Salute

Salute, il segreto per ridurre l’appetito e dimagrire

QUADRO NEWS.pngFare dello sport nelle ore del mattino concorre a ridurre l’appetito. E’ il risultato di una ricerca condotta dalla Brigham Young University e pubblicata sulla rivista Medicine and Science in Sports and Exercise. Autori dello studio due ricercatori della facoltà di Scienza Motorie, James LeCheminant e Michael Larson, secondo i quali il cervello avrebbe una risposta diversa alla richiesta di cibo dopo aver svolto dell’attività fisica prima di mezzogiorno.

Lo studio è stato effettuato su 35 donne, metà con peso nella norma, metà obese, delle quali è stato analizzato l’elettroencefalogramma mentre avevano di fronte immagini di cibo o altro. Una parte aveva fatto sport, un’altra no. Ha dichiarato LeCheminant: “Il nostro è uno dei pochi studi che hanno cercato di capire se l’attività fisica incida sulle risposte cerebrali di fronte al cibo, ma dovremo capire per quanto tempo, dopo l’allenamento, l’interesse per il cibo resta limitato e che cosa accade quando ci si allena con regolarità e costanza. Ci sono molti fattori che influenzano la spinta a mangiare, l’esercizio fisico è solo uno dei tanti”.

Nella fase iniziale della sperimentazione le volontarie hanno camminato con velocità sostenuta su un tapis roulant per 45 minuti ed entro l’ora successiva sono state sottoposte a un elettroencefalogramma. E’ stata valutata l’attività neuronale in risposta alla visione di 240 fotografie; 120 raffiguranti cibi, 120 raffiguranti fiori. La settimana seguente, allo stesso orario, il test è stato ripetuto senza il precedente esercizio fisico. Le risultanze sono state chiare: dopo essersi allenate al mattino le partecipanti hanno mostrato risposte cerebrali meno marcate di fronte al cibo e l’attività fisica mattutina aveva generato in tutte una maggior propensione al movimento nel resto della giornata. “Non solo fare del moto riduce l’interesse nei confronti degli alimenti – ha spiegato LeCheminant – ma si è visto che le donne non mangiavano di più per recuperare le calorie consumate con il movimento; l’introito calorico non era infatti dissimile quando le volontarie non avevano eseguito alcun esercizio”.

Le tendenze fitness per il 2013

Uno studio realizzato nel 2008 dalla Loughborough University, in Gran Bretagna, aveva dimostrato come gli esercizi fisici aerobici influenzavano i livelli di due ormoni, la grelina, che stimola l’appetito, e il peptide YY, il cui aumento riduce il senso di fame. Dopo aver corso su un tapis roulant per 60 minuti, nei soggetti erano stati riscontrati livelli più bassi di grelina e livelli più alti di peptide YY, quindi una riduzione dell’appetito. Insomma, tanto movimento vuol dire poca fame. E allora, tutti in palestra dalle 7 alle 9 e poi al lavoro. Che ne dite..?

Sanita’: presentato a Palermo il progetto per il Centro di biotecnologie Ri.Med

QUADRO NEWS.pngE’ stato presentato oggi a Palermo il progetto per la realizzazione del nuovo Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica della Fondazione Ri.MED, nata nel 2006 da una partnership fra Governo Italiano, Regione Siciliana, CNR, Universita’ di Pittsburgh e University of Pittsburgh Medical Center (UPMC). Il Centro sorgera’ in provincia di Palermo, a Carini, non lontano dall’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’, avra’ un’estensione di 31.000 mq e sara’ realizzato su un terreno di 16 ettari che la Regione Siciliana ha donato alla Fondazione.

 Il progetto e’ firmato da un raggruppamento temporaneo d’imprese – formato da aziende internazionali, italiane e siciliane – vincitore del concorso bandito lo scorso anno dalla Fondazione Ri.MED per la progettazione del Centro. Il gruppo e’ guidato dalla societa’ di architettura HOK (e comprende Buro Happold Ltd., Giovanni Randazzo, Progetto CMR, De Cola Associati e EUPRO.

