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Provenzano tenta il suicidio in carcere, rinviato processo omicidi Palermo

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare,bernardo provenzano,mafiaDopo il tentativo di suicidio nel carcere di Parma del boss mafioso Bernardo Provenzano, questa mattina il capo mafia non e’ apparso in aula davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Palermo dove si celebra il processo per un triplice omicidio avvenuto nel 1981. Dal carcere di Parma e’ arrivata una comunicazione in cui si annuncia che il boss Provenzano non partecipa all’udienza in quanto “rinunciante”. Ma il legale di Provenzano, l’avvocato Rosalba Di Gregorio, ha chiesto al presidente della Corte d’Assise d’Appello, Biagio Insacco di acquisire l’atto di rinuncia “recante la firma dell’imputato Provenzano”. (Adnkronos)

Mafia, assolto in appello il postino di Provenzano

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, mafia, postino provenzano, Era accusato di avere fatto da postino al capomafia Bernardo Provenzano durante la latitanza, portandogli i “pizzini” e permettendogli così di tenere i contatti con i clan: Simone Castello, difeso dall’avvocato Raffaele Bonsignore, condannato in primo grado a 9 anni e 6 mesi, è stato assolto oggi dalla corte d’appello di Palermo e scarcerato. Scagionati anche Cristoforo Morici, che aveva avuto 5 anni e 4 mesi, e…

Leonardo Ficano, condannato in primo grado a 2 anni e 10 mesi, assistito dall’avvocato Salvo Priola. Morici era già stato scarcerato dopo la richiesta di assoluzione del pg. Ficano é uscito di prigione dopo la lettura del verdetto. Altro colpo di scena della sentenza è la non concessione dell’attenuante della collaborazione con la giustizia al neopentito Stefano Lo Verso a cui però è stata lievemente ridotta la pena: in primo grado aveva avuto 6 mesi in continuazione con una precedente sentenza, oggi ne ha avuti 4 (in tutto dovrà scontare 5 anni). Lo Verso è ritenuto uno dei collaboratori più importanti degli ultimi anni e ha gestito parte della latitanza di Provenzano. Pene confermata invece per Onofrio Morreale condannato a un anno in continuazione con una vecchia pena (in tutto aveva avuto 12 anni e 11 mesi) e Giuseppe Comparetto che aveva avuto un anno in continuazione con una vecchia condanna, quindi in tutto 5 anni e 8 mesi. Mentre a Massimiliano Ficano è stata tolta l’aggravante della qualità di capomafia e scontata la pena da 12 anni a otto anni e otto mesi. Gli imputati sono stati arrestati nell’ambito dell’indagine denominata “Crash” e rispondevano, a vario titolo, di associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni, detenzione di armi e intestazione fittizia di beni. L’operazione prende il nome da un’officina per la demolizione delle auto da dove partirono le indagini condotte tra il 2005 e il 2006. Il giudice ha anche disposto la restituzione a Castello della Sicil Fruit, una società di import-export di frutta ed ortaggi del valore di circa 2 milioni e mezzo di euro. (GDS)