Salute

Palermo, allarme inquinamento Bellolampo. Diossina nel latte di una capra

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, amia, rifiuti, diossina, ambienteE’ allarme diossina, a Palermo, dopo l’incendio della discarica di Bellolampo. Sarebbe stata riscontrata la presenza di tracce di diossina nel latte di una capra, in un allevamento nella zona di Cruillas. Sono in corso accertamenti da parte delle autorità competenti. La scorsa settimana i rilevamenti dell’Arpa parlavano di un livello di diossine alto nell’aria. Il livello di 550 nella zona di Boccadifalco e della Casa del sole era cinque volte superiore al valore guida di 100 stimato per un anno.

La concentrazione alla quale sono rimasti esposti i palermitani residenti nei quartieri vicini alla discarica tra il 31 luglio e il 6 agosto adesso dovrà essere interpretata dall’autorità sanitaria. Erano nei limiti, invece, le diossine rilevate nelle centraline di piazza Castelnuovo e via Belgio.

Il nuovo allarme sul latte della capra rivela che la diossina non è più solo nell’aria ma si è depositata al suolo ed è quindi potenzialmente in condizione di inquinare i terreni.

Controlli nei ristoranti, a Ustica pesce conservato da un anno

QUADRO NEWS.pngPesce “d’annata” ai tavoli di un ristorante di Ustica, l’isola in provincia di Palermo. Lo ha scoperto la Guardia costiera nel corso di una serie di controlli specifici condotti negli ultimi giorni. Nel locale, uno degli 11 ispezionati a Ustica, sono state scoperte partite di gamberi e calamari che erano state congelate rispettivamente nel febbraio e nell’ottobre dell’anno scorso e che benché scadute venivano servite ai clienti.

Il titolare è stato denunciato alla Procura. La metà dei ristoranti dell’isola è risultato non in regola con le norme in materia di tracciabilità dei prodotti ittici. 

In totale, in tutta la provincia di Palermo, la Guardia costiera ha controllato 17 venditori ambulanti di pesce, 44 pescherie, 158 ristoranti, 3 centri di grande distribuzione, oltre a 102 punti di sbarco e a 35 natanti. A Palermo, un supermercato del quartiere Uditore teneva nel banco frigo merce scaduta in luglio, tra cui pesce spada affumicato, e ha perciò subito una milata di 3.166 euro. Tra le borgate balneari palemitane di Mondello e dell’Addaura sono stati controllati 15 locali, 5 dei quali multati. Tra questi, un ristorante di Capo Gallo che spacciava per fresco pesce congelato e un altro che aveva nel menù tonno rosso illegale.
Irregolarità sono state riscontrate anche nella metà dei lidi e stabilimenti balnerari con ristorante ispezionati tra Isola delle Femmine, Capaci e Sferracavallo. Complessivamente, in 7 giorni, sono stati svolti 360 controlli ed elevate 99 sanzioni amministrative per un valore complessivo di 163.845 euro. Eseguiti, inoltre, 9 sequestri per un totale di 224 chili di prodotti ittici.

Rogo Bellolampo, incubo diossina. Orlando chiede chiarezza: “Dati contraddittori”

2774393565.69.pngIl sindaco Leoluca Orlando chiede maggiore chiarezza sul caso Bellolampo. Gli ultimi dati sull’analisi delle sostanze inquinanti sprigionatesi in seguito all’incendio della discarica arrivati al comune sembrano infatti «contraddire in parte i risultati delle analisi precedentemente trasmessi all’amministrazione comunale». Di qui la richiesta di approfondimenti.

ALLARME – «Credo opportuno, oltre che urgente, che l’Arpa e l’Asp – dice il primo cittadino di Palermo – forniscano indicazioni chiare e univoche sulla necessità o meno di adottare ulteriori forme di protezione e prevenzione, oltre quelle già adottate con l’ordinanza sindacale del 3 agosto». In particolare, alla centralina di Boccadifalco i valori risultano 5 volte superiori alla norma, circa 500 nel periodo di valutazione che va dal 31 luglio al 6 agosto.

