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Palermo, operai Fincantieri occupano i bacini di carenaggio

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, crisi, lavoroUna decina di operai dei Cantieri navali ha occupato i bacini di carenaggio di Palermo. I lavoratori chiedono il «rispetto degli impegni presi dalle Regione e da Fincantieri per  il rilancio dei bacini». Sono 220 i dipendenti di Fincantieri in cassa integrazione a Palermo. «Bisogna fare chiarezza – aggiunge Francesco Foti della Fiom – sulla esclusione di Fincantieri dalla commessa per la ristrutturazione del bacino di carenaggio del porto di Palermo. Apprendiamo che mancano alcune documentazioni, ma come è possibile per una azienda come Fincantieri tutto questo?». I dipendenti chiedono che le istituzioni convochino un tavolo di discussione per il rilancio dei Cantieri navali.

Palermo, lavoratori della Multiservizi occupano la Cattedrale

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, lavoroUna ventina di lavoratori precari  della Multiservizi, società pubblica controllata dalla Regione,  hanno occupato la Cattedrale di Palermo chiedendo di parlare col  prefetto e col presidente della Regione. Alcuni di loro hanno  portato delle bottiglie con benzina. I lavoratori chiedono la  ricollocazione in società regionali. «La Chiesa è l’unico  interlocutore possibile tra la Regione e noi poveracci. Non  sappiamo come fare a campare e assicurare un pasto ai figli». 

È disperato Davide Calò 31 anni, 2 figli, uno dei lavoratori  interinali della Multiservizi spa, società partecipata dalla  Regione, che insieme ad altre dieci persone ha occupato la  Cattedrale di Palermo. Chiedono di essere stabilizzati nella  nuova società consortile Servizi ausiliari Sicilia (Sas),  istituita per completare il processo di riorganizzazione delle  partecipate regionali (Multiservizi, Biosphera e Beni  Culturali). «Abbiamo già parlato con il Cardinale Romeo  –  aggiunge Gaetano Tarantino, 29 anni, 2 figli di 9 e 3 anni-  ci  ha assicurato che si metterà in contatto con il Prefetto di  Palermo Umberto Postiglione e l’assessore regionale al Bilancio  Gaetano Armao, per un incontro. Resteremo qui ad oltranza se non  avremo risposte» (GDS)

Caldo: colpisce anche in ufficio, 2 su 3 rendono 50% in meno

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare,caldo,lavoroCon il grande caldo cala anche il rendimento sul lavoro, a causa di mancanza di concentrazione e nervosismo. Le alte temperature, infatti, rendono insofferenti, stanchi, ansiosi, e cosi’ ”due persone su tre, in questi giorni, rendono lavorativamente il 50% in meno”. Lo afferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap).

”Il caldo crea una forte sensazione di spossatezza – spiega l’esperta -. La notte si dorme poco e male e i sintomi di tachicardia e malessere generale creano spesso risposte ansiogene. Non è casuale che in questo periodo dell’anno assistiamo al maggior sviluppo degli attacchi di panico. Si arriva in ufficio molto irritati, incapaci di concentrarsi e affaticati ancor prima di cominciare la nostra giornata lavorativa. I rapporti con i colleghi possono diventare conflittuali per un ogni piccolo equivoco o incomprensione”.

Per questo, avverte Vinciguerra, ”la maggior parte delle persone lavora in modo disattento e svogliato”.

Con il caldo, non solo malori e colpi di calore dunque. L’afa, afferma la psicoterapeuta, ”colpisce le cellule cerebrali alterando i livelli di minerali e tutte le sintomatologie ad essa connesse possono sviluppare sensazioni di allarme e di pericolo”. Nel periodo estivo inoltre, e’ il consiglio dell’esperta, e’ bene rispettare buone regole di alimentazione: piatti leggeri con frutta e verdura, cucina non elaborata. Poi, niente alcol, fumo ed eccitanti. Infine, ”non pensare solo negativamente al caldo, ma valutarne anche le opportunità positive”.(ANSA).

Palermo, pagati gli stipendi alla Gesip. Adesso al via nuovo marciapiede a Mondello

QUADRO NEWS.pngSono finalmente stati pagati gli stipendi alla Gesip. I lavoratori della società partecipata, infatti, aspettavano da giorni le retribuzioni di giugno e il ritardo aveva già provocato più di un malumore, sfociato poi anche in qualche protesta all’indirizzo del commissario La Bianca. L’azienda aveva infatti assicurato che, entro questa settimana, i salari sarebbero stati regolarmente pagati e così è stato, per il sollievo dei dipendenti.

