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Palermo, skipper su barca: pm chiede 4 anni di reclusione per Cammarata

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, diego cammarataIl pm Laura Vaccaro ha chiesto quattro anni di reclusione per l’ex sindaco di Palermo Diego Cammarata per abuso di ufficio e truffa. La vicenda e’ quella scoperta da Striscia la notizia: Cammarata proprietario di una barca aveva uno skipper e manutentore dell’imbarcazione Franco Alioto, operaio della Gesip, che avrebbe svolto questo secondo lavoro durante l’orario di ufficio. Per Alioto, imputato di truffa, il pm ha chiesto tre anni e sei mesi.

Che fine ha fatto Cammarata? Insegna diritto al Commerciale ‘Libero Grassi’

QUADRO NEWS.pngAvvocato, ex deputato nazionale ma soprattutto per 10 anni sindaco amato-odiato di Palermo Diego Cammarata, 61 anni, ora fa l’insegnante di diritto ed economia nell’istituto tecnico commerciale ”Libero Grassi” a Palermo. Venti anni fa aveva vinto un concorso da docente di materie giuridiche per le superiori ma dietro la cattedra non si era mai seduto. ”Non so se i miei studenti sanno che ero il sindaco – dice – nessuno mi ha mai chiesto nulla. Qui sono un professore come gli altri”.

Cammarata vs Orlando: “Default? Colpa di Orlando, ho lasciato conti in ordine”

2774393565.69.pngNon ci sta a fare il capro espiatorio. E al suo successore sulla poltrona di sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che grida al rischio default attribuendogli tout court ogni responsabilità, Diego Cammarata, primo cittadino Pdl per dieci anni, dal 2001 a gennaio del 2012, risponde a muso duro: «Io ho lasciato i conti in ordine. Anzi, a Orlando ho fatto due regali: grazie alla mia amministrazione, nei costi intermedi, Palermo risulta tra le città che hanno speso meno, e questo consentirà di subire minori tagli dalla spending review; e poi per il 2012 c’è un avanzo di amministrazione di sei milioni di euro».

Un avanzo di sei milioni di euro? Ma se qualche giorno fa Orlando ha denunciato il rischio default…«Io posso comprendere le sue difficoltà e non mi scandalizzo certo se chiede risorse, ma deve dire le cose come stanno. È stata la sua giunta che ha approvato il rendiconto consuntivo relativo al 2011, l’ultimo anno della mia gestione, con un avanzo di sei milioni di euro. Questo esclude per tabulas che la mia amministrazione abbia lasciato un buco di bilancio. Orlando coi numeri non può barare, non può accostare un pericolo di dissesto alla gestione della precedente amministrazione. Se poi intende spendere come se la crisi non ci fosse, si prenda le sue responsabilità, ma non tiri in ballo chi lo ha preceduto».

Intende dire che Orlando rischia di portare Palermo al dissesto?«Io vedo i fatti. E i fatti sono che la mia amministrazione tra il 2006 e il 2011 ha tagliato circa 80 milioni dalla spesa corrente. I fatti sono che con me sindaco c’è stato il blocco delle assunzioni e delle mobilità, il che ha fatto scendere il personale di oltre 6mila unità. Non ne ho guadagnato in popolarità, ma i conti li ho tenuti a posto, e Palermo ha sempre rispettato il patto di stabilità».

Proprio sul rigore la giunta Orlando è entrata in crisi, con le dimissioni polemiche da assessore al Bilancio del generale Marchetti…«È proprio questo il punto. Orlando non lo voleva seguire sul rigore, lui e i suoi se ne fregano dei conti in ordine. Il vero problema di Orlando è che non dispone delle risorse che gli consentirebbero di mantenere le tante promesse fatte in campagna elettorale. Ma questo accade non perché la precedente amministrazione ha male operato, ma perché il mondo è cambiato, e le risorse disponibili non sono più quelle degli anni passati».

