economia

Scontrini e ricevute fiscali saranno dedotti dalla dichiarazione dei redditi

QUADRO NEWS.pngNella dichiarazione dei redditi sarà possibile scaricare anche gli scontrini e le ricevute per le spese effettuate. E’ il cosiddetto “contrasto d’interesse”, una misura di iniziativa parlamentare, che ha come obiettivo quello di scoraggiare l’evasione fiscale in alcuni settori come quello della manutenzione della casa o dell’auto. L’emendamento, inserito nel disegno di legge di delega fiscale, è stato approvato all’unanimità dalla commissione Finanze del Senato. L’intero provvedimento sarà ora sottoposto all’esame della Camera.

Spiagge vuote da Isola a Capaci, perchè?

QUADRO NEWS.pngVu cumprà a rimirare il mare, sdraio e ombrelloni chiusi. Sembrerebbe il paesaggio tipico di una spiaggia alla fine dell’estate, e invece no! Siamo in pieno agosto, e quest’anno la moria di bagnanti ha preso il sopravvento. Le foto che riportiamo, testimoniano una tarda mattinata di agosto in uno dei tanti stabilimenti balneari lungo la costiera che va da Isola delle Femmine a Capaci. Le due…

 località balneari del palermitano, sono unite da un’unica costiera ma anche dall’estrema vicinanza territoriale. Da un lato Isola (più rocce), dall’altro Capaci (più spiagge), negli anni passati, hanno segnato in questo periodo il pienone. Tutto ciò quest’anno non è avvenuto e gli operatori del settore, dai titolari degli stabilimenti balneari a quelli dei ristoranti e locali di ritrovo, presenti numerosi nella zona, piangono lacrime amare. Tutto ciò non avviene per una sconosciuta e temibile paura da “ostreopsis ovata”, comunemente detta alga tossica che, a onor del vero, ha fatto allontanare i bagnanti solamente a inizio stagione.
Non avviene neanche a causa di spropositati aumenti dei prezzi di listino nei servizi offerti, o ancora,da aria irrespirabile dovuta ai miasmi provenienti da contenitori di rifiuti stracolmi. No, niente di tutto questo! La parola “magica” che orami fa parte integrante della nostra vita quotidiana e che, a parere di molti illuminati esperti lo sarà per molto tempo ancora, è una sola: la crisi.
“Già lo scorso anno – così esordisce una giovane imprenditrice, Morena Dalì, con cui abbiamo preso contatto.- si è sentita la diminuzione delle presenze sul nostro litorale. Ho scommesso sei anni fa sull’apertura di un’attività di ristorazione e bar limitrofo, sul lungomare di Capaci. Con la mia laurea in Scienze politiche (non lo scrivete!) non riuscivo ad avere sbocchi lavorativi ma, la grande passione per la cucina e l’organizzazione in generale, mi hanno spinto a ritagliarmi un piccolo spazio che, gradatamente, ha preso piede: buona qualità, buon servizio, prezzi contenuti. Certo è – ha concluso la giovane imprenditrice – che la diminuzione delle presenze non mi fa stare tanto tranquilla per il futuro”.
Le fa eco a poca distanza un gestore di uno stabilimento balneare con attività trentennale che, un po’ restio a risponderci, in un secondo momento e davanti a un cremino di caffè da lui offertoci, si lascia andare: “Oggi – racconta – si sta più attenti ai soldi che si spendono, perché ce ne sono sempre meno e servono per le esigenze della famiglia e dopo, se ne rimangono, per la cabina e il mare”. Una filosofia spicciola ma reale, uno spaccato di vita sociale “estiva” che dovrebbe far riflettere e contestualmente far ben agire e interagire la buona politica con la buona economia.

“Non è solo l’alga tossica che ha allontanato i bagnanti dalla zona di Capaci e Isola, – spiega Giovanni Felice, presidente regionale di Confesercenti – la tipologia di persone che frequenta da sempre questa zona balneare è rappresentata in buona parte da palermitani e da una classe media (impiegati e operai) che stanno vivendo nelle aziende in cui lavorano (Amia, Essemme, Amat, Amap, Fincantieri ecc) soltanto per citarne qualcuna, delle difficoltà economiche strutturali. Non è solo quindi la mancanza di denaro a far modificare le abitudini estive di questi lavoratori, ma, l’incertezza su quello che accadrà, la paura dell’incerta prospettiva del domani. Bisogna fare immediatamente – ha così concluso Felice – un piano di rilancio dell’economia, non disdegnando le piccole attività, gli artigiani, le produzioni locali e non privilegiando solamente i grandi centri commerciali”.

(QUOTIDIANO DI SICILIA)

Abolite 37 province, in Sicilia saltano Enna e Caltanissetta

QUADRO NEWS.pngUna manovra bis da 45,5 miliardi di euro in due anni che si va aggiungere agli oltre 47 miliardi di quella approvata meno di un mese fa. Tanti tagli ma anche qualche tassa nuova. Spunta anche una ‘Robin Hood Tax’ per il settore dell’energia e si profila un rincaro delle sigarette. Anticipati i tagli per i ministeri e riduzione graduale delle province. Slitterà di due…

 anni l’erogazione dell’indennità di buonuscita per i dipendenti pubblici. Ecco in sintesi tutte le misure del decreto anti-crisi varato oggi dal consiglio dei ministri.

– VALE 45,5 MLD. Per il 2012 sono 20 e per il 2013 25,5. Si aggiungono alla manovra di luglio. Qualche impatto è previsto anche per il 2011.

