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Palermo, diritti civili: la giunta approva registro unioni

QUADRO NEWS.pngAnche Palermo avrà un Registro delle Unioni Civili. Lunedì 11 febbraio a Villa Niscemi la Giunta guidata da Leoluca Orlando ha deliberato l’atto, dando mandato ai Servizi Demografici per la predisposizione di un Regolamento da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale. Palermo è così una delle quattro città italiane, la prima del Sud dopo Napoli, ad approvare la delibera che riconosce ufficialmente le coppie di fatto, sulla scia della sentenza
della Corte Costituzionale n. 138 del 2010.

‘Con questo atto – ha dichiarato l’Assessore alla Partecipazione, Giusto Catania – Palermo elimina tutte le forme di discriminazione nei confronti delle coppie di fatto e sempre di più diventa città europea in materia di tutela dei diritti civili. Una scelta di civiltà che, siamo sicuri, sarà velocemente fatta propria dal Consiglio Comunale con l’approvazione del Regolamento di funzionamento del Registro, attuando l’indirizzo della Giunta’.

Il provvedimento, infatti, vuole essere il riconoscimento da parte dell’Amministrazione dei cambiamenti che caratterizzano la comunità cittadina, i suoi costumi e le nuove forme di convivenza, che chiedono protezione e mirano ad essere considerate e disciplinate.

D’altro canto, con riferimento alle unioni civili e alle pari opportunità tra i sessi in particolare, l’approvazione di questa delibera si inserisce tra le azioni promosse dal Comune a tutela delle fasce di popolazione più deboli e svantaggiate e si sposa con i principi sanciti dallo Statuto del Comune di Palermo e dalla Costituzione Italiana.

Nello specifico, il regolamento delle Unioni civili cui si sta lavorando dovrebbe essere composto da pochi articoli.

Le aree tematiche secondo le quali gli interventi sono da considerarsi prioritari sono: casa, Sanità e Servizi Sociali, Politica per giovani e genitori anziani, sport e tempo libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione, trasporti.

Potranno chiedere di essere iscritti nel Registro i cittadini italiani e stranieri coabitanti e residenti nel Comune di Palermo. L’iscrizione al Registro non sarà compatibile con il possesso di uno stato civile diverso dalla convivenza.

Un indirizzo molto importante proposto dalla Giunta guidata da Leoluca Orlando è quello che anche nel caso di morte di uno dei conviventi, l’altro continui a godere dei diritti acquisiti grazie all’iscrizione del Registro, previa ovviamente la verifica del permanere dei requisiti soggettivi.

‘Palermo è una città aperta e accogliente – ha affermato il Sindaco Leoluca Orlando commentando la decisione assunta dalla Giunta – ed oggi mira ad essere una città che tutela e promuove i diritti di tutti e di tutte, davvero, come vuole la nostra Costituzione, senza distinzione alcuna.’

Gay pride, Palermo sarà la sede nazionale per il 2013

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La città di Palermo sarà la sede del Pride nazionale 2013. Lo ha deciso l’Assemblea nazionale delle associazioni gay, lesbiche e transessuali, che ha accolto la candidatura del capoluogo siciliano. “Nell’apprezzare la proposta nei suoi contenuti politici ed organizzativi riteniamo che la centralità e l’attualità sociale, politica e culturale dei temi suscitati dal progetto di Palermo Pride 2013, conferisca alla manifestazione per l’orgoglio omo/transessuale e per i diritti civili un assoluto e irrinunciabile rilievo nel quadro del dibattito politico nazionale”, si legge in una nota firmata da Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Certi Diritti, Famiglie Arcobaleno e Mit. “Per la prima volta nella storia, il Pride nazionale si spinge così a sud, a testimoniare il suo poderoso messaggio di libertà, eguaglianza e democrazia e a raccogliere l’entusiasmo e la spinta al cambiamento e all’innovazione di tutto il Paese, da parte di una città straordinaria come Palermo”, si conclude nella nota.

Palermo, ragazzo gay insultato e picchiato alla Vucciria

QUADRO NEWS.pngGiovedì sera un ragazzo gay sarebbe stato insultato e schiaffeggiato in un locale della movida palermitana, nel quartiere della Vucciria. Lo denuncia l’Arcigay. ” Sono andato nel bagno del locale – racconta la vittima, Fulvio Boatta – e una volta uscito un uomo di circa 60 anni ha iniziato a insultarmi, insinuando che non avessi risposto mentre lui bussava alla porta, segnalando il tal modo che…

il bagno era occupato, perché, essendo gay, volevo che lui entrasse mentre ero dentro”.