Il 118 arriva a mare, al via il nuovo soccorso

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, sanitàDal soccorso stradale, il 118 siciliano diventa anche marittimo. Da oggi, infatti, grazie alla collaborazione con la Seus, la società consortile che gestisce l’emergenza- urgenza in tutta la regione, il servizio del 118 sarà disponibile anche sulle spiagge siciliane. Inagurato stamattina a Palermo con un intervento simulato presso il lido dello stabilimento Italo- Belga di Mondello, sara’ garantito in tutta la Sicilia da ventisei addetti in possesso di apposita formazione, patente nautica e attestati di idoneita’ alla guida delle quattro idromoto di 1.500 cavalli munite di barella rigida che saranno utilizzate durante le operazioni di salvataggio.

La barella è dotata di un sistema di galleggiamento idoneo a consentire  anche il recupero di una persona robusta sganciata dall’idromoto ed e’ pure in grado di sostenere tre persone sedute o sei aggrappate alle maniglie. Entro la fine della prossima settimana il soccorso a mare partira’ anche in altri tre litorali: a Catania (con postazione al Lido Le Capannine presso la Plaja), nel Trapanese (lido Peter Pan di Castellammare del Golfo con raggio operativo fino ad Alcamo e Riserva dello Zingaro) e a Messina (Lega Navale italiana).

“Questo nuovo servizio di emergenza- urgenza e’ la dimostrazione palese del costante miglioramento dell’offerta sanitaria siciliana in questi ultimi anni”, ha affermato l’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, sottolineando che “gli utenti per richiedere un tempestivo soccorso in mare potranno contattare direttamente il 118 oppure la Guardia costiera con la quale c’e’ piena sinergia”. Ha aggiunto Mario Chisari, presidente della Seus: “Il soccorso in mare del 118 parte in via sperimentale in questi quattro litorali ma quasi certamente sara’ potenziato la prossima stagione estiva. Essenziale e’ stata la sinergia con la Federazione Italiana Nuoto, che ha organizzato il corso per conduttori-soccorritori moto d’acqua, e con la Guardia costiera”.

Fonte: BlogSicilia

Ficarra e Picone contro le trivelle nel Canale di Sicilia

QUADRO NEWS.png“U mari nun si spirtusa“, un video appello in dialetto siciliano per fermare le trivelle nel mare di Sicilia. Testimonial d’eccezione del No trivelle tour di Greenpeace, Salvo Ficarra e Valentino Picone, siculi doc che prestano la loro comicità per sostenere una causa terribilmente seria. Le trivellazioni sono veri e propri buchi nell’acqua. La campagna di Greenpeace U mari nun si spirtusa, partita la scorsa settimana, attraverserà diverse città costiere della Sicilia per sensibilizzare cittadini ma soprattutto sindaci e amministrazioni locali ad opporsi alle trivellazioni petrolifere nel Canale di Sicilia.

Bisogna farlo per tutelare un patrimonio di biodiversità immensa. La fauna e la flora che si trovano nel Canale di Sicilia sono tra le più ricche dell’intero Mediterraneo e l’impatto ambientale di esplorazioni e trivellazioni per portare a galla l’oro nero farebbe precipitare in un abisso profondo e senza via d’uscita l’habitat di decine di specie vegetali e animali.

Un tesoro che non ritorna, degno di essere preservato perché mantiene gli equilibri ecosistemici, sostiene il turismo, al contrario del petrolio che inquina e altro non fa che far arricchire le compagnie petrolifere (i soliti noti), a discapito del benessere e dell’economia a basso impatto di intere comunità, fondali e aree costiere.

Greenpeace, sul suo portale, ha lanciato un appello per raccogliere quante più adesioni possibili a sostegno dello stop alle trivellazioni nel Canale di Sicilia. Qui potete firmare l’appello e “Diccillu ‘o sinnacu”.

