio di Bellolampo sara’ completamente spento”, assicura all’ADNKRONOS il Comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Palermo, l’instancabile Gaetano Vallefuoco, che da domenica ad oggi ha fatto piu’ di tre sopralluighi al giorno nell’inferno di Bellolampo, insieme con i suoi uomini che presidiano la zona. Vallefuoco tranquillizza i cittadini che in questi giorni temono che la nube sprigionata dall’incendio possa essere tossica. “Non c’e’ alcun allarme veleni, almeno per il momento – assicura Vallefuoco – noi abbiamo continuato a fare i nostri monitoraggi piu’ volte al giorno”.

E mostra le foto dei suoi uomini, ai piedi del rogo, senza maschere ne’ tute di autoprotezione. Diverso e’ invece il discorso per i vigili del fuoco che accedono nel cosiddetto cratere dell’incendio. Li’ indossano la maschera d’ossigeno e la bombola sulle spalle “perche’ li’ si registranho i valori piu’ alti di concentrazione della dispersione dei prodotti tossici, ma allontanandosi dalla zona dell’incendio – spiega Vallefuoco – non c’e’ pericolo di tossicita’, altrimenti l’avremmo detto e avremmo fatto evacuare la zona circostante, nei pressi di Borgo nuovo o oltre. Sara’ poi’ l’Arpa a fare le valutazioni sugli effetti dei prodotti di combustione ai fini del pericolo differito nel tempo”. Proprio ieri l’Arpa ha diffuso i primi dati sull’inquinamento sprigionato dalla combustione e non sembrano allarmanti.

“Nella quarta vasca – dice il Comandante – abbiamo raggiunto la temperatura di 350 gradi, tutto questo appena due giorni fa. Oggi invece la situazione e’ nettamente migliorata e la temperatura e’ scesa a 150 gradi”. Ma una cosa tiene a sottolinearla il Comandante Vallefuoco: “quella nube bianca che si vede dall’alto non e’ vapore acqueo, come dice qualcuno, bensi’ sono prodotti dela combustione”. Era stato, nei giorni scorsi, l’assessore comunale Cesare Lapiana a rassicurare i cittadini parlando di ‘vapore acqueo’.

Mostrando la cartina della discarica di Bellolampo, il Comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Gaetano Vallefuoco, indica la zona in cui domenica scorsa e’ scoppiato l’incendio, cioe’ “nel versante vicino alla vasca storica bonificata”, cioe’ all’esterno della discarica. Poi, per motivi che la Procura tentera’ di accertare nell’inchiesta aperta nei giorni scorsi, “l’incendio si e’ propagato e, attraversando la strada, ha raggiunto la strada interna perimetrale fino a raggiungere la vasca 3 e 3bis”. In poche ore le fiamme e il fumo hanno raggiunto la quarta vasca, li’ cioe’ dove oggi c’e’ il cratere, il ‘Pandoro’ appunto.

I Vigili del fuoco stanno lavorando incessantemente da domenica, con diversi mezzi. Sul posto c’e’ persino il mezzo del Nucleo batteriologico, chimico e radiologico con due uomini a bordo, piu’ una cisterna ‘chilotrica’, cioe’ che contiene un numero elevatissimo di litri. Inoltre, sul posto ci sono anche le ruspwe in azione per gettare la terra sul rogo che continua a covare da sotto.

“E’ un lavoro molto complicato”, ammette il Comandante dei Vigili del fuoco Vallefuoco. Nei giorni scorsi anche il Prefetto di Palermo, Umberto Postiglione ha fatto un sopralluogo nella discarica di Bellolampo per rendersi conto di persona di quanto sta accadendo da sette giorni.”L’incendio e’ ormai sotto controllo – dice ancora Vallefuoco – questo pomeriggio faremo un altro giro in elicottero per verificare le impronte’ dell’incendio”. E domani saranno eseguiti altri rilievi. “Andremo a fare la mappatura della concentrazione dei prodotti di combustione della dispersione nella discarica”, dice Vallefuoco. Quando l’incendio sara’ spento, i Vigili del fuoco non abbandoneranno pero’ l’area colpita. “Affatto – dice Vallefuoco – perche’ dobbiamo mantenere lo spegnimento per evitare che il rogo possa riprendere”. E tiene a sottolineare che il “pericolo non e’ stato sottovalutato”. Il Comandante Vallefuoco si prepara intanto all’ennesimo sopralluogo nella discarica. Per il settimo giorno consecutivo.