La Gesip, inoltre, in questi giorni è impegnata nel rifacimento dei marciapiedi di Mondello, tra piazza Valdesi e il circolo della vela. La società partecipata per la prima volta si sta misurando con un lavoro di questo genere e rientra nei nuovi compiti che il sindaco Leoluca Orlando ha deciso di affidare alla Gesip per riqualificarla. Gli operai, al lavoro da una decina di giorni, completeranno l’opera entro il 20 luglio.

Fonte e foto: livesicilia.it

Palermo, presidio contro delocalizzazioni call center

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, lavoro, call centerIl settore dei call center in outsourcing, cioè in appalto, rischia di subire una forte contrazione dei posti di lavoro in seguito alla delocalizzazione. Un fenomeno che coinvolge la città di Palermo dove l’Slc Cgil ha avviato in questi giorni una raccolta di firme e di volantinaggio nelle aziende colpite Almaviva Contact spa, Accenture srl, 4U Servizi. Un presidio con un gazebo informativo “stop delocalizzazioni” è stato…

predisposto dall’11 al 15 giugno, dalle ore 10 alle ore 19 in via Magliocco, angolo via Ruggero Settimo.

“Intendiamo attivare un tavolo specifico con le istituzioni politiche provinciali e regionali per affrontare il tema del futuro dei call center palermitani e contro questa incessante fuga all’estero”, dichiara il segretario della Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso.

“Da qualche anno assistiamo a uno spostamento progressivo delle chiamate gestite in aziende che si trovano al di fuori del territorio italiano, in zone quali l’Albania, la Romania, la Tunisia, l’India, il Brasile, la Cina e l’Indonesia, dove la manodopera costa meno di quella italiana mentre diritti e tutele sono senza cittadinanza – aggiunge Rosalba Vella, segretaria Provinciale Slc Cgil con delega ai call center – Dopo l’era delle stabilizzazioni figlie della circolare Damiano, migliaia di lavoratori a progetto sono stati assunti con un contratto part time a tempo indeterminato, e le aziende hanno beneficiato per questo di incentivi e sgravi fiscali elargiti dallo Stato italiano, ma in realtà la durata del contratto potrebbe essere più breve di quanto previsto. Questo sistema mette in competizione i lavoratori, riducendo il lavoro a merce di scambio perdendo inoltre in qualità e sicurezza dei dati sensibili, come ad esempio le carte di credito degli utenti”.

La Slc Cgil di Palermo proseguirà nell’attività di denuncia di questi fatti e metterà in campo tutte le iniziative volte a difendere i diritti e i posti di lavoro di migliaia di lavoratori nel territorio palermitano.

rassegna.it

Palermo, i lavoratori di Grande Migliore protestano loro futuro

QUADRO NEWS.pngChe ne sarà della sede principale di Grande Migliore? Se lo chiedono i dipendenti pronti a fare ben 10 ore di protesta davanti il Tribunale di Palermo per capire cosa ne è stato dei libri contabili portati per traghettare Grande Migliore all’amministrazione controllata e a possibili nuovi acquirenti.

ituazione destinata comunque a non risolversi in tempi brevi. CasaCrea è già intervenuta per il rivelamento dell’attività di Grande Migliore a Trapani e nella succursale di via Costantino ma nuovi…

Sprogressi sulla vicenda non sembrano arrivare, anzi comincia concretamente a farsi strada l’idea che la sede storica di Grande Migliore ed i suoi dipendenti potranno essere realmente assorbiti solo da un centro commerciale o da un’attività di media-grossa grandezza.

In attesa delle decisioni del giudice fallimentare, la contemporanea notizia dello spostamento di interessi del gruppo Ikea in Europa in generale e in Sicilia in particolare, potrebbe portare ad un graduale ri-assorbimento delle professionalità che hanno lavorato con Grande Migliore. In tal caso però i tempi sono abbastanza lunghi e non esiste alcuna garanzia sindacale di un accordo in tal senso.

In periodo di crisi, la cosa migliore da fare per gli imprenditori palermitani, non sembra essere quella di salvare Grande Migliore.