L’intero progetto e’ stato concepito all’insegna di un forte risparmio energetico e di un impatto ambientale minimo, proprio in virtu’ delle tecnologie all’avanguardia e dei materiali che verranno utilizzati per la sua realizzazione. Gli impatti ambientali sono minimizzati dalle dimensioni contenute del campus e dal paesaggio naturale che caratterizza la maggior parte del sito. Inoltre, il disegno architettonico prevede la possibilita’ di mettere in relazione le diverse parti dell’edificio, facilitando la comunicazione fra i ricercatori. La distribuzione dell’area prevede la creazione di un piccolo ‘villaggio’, con una serie di edifici collocati lungo una strada pedonale. L’idea alla base del progetto e’, infatti, quella di creare un’unica comunita’ scientifica. In quest’ottica si prevedono 12 aree laboratorio (quartieri di laboratorio), tutte di uguale dimensione, con infrastrutture flessibili, adattabili ad ogni esigenza. Otto (8) le principali aree di ricerca che verranno sviluppate all’interno del Centro: biologia strutturale, biologia computazionale, ricerca di nuovi farmaci, sviluppo di vaccini, sviluppo di dispositivi biomedici, medicina rigenerativa e ingegneria dei tessuti, Imaging molecolare e neuroscienze.

La posa della prima pietra del CBRB e’ prevista entro il prossimo anno (2013), la fine dei lavori per il 2016. Il costo complessivo per la costruzione dell’opera e’ di 210 milioni di euro provenienti da un finanziamento messo a disposizione dal Governo Nazionale. Si prevede che , in un secondo momento, all’interno della stessa area, possa nascere un nuovo ospedale da trecento (300) posti letto che sara’ collegato al CBRB dando vita ad un campus biomedico di rilevanza internazionale. (Adnkronos)

Palermo, donna partorisce a bordo ambulanza 118. Bimba in salute

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare,Parto a bordo di un’ambulanza del 118 tra San Mauro Castelverde e Cefalu’. Una donna di 39 anni, ha dato alla luce una bambina al termine della 37* settimana di gestazione. Entrambe stanno bene, e sono ricoverate all’Ospedale San Raffaele Giglio di Cefalu’. A chiamare il 118 e’ stata la donna che e’ stata raggiunta nella sua abitazione da un’ambulanza con due autisti soccorritori alla quale poi si e’ affiancata, nel tratto di strada tra San Mauro Castelverde e Cefalu’, un’altra ambulanza col il rianimatore Nunzio Testa che ha seguito le fasi del parto naturale: la bambina, in ottime condizione di salute, e’ stata avvolta in un telo termico e poi trasportata al San Raffaele Giglio, nell’unita’ Operativa di Neonatologia. Il soccorso e’ stato coordinato dalla Centrale operativa del 118, che ha sede all’Ospedale Civico, diretta da Gaetano Marchese.

Ospedale Civico Palermo entra a far parte dell’Aopi

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, salute, ospedale civicoL’Azienda Ospedaliera Civico entra a far parte dell’Aopi, l’Associazione degli Ospedali Pediatrici Italiani. L’intesa e’ stata formalizzata a Padova dal commissario straordinario dell’Arnas, Carmelo Pullara.

L’Aopi e’ una onlus che comprende i piu’ importanti ospedali pediatrici italiani, tra i questi anche il Bambin Gesu’ di Roma, e il Gaslini di Genova con i quali l’Arnas Civico ha stretto rapporti di collaborazione e partenariato in diverse specialita’ che riguardano la diagnosi e la cura delle patologie infantili.

Per il commissario straordinario, Carmelo Pullara ”l’adesione del Civico a una prestigiosa associazione come l’Aopi, costituita dalle aziende ospedaliere pediatriche piu’ importanti in Italia, e’ un grande successo, e la testimonianza dei risultati raggiunti e delle eccellenze maturate al Di Cristina nel campo dell’assistenza pediatrica”.