Palermo, discarica di Bellolampo al collasso

QUADRO NEWS.pngBellolampo nell’emergenza. Lo spazio per i rifiuti è ormai esiguo e non ci sono aree alternative pronte. Il rischio di una Palermo che resta sommersa dall’immondizia non è remotissimo. E l’Amia su sollecitazione della Protezione civile corre ai ripari chiudendo le porte a tutti i comuni della provincia che abitualmente conferiscono i propri rifiuti nella collinetta a ovest che domina la città. Con un risultato…

immediato: in alcuni paesi dell’hinterland è già stata sospesa la raccolta dell’immondizia sia ieri che oggi in attesa di una soluzione. Mentre altri si stanno attrezzando per portare l’immondizia in altre discariche. Il susseguirsi degli eventi per Bellolampo è stato rapido. La quinta vasca già piena prima del previsto, dicono tra i denti i vertici dell’Amia, perché la capienza sarebbe stata sovrastimata. La sella di collegamento tra quarta e quinta vasca praticamente a un passo dal completamento. Ad occhio e croce due mesi di autonomia. E dove finiranno i rifiuti dei palermitani? Al momento non ci sono risposte. Tutto è affidato a un delicato vertice che si terrà domani con il direttore dell’assessorato regionale ai Rifiuti Enzo Emanuele e i vertici della Protezione civile guidati dall’ingegnere Pietro Lo Monaco che è anche la persona delegata a seguire le sorti di Bellolampo. Vertice delicato perché l’Amia aveva proposto la realizzazione di una sella di collegamento tra terza e quarta vasca e creare spazio per 600 mila metri cubi. Ma la Provincia ha storto il naso. Dov’è il recupero ambientale e l’impermeabilizzazione di questo nuovo sito? Così domani l’Amia rimodulerà la proposta. E il nodo è economico perché il recupero ambientale costa e qualcuno dovrà pure accollarsi l’onere di queste misure ambientali obbligatorie. Ma per l’Amia spunterà un altro problema: perché il conferimento dei rifiuti dei comuni dell’hinterland al prezzo di 140 euro a tonnellata rappresenta una voce di introiti consistente per le casse dell’azienda di igiene ambientale. Che ora viene a mancare dopo l’aut aut della Protezione civile. «Dagli oltre 30 comuni dell’hinterland tra Coninres e Ato Palermo 1 arrivavano ogni giorno 550 tonnellate di rifiuti su un totale di 1.300 tonnellate – spiega Lo Monaco -. Se ci sono problemi di spazio non è possibile consentire a tutti di depositare immondizia a Bellolampo. Ecco perché abbiamo deciso di far chiudere le porte». E che ne sarà dei rifiuti di Bagheria o di Partinico? Ci sono altre discariche sorte negli ultimi mesi il cui costo di conferimento sarebbe inferiore anche oltre la metà rispetto a Bellolampo. E quindi trasferirvi l’immondizia non dovrebbe rappresentare un esborso maggiore. La sella di collegamento tra quarta e quinta, qualora si faccia, è comunque una soluzione-tampone. Pertanto, fa sapere Sebastiano Sorbello, uno dei commissari dell’Amia, si sta puntando sulla costruzione di una sesta vasca, più o meno nell’area dove sarebbe dovuto sorgere il termovalorizzatore, una grande vasca che darebbe autonomia per sette-otto anni. Un impianto che ovviamente non è dietro l’angolo. «Abbiamo affidato – spiega ancora Sorbello – la progettazione esecutiva al professore Raffaello Cossu. Entro fine ottobre sarà tutto pronto. Costo degli elaborati 100 mila euro circa. Poi penseremo subito all’appalto e alla realizzazione dell’opera. L’importante è realizzare un primo modulo che ci consenta di cominciare ad abbancare spazzatura. Magari tra sette-otto mesi». (GDS)