E le società partecipate? I precari? Quanto pesano sul bilancio?«Sulle società partecipate Orlando getta fumo negli occhi, perché sa bene che, contrariamente a quello che dice, non c’è alcun debito che possa portare effetti pregiudizievoli sul bilancio del Comune. C’è il problema dei 1800 precari della Gesip, figli di quegli oltre 7mila lavoratori socialmente utili che io ho ereditato da lui quando nel 2001 sono diventato sindaco. Dovrà trovare una soluzione. Tutti sono bravi e capaci quando si hanno le risorse in bilancio».

Preoccupato per Palermo? Il rischio dissesto secondo lei è concreto?«Per lo stato in cui ho lasciato i conti io, stato che è anche certificato da una relazione che mi sono fatto fare a fine mandato dal ragioniere generale, assolutamente no. Il futuro di Palermo però passa dalle politiche di bilancio che gli amministratori di oggi adotteranno. E le premesse non sembrano promettere nulla di buono».

L’ex sindaco Cammarata rinuncia all’incarico al Senato

2774393565.18.pngDopo le polemiche sull’opportunità della sua nomina, l’ex sindaco di Palermo Diego Cammarata ha rinunciato all’incarico di consulente al Senato per i tagli agli sprechi. “Ho inviato a Cicolani una lettera per rinunciare all’incarico – ha affermato Cammarata – non tanto perche’ credo che sia tutto irragionevole, ma soprattutto perche’ era una cosa che avrei fatto per passione e invece passo per uno a cui si sta facendo un favore. Ho gia’ chiarito con il senatore Cicolani che, se vorra’, prestero’ la mia consulenza a lui, a titolo gratuito”.

Contro la nomina dell’ex sindaco si era espresso il capogruppo di Idv al senato Felice Belisario, secondo il quale “nominare il responsabile del disastro economico a Palermo consulente antisprechi del Senato è come affidare la gestione dell’Avis a Dracula. Il presidente Schifani non può alzare le mani e dire che non c’entra nulla con questa designazione insopportabile e il suo silenzio su questa vicenda è gravissimo”.

Cammarata ha voluto precisare di non essersi dimesso da sindaco per i conti in rosso del Comune ma per i contrasti con il presidente delal Regione Raffaele Lombardo.

Repubblica Palermo

Cammarata, disastrare Palermo giova. Consulenza al Senato contro gli sprechi

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, diego cammarata, politicaL’ex sindaco di Palermo Diego Cammarata, commissariato dalla Regione siciliana dopo che questa aveva registrato “gravi anomalie” nella gestione finanziaria nel capoluogo, tali da provocarne il dissesto economico, è stato chiamato dal presidente del Senato Renato Schifani in qualità di consulente per la…

realizzazione di un importante disegno di legge che riguarda i tagli alla spesa negli enti locali, con l’obiettivo di migliorare il funzionamento dei servizi pubblici. Una vicenda che avrebbe dell’incredibile se non fossimo ormai abituati ai paradossi all’italiana, dove non è certo la meritocrazia ad avere la meglio.

CHIESTA LA REVOCA DELLA NOMINA – Quasi costretto ad andarsene da Palermo dopo la crisi finanziaria e politica in cui ha fatto sprofondare la città, oltre agli scandali che negli ultimi mesi della sua amministrazione lo hanno visto protagonista, Cammarata si ritrova adesso a ricoprire un incarico per il quale evidentemente non è adatto. «È la persona meno capace di interpretare questo ruolo, al quale è stato concesso anche un rimborso forfettario di 1000 euro al mese. Un insulto a tutti gli italiani», tuona il vicepresidente dei senatori dell’Italia dei Valori e segretario regionale del partito in Sicilia, Fabio Giambrone, che chiede a Schifani l’immediata revoca della nomina «se non vuole che mezza Italia gli rida dietro e l’altra mezza si indigni ulteriormente».

LA DIFESA DI CICOLANI – In difesa di Cammarata è sceso in campo il senatore del Pdl, Angelo Maria Cicolani, nonché Questore del Senato. Secondo lui, infatti, il contributo dell’ex primo cittadino di Palermo è assolutamente positivo e produttivo e precisa che la decisione di questa nomina, fatta in virtù delle conoscenze giuridiche e amministrative di Cammarata, è frutto della «legittima possibilità di disporre di questo tipo di collaborazione all’interno del servizio di Questura, come previsto dalla pianta organica».