L’Aopi ha tra gli obiettivi il coordinamento di iniziative, sia in ambito nazionale che internazionale, per promuovere lo sviluppo culturale, scientifico e gestionale delle strutture assistenziali ad alta specialita’ dedicate all’area materno-infantile ed all’eta’ evolutiva, e la realizzazione e il supporto di progetti di assistenza sociale e socio sanitaria in favore di soggetti svantaggiati in collaborazione con le strutture ospedaliere associate. (ASCA)

Palermo, il podista morto alla maratona aveva problemi di cuore

QUADRO NEWS.pngIl podista palermitano, strancato da un infarto durante la maratona di Palermo, la scorsa domenica, aveva problemi di cuore, questo l’esito dell”autopsia effettuata dai medici dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico sul cadavere di Vincenzo Mutoli, barbiere di 46 anni.
Aperta un’inchiesta, la procura indaga contro ignoti per omicidio colposo.

Seri problemi cardiaci questo è stato riscontrato dai medici, per le sue condizioni non avrebbe potuto fare sport a livello agonistico. Adesso i medici hanno richiesto la documentazione sanitaria che riguarda i controlli e le analisi di laboratorio fatte dall’atleta prima della gara.
Secondo i sanitari è impossibile che un quadro clinico così preoccupante non fosse emerso dagli accertamenti fatti negli ultimi due anni, intanto il certificato medico per l’attività agonistica 2010-2011 era stato rilasciato.

Mutoli aveva sospeso l’anno scorso gli allenamenti per un intervento di ernia iatale, l’inchiesta dopo ilriscontro dell’autopsia prosegue, anche se al momento la procura indaga contro ignoti per omicidio colposo.

Operata di tumore a Padova, rientrata a Palermo muore 37enne a Villa Sofia

QUADRO NEWS.pngLa Procura di Palermo indaga sulla morte di una donna di 37 anni, Maria Vita Curatolo, deceduta oggi dopo alcuni giorni di coma nell’ospedale di Villa Sofia. La donna aveva subito nei mesi scorsi un intervento di asportazione di un tumore benigno all’ospedale di Padova. Ritornata a Palermo era stata ricoverata per alcuni malori all’ospedale Cervello: i medici le avevano detto che non le era stata somministrata una corretta terapia antibiotica e poi l’avevano dimessa.

Nei giorni scorsi la donna si era sentita di nuovo male, si era rivolta ai medici di Villa Sofia. Le sue condizioni sono rapidamente peggiorate ed è stata sottoposta a un intervento di drenaggio del liquido che si era formato nella scatola cranica: poi il coma e la morte. Sul corpo della paziente verrà effettuata nei prossimi giorni l’autopsia.

Palermo: trattamento ictus, arrivano a 8 i posti letto al Civico. Domani l’inaugurazione

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, salute, ospedale civicoPotenziata con 4 posti la Stroke Unit dell’Azienda Ospedaliera Civico. Salgono dunque a 8 i posti letto nell’unita’ operativa dedicata al trattamento dell’ictus che si trova nel reparto di Neurologia. L’inaugurazione si svolgera’ domani, martedi’ 20 novembre, alle 10.30, nell’Unita’ Operativa di Neurologia.

Interverranno il commissario straordinario dell’Arnas Civico, Carmelo Pullara, il direttore sanitario, Renato Li Donni, e il direttore dell’unita’ operativa di Neurologia, Alfredo Mattaliano.

Tumore intestino ma chemio alle ovaie, morta a Palermo

QUADRO NEWS.pngLa Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sulla morte di Maria Di Benedetto, una maestra elementare di 48 anni, madre di quattro figli di eta’ compresa fra 4 e 15 anni, malata di tumore all’intestino: per un errore, l’origine della malattia era stata localizzata alle ovaie e per due anni la donna e’ stata “bombardata” dalla chemioterapia nei punti sbagliati. Quando altri medici si sono resi conto che la localizzazione non era corretta, era gia’ troppo tardi: la Di Benedetto e’ morta la settimana scorsa. Per la vicenda e’ finito sotto inchiesta Vito Rodolico, anatomo-patologo del Policlinico universitario del capoluogo siciliano: sarebbe stato lui a leggere i “vetrini” dell’esame istologico e ad effettuare la diagnosi di tumore ovarico.

