Il caso Sicilia sul tavolo del Quirinale: l’incontro tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il premier Mario Monti, secondo fonti qualificate, verte anche sul rischio di default della Regione Siciliana. E stamattina, all’indomani della decisione di Monti di scrivere una lettera al governatore Raffaele Lombardo di confermare le dimissioni per stabilire se e come inviare un commissario nell’Isola, prosegue il dibattito politico sui conti in rosso dell’Isola e un possibile effetto Grecia sulla tenuta economica del Paese.
“Sollevando il problema della spesa in Sicilia, che è un grande nominificio, Mario Monti ha compiuto un gesto di grande responsabilità istituzionale”, dice Pier Ferdinando Casini intervistato in diretta da Radio Anch’io. “La Regione Sicilia – aggiunge il leader dell’Udc – ha i conti fuori controllo. E’ vero che si tratta di una situazione in trascinamento da anni, ma in questo modo la Regione rischia di perdere i fondi europei”. In ogni caso Casini ha giudicato “assurdo che qualcuno tenti di strumentalizzare l’autonomismo siciliano”. Roberto Formigoni scrive in siciliano su Twitter a proposito del rischio fallimento della Sicilia. “Rischio default Sicilia – afferma il presidente della Lombardia -. Na terra accussì bedda, a stannu affunnannu. O Lombardo, di lombardu ha sulu u cugnomu?”. Traduzione in italiano non pubblicata su Twitter: “Rischio default Sicilia. Una terra così bella, la stanno affondando. O Lombardo, di lombardo hai solo il nome?”. Dopo