NUOVA VITA A ROMA – Motivazione quanto mai curiosa, perché, ammesso che sia così, è comunque inevitabile non cogliere l’aspetto ironico della faccenda. Vedere Cammarata rivestire il ruolo di esperto all’interno del team di consulenti che dovranno valutare e analizzare la legge sulla spending review, perché, sempre a detta di Cicolani, «conosce i problemi che deve affrontare un sindaco nel gestire le aziende comunali», strappa un sorriso amarissimo. È proprio per la mala gestione di aziende comunali come l’Amia, finita in amministrazione straordinaria dopo aver rischiato il fallimento, e la Gesip, anch’essa sul perenne orlo del crack finanziario, che ha portato Cammarata a cercare rifugio altrove, dopo dieci anni di permanenza a Palazzo delle Aquile. E l’ha certamente trovato sotto l’ala protettrice di Schifani, che aveva già tentato, senza però riuscirci, di nominarlo consigliere all’Agcom. Rimane, inoltre, l’altra consulenza: quella sul diritto commerciale allo Iulm di Milano, ateneo retto da Gianni Puglisi, assessore alla Cultura con Cammarata nel 2004, e per la quale l’ex sindaco ha incassato circa 2.200 euro. (ilvostro.it)

Processo skippek Cammarata, un testimone: “Noleggiai barca e pagai”

aaa.jpg“Ho preso a noleggio per un giro nelle isole la barca ‘Molla 2′, che mi era stato detto fosse dell’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata, con un gruppo di amici dal 2 al 5 luglio del 2009. Con noi c’era Franco Alioto, che si presento’ come ‘lo skipper della barca del sindaco’ e, come da trattativa verbale, abbiamo pagato in contanti, 1.100 euro a coppia, perche’ Alioto rifiuto’ categoricamente gli assegni”. A raccontarlo, stamattina davanti ai giudici della terza sezione del tribunale, durante il processo per truffa ed abuso d’ufficio a carico di Cammarata ed Alioto, e’ stato un imprenditore palermitano, Ugo Mirto, che attualmente vive ad Hong Kong, e si occupa di import-export.

Negli stessi giorni indicati da Mirto, secondo la Procura, Alioto sarebbe risultato, in base ad un foglio di presenza, in servizio alla societa’ comunale Gesip, ed in base ad un altro firmato da un dirigente che avrebbe disconosciuto la firma, in ferie per due giorni. La testimonianza di Mirto confermerebbe quanto sostenuto da “Striscia la notizia” che fece scoppiare il caso, e dal pm Laura Vaccaro, ovvero che Cammarata utilizzasse un dipendente della Gesip per scopi privati e che questi risultasse presente al lavoro, nonostante in realta’ avrebbe fatto lo skipper sulla barca dell’ex sindaco. Entrambi hanno sempre respinto le accuse. (AGI)

Palermo, chiesto processo per 12 indagati su discarica Bellolampo

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, rifiuti, diego cammarataIl pm Gery Ferrara ha chiesto il rinvio a giudizio di dodici persone nell’ambito dell’inchiesta sulla discarica di Bellolampo. Tra gli indagati dei quali la Procura sollecita il processo, figurano l’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata ed Enzo Galioto, senatore del Pdl ed ex presidente di Amia, l’azienda comunale dei rifiuti…

L’indagine nel 2010 porto’ alla scoperta di un immenso lago di percolato all’interno dell’impianto. Il liquido, rilasciato dai rifiuti in putrefazione, sarebbe arrivato, secondo la Procura, a inquinare anche le falde acquifere, il torrente Celona, che scorre a pochi metri, e alcuni pozzi privati a valle della discarica. I reati contestati a vario titolo sono disastro ambientale doloso, inquinamento delle acque e del sottosuolo, truffa, abuso d’ufficio, abbandono di rifiuti speciali, riciclo di percolato, gestione abusiva di discarica. Oltre a Cammarata e Galioto, indagati sono tutti gli ex vertici di Amia dal 2007 al 2010: Orazio Colimberti (gia’ direttore generale), Gaetano Lo Cicero, Pasquale Fradella, Antonio Putrone, Fabrizio Leone, Nicolo’ Gervasi, Aldo Serraino, nonche’ due responsabili tecnici. Nell’inchiesta erano finiti anche Marcello Caruso (ex assessore provinciale e presidente di Amia per soli 6 mesi) e Giovanni Gucciardo (ex direttore della discarica). Per entrambi il pm ha ora chiesto l’archiviazione. La parola passa adesso al Gip, che dovra’ decidere se accogliere la richiesta della Procura e fissare l’udienza preliminare. (AGI)

