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Immigrati: nasce a Palermo centro per integrazione, attenzione anche a rom e minori

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, immigratiLo sviluppo di iniziative mirate a incentivare la professionalizzazione e l’inserimento socio-economico degli immigrati, ma non solo, la promozione della mediazione culturale, l’assistenza agli immigrati e ai rom nella ricerca di un alloggio, ad inserirsi nella societa’, tutto con laboratori interculturali, artistici, sportivi e ludico-ricreativi, e ancora l’organizzazione di corsi…

di lingua italiana, un sostegno scolastico ai minori immigrati, supporto alle famiglie e un punto di ascolto per tutti i problemi vissuti dalle comunita’ straniere.

Questi e tanti altri saranno i compiti del Centro istituzionale interculturale per migranti e Rom “Oltre ‘a Vucciria”, presentato oggi nella sede del Dopolavoro ferroviario in via Antonino Pecoraro 2, a Palermo.

Nato da un progetto promosso dall’Anolf, l’associazione nazionale oltre le frontiere della Cisl di Palermo e dall’associazione Jus Vitae, finanziato dalla legge 328 con il Comune di Palermo come capofila, la struttura si occupera’ anche di promuovere una serie di incontri formativi per i volontari interessati a collaborare con il centro. “Apriamo questo centro anche ai minori – ha spiegato Mimmo Di Matteo presidente Anolf Palermo – perche’ siamo convinti che il processo di integrazione dei cittadini che provengono da altri paesi, debba partire proprio in eta’ scolare”.

“L’obiettivo – ha aggiunto – e’ creare un circolo interculturale, dove gli immigrati avranno la possibilita’ di entrare in contatto con la nostra cultura, i nostri costumi. Gia’ attivo un circolo con attivita’ ludico-ricreative, ma pensiamo di attivare anche quelli con al centro attivita’ motorie e tradizioni enogastronomiche”. Gli esperti del Centro, assisteranno inoltre le associazioni di cittadini immigrati e le famiglie nell’avvio di iniziative imprenditoriali, nello svolgimento delle procedure burocratiche e nell’accesso ai finanziamenti disponibili. (Adnkronos)

Immigrati, Comune di Palermo aderisce a campagna ”L’Italia sono anch’io”

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, immigratiIl Comune di Palermo ha deciso di aderire alla campagna per i diritti di cittadinanza “L’Italia sono anch’io”. Lo aveva gia’ fatto il commissario Luisa Latella e lo ha confermato oggi nel corso di una conferenza stampa il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Comunale alla Partecipazione e al decentramento, Giusto Catania. Sono centinaia di migliaia i migranti che vivono e lavorano in Italia e che per la complessita’ delle procedure richieste dalla legge non possono ottenere la cittadinanza quindi non possono votare.

A sanare questa ferita del sistema democratico e’ mirata la campagna “L’Italia sono anch’io” organizzata da una vasta rete di Associazioni, Enti pubblici, sindacati, coordinate dal sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio. Il Comune di Palermo e’ il primo Comune in Italia dopo quello di Reggio Emilia ad aderire all’iniziativa, esponendo presso gli uffici dell’assessorato per il bene comune della Partecipazione, in piazza Giulia Cesare (Ripartizione elettorato) lo striscione della campagna.

“Abbiamo una legge vecchia di 20 anni – ha detto Catania – secondo la quale gli stranieri possono acquisire la cittadinanza in tre casi: se hanno trascorso 10 anni in Italia, se hanno compiuto 18 anni e ne fanno richiesta, ed infine se la hanno persa e chiedono di riacquisirla. La nostra e’ un’azione politica per dire che la legge di cittadinanza e’ inadeguata”. La campagna delle 31 associazioni, infatti, chiede che la cittadinanza sia acquisita alla nascita e che abbia diritto di voto chi vive in Italia da piu’ di 5 anni.

“E’ un modo per dire si’ – ha spiegato Orlando – alla proposta di legge per il riconoscimento della cittadinanza italiana per chi e’ nato in Italia anche se non da genitori italiani. Parliamo di numeri che oscillano tra il 14 e il 25% dei nuovi nati nel Paese: un numero enorme. Al tempo stesso la campagna vuole dare il diritto di voto a chi vive in Italia pur essendo nati all’estero. Questo e’ in piena sintonia con l’impostazione di una Palermo aperta e multiculturale. L’attuale normativa – ha concluso – e’ contro la storia e i fatti”. (Adnkronos)

Alla deriva per giorni, 100 morti gettati a mare

QUADRO NEWS.pngDecine di morti, il Mediterraneo come una bara liquida che ingoia corpi destinati a restare senza nome. L’ultima tragedia dell’immigrazione la racconta con un filo di voce una delle superstiti, Fatima, una giovane marocchina soccorsa dalla guardia costiera mentre, insieme ai suoi compagni di viaggio, navigava alla deriva in acque libiche….