– TFR. Pagamento con due anni di ritardo dell’indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici. Dovrebbe riguardare solo le uscite per anzianità e non quelle per vecchiaia.

– TREDICESIME. Occorrerà verificare se la misura sarà confermata: i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità.

– ROBIN HOOD TAX. Sarà applicata per le società del settore energetico.

– PROVINCE. Dovrebbero essere tagliate quelle sotto i 300.00 abitanti ma la norma sarà applicata solo dopo il censimento.

– COMUNI. Sotto i mille abitanti saranno gestiti solo dal sindaco.

– POLTRONE. Tra Regioni, Province e Comuni ne saranno tagliate 50.000.

– VOLI IN ECONOMICA. Stop alla business class per parlamentari, amministratori pubblici, dipendenti dello Stato, componenti di enti ed organismi.

– DELEGA ASSISTENZA

FISCO IN 2011. Il risparmio sul 2012 sarà di 4 miliardi di euro

– TAGLI MINISTERI. Vengono anticipati. Salvi: sanità, scuola, ricerca, cultura e 5 per mille.

– FESTIVITA’. Quelle laiche verranno accorpate alla domenica.

– SIGARETTE. Previsti interventi su giochi, accise e tabacchi.

– RENDITE AL 20%. La misura vale circa 2 miliardi di euro. Esclusi i titoli di Stato che restano tassati al 12,5%.

– SERVIZI PUBBLICI LOCALI. Si punta alla liberalizzazione e verranno incentivate le privatizzazioni.

– AUTONOMI. La misura non è stata annunciata ma era contenuta in una bozza di testo in entrata al cdm e consisterebbe in un aumento della quota Irpef per gli autonomi, a partire dall’attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro.

– PENSIONI DONNE. Verrebbe anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell’età pensionabile delle donne nel settore privato.

– SCONTRINI. Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all’Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l’applicazione dell’Iva. E’ inoltre previsto l’inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell’attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.

– CONTRIBUTO SOLIDARIETA’. Viene esteso ai dipendenti privati la misura già in vigore per i dipendenti pubblici e per i pensionati: prelievo del 5% della parte di reddito eccedente i 90.000 euro e del 10% della parte eccedente i 150.000. Per i parlamentari dovrebbe raddoppiare al 10 e 20%.

– MINISTERI. Previsto un taglio di 6 miliardi di euro nel 2012 e 2,5 nel 2013.

– ENTI LOCALI. Verranno ridotti 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le regioni il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro. (GIORNALE DI SICILIA)

Tremonti: più tasse sulle rendite e libertà di licenziare

QUADRO NEWS.pngIl governo affronta l’emergenza mercati lavorando alle misure da presentare al Consiglio ministri dopo Ferragosto sotto la spinta della Bce. Pensioni, patrimoniale, ‘eurotassa’ sono i possibili capitoli del nuovo decreto. Il ministro Tremonti riferisce alle commissioni del Parlamento, che riapre durante le ferie. Stop alle vacanze anche per Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato rientra…

a Roma in anticipo da Stromboli. Nel pomeriggio vedrà Berlusconi e Tremonti. Bersani chiede al governo ‘misure eque’.

TREMONTI: SU RENDITE A 20% ANCHE OK SUBITO,NO BOT – “Sulle rendite finanziarie la scelta é stata definita con un allineamento delle aliquote. La scelta é stata fatta in sede di riforma ma non abbiamo nulla in contrario ad un intervento diretto”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso dell’audizione in Parlamento spiegando che “fermi i titoli di Stato, e prevedendo una riduzione della tassazione della raccolta postale che è al 27%, tutti i titoli finanziari verrebbero tassati dal 12,5% al 20%”.

SU STATALI E LICENZIAMENTI INDICAZIONI BCE – Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha spiegato, nel corso dell’audizione in Parlamento, che la riforma del mercato del lavoro, con anche un più facile diritto a licenziare, così come anche l’ipotesi di taglio degli stipendi dei dipendenti pubblici, sono i suggerimenti della Banca Centrale Europea. La lettera è “strettamente confidenziale e la diffonde chi la manda”, ha aggiunto Tremonti

STUDIAMO FORME PIU’ FORTI LOTTA EVASIONE – Il governo studia “forme più forti di contrasto all’evasione fiscale, soprattutto nei casi di omessa fattura o scontrino”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso dell’audizione in Parlamento.

POSSIBILI CONTRIBUTI DI SOLIDARIETA’ – Sul lato delle entrate sono possibili “contributi di solidarietà”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso dell’audizione in Parlamento, parlando delle ipotesi allo studio per la manovra.

TRA IPOTESI PENSIONI ANZIANITA’ E DONNE – Tra le ipotesi allo studio figurano interventi sulle pensioni di anzianità e su quelle delle donne nel settore privato.

STOP ABUSI CONTRATTI A TERMINE,SONO SUBPRIME – Occorre “evitare forme di abuso dei contratti a tempo determinato, da quelle parti crea effetti di instabilità della persona che possono essere negativi sull’economia. Finisce che sono tutti dei ‘subprime'”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso dell’audizione in Parlamento.

PIENA PRIVATIZZAZIONE SERVIZI PUBBLICI – Sul lato della crescita serve “la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali, dei servizi professionali e la privatizzazione su larga scala dei servizi locali”.

C’E’ INTENSIFICAZIONE VERTICALE – “Il decreto che pone il pareggio di bilancio al 2014 è stato votato dal Parlamento a metà luglio. Da allora ci sono stati fatti nuovi, successivi, concatenati, che hanno modificato il corso delle nostre attività, tanto è che siamo qui”. Per il ministro dell’Economia c’é “un’intensificazione verticale della crisi finanziaria”.