Gli attivisti di recente hanno fatto appello persino ai Santi Patroni, srotolando un messaggio nel corso del “Festino” di Santa Rosalia, una delle manifestazioni religiose più importanti della regione. Al passaggio del carro della “Santuzza” lungo le vie centrali di Palermo, da un balcone è comparso un grande striscione:  “Santa Rosalia proteggi il mare dalle trivelle”. (EcoBlog)

Estate 2012: esplode la Zumba, il nuovo modo di fare aerobica

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare,zumbaE’ la nuova moda – novità dell’estate 2012: la Zumba, gli esperti definiscono la  zumba  il “nuovo modo di fare aerobica” sulle note dei  brani latino-americani, che  si basa principalmente su un mix di  ritmi veloci e bassi, mirando a tonificare il corpo con  tutti i muscoli coinvolti armonicamente. Glutei, gambe, addome e braccia sotto le pulsazioni del muscolo più importante, il cuore che anima e fa appassionare alla zumba, consentendo così di aumentare la resistenza del corpo alla fatica. In pratica con la zumba i movimenti sviluppati massimizzano il consumo di calorie, e nel contempo  bruciano  i grassi,  tonificando il corpo sulle sonorità che vanno dalla cumbia alla salsa, dal  merengue al mambo, dal flamenco al chachacha e al reggaeton.

La  zumba non è una fatica ma una festa dinamica e sensuale  da condividere con entusiasmo e partecipazione collettiva dimenticando, per qualche ora,  lo sforzo fisico e  i malanni della crisi che attanaglia la società. La zumba cambierà in meglio la vita, sia fisicamente che  culturalmente, bandendo la noia attraverso il  fitness a passi di danza e musiche latino americane, particolarmente efficaci per il corpo e per la mente, dai più piccoli ai più grandi nessuno escluso. Ne vale veramente la pena.

Per l’occasione PalermoBeach vi ripropone i due brani che stanno ufficialmente lanciando la Zumba nelle spiagge italiane:

Palermo, invasione di meduse a Mondello e Capo Gallo

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, meduse, salute, mondello, capo galloCome se non bastasse l’alga tossica. Stamattina a Mondello diversi bagnanti sono incappati fra i tentacoli delle meduse, e per otto di loro sono state necessarie le cure della guardia medica. Ma già la scorsa notte il centro di primo soccorso della borgata marinara – fanno sapere i medici – ha accolto alcuni ragazzi che si stavano godendo un bagno notturno e che, nel buio, non sono riuscti a vedere in tempo i celenterati. Le meduse sono state individuate anche nello specchio di mare all’interno della riserva di Capo Gallo.

La specie di medusa più diffusa nella nostra costa è la “Pelagia noctiluca”, per intenderci quella dall’ombrello marrone-rosato o rosa-violetto, ed è quella che produce più ustioni. Si tratta della specie che si avvicina più a riva nel periodo estivo. Poi ecco alcuni miti da sfatare: non è vero che le meduse amino le acque calde e pulite, ma semplicemente sono guidate dalle correnti”.

I RIMEDI ALLE USTIONI. Al fine di prevenire le ustioni del veleno, la presenza in commercio di creme in grado di rendere difficoltoso l’attacco dei tentacoli alla pelle. Nel caso in cui le vittime siano bambini è vivamente consigliato di applicare quanto prima un rimedio e consultare un medico.

Non strofinate bocca e occhi (se si viene colpiti in queste zone, rivolgersi subito al pronto soccorso). Eliminare eventuali frammenti dei tentacoli della medusa facendo scorrere acqua di mare o miscela di acqua di mare e bicarbonato (ottimo) o con le mani, evitare lacerazione dei tessuti (non usare pinzette). Non lavare con acqua dolce la parte colpita dai tentacoli della medusa. Prima di adoperare pomate e creme è sempre bene chiedere il consiglio di un medico o uno specialista.

Il rimedio migliore in caso di contatto con i tentacoli delle meduse è l’applicazione di gel astringente al cloruro d’alluminio. Cortisonici ed antistaminici non vanno bene come primo soccorso, in quanto la loro azione si manifesta dopo circa mezz’ora dall’applicazione quando la fase acuta è già passata. Le credenze popolari di strofinare sabbia o altro sulla parte lesa è sbagliata (potrebbe provocare infezione e altre lacerazioni), così come non è provata l’efficacia dell’ammoniaca (urine). Ottimo risulta un impasto fluido di bicarbonato di sodio e acqua (di mare) applicato per 30 secondi. (PalermoToday)

Sanita’, Civico Palermo all’avanguardia per incontinenza urinaria donne

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, Il Civico di Palermo all’avanguardia in Italia nel trattamento risolutivo dell’incontinenza urinaria che affligge in Italia oltre 3 milioni di donne. Da un workshop di alta formazione una nuova tecnica americana chiamata ”miniarc” ripristina con piccola rete la normale continenza.

