bancomat

Bancomat, novità in arrivo dal 2014

QUADRO NEWS.pngQuante volte vi è capitato di voler pagare un caffè al bar con il bancomat e il cassiere vi ha risposto: “No, solo contanti”? Dal primo gennaio 2014 non vi succederà più. La novità è contenuta nel decreto sviluppo 2012 (parte seconda) del governo Monti e prevede una rivoluzione nelle norme sui pagamenti con moneta elettronica. Lo scopo dell’esecutivo è soprattutto quello di aumentare la tracciabilità dei pagamenti e combattere l’evasione fiscale. Ma il cambiamento potrà essere vantaggioso anche per i consumatori, che potranno optare per diversi metodi di pagamento.

In principio, l’esecutivo aveva pensato a fissare per i commercianti e i professionisti un obbligo ad accettare transazioni con carta di debito (meglio conosciuto come bancomat) e carta prepagata per acquisti di importo superiore ai 50 euro. La norma sarebbe entrata in vigore dal primo gennaio del 2013 ma le rimostranze dei commercianti, legate ai costi di mantenimento degli strumenti per gestire il pagamento elettronico, aveva indotto il governo a tornare sui suoi passi. L’esecutivo però non ha abbandonato il progetto e ha scelto di rinviare di un anno l’entrata in vigore delle nuove norme. Con un elemento fondamentale in più: la soglia dei 50 euro è eliminata. Questo significa che i commercianti saranno tenuti ad accettare pagamenti elettronici per qualsiasi importo.

Teoricamente, quindi, anche l’espresso al bar quindi si potrà pagare non in contanti. Tuttavia, riguardo alle cifre minime, come possono essere caffè, giornali, sigarette, biglietti dei mezzi, snack, si attende che i tecnici del ministero dell’Economia specifichino mediante decreto ministeriale i meccanismi di applicazione del provvedimento, che imporrà i medesimi obblighi anche alle transazioni tramite cellulare.

Oltre ai commercianti, come detto, le nuove norme varranno anche per le parcelle di professionisti (avvocati, medici, commercialisti…): dal primo gennaio del 2014, chiunque vorrà pagare con il bancomat potrà farlo e i professionisti non potranno rifiutarsi.