CRISI HA CORSO DIVERSO, NON ANCORA FINITO – Da giugno, quando si è scritta la manovra, “la crisi ha preso un corso diverso, non ancora finito e non facile da prevedere nella sua dinamica. Io non sono accreditabile per formule ottimistiche, casomai per prudenza”.

SU PAREGGIO MEGLIO PASSAGGIO FORTE IN CARTA – Data la dimensione del debito pubblico italiano “più forte è il passaggio costituzionale meglio è” per il pareggio di bilancio. Per Tremonti “il vincolo viene dall’Europa si potrebbe anche importare la norma” con il combinato tra articolo 11 e 117 della Costituzione. Ma nel nostro caso sarebbe meglio un passaggio “forte”.

ORA E’ EPOCA MAGGIOR RIGORE – La scelta di inserire il pareggio di bilancio in Costituzione è “una scelta che segna la fine di un’epoca nella quale l’Occidente poteva piazzare titoli ai valori che voleva”. Oggi viviamo in un’ epoca “che costringe a scelte di maggior rigore: non puoi spendere più di quello che prendi soprattutto se con riluttanza prendono i tuoi titoli”.

ART.81 COSTITUZIONE NON E’ UN SUCCESSO – “L’articolo 81 della Costituzione non costituisce un caso di successo. Ora abbiamo il terzo quarto debito pubblico nel mondo”.

SU PAREGGIO MEGLIO PASSAGGIO FORTE IN CARTA – Data la dimensione del debito pubblico italiano “più forte è il passaggio costituzionale meglio è” per il pareggio di bilancio. Per Tremonti “il vincolo viene dall’Europa si potrebbe anche importare la norma” con il combinato tra articolo 11 e 117 della Costituzione. Ma nel nostro caso sarebbe meglio un passaggio “forte”

BERSANI: ‘SITUAZIONE POLITICA E’ CUORE PROBLEMA’ – “Per fare una legge costituzionale in tempo da record ci vogliono sei mesi, non so se abbiamo sei settimane o sei giorni”. Così il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, nel prendere la parola in commissione alla Camera dopo l’intervento del ministro Giulio Tremonti. “Noi non dovevamo arrivare qui – ha sottolineato Bersani – non c’era nessuna ragione nei fondamentali perché l’Italia fosse nella bufera mondiale la più esposta all’affacciarsi della crisi. L’economia doveva essere gestita con qualche riforma e la gestione della spesa pubblica. E questo che dico non toglie nulla al senso di responsabilità e al contributo che daremo in questa fase difficile”. “Ma riteniamo – ha aggiunto – che la questione politica sia al cuore crisi e non possa essere separata. Non possiamo essere zittiti su questo. A qualche commentatore vorrei dire come mai in Portogallo, Grecia, Spagna hanno cambiato governo? C’é un tema di fiducia a livello internazionale e il tema riguarda la possibilità di chiamare il maggior numero di forze a contribuire”.

SECONDA MAASTRICHT O MERCATO CI AMMAZZA – “C’é l’esigenza di una presa di coscienza europea. Se non facciamo una seconda Maastricht, a uno a uno il mercato ci ammazza tutti”. Per Bersani, “dopo l’euro c’é stato un irresponsabile arretramento delle politiche dei governi. L’Italia deve riprendere il suo ruolo in Europa che è sempre stato di punta”. “Che la Bce debba sostituire la politica per dare indicazioni, non può essere una cosa fisiologica. Ma constatiamo con amarezza che dalla Bce stiamo prendendo anche le ricette. Questo non mi sta bene per la settima potenza industriale del mondo. A questo ci siamo ridotti”, ha concluso.

BOSSI: TREMONTI TROPPO FUMOSO – L’intervento del ministro dell’economia, Giulio Tremonti, in Parlamento “é stato troppo fumoso”. Lo dice il leader della Lega, Umberto Bossi, al termine delle comunicazioni di Tremonti alle commissioni riunite Affari Istituzione e Bilancio. “Temo – dice il Senatur – ci sia un tentativo per far saltare il governo. Una crisi – conclude – in gran parte causata da tutto il casino che hanno fatto uscire”.

SU PENSIONI CERCARE COMPROMESSO – Sulle pensioni “bisogna capire cosa fare, dipende da come si toccano, serve un compromesso”. L’apertura ad un intervento sulle pensioni arriva dal leader della Lega, Umberto Bossi, che, alla domanda se possa essere fattibile una sospensione delle pensioni di anzianità risponde: “Si può studiare”. “Non lo so, noi abbiamo le nostre proposte ma – ribadisce Bossi – la gente non vuole che le pensioni si tocchino”.

LETTERA BCE SCRITTA A ROMA,DRAGHI SEMPRE A ROMA – “Temo che quella lettera sia stata fatta a Roma”. Così il leader della Lega Umberto Bossi spiega i suoi timori per un “tentativo di far saltare il governo”. Un tentativo, gli viene chiesto, che arriva da parte interna o internazionale? E’ l’Europa che spinge troppo? “No”, risponde Bossi secondo il quale “Draghi da qui è andato in Europa ma è sempre a Roma”. (ANSA)

Cefop, sbloccata la cassa integrazione

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, cefop, formazione, economia, soldiE’ stato firmato questa mattina a Roma, nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, l’accordo per la cassa integrazione guadagni destinata ai dipendenti della formazione professionale della Regione siciliana. A siglare il documento, l’assessore all’Istruzione e alla…

Formazione professionale, Mario Centorrino, l’assessore della Famiglia, delle Politiche e del Lavoro, Andrea Piraino e, per il governo nazionale, il sottosegretario al Lavoro Luca Bellotti. Le risorse, a valere su fondi nazionali, ammontano a 10 milioni di euro.