L’uro-ginecologia dell’Ospedale Civico di Palermo diretta dal professor Luigi Alio, tra i centri di eccellenza e di riferimento nazionale per la cura dell’incontinenza urinaria femminile, organizza il 13 luglio 2012 un corso di alta formazione dove verranno effettuati alcuni interventi con una nuova tecnica di chirurgia mininvasiva chiamata Miniarc.

Ideata negli States e giunta anche in Italia la nuova metodica che si effettua in anestesia locale e in day hospital risolve definitivamente con l’applicazione sotto l’uretra di una sling – retina – in polipropilene il disturbo che affligge in Italia oltre 3 milioni di donne.

Obbiettivo del corso e’ l’insegnamento e la diffusione della nuova metodica d’avanguardia presso gli altri ospedali della Sicilia.

”L’incontinenza urinaria da sforzo femminile” spiega il professor Luigi Alio, direttore dell’ Unita’ Operativa di Ginecologia e Ostetricia dell’ Ospedale Civico di Palermo, ”che si manifesta a seguito di un piccolo sforzo come tossire sollevare una borsa, compiere un esercizio fisico e’ causata principalmente da gravidanze, parti e menopausa.

Nonostante la diffusione della patologia e le pesanti ripercussioni sulla qualita’ di vita (con ansia, depressione, isolamento), i rapporti sociali, l’intesa di coppia e la sessualita’, solo una minoranza di donne si rivolge al medico mentre le altre si rassegnano ai pannolini peggiorando il disturbo. Invece l’incontinenza puo’ oggi essere risolta con avanzati e risolutivi interventi di chirurgia mininvasiva che si effettuano in in day hospital, anestesia locoregionale e sono a carico del Sistema Sanitario Nazionale , e cioe’ gratuiti per la paziente”. Tra questi la recente Miniarc, messa a punto negli States e gia’ ampiamente in uso al Civico di Palermo che prevede l’applicazione per via vaginale di una sling -retina- in polipropilene che posta sotto all’uretra risolve il disturbo effettuando un vero e proprio restyling del pavimento pelvico. La retina non agisce solo da supporto, ma interviene nei processi di riparazione biologica ripristinando una sintesi di collagene, la proteina che favorisce la cicatrizzazione ottimale dei tessuti. I vantaggi rispetto ai vecchi interventi invasivi sono l’efficacia del 90% e la brevita’ degli interventi (10 minuti), che si effettuano in day hospital con anestesia locale o locoregionale, e del recupero con un ritorno alle normali attivita’ entro una settimana. Miniarc impiegata con successo negli States e in Europa su circa 150 mila pazienti e’ disponibile anche in altri ospedali della penisola a totale carico del SSN. Presso la Ginecologia del Civico e’ attivo anche il servizio di Riabilitazione perineale. (ASCA)

L’alga tossica continua a diffondersi nel litorale palermitano. Gli ultimi casi all’Addaura e Sferracavallo

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Come i passati anni anche in questa stagione estiva 2012 nel litorale palermitano prosegue il tormentone dell’alga tossica. Secondo gli ultimi rilevamenti dell’ Arpa Sicilia effettuati il 5 luglio, la fastidiosa ‘pianta marina’ si sta propagando e dopo aver contagiato le zone di Vergine Maria, Capaci, Trappeto e Bagheria, ora la sua presenza è stata rilevata anche a Sferracavallo.

“Le cause della proliferazione sono molteplici e non c’è ancora una spiegazione scientifica dichiara il Commissario dell’Arpa Sicilia – Salvatore Cocina – tutti insieme però stiamo lavorando al massimo per comprendere l’origine del fenomeno e limitarne la diffusione”.

Secondo le ultime segnalazioni arrivate alla redazione di PalermoBeach nella giornata di ieri un ulteriore “caso di alga tossica” è avvenuto nel litorale dell’Addaura, precisamente in zona Telimar. Un ragazzo di 20 anni dopo aver trascorso la giornata a mare con gli amici dopo qualche ora è stato interessato da febbre alta e crisi respiratorie.