Il ragazzo si sarebbe difeso e l’anziano l’avrebbe insultato e schiaffeggiato. “Il punto è che queste cose non devono più succedere, perché nel 2012, sono inconcepibili. – aggiunge – Lui non ha diritto di pensare che dal momento che sono gay, può picchiarmi”. “Deve per forza scapparci il morto perché ci sia una legge?”, conclude.
Articolo Tre e Arcigay Palermo stanno organizzando un flash mob per stasera alle 23.00 IN piazza Caracciolo, nel cuore della Vucciria.

Palermo GayPride 2012, ecco il percorso della parata di sabato 23 giugno

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, gay, gaypride, eventiOrgoglio, identità socializzazione: sono tante le parole che vengono in mente quando si parla del Palermo Pride 2012. Un momento di incontro, anzitutto, a cui sono invitati a partecipare tutti, senza distinzioni di genere. Un’occasione per dare voce alle richieste della comunità LGBT, informare e conoscere, rivendicare. Siamo ormai vicini al momento più rappresentativo della manifestazione: la parata di sabato 23 giugno, che parte alle 15 dal Foro Italico, di fronte Villa Giulia.

Una scelta non casuale, quella del lungomare: anzitutto perché il mare è un elemento spesso negato ai palermitani; in secondo luogo perché proprio villa Giulia ha ospitato nel 1981 la “Giornata dell’orgoglio omosessuale”, con grande anticipo rispetto al primo Pride vero e proprio. Infine, proprio quella zona è luogo notturno di incontri clandestini, ma diventa nella giornata 23 giugno scenario di un incontro alla luce del sole, in uno spazio da rivendicare.

“Palermo libera tutta”. Questo è lo slogan ufficiale del Palermo Pride 2012, cui si affianca un’altra frase importante, detta da Massimo Milani, portavoce della manifestazione: «Il Pride è la casa di tutti i diritti e l’arcipelago di tutti le identità». E allora la città si veste di festa, si colora e condivide un percorso che, partendo dal mare, attraversa via Roma, passando da Porta Felice, per fare un giro intorno al teatro Politeama e giungere fino a piazza Verdi, di fronte il Teatro Massimo. Dalle 18 in poi, inoltre, sarà attiva la navetta speciale offerta gratuitamente dal Comune di Palermo, in partenza da via Emerico Amari ogni 30 minuti circa, per arrivare in viale Strasburgo, accanto al Pride Village di Villa Pantelleria.

Molti i numeri del Pride di quest’anno: grande la partecipazione di associazioni e volontari, circa 15 i carri che sfileranno rendendolo uno degli eventi più grandi del suo genere, 40 i gruppi in arrivo. «Non si tratta di una carnevalata – ha dichiarato Daniela Tomasino, presidente di Arcigay Palermo – ma di un momento originale e coinvolgente, affermazione dell’orgoglio e dell’identità. É una manifestazione di protesta, un modo di protestare che sceglie di “invadere” le strade».

Fonte: Balarm

Ecco la mappa del percorso della parata prevista per sabato 23 giugno 2012:

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Palermo, via al Pride 2012. Una settimana dedicata ai gay

QUADRO NEWS.pngDue edizioni partecipatissime, con oltre 20 mila presenze lo scorso anno, e una vera e propria novità. Guarda all’esperienza del passato ma con lo sguardo proiettato al futuro il Palermo Pride 2012, che ha aperto i battenti ieri e promette di bissare il successo incassato nel 2011. Incontri e dibattiti per sostenere le istanze della comunità Lgbt, unendole a temi quali i diritti umani, quelli dei migranti, la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, l’ecologia e il consumo critico, la legalità e la lotta alla mafia, il turismo responsabile.

Testimonial d’eccezione Alessandro Cecchi Paone. “Il Pride non deve essere solo una festa, ma deve diventare un appuntamento fisso della vita culturale delle città – ha detto – e in questo il Palermo Pride è all’avanguardia. E’ dal Sud, da città come Palermo e Salerno, che parte la riscossa del movimento Lgbt italiano”.

Per la prima volta in Sicilia, il coordinamento Palermo Pride, per l’edizione 2012 del Pride cittadino, crea e dà forma a un “Pride village”, un luogo in grado di ospitare contemporaneamente eventi di ogni tipo. Scenario, da ieri al 23 giugno, la settecentesca Villa Pantelleria, una struttura simbolo della Palermo aristocratica, sottratta a Cosa nostra per diventare luogo di cultura antimafia.