L’accusa nei confronti di Rodolico, denunciato dal marito della maestra, Salvatore Lo Coco, 42 anni, era di lesioni gravissime, ma ora il sostituto Claudio De Lazzaro dovra’ trasformarla in omicidio colposo. Domani sara’ conferito un incarico a due esperti dell’Universita’ di Messina, che dovranno valutare le carte riguardanti la vicenda, acquisite dai carabinieri del Nas. Lo Coco, assistito dall’avvocato Giuseppe Sciarrotta, non si da’ pace: “Ho visto mia moglie spegnersi piano piano. I miei bambini dicevano che sembrava una reduce dei campi di concentramento: senza capelli, pesava 40 chili”. Ad accorgersi dell’errore, risalente al periodo in cui Maria Di Benedetto fu operata al Policlinico, nel giugno 2009, furono nel gennaio di quest’anno i medici di un altro ospedale palermitano, il Buccheri La Ferla, che non si spiegavano come mai la maestra non rispondesse alle cure. La loro analisi fu confermata da altri esami eseguiti al Policlinico Gemelli di Roma. “Siamo andati dappertutto – racconta ancora Salvo Lo Coco, giardiniere del Centro educativo ignaziano, l’ex istituto Gonzaga – e nessuno capiva. Fino a quando al Gemelli non hanno voluto vedere i ‘vetrini’, unico modo per comprendere come mai mia moglie non migliorasse, nonostante la chemio che la distruggeva”. La scoperta non ha consentito pero’ di salvare la vita della mamma di quattro ragazzini, due dei quali in tenerissima eta’, di 8 e 4 anni. Una consulenza di parte, eseguita da un chirurgo di Ancona, parla di “clamoroso errore”.
  Al Policlinico di Palermo l’anno scorso una giovane donna, Valeria Lembo, 34 anni, madre di un bambino di pochi mesi, fu uccisa da una dose eccessiva di medicinale chemioterapico: anziche’ somministrargliene 9 unita’, come previsto, per un errore incredibile il numero 9 fu trasformato in 90 . (AGI)

Salute, ecco l’ora migliore per fare sport

QUADRO NEWS.pngSe fare sport la sera tardi è sconsigliato per le interferenze che determina sul sonno, fare sport al mattino è invece fortemente caldeggiato, soprattutto prima della colazione. E se proprio non riusciamo a ricavare quel magico quarto d’ora prima di tutti i nostri impegni, ricordiamo almeno di praticare attività fisica ben lontano dai pasti se vogliamo bruciare di più.

La teoria non è completamente nuova ma trova ora una conferma ulteriore in uno studio condotto dall’Istituto Universitario di Scienze Mediche e cardiovascolari dell’Università di Glasgow su dieci persone in sovrappeso. Oltre ai disturbi dell’alimentazione, i pazienti in questione — con un’età media intorno ai 28 anni — avevano anche in comune una scarsa (o pressoché nulla) propensione all’attività fisica: ad alcuni di loro è stato chiesto di fare colazione senza poi fare alcun esercizio; ad altri è stato chiesto di fare una bella passeggiata dopo aver fatto colazione; al terzo gruppo è stato chiesto di fare la passeggiata prima della colazione.

Naturalmente, chi ha fatto movimento ha bruciato più grassi di chi dopo colazione non lo ha fatto, ma il dato che ha sorpreso ancora di più gli studiosi è stata la netta differenza fra chi il movimento lo aveva fatto prima e dopo la colazione, con un 33% di consumo energetico in più da parte di chi aveva camminato prima di mangiare. La spiegazione è immediata: il corpo sottoposto ad attività fisica a digiuno va a intaccare le scorte di zuccheri ma soprattutto di grassi, questi ultimi i veri responsabili del “peso”. Non solo. Chi fa attività fisica prima di mangiare è sicuro di avere a disposizione tutto l’ossigeno necessario per far lavorare al meglio il corpo, mentre chi si muove dopo mangiato rischia di interferire con il processo digestivo, sottoponendo il corpo a uno stress anziché a un beneficio.