“Si tratta – ha spiegato l’assessore Centorrino – del momento finale di un lavoro preparatorio, compiuto dai nostri tecnici, che ci ha permesso di giungere a questo risultato. e dei cittadini siciliani”. Il sottosegretario Bellotti ha detto: “E’ un impegno importante questo che il Governo prende oggi nei confronti della Regione siciliana, attribuendo cospicue risorse che vanno a beneficio di circa 8 mila formatori. Auspico che questa integrazione tra politica del Governo e politica regionale nell’offrire ulteriori e maggiori strumenti per fronteggiare la crisi occupazionale del territorio, possa contribuire ad una riqualificazione attiva dei lavoratori coinvolti, per un mercato del lavoro che realmente valorizzi le professionalità”. (GIORNALE DI SICILIA)

Palermo, chiuse 2 mila aziende in 3 mesi

QUADRO NEWS.pngSecondo i dati della Camera di Commercio di Palermo, nel secondo trimestre del 2011, su 98.117 imprese registrate, risultano cessate 2.040 attività, a fronte di 1.744 nuove iscrizioni (erano 1.620 e 1.421 nel 2010). E’ lo specchio di una crisi che non accenna a fermarsi. Circa 1.900 sono, invece, i lavoratori…

di 230 aziende per cui sono stati richiesti interventi di cassa integrazione in deroga. A Palermo, in centro come in periferia, i negozi chiudono i battenti e la scure della crisi non risparmia nemmeno i venditori ambulanti.

“Anche noi la avvertiamo – dice Maurizio Silvestri, venditore ambulante di bibite in spiaggia – riesco a guadagnare appena 40 euro al giorno, l’anno scorso almeno 100. La gente non compra nemmeno l’acqua, cerca di portarsi tutto da casa”. (Giornale di Sicilia)

Estate con spiagge vuote, ma la Sicilia limita le perdite

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, economiaLuglio si chiude con un bilancio negativo per i gestori degli stabilimenti balneari: due milioni di presenze in meno sulle spiagge della penisola. Rispetto all’anno passato si sono registrati cali in quasi tutte le regioni. In Liguria si è registrato meno 25% di presenze sulle spiagge e nei consumi rispetto allo stesso periodo del 2010. Soltanto la…

Sicilia e la Sardegna riescono a contenere le perdite. A fotografare l’andamento della stagione è il Sib (Sindacato italiano balneari), che sul suo sito web pubblica i risultati di una indagine non ancora definitiva. “La causa principale – spiega Riccardo Borgo, Presidente del Sib che associa circa 10.000 imprese e aderisce alla Fipe-Confcommercio – è da individuare nelle avverse condizioni atmosferiche: le piogge e le temperature quasi autunnali hanno sconsigliato i turisti a venire in spiaggia. Diverse mareggiate, poi, hanno amplificato il fenomeno erosivo su lunghi tratti di litorale con il risultato che molti stabilimenti balneari, oltre ad aver subito danni alle attrezzature, sono stati costretti a diminuire il numero degli ombrelloni a disposizione dei clienti ma, soprattutto, a modificare i servizi offerti in funzione del ridotto spazio utilizzabile”.

Continua insomma il fenomeno per cui nei week-end spesso si registra il tutto esaurito, ma nei giorni feriali le presenze sono, purtroppo, ridotte al minimo. “Sfortunatamente contro i ‘capricci’ di madre natura possiamo fare poco – continua Borgo – anche se la politica degli imprenditori da anni è rivolta a riqualificare e migliorare le proprie strutture con una grande attenzione alla qualità e alla difesa dell’ambiente, senza la sabbia non possiamo fare miracoli”. Borgo ritiene “assolutamente necessario” avviare un monitoraggio dettagliato su tutti i circa 8.000 chilometri di costa della Penisola individuando quei tratti di litorale su cui intervenire al più presto con opere di ripascimento e/o di consolidamento. “Confidiamo che ad agosto sia possibile invertire questa tendenza, anche in considerazione del fatto che questo continua a essere il mese preferito dagli italiani per le vacanze – conclude Borgo – non ci illudiamo, però, di poter ‘raddrizzare’ una stagione turistica 2011 cominciata davvero male”.  (Giornale di Sicilia)

La manovra non basta, Milano chiude a -3,06%

QUADRO NEWS.pngPiazza Affari chiude sui minimi di seduta, con l’indice Ftse Mib in calo del 3,06% a 17.885 punti. Male i bancari: le vendite piu’ decise hanno riguardato ancora Fonsai (-7,67%) e Parmalat (-7,15%), ma peggiorano ora soprattutto le banche, con Intesa Sanpaolo in calo del…

 6,89%, Mps del 5,85%, Unicredit del 5,79% e il Banco Popolare del 5,84%.

LUNEDI’ NERO ANCHE PER EUROPA, BRUCIATI 91 MLD – Piazza Affari e’ stata la peggiore Borsa europea, ma tutti i listini continentali hanno archiviato una seduta molto difficile: l’indice Stxe 600, che registra l’andamento dei principali titoli quotati sui mercati azionari europei, ha ceduto l’1,71%, che equivale alla perdita di 91,2 miliardi di euro di capitalizzazione in una sola seduta.
 