Abuso d’ufficio, Diego Cammarata prosciolto

QUADRO NEWS.pngEra stato accusato di abuso d’ufficio in concorso con il presidente e il vice presidente della società Gesip: i pm sostenevano che avesse fatto pulire, in occasione del battesimo della figlia, la strada in cui si sarebbe dovuta tenere la cerimonia. Oggi, però, il sindaco di Palermo Diego Cammarata, è stato prosciolto in…

udienza preliminare. Scagionati anche gli altri imputati Giacomo Palazzolo, Stefano Mangano e Antonio Catania, un impiegato della Gesip accusato di favoreggiamento. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Laura Vaccaro, il sindaco avrebbe approfittato del suo ruolo istigando l’azienda, una partecipata del Comune, a ripulire la strada Salita del Convento, a Baida, in cui la figlia del primo cittadino doveva essere battezzata.

Per sostenere l’abuso l’accusa aveva fatto rilevare che si trattava di una strada privata e quindi la pulizia non rientrava nelle competenze della Gesip. I legali, gli avvocati Giovanni Rizzuti e Giovanni Di Benedetto, hanno invece sostenuto che si trattava di una strada aperta al transito pubblico e che non c’era, comunque, alcuna prova delle pressioni fatte dal sindaco sull’azienda. (CORRIERE DEL MEZZOGIORNO)

Notificato al sindaco dissequestro palazzetto Palermo

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, palazzetto dello sport, diego cammarataIl sindaco di Palermo, Diego Cammarata, ha ricevuto la notifica sul dissequestro giudiziario del Palasport, dopo i lavori di messa in sicurezza della struttura da parte dei vigili del fuoco, realizzati a giugno e pagati con risorse finanziarie del Comune. L’amministrazione si e’ fatta carico dei costi del personale e fornito il materiale. La messa in sicurezza consisteva nella rimozione dei pannelli di copertura pericolanti e nella saldatura di quelli restanti, per evitare che il vento li sollevasse. (ANSA)

Rutelli: “A Palermo necessaria una svolta perche’ sindaco e’ delusione”

QUADRO NEWS.png”A Palermo e’ necessaria una svolta, visto che l’attuale governo del capoluogo siciliano e’ una delle piu’ grandi delusioni a livello nazionale”. A dichiararlo durante la conferenza stampa aperta dal coordinatore provinciale Api, Bartolo Fazio, e’ stato il leader di Alleanza per l’Italia, Francesco Rutelli, nel capoluogo…

siciliano per inaugurare la nuova sede regionale del partito e annunciare il nuovo corso di Api in Sicilia, dopo la chiusura della campagna di adesioni. ”Uno dei candidati ideali? Giulia Bongiorno – ha detto Rutelli – ma non ha dato la sua disponibilita’. Noi comunque abbiamo gia’ parlato con Mpa, Fini e Casini e vogliamo portare la nostra proposta per le elezioni amministrative a Palermo. E’ necessario qualcuno capace di far convergere diversi elementi, che produca un progetto per la citta’, perche’ il governo di Diego Cammarata si e’ rivelato disastroso”. E lo stesso, secondo il leader Api, vale per il governo nazionale: ”Sarebbe necessario chiedere al Pdl se e’ il caso di portare ancora avanti una legislatura ormai in declino. Il premier ha finito la sua storia politica – ha aggiunto Rutelli – e dopo 18 anni credo sia l’ora di voltare pagina”. (ADNKRONOS)