Il “Pride village” è un centro multifunzionale, realizzato anche grazie alla collaborazione di Addiopizzo (le aziende presenti saranno esclusivamente “pizzo free”), con zone dedicate alla ristorazione, spazi espositivi per le associazioni e attrezzati per spettacoli, mostre, dibattiti, proiezioni di film.

Un’agorà in cui sono presenti circa trenta associazioni e in cui decine di intellettuali, artisti, volontari si confrontano sui diritti civili, le politiche locali per le persone Lgbt, il rapporto tra immigrazione e omosessualità, le buone prassi per l’identità di genere, i fumetti Lgbt. “Abbiamo organizzato una serie di eventi importanti: momenti di confronto, spettacoli teatrali, film e documentari, concerti”, dice Massimo Milani, portavoce del Palermo Pride”.

Il corteo, evento clou della kermesse, in programma sabato prossimo, partirà alle 15 dal Foro Italico e si snoderà per tutto il centro fino a piazza Verdi. Quindici i carri previsti.

Fonte: RepubblicaPalermo

Preti gay ricattati su Facebook, 2 arresti

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, gay, prete, religioneUna confidenza, magari una voce raccolta qui e là, poi l’approccio su Facebook, dove l’errata convinzione di essere al sicuro fa cadere ogni remora, fino all’ammissione completa: così due uomini, avuta la certezza di essere entrati in contatto con sacerdoti omosessuali…

(12 quelli identificati finora) fingendosi a loro volta gay hanno pensato di ricattarli, finendo poi arrestati dai carabinieri quando una vittima ha denunciato tutto.

IL PRETE ESASPERATO – La vicenda si svolge fra Sicilia, Molise, Emilia-Romagna, Lazio e Puglia, terre di missione dei preti coinvolti. I religiosi sono tutti di età compresa fra i 40 e i 50 anni: è venuta però fuori per le indagini fatte dai carabinieri di Lagonegro. Tutto è cominciato tre mesi fa: un sacerdote molisano vittima di Diego Caggiano, di 35 anni, di Tornimparte (L’Aquila), e Giuseppe Trementino, 30enne di Bagnoli del Trigno (Isernia), mentre si trova a Maratea riceve una telefonata estorsiva: i due vogliono di più dei 100-200 euro già ottenuti. Il religioso non ne può più: torna in Molise e racconta tutto ai carabinieri, aggiungendo di sapere che altri due suoi confratelli sono stati ricattati.

RICATTI DA MIGLIAIA DI EURO – In totale, i ricatti hanno fruttato ai due arrestati alcune migliaia di euro, meno di diecimila, e forse il loro obiettivo di guadagnarne di più è fallito proprio grazie all’arrivo dei militari. Il che la telefonata ricattatoria sia stata ricevuta dal prete a Maratea determina il trasferimento delle indagini ai carabinieri e alla Procura di Lagonegro: i sacerdoti vengono ascoltati dagli investigatori, che mettono insieme il quadro. Caggiano e Trementino, accusati di tentativo di estorsione, avevano trovato una miniera d’oro: un gruppo di sacerdoti omosessuali da ricattare a loro piacimento. Forse sulla base di una voce popolare, di una confidenza, avevano creato profili su Facebook in cui si erano dichiarati gay: fra gli «amici», anche i sacerdoti che avevano «relazioni» fra loro. Prima richieste contenute, nell’ordine di poche centinaia di euro. Poi, quando hanno tentato di fare un «salto di qualità», hanno fatto una richiesta più grande, ma il sacerdote ricattato ha detto basta.

PERQUISITE LE CASE DEI RELIGIOSI – Un punto pare, finora, certo: non esisterebbero filmati o foto dei rapporti fra i sacerdoti. Il ricatto, cioè, era basato sulle confidenze che indagati e preti si erano scambiati o su quanto i primi erano riusciti a sapere. Oggi, i Carabinieri hanno arrestato Caggiano e Trementino – ora nel carcere di Isernia – e hanno cercato altri riscontri alle indagini: sono state fatte perquisizioni nelle case dei preti ricattati o «ricattabili» (alcuni, infatti, hanno detto di non aver ricevuto richieste di denaro dai due indagati), che hanno dato i primi riscontri. Le verifiche continueranno, perchè alcuni sacerdoti erano altrove, oggi, per diversi motivi. (Corriere del Mezzogiorno)