SPECULAZIONE DOPO RATING, INDAGINE PROCURA ROMA – La Procura di Roma ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati o ipotesi di reato, in relazione all’andamento della Borsa nelle ultime settimane. Lo si apprende da fonti giudiziarie.

INCHIESTA SU SPECULAZIONE DOPO RATING SU ITALIA – La speculazione sui mercati borsistici e sul mercato secondario dei titoli di Stato seguita alla diffusione di rating sull’Italia e, in particolare, ai giudizi espressi sulla manovra correttiva sono ora sotto i riflettori della magistratura. Il pm di Trani Michele Ruggiero, che aveva gia’ aperto un’ inchiesta sulle agenzie di rating nel passato, l’ha ampliata anche alla possibile speculazione delle ultime settimane, dopo l’arrivo di un esposto denuncia da parte dell’Adusbef e Federconsumatori. Il magistrato, accompagnato da alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, si e’ recato oggi alla Consob, dove ha raccolto dati e informazioni sul confronto che la stessa Autorita’ di Borsa aveva avviato con le agenzie di rating dopo la diffusione dei report. Secondo quanto si e’ appreso, anche magistrati di Roma e Milano avrebbero aperto dei fascicoli in merito.

ACCERTAMENTI CONSOB DOPO STOP SU ETF, SEDEX E MOT – In seguito allo stop tecnico in corso da questa mattina su diversi strumenti quotati a Piazza Affari sui mercati Etf, Sedex e sul mercato delle obbligazioni e dei titoli di Stato (Mot), Consob e’ in stretto contatto con Borsa Italiana e ha avviato accertamenti per comprendere quali siano le ragioni che hanno causato l’interruzione delle negoziazioni. Lo si apprende da fonti della Commissione.

Quella che si e’ aperta e’ una settimana rovente per i mercati finanziari: gli spread di alcuni paesi europei, Italia compresa, ancora alti. L’impatto dei risultati degli stress test sulle banche. La concreta valutazione dell’efficacia della manovra economica italiana. Le trattative di Obama con i repubblicani per modificare il tetto al debito Usa. E il Summit salva euro in programma giovedì con i capi di governo alle prese con la necessità di rafforzare gli interventi sulla Grecia. Non manca di certo il combustibile.

Le Borse europee perdono quota in scia alle vendite che stanno colpendo i bancari, nonostante i risultati – in gran parte positivi – emersi dagli stress test. L’indice paneuropeo, Stoxx 600, cede quindi lo 0,34%, mentre a fare peggio sono il comparto del credito (Stoxx banks -0,5%) e delle costruzioni (Stoxx construction -0,7%). I listini sono quindi tutti in rosso e a guidare i ribassi spuntano Milano (-2%) e Parigi (-0,83%), precedute da Francforte (-0,79%) e Londra (-0,56%). Tra i titoli più pesanti i bancari, quindi, con il Credit Suisse che perde il 2,92% e Deutsche Bank il 2,32 per cento. Nel comparto assicurativo pesante la francese Axa che lascia sul listino di Parigi circa 2,5 punti percentuali.

Wall Street accentua le perdite. Il Dow Jones perde l’1,14% a 12.338,39 punti, il Nasdaq cede l’1,17% a 2.757,97 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,09% a 1.301,84 punti.

BORSE ASIATICHE SOTTOTONO – Le Borse asiatiche archiviano la prima seduta della settimana sottotono, in gran parte influenzate dai timori legati al grande accordo su debito e deficit americano. Complice poi l’assenza di scambi sul listino di Tokyo, chiuso per festa nazionale, i mercati del ‘Far East’ si sono mossi a passo di gambero: l’indice Msci Asia Pacifico, che sintetizza l’andamento dei mercati di questa macro-area, sta arretrando infatti di circa 0,5 punti percentuali. A guidare i ribassi è la Borsa di Seoul con l’indice principale che ha ceduto quasi 0,7 punti percentuali, lievemente meglio sta andando invece ad Hong Kong (-0,06%), mentre Taiwan ha chiuso in calo dello 0,42 per cento. Tra i titoli più deboli, quindi, quelli degli esportatori verso gli Stati Uniti che risentono del problema deficit. Il colosso dell’elettronica koreano, Samsung, ha perso il 2 per cento, al fianco al produttore di telefonini taiwanese Htc (-2,1%). Male, per le stesse ragioni, anche il gigante dei semiconduttori cinese, Smi, che è crollato del 7,9%, mentre il quarto colosso mondiale di telefoni, LG, ha perso lo 0,7 per cento. Quotazioni in ribasso infine per il ‘big’ dell’elettronica Hon Hai Precision (-3%).

EUROPA IN CALO, SNOBBA EFFETTO STRESS TEST – Le Borse europee proseguono la seduta in calo snobbando di fatto i risultati degli stress test che non sembrano allontanare i timori legati alla crisi del debito che sta colpendo alcuni Paesi Ue. E così a metà seduta l’indice Stoxx 600 perde lo 0,7%, mentre il peggior listino si conferma Milano che perde l’1,72 per cento. Appaiono comunque pesanti anche Parigi (-1,29%), Francoforte (-1,13%) e Londra (-0,98%). Ad affossare i listini sono sopratutto i titoli bancari, nonostante i risultati degli stress test dai quali è emersa la bocciatura di 8 banche europee su 90. Diverse case d’affari hanno comunque definito la prova poco credibile visto che “gli asset delle banche non sono stati stressati a sufficienza dalla simulazione”. Mentre un analista di JpMorgan ha ipotizzato che almeno 20 istituti del Vecchio Continente necessiterebbero di un aumento di capitale. E di queste analisi il comparto bancario non ne sta beneficiando sui mercati: l’indice settoriale (Stoxx bank) arretra di un punto e mezzo (-1,46%), mentre ad affossare il comparto sono i titoli greci come Efg (-5,56%), oltreché quelli francesi Societé Generale (-4,32%), Credit Suisse (-3,55%). Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: – Londra -0,98% – Parigi -1,29% – Francoforte -1,13% – Madrid -0,44% – Milano -1,83% – Amsterdam -1,02% – Stoccolma -1,60% – Zurigo -1,36%. (ANSA)