Fonte: palermoreport.it

Lavoro, operai Coop del centro commerciale Forum ancora in protesta sul tetto

QUADRO NEWS.pngProsegue la protesta degli operai della Coop 25 Aprile sul tetto del Centro Commerciale Forum di Palermo. La protesta cominciata ormai cinque giorni fa da quattro dipendenti della Coop 25 Aprile, Filippo Pisa, Giovanni Fiore, Stefano Pandolfo e Rosario Di Stefano, non intende fermarsi.

Gli operai rischiano di perdere il lavoro a causa della cessione dei punti vendita fuori perimetro che taglierebbe fuori 164 lavoratori. La contestazione nasce dal piano di riorganizzazione della cooperativa di consumo siciliana di Carini, con la chiusura di 7 supermercati su 13. A febbraio i punti vendita chiusi furono quelli di viale Michelangelo, via Vigo e della cittadina di Alcamo. A marzo i supermercati di Mondello, via Sagittario e Mazara del Vallo. Nonostante le proteste, la nuova società che ha inglobato le cooperative siciliane (Coop 25 Aprile e Primo Maggio), la Super Coop Sicilia, ha deciso di tirare dritto per la sua strada: chiusura di sei punti vendita su tredici (c’è la sede inclusa) tra Palermo e provincia e conseguenti 92 esuberi strutturali.

Oggi previsto l’incontro a Catania tra i sindacati  Fisascat, Filcams e la proprietà per la cessione dei rami d’azienda a Supercoop e il recupero di quanto più personale possibile. Nell’ipotesi che l’accordo fallisca  la scelta della Coop 25 aprile ricadrebbe sulla liquidazione. Il prossimo 24 aprile l’argomento verrà trattato da un’assemblea di soci.

I lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro e per questo hanno deciso di mettere in atto questo tipo di protesta: «Sensibilizziamo l’opinione pubblica – dice il segretario regionale della Fisascat Cisl, Mimma Calabrò – affinchè qualcuno intervenga al più presto».

Perchè non vengono attuate strategie quali anzianità di servizio, carico familiare, o esodo volontario piuttosto che considerare a rischio solo ed esclusivamente i lavoratori afferenti i negozi meno produttivi?

«In tutto questo – riporta il segretario regionale della Fiscat Mimma Calabrò sul sito della Federazione italiana sindacati addetti ai servizi commerciali – se da un lato si rischiano licenziamenti, dall’altro si aprono sempre col marchio coop grandi negozi nei centri commerciali (Ipercoop al centro commerciale Forum e  La torre -entrambi a Palermo) e pertanto risulta difficoltoso comprendere perché non siano stati utilizzati i suddetti lavoratori che rischiano di restare senza lavoro.

A fronte di quanto detto, 4 lavoratori da giorno 30/03 u.s. Hanno occupato il tetto del Centro Commerciale Forum, auspicando che i vertici aziendali portino avanti diverse strategie di reinvestimento tenendo conto delle esigenze del lavoratore stesso.

Ad aggravare una situazione già di suo molto problematica, si sottolinea che tra i manifestanti c’è un ragazzo di 35 anni insulino dipendente che ha deciso di sostenere la battaglia dei suoi colleghi sul tetto al quale non e’ stato neppure permesso di scendere, accompagnato dalle guardie giurate, per potere andare al bagno».

Fonte: blogsicilia.it

Lavoro, Monti: “Riforma storica”. Torna reintegro, ecco la bozza del ddl

QUADRO NEWS.pngIl mercato del lavoro cambia con “una riforma di rilievo storico per l’Italia”: per il premier Mario Monti è un buon “punto di equilibrio” in un clima acceso da “aspetti di contrasto tra visioni diverse”. Una riforma che porterà “crescita e occupazione”, “efficienza e equità”, pensata “nell’interesse generale del Paese”, rassicura il ministro del Lavoro Elsa Fornero: “I vantaggi sono molto di più che…

gli svantaggi”; e ci sono vantaggi, ne è certo il governo, sia per i lavoratori che per le imprese: “ci guadagna la collettivita”. L’intesa raggiunta con i leader della maggioranza Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pierferdinando Casini (Una “condivisione del progetto”, fin nei dettagli sui nodi più spinosi, spiega Monti) permette ora al governo di avere fiducia su un percorso “sereno” e “spedito” in Parlamento.