Un altro dato molto interessante che gli scienziati hanno ricavato dallo studio di Glasgow è relativo al livello dei grassi nel sangue, non solo sul girovita. Chi aveva consumato energie prima di introdurre nuove calorie mostrava anche un calo dei “grassi cattivi” nel sangue, con un netto miglioramento delle prestazioni non solo sulla bilancia ma anche a livello cardiovascolare. Naturalmente, per chi non è abituato a muoversi a digiuno è meglio cominciare con gradualità, ma secondo i titolari dello studio – Jason M. R. Gill e Nor M. F. Farah — il corpo umano a pancia vuota può attivarsi fino a due ore senza andare in riserva.

Che il mattino sia il momento cruciale per coloro che stanno attenti alla linea ormai dovremmo averlo capito: la sveglia di buon ora è un toccasana, la colazione è il pasto fondamentale per rimettere in moto correttamente il metabolismo ed evitare abbuffate nei pasti successivi, il corpo è più predisposto a bruciare grassi – ancora di più, abbiamo visto questa volta, se prima di latte e biscotti lo svegliamo ben bene. I più maliziosi potrebbero pensare a qualcosa di più “interessante” di qualche noiosa flessione… In dieta e in amore tutto è lecito! (Yahoo)

Palermo, riapre la discarica di Bellolampo. Polemica sul pericolo diossina

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, amia, bellolampo, diossinaRiapre la discarica di Bellolampo, ma continuano a tenere banco le polemiche e l’incubo diossina, con i Verdi sul piede di guerra a chiedere la dichiarazione dello stato di calamità e l’istituzione di un fondo di garanzia per risarcire gli allevatori. Chiusa da oltre 20 giorni a causa dell’incendio divampato lo scorso 29 luglio, la discarica sta per tornare quindi alla piena efficienza: ad annunciarlo il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. «È una bella notizia per la città», dice, confermando «la critica sulla mala gestione degli amministratori dell’Amia ed il mio apprezzamento per le istituzioni coinvolte nella vicenda e per i lavoratori che hanno operato incessantemente con turni massacranti per porre rimedio a un atto criminale dalle motivazioni politico-mafiose».

ALLARME DEI VERDI – Se l’emergenza rifiuti potrebbe essere agli sgoccioli, a Palermo e dintorni gli effetti del rogo non si arrestano. «Come previsto, la catena alimentare risulta compromessa da diossine, furani, e da tutti gli altri inquinanti prodotti dall’incendio», denuncia Maximo Ghioldi, presidente provinciale della Federazione dei Verdi, che aggiunge: «Chiediamo che venga dichiarato lo stato di calamità e che venga istituito un fondo di garanzia, regionale o nazionale, per risarcire in tempi rapidi gli allevatori a seguito di eventuali abbattimenti e mancati introiti».

ALLEVAMENTI A RISCHIO – Secondo Ghioldi infatti «gli allevatori che operano nella zona interessata non possono certo essere la categoria che paga i piatti rotti della catastrofe ambientale». «Il prelievo del latte con oltre cinque volte il limite massimo di diossine -sottolinea inoltre il coordinatore regionale dei Verdi, Carmelo Sardegna – proviene da un piccolissimo allevamento di Piano dell’Occhio ma, come già precedentemente segnalato, tutti i pianori delle montagne a ridosso di Bellolampo, dove vengono allevati centinaia di capi di bestiame, devono essere immediatamente posti in sicurezza dal punto di vista alimentare». Per i vertici del partito ecologista, «occorre evitare che i proprietari degli animali colpiti dal disastro sfuggano ai controlli; al contrario, sarà necessaria la loro collaborazione con le autorità e questa – concludono – è la ragione che rende necessario lo stato di calamità».