Ecco cosa taglia la nuova manovra

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La manovra correttiva è stata rafforzata: ora riduce il deficit di 47,972 miliardi nei quattro anni al 2014 dai circa 40 miliardi del testo uscito da Palazzo Chigi. Le maggiori entrate ammontano a 28,829 miliardi e assicurano il 60% dell’intera correzione…

 

Nel dettaglio la manovra prevede un intervento di 2,108 miliardi sul 2011, di 5,578 sul 2012 e di 24,407 miliardi sul 2013.

LA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA

Per rassicurare i mercati il governo ha inserito nel decreto la cosiddetta “clausola di salvaguardia”, che consente di iscrivere a bilancio la riduzione del deficit attesa tra 2013 e 2014 dall’attuazione della delega sulla riforma fiscale e assistenziale.

Un nutrito elenco di agevolazioni a favore di famiglie e imprese sarà ridotto del 5% nel 2013 e del 20% dal 2014 in caso di mancata entrata in vigore della riforma entro il 30 settembre 2013.

La disposizione deve assicurare una riduzione del deficit pari a 4 miliardi nel 2013 e a 20 miliardi dal 2014.

Finora il Tesoro aveva spiegato che il contributo della delega sarebbe stato pari a 14,7 miliardi nel 2014.

TORNANO TICKET DA 10 EURO. DA SANITÀ 5 MLD NEL 2014

Salta la sospensione fino a dicembre 2011 dei ticket da 10 euro su visite specialistiche e diagnostiche, che costeranno agli italiani 381,5 milioni di euro solo quest’anno. Dal 2012 i tocket garantiranno minori trasferimenti statali alle Regioni per 834 milioni.

Non finisce qui, perché dal 2014 la manovra prevede nuovi ticket — definiti però “misure di compartecipazione” — che dovrebbero garantire il 40% dei risparmi programmati.

Le Regioni potranno comunque adottare “provvedimenti di riduzione delle predette misure di compartecipazione, purché assicurino comunque, con misure alternative, l’equilibrio economico-finanziario”.

La razionalizzazione della spesa sanitaria produrrà risparmi per 2,5 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014. Il Fondo sanitario nazionale salirà solo dello 0,5% nel 2013 e dell’1,4% nel 2014. Nel 2013 il 30% dei risparmi arriverà dai prezzi di riferimento per beni e servizi, il 40% dagli interventi sulla spesa farmaceutica e un altro 30% dal nuovo tetto di spesa sui dispositivi medici.

I TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA

Non potranno superare la media “ponderata rispetto al Pil” degli analoghi trattamenti economici previsti negli altri sei principali Stati dell’area euro gli stipendi dei titolari di cariche elettive, come parlamentari o amministratori locali, o di vertice. La norma si applica tuttavia dalle prossime elezioni o nomine e, per quel che riguarda le Camere, nel rispetto della loro autonomia costituzionalmente garantita.

L’articolo 6 introduce dalla prossima legislaturaun taglio del 10% al finanziamento dei partiti politici che, cumulato agli analoghi interventi già decisi negli anni scorsi, porta a una “riduzione complessiva del 30%”.

Gli aerei blu saranno presto limitati solo alle 5 massime cariche dello Stato: presidente della Repubblica, presidenti di Camera e Senato, presidente del Consiglio, presidente della Corte costituzionale. Sono ammissibili eccezioni ma solo se “specificamente autorizzate”.

Previsti inoltre limiti alle auto blu, che non potranno superare i 1600 centimetri cubici, con l’eccezione delle auto in dotazione al Capo dello Stato, ai presidenti del Senato, della Camera e della Corte Costituzionale, al presidente del Consiglio e “le auto blindate adibite ai servizi istituzionali di pubblica sicurezza”. Le auto blu attualmente in servizio che non rispettano i parametri potranno essere utilizzate solo fino alla loro dismissione o rottamazione.

I TAGLI ALLA SPESA. DA MINISTERI 5 MILIARDI NEL 2014

I ministeri faranno la loro parte nel finanziare la manovra. In termini di indebitamento netto le riduzioni di spesa ammontano a 1 miliardo nel 2012, a 3,5 nel 2013 che diventano 5 miliardi dal 2014. Una norma ponte in vista del processo di spending review che partirà l’anno prossimo e porterà anche le amministrazioni centrali ad adottare la logica dei costi standard prevista per gli enti locali.

La parte del leone nei tagli la fa anche quest’anno il ministero dello Sviluppo, con 1,96 miliardi dal 2014. Segue il ministero dell’Economia con quasi 1,39 miliardi.

L’ADDIZIONALE SUL BOLLO DELLE AUTO PIÙ POTENTI

Già da quest’anno, le autovetture e gli autoveicoli per il “trasporto promiscuo di persone e cose” saranno soggette a una addizionale erariale della tassa automobilistica, pari a dieci euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 225 chilowatt.

L’addizionale sarà corrisposta con modalità e termini da stabilire con provvedimento del ministero dell’Economia, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della manovra.