Anche se “c’é molta gente arrabbiata in giro”, ricorda Elsa Fornero, che avverte: “C’é grande responsabilità a soffiare sul fuoco”. Nel testo chiuso dal governo e inviato al Quirinale, rispetto all’impianto varato il 23 marzo alla chiusura del confronto con le parti sociali, il punto saliente è il passo indietro sulle modifiche all’articolo 18: non c’é più solo un indennizzo per i licenziamenti per cause economiche illegittimi, il giudice potrà valutare anche la reintegra nel posto di lavoro se c’é “manifesta insussistenza” della motivazione. Soluzione che va nella direzione auspicata dai sindacati. Ma accende l’ira del mondo delle imprese: “Modifiche inaccettabili”, hanno tuonato Confindustria, con l’associazione bancaria Abi, le imprese assicurative dell’Ania, e l’alleanza delle cooperative, quando c’erano ancora solo indiscrezioni sul Ddl (poi illustrato in una lunga conferenza stampa da premier e ministro): “Piuttosto che una cattiva riforma, è meglio non fare alcuna riforma”.

Nessun commento dalla Cgil, il fronte più duro in difesa dell’articolo 18; in Corso Italia si attende il testo del Ddl: “Non vorremmo ritrovarci sorprese come in altre occasioni”, dice Susanna Camusso. Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, il nodo che “preoccupava di più” è stato definito “in modo ragionevole”. La soluzione sull’articolo 18 non è scritta “con la mia penna ma è un passo avanti importantissimo e risponde alle ansia che si stava diffondendo in milioni di lavoratori”, commenta il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, che auspica che siano “tutti” soddisfatti, anche la Cgil. Per il leader dell’Udc Pierferdinando Casini “il governo ha lavorato bene”, si apre il confronto parlamentare “con costruttiva serenità”. Mentre l’Idv di Antonio Di Pietro Attacca: il Governo “getta fumo negli occhi”, il vero obiettivo è “avvallare licenziamenti facili”.

Da ieri mattina Elsa Fornero ha lavorato con Mario Monti alla messa a punto finale. Mentre il premier ha gestito la mediazione sul fronte politico, culminata con il vertice risolutivo di ieri notte con Alfano, Bersani, e Casini. Per le imprese “costi ma anche opportunità”, per i lavoratori “più rischi per chi aveva un posto di lavoro blindato ma maggiori occasioni di impiego per chi stava fuori dalla cittadella” dei più garantiti, spiega Fornero: l’articolo 18 era stato “una grande conquista” ma “il mondo é cambiato”, andava eliminato il dualismo garanzie-precarietà Premier e ministro non hanno risparmiato stoccate alle imprese: “Se ritenevano ci fosse un alibi è stato tolto: non venite più a dirci che non investite in Italia perché c’é l’articolo 18”. L’obiettivo del governo era “incentivare gli investimenti esteri in Italia ma anche che le imprese italiane non vadano in Serbia come sta accadendo in modo imbarazzante”.

Il ministro si concede anche una replica al leader della Uil Luigi Angeletti: “Saranno gli italiani a giudicare se questo ministro merita il licenziamento come è stato auspicato”, perché serve “un giudizio più ampio di quello di un singolo leader sindacale”. Mario Monti puntualizza: “non la licenzierei neanche se preso da follia”. Mentre ora si apre il confronto con i sindacati per “armonizzare” con la riforma anche il pubblico impiego: se ne farà carico il ministro Filippo Patroni Griffi, per inserire una delega nel Ddl. (ANSA)

LA BOZZA DEL DDL

Lavoro, concorsi in Sicilia: disponibili 130 posti per la sanità

QUADRO NEWS.pngSono circa 130 i posti da ricoprire negli ospedali e nelle Aziende sanitarie siciliane: 15 riguardano personale ex novo, centododici sono riservati a chi è già in servizio e vuole cambiare sede. A far la parte da leone è l’Asp di Palermo che indice bandi per la copertura di 106 posti in mobilità. Ma ecco la mappa dell’offerta pubblicata nella Gazzetta ufficiale. Il Garibaldi di…

Catania bandisce un concorso per titoli ed esami per un posto di dirigente medico di dermatologia. Il Papardo di Messina seleziona, per titoli, fisioterapisti e radiologi a tempo determinato. Il Policlinico di Palermo mette a concorso due posti di dirigente medico, come oftalmologo e neurochirurgo.