”All’inizio eravamo trecento, ma un centinaio, soprattutto donne, non ce l’hanno fatta e gli uomini sono stati costretti a buttare in acqua i loro corpi”. Numeri tutti da confermare riferiti da testimoni sotto choc su cui forse non si avra’ mai certezza: al momento la Guardia Costiera, infatti, ha avvistato un solo corpo in acqua. Ma l’ultima tragedia dell’immigrazione rischia di avere anche conseguenze diplomatiche: a 27 miglia dal barcone in avaria c’era una nave della Nato che sarebbe stata sollecitata dalle autorita’ italiane a intervenire in soccorso dei migranti. L’Alleanza, pero’, avrebbe risposto picche e la carretta con centinaia di uomini, donne e bambini senza acqua e senza cibo da giorni avrebbe continuato il suo viaggio disperato. Un no, quello della Nato, su cui il Viminale vuole risposte. Tanto da chiedere ai ministri della Difesa e degli esteri un intervento presso la coalizione. Secondo quanto hanno raccontato i migranti a bordo, comunque, il natante sarebbe partito venerdi’ dalla Libia. Dopo qualche ora il motore si sarebbe guastato. Ieri un rimorchiatore cipriota che incrociava in acque libiche l’ha avvistato e ha avvertito le autorita’ italiane rassicurate dalla presenza dell’imbarcazione. I ciprioti avrebbero gettato in acqua delle zattere di salvataggio ma poi si sarebbero allontanati. Alcuni migranti, disperati, si sarebbero buttati in acqua per seguirli. Il legno e’ stato poi nuovamente avvistato questa mattina da un elicottero della Guardia Costiera decollato da Catania. Dal velivolo e’ stato calato il cestello con acqua e cibo: qualcuno, a bordo dell’imbarcazione, ha tentato disperatamente di attaccarsi e raggiungere l’elicottero. Alle 14.40 i naufraghi a bordo del barcone e delle zattere, sono stati raggiunti da tre delle quattro motovedette nel frattempo partite da Lampedusa e hanno iniziato il trasbordo al sicuro degli occupanti, ridotti ormai allo stremo delle forze. Disidratati, affamati e sotto choc. In cinque – un uomo e quattro marocchine – sono stati portati con l’elisoccorso al Poliambulatorio di Lampedusa. Due, intubate e in gravissime condizioni, verranno trasferite in ospedale a Palermo: i medici definiscono il loro stato ”molto preoccupante”. Solo qualche giorno fa, Lampedusa e’ stata teatro di un’altra tragedia. Un’imbarcazione partita da Tripoli con piu’ di 300 persone a bordo e’ stata raggiunta a un miglio dall’isola dalla Capitaneria: a bordo 25 cadaveri sepolti nella stiva rimasti per ore senza un filo d’aria. Alcuni sono morti soffocati, altri per le percosse subite da chi, dal ponte stipato di gente, non voleva che risalissero per paura di finire in acqua. (ANSA)

Barcone dell’orrore, due migranti uccisi a calci e bastonate

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, lampedusa, immigratiSarebbero morti per le percosse subite due dei 25 migranti arrivati già cadaveri a Lampedusa a bordo di un barcone approdato lunedì notte. E’ quanto emerge, secondo indiscrezioni dell’autopsia effettuata la scorsa notte sulle due salme dai medici legali incaricati dalla procura di Agrigento che sulla tragedia ha aperto un’inchiesta…

Inizialmente l’ispezione cadaverica, eseguita sui 25 corpi, aveva parlato di decesso causato da asfissia: i migranti sono rimasti chiusi in una piccola stiva senza aria ed è stato impedito loro di risalire sul ponte per evitare che il barcone si sbilanciasse. Ma le evidenti lesioni su due cadaveri, il sangue presente ovunque e le testimonianze dei superstiti hanno indotto gli inquirenti a pensare che almeno per due persone il decesso fosse stato provocato non, o non solo dal soffocamento, ma anche dalle percosse.
“L’autopsia – ha detto il procuratore di Agrigento Renato Di Natale – confermerebbe questi primi sospetti”.
Gli investigatori hanno identificato i sei scafisti. La procura attende ora l’autorizzazione del ministero della Giustizia per procedere oltre, come prevede il codice in caso di eventi accaduti in acque internazionali: i migranti sarebbero morti poco dopo esser partiti dalla Libia. Una delle due vittime, secondo quanto accertato dal medico legale, ha il cranio fratturato in due punti, l’altra ha riportato fratture allo zigomo e alla fronte. Per gli investigatori le lesioni potrebbero essere state provocate o da colpi di bastone o da calci.
“Probabilmente – spiega un inquirente – i due hanno cercato di uscire dalla stiva e di aprire la botola, ma sono stati ricacciati indietro con calci e a bastonate”. La Procura ipotizza, ancora a carico di ignoti, i reati di omicidio, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. (Giornale di Sicilia)

Al via domani la terza edizione di LampedusaInFestival

QUADRO NEWS.pngDa domani e fino al 23 luglio si svolgera’ la III edizione del LampedusainFestival, manifestazione che affronta il tema dell’immigrazione nell’isola che e’ diventata ormai il simbolo di questa realta’ per il massiccio esodo di migranti provenienti dal nord Africa. Al concorso partecipano 150 opere da tutta Italia e…

dall’estero (Russia, Spagna e Francia) per partecipare alle sezioni: ”Approdo e Speranza”, curata dal regista etiope Dagmawi Yimer, sbarcato a Lampedusa cinque anni fa e che da allora vive in Italia. Previsti anche dibattiti. (ANSA)

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