IL CAPITOLO PREVIDENZIALE

I requisiti per l’accesso alla pensione di uomini e donne saranno agganciati alle aspettative di vita certificate da Istat a partire dal 2013, con due anni di anticipo rispetto a quanto ha stabilito la manovra correttiva dello scorso anno.

Dal primo agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014 le pensioni superiori a 90.000 euro lordi annui saranno soggette a un “contributo di perequazione”. Il prelievo è pari al 5% per la quota compresa tra 90.000 e 150.000 euro, al 10% per la parte superiore a 150.000 euro.

Dal 2012 chi avrà maturato i 40 anni di contributi si vedrà posticipare l’accesso alla pensione di un mese, di due mesi nel 2013 e di tre mesi nel 2014.

Stretta sulle pensioni superiori a cinque volte il minimo Inps, che non si vedranno riconoscere la rivalutazione automatica per il biennio 2012-2013, con esclusione della fascia di importo inferiore a tre volte il minimo, per la quale si applica una rivalutazione del 70%.

Dopo le proteste della Lega, l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia delle donne che lavorano nel settore privato salirà a 65 anni dagli attuali 60 solo a partire dal 2032, al termine di un graduale innalzamento che inizierà nel 2020.

AUMENTO ACCISE DIVENTA PERMANENTE. GETTITO 1,7 MLD

La manovra rende permanente l’aumento delle accise di 4 centesimi stabilito il 28 giugno per benzina e gasolio da autotrazione. La relazione tecnica quantifica in circa 1,7 miliardi il maggior gettito in tutto l’arco di previsione al 2014.

LIBERALIZZAZIONI MA SENZA TOCCARE GLI ORDINI PROFESSIONALI

Il governo formulerà alle categorie diverse da quelle che già hanno un ordine professionale “proposte di riforma in materia di liberalizzazione dei servizi e delle attività economiche”. Trascorsi 8 mesi dall’entrata in vigore della manovra, “ciò che non sarà espressamente regolamentato sarà libero”.

La manovra interviene anche sulla rete carburanti ampliando la tipologia di beni che possono essere venduti. I gestori degli impianti potranno infatti vendere alimenti e bevande, quotidiani e periodici.

IL CAPITOLO SVILUPPO. FORFAIT AL 5% PER GIOVANI IMPRENDITORI

La manovra introduce un regime fiscale di vantaggio per i giovani imprenditori e i lavoratori in mobilità che decidono di avviare un’attività imprenditoriale.

La misura interviene modificando il regime fiscale forfettario al 20% per piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti con un fatturato inferiore ai 30.000 euro l’anno, introdotto in Finanziaria 2008 dal secondo governo Prodi.

A partire dal 2012 il nuovo regime fiscale prevede un’imposta sostitutiva al 5% e si applicherà fino al “periodo di imposta di compimento del trentacinquesimo anno di età”.

LE ENTRATE. BOLLO SU CONTI TITOLI VALE 2,5 MLD A REGIME

L’Irap su banche e società finanziarie sale dal 3,9 al 4,65%. Per le assicurazioni l’aliquota cresce di 2 punti percentuali e arriva al 5,90%. L’operazione frutterà allo Stato 888,7 milioni nel 2012 e 479,7 sia nel 2013 che nel 2014.

Aumenta l’imposta di bollo sui conti titoli. Un salasso che costerà a risparmiatori e investitori 725,1 milioni nel 2011, 1,323 miliardi nel 2012, 3,8 nel 2013 e 2,525 miliardi dal 2014, quando la nuova imposizione entrerà a regime.

Nell’immediato il bollo resta a 34,2 euro per i depositi inferiori a 50.000, ma aumenta a 70 euro per somme investite tra 50.000 a 150.000, a 240 euro da 150.000 a 500.000 euro, a 680 euro per depositi pari o superiori ai 500.000 euro.

Dal 2013 nuovo giro di vite: tra 50.000 e 150.000 euro risparmiatori e investitori pagheranno 230 euro, tra 150.000 e 500.000 pagheranno 780 euro e 1.100 euro per depositi da 500.000 euro in su.

STRETTA SU STOCK OPTION: MANAGER PAGHERANNO 21,6 MLN DA 2012

L’addizionale al 10% sulla remunerazione variabile dei manager, corrisposta sotto forma di bonus e stock option, si applica alla quota che eccede la parte fissa della retribuzione.

Cambia quindi la manovra dello scorso anno nella parte che faceva scattare l’addizionale sulla quota superiore al triplo della parte fissa.

Il maggior gettito ammonta a 5,4 milioni nel 2011 e a 21,6 milioni nel 2012 e per gli anni successivi.

PER AUTOSTRADE E TRAFORI DEDUCIBILITÀ FONDO RIPRISTINO A 1%

La manovra colpisce le società concessionarie che gestiscono autostrade e trafori abbassando all’1% dal 5% la deducibilità del fondo di ripristino.

Le altre concessionarie si vedono invece aumentare l’Irap di 0,3 punti percentuali: l’aliquota cresce dal 3,9% al 4,2%.

IL PIANO PER LA CESSIONE DELLE PARTECIPAZIONI STATALI

Entro il 31 dicembre 2013 il ministero dell’Economia dovrà approvare “uno o più programmi per la dismissione di partecipazioni azionarie dello Stato e di enti pubblici non territoriali”.

Le modalità di alienazione saranno stabilite con uno o più decreti del Tesoro, che dovrà anche riferire al Parlamento entro il 30 giugno di ogni anno.