L’Asp di Catania indice due selezioni: una per incarichi e sostituzioni in medicina interna e l’altra in cardiologia. Inoltre, seleziona un posto per direttore veterinario. L’Asp di Palermo cerca due ingegneri per incarichi a tempo determinato. Mette poi a bando 5 posti: due per direttore medico di chirurgia generale al Civico di Partinico e all’Ingrassia di Palermo, uno per direttore di igiene ed epidemiologia e due per veterinari. L’Asp di Ragusa mette a bando 3 posti per anestesisti. Agli ammessi la data e la sede di svolgimento dell’esame verrà comunicato 15 giorni prima delle prove. L’azienda cerca poi un direttore di struttura complessa per l’ospedale di Modica. In tutti i casi, le domande vanno spedite entro un mese dalla data del bando.

Ecco l’offerta per chi vuole cambiare sede. L’Asp di Palermo mette a bando 106 posti: 66 incarichi da affidare a collaboratori sanitari, tecnici della prevenzione, logopedisti, ortottisti e dietisti; e una quarantina rivolti a dirigenti medici di varie discipline. L’Asp di Ragusa indice una selezione per due anestesisti. Il Civico di Palermo cerca un ingegnere civile a tempo indeterminato e un centralinista. Il Policlinico di Palermo infine pubblica un avviso per mobilità per oftalmologo e per sanitario chimico.
Concorsi anche in vari Comuni. Enna indice un bando per comandante dei vigili urbani, Gela per 2 posti di dirigente amministrativo. Nicolosi bandisce una selezione per titoli per l’assunzione stagionale di agenti di polizia municipale. Castelvetrano seleziona un comandante della polizia municipale. Il Centro neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina cerca personale vario, mentre il “Teatro di Messina” un dirigente amministrativo. (GIORNALE DI SICILIA)

Ecco le città dove è più facile trovare lavoro

QUADRO NEWS.pngIn Italia tra luglio e settembre saranno 162.000 le nuove assunzioni secondo i dati forniti da Unioncamere. Un terzo saranno lavori stagionali, concentrati soprattutto nel campo del turismo e della ristorazione, e poco più di 100.000 saranno invece a lungo termine. Ma quali sono le province e le regioni che assumono di più?…

A farla da padrona sono le metropoli, con Roma e Milano nettamente in vantaggio sul resto d’Italia. Nella capitale sono 13.810 i posti previsti, di cui poco più di 4.000 stagionali. A Milano, invece, saranno 10.800 le nuove assunzioni, con poco meno di 2.000 stagionali e ben 9.000 a lungo termine. Segue, nella classifica, Napoli, staccata a 6.770 nuovi impieghi, e poi si scende sotto le 5.000 assunzioni nel trimestre con Trento.
 
A livello regionale la zona più attiva è la Lombardia, dove i neoassunti saranno 26.440, di cui 5.570 stagionali. Segue l’Emilia-Romagna, spinta però dalla grande richiesta turistica, con 17.750 neoassunti, dei quali ben 6.800 sono stagionali. Roma fa da propulsore per il terzo posto del Lazio, con 17.180 assunzioni, anche se quasi tutte concentrate nella capitale; segue il Veneto con 13.580 posti, guidato da Venezia dove la richiesta è di 2.830 posti, con il 50% stagionale.
 
Guardando i dati da un punto di vista non di quantità ma di percentuale, e concentrandosi sulla tipologia d’attività e il settore, si vede come la richiesta di posti di lavoro nell’industria sia particolarmente forte soprattutto nel meridione, con la Basilicata che ha una quota del 42,6% di richieste dal settore industriale, seguita dalla Campania con il 37,8%, dal Molise con il 37,3% e dalla Sicilia con il 34,4% delle richieste.
 
I servizi, invece, sono i più richiesti — ed è abbastanza scontato – in Trentino-Alto Adige, dove in questo ramo si concentra ben il 92,2% di tutte le ricerche d’impiego. In Valle d’Aosta si scende all’89,7%, e si prosegue in Liguria (85,7%) nel Lazio (85,6%) e in Umbria (85,3%). A livello provinciale, invece, comanda Trento con il 95,6% delle richieste dal settore dei servizi, seguita da Viterbo con il 95,4% e da Massa con il 92,5%.
 
Da notare, tornando al settore dell’industria, come a livello provinciale siano solo tre le province italiane in cui le assunzioni superano percentualmente quelle nel ramo dei servizi. Solo a Parma (50,8%), Benevento (61,8%) e Avellino (64,3%), infatti, i dati mostrano cifre oltre il 50% per il settore industriale. (Yahoo)