Ora c’è una leggera apprensione per le zone che non sono state colpite dal fenomeno.

Per maggiori informazioni su tale fenomeno vi inviatiamo a leggere questo articolo>>

Alga tossica: sintomi, prevenzione e trattamento

palermo,sicilia,news,notizie,vacanze,estate,holiday,turismo,salute,alga tossicaDopo gli ultimi casi di alga tossica sul litorale palermitano cerchiamo di capire insieme il motivo per cui essa si forma, parlando anche dei sintomi e di una possibile soluzione per prevenire l’intossicazione.

La diffusione del fenomeno

Negli ultimi decenni il fenomeno non solo è diventato sempre più frequente, ma ha cominciato a diffondersi anche al di fuori delle zone tropicali. In particolare, anche nel Mediterraneo si è assistito alla proliferazione di un’alga unicellulare potenzialmente tossica, Ostreopsis ovata, che solitamente vive sulla superficie delle macroalghe rosse e brune presenti sul fondo del mare. La proliferazione di microalghe anche alle nostre latitudini è legata essenzialmente a fattori climatici:

  • condizioni meteo-marine stabili
  • moto ondoso ridotto (mare calmo, presenza di barriere artificiali)
  • elevata temperatura dell’acqua (25°C o più)
  • alta pressione atmosferica
  • venti di mare con velocità sufficienti a trasportare le goccioline d’acqua (aerosol).

I segni caratteristici del fenomeno, osservabili a occhio nudo, sono:

  • opalescenza dell’acqua
  • formazione di schiuma (foaming) in superficie
  • presenza di materiale di consistenza gelatinosa in sospensione
  • sott’acqua, formazione di una pellicola bruna dall’aspetto membranoso sugli scogli e su tutto ciò che si trova sul fondo.

Inoltre, organismi marini come ricci e stelle di mare possono mostrare segni di sofferenza, per esempio perdita di aculei e bracci.

 

Modalità di intossicazione e sintomi

Al momento sono state osservate due principali modalità di intossicazione per l’uomo, per via alimentare o per via aerea. Nel primo caso l’intossicazione avviene a causa del consumo di molluschi, crostacei o pesci contaminati: la sintomatologia si manifesta con vomito, diarrea, dolori agli arti, spasmi muscolari e difficoltà respiratorie. Finora è stato registrato un unico caso letale dovuto a ingestione di pesce contaminato, in Madagascar nel 1994.

 

La seconda modalità di intossicazione, associata frequentemente all’uso ricreativo delle acque marine, è l’inalazione di aerosol contenente frammenti di cellule di alghe marine o tossine: i sintomi, che in genere si presentano a distanza di 2-6 ore dall’esposizione, sono febbre alta (>38°C), mal di gola, tosse, dispnea, cefalea, nausea, rinorrea, congiuntivite e lacrimazione, vomito e dermatite.

 

Prevenzione e trattamento

Secondo le linee guida del ministero della Salute, prodotte nel maggio del 2007, per attenuare i possibili effetti dannosi legati al contatto con le microalghe tossiche sarebbe opportuno:

  • pulire la battigia per impedire l’accumulo di macroalghe o altro materiale organico, evitando che l’azione meccanica del mare o la decomposizione di questo materiale danneggi qualità e salubrità dell’aerosol marino
  • intensificare i controlli nella raccolta di prodotti ittici commestibili da parte degli organi competenti
  • invitare le persone ad allontanarsi dalla spiaggia, soprattutto se affette da disturbi di tipo respiratorio (per esempio asma), nel caso avvertano sintomi di irritazione alle vie respiratorie, lacrimazione agli occhi o altri disturbi in seguito alla permanenza in aree di balneazione a rischio.

A volte basta che le persone si spostino di alcune decine di metri, eventualmente andando in un locale con aria condizionata, per eliminare o attenuare i malesseri. Se invece i disturbi rimangono o si aggravano anche dopo l’allontanamento dalla spiaggia, è opportuno recarsi al pronto soccorso.