NUOVA STRETTA SUL PUBBLICO IMPIEGO

Cattive notizie per i dipendenti pubblici: la manovra estende dal 2013 al 2014 il blocco degli incrementi salariali e proroga di un altro anno anche lo stop all’avvicendamento di personale (turn over).

In arrivo interventi restrittivi sull’indennità di vacanza contrattuale “per gli anni 2015-2017” e una “semplificazione delle procedure di mobilità del personale” tra le diverse amministrazioni.

Correda il tutto l’ulteriore stretta sull’assenteismo. Per migliorare la produttività dei dipendenti pubblici, la manovra prevede che il controllo sulle assenze per malattia scatti “sin dal primo giorno quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative”.

ENTI LOCALI SUL PIEDE DI GUERRA: TAGLI DA 6,4 MLD NEL 2014

Com’era inevitabile, gli amministratori locali puntano i piedi contro i nuovi tagli loro imposti: 3,2 miliardi nel 2013 e 6,4 nel 2014. Le Regioni a statuto ordinario si vedranno ridurre i trasferimenti di 800 milioni nel 2013 e di 1,6 miliardi a decorrere dal 2014. Le Regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano parteciperanno con un miliardo nel 2013 e 2 miliardi dal 2014. I tagli alle province ammonteranno a 400 milioni nel 2013 e a 800 milioni nel 2014. I comuni contribuiranno con 1 nel 2013 e 2 dal 2014.

CAMBIA PATTO STABILITÀ INTERNO PER COMUNI

A parziale compensazione dei tagli, la manovra introduce per i comuni un “coefficiente di correzione” connesso alla dinamica nel miglioramento dei saldi.

Salta il parametro del “rapporto tra spesa in conto capitale finanziata con risorse proprie e spesa corrente”. Viene infine riformulato l’ultimo criterio sulle dismissioni di partecipazioni societarie. Nella nuova versione la manovra fa riferimento alle privatizzazioni già fatte ma anche a quelle in essere o future.

LA SANATORIA SULLE LITI FISCALI PENDENTI

In arrivo un condono sulle liti fiscali di valore non superiore a 20.000 euro pendenti al primo maggio 2011.

Se il valore della lite è di importo fino a 2.000 euro il contribuente potrà chiudere la vertenza pagando 150 euro. In caso di valore superiore a 2.000 euro, si aprono tre possibilità. Il contribuente dovrà pagare il 10% del valore della lite qualora a soccombere nell’ultima pronuncia sia stata l’amministrazione fiscale, il 50% qualora a soccombere sia stato il contribuente, il 30% qualora la lite penda ancora nel primo grado di giudizio.

Inoltre, la manovra estingue di diritto i processi in materia previdenziale che vedono coinvolto l’Inps, se sono pendenti nel primo grado di giudizio alla data del 31 dicembre 2010 e il cui valore non superi complessivamente i 500 euro. L’estinzione assicura la vittoria al ricorrente.

IL CAPITOLO GIOCHI TRA NUOVE LICENZE E LOTTA ALL’ILLEGALITÀ

Il 3% delle spese pubblicitarie annue sostenute dai concessionari andrà a finanziare la carta acquisti (social card) per i più poveri.

In arrivo 1.000 nuove licenze della durata di nove anni per il poker sportivo con base 100.000 euro l’una. La raccolta sarà assoggettata a un’aliquota di imposta unica pari al 3%.

Verranno presto messi a gara anche 5.000 diritti di esercizio per la raccolta fisica dei giochi “su base ippica o sportiva”, cui se ne aggiungeranno altri 2.000 legati a punti vendita che hanno già come attività principale la commercializzazione di prodotti di gioco pubblici.

In arrivo il gioco del Bingo a distanza, con un aliquota di imposta stabilita in misura pari al 10% delle somme giocate.

Nutrito il capitolo delle sanzioni. Chi fa giovare minori rischia pene da 5.000 a 20.000 euro. In caso tre violazioni, anche se non consecutive, la manovra prevede la revoca delle concessione.

Le banche e gli intermediari in genere sono obbligati a comunicare ai Monopoli di Stato i flussi di denaro con operatori di scommesse che svolgono attività in Italia privi di licenza. In caso di omessa comunicazione la sanzione amministrativa va da 300.000 a 1,3 milioni per ogni singola violazione.

In termini di indebitamento netto le entrate da giochi sono pari a 442,5 milioni di euro nel 2011, 481 mln nel 2012, 501 mln nel 2013 e nel 2014.

ANCHE NEL 2012 IL BONUS PER IL SALARIO DI PRODUTTIVITÀ

Per ora è solo un impegno programmatico, ma il governo intende prorogare anche per l’anno prossimo la tassazione agevolata sulle intese che aumentano la produttività, compresi i contratti aziendali sottoscritti in base all’accordo interconfederale “del 28 giugno 2011 fra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

Il governo, sentite le parti sociali, provvederà entro il 31 dicembre 2011 alla determinazione del sostegno fiscale e contributivo previsto nei limiti delle risorse stanziate con la Legge di stabilità.

Nel 2011 la detassazione al 10% del salario di produttività per i redditi fino a 40.000 euro ha un costo programmato di 835 milioni.

I FONDI DI VENTURE CAPITAL

La manovra disciplina i “Fondi per il venture capital” (Fvc) come i fondi comuni di investimento armonizzati europei che investono almeno il 75% dei capitali raccolti in società non quotate. I fondi sosterranno imprese nella fase di sperimentazione (seed financing), di costituzione (start-up financing), di avvio dell’attività (early-stage financing) o di sviluppo del prodotto (expansion financing). (Reuters)