pier luigi bersani

Elezioni 2013, Bersani e Renzi a Palermo riempiono piazza Verdi: “Vinceremo noi”.

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare,elezioni 2013,pier luigi bersani,matteo renzi,politica“O vinciamo noi o vincono loro, ma vinciamo noi”. Con queste parole il leader del Pd Pierluigi Bersani ha esordito dal palco di piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo di Palermo, accolto da un lungo applauso. “Noi stiamo facendo una bella campagna elettorale – dice – perché ci siamo presentati con un grande lavoro alle spalle. Quando era ora abbiamo fatto l’opposizione vera, non abbiamo mai creduto alle favole. Non abbiamo mai accetato che rubassero i soldi destindati al Sud per darli alle quote latte”.

 “Quelli del Pdl in questi anni sono stati i feudatari dell’imperatore. L’imperatore dava loro il feudo e loro dovevano solo inchinarsi. Non sarà più così. La riscossa italiana è partita dalla Sicilia e il nuovo governo lavorerà con la Sicilia, qui non ci sono feudatari e imperatori”. Mentre il Pd ha “un popolo. Non un profeta o un padrone”. “Si occupavano di Ruby – dice ancora – e l’Italia crollava, si perdevano 570mila posti di lavoro e dicevano che tutto andava bene. E’ un esito disastroso quello del governo Berlusconi

Poi l’attacco diretto al Cavaliere: “Quando parlando di telecomunicaizoni accenno a regole Berlusconi parla di ‘minacce mafiose’, quando gli parli di regole, lui mette mano alla pistola. Deve rassegnarsi, le regole contro nessuno ma uguali per tutti”. Mentre sulle donne: “Devo spiegare io a Berlusconi come si parla con le donne e delle donne, io gli insegno la buona educazione e un minimo di civiltà”.

Sul palco Bersani spazia a tutto campo. Dalle politiche di crescita: “Diciamo all’Europa che insieme con le politiche di rigore ci vogliono le politiche per il lavoro, investimenti e crescita. Se daremo una spinta a questo progetto, potremo vedere subito i risultati”. Poi la lotta alla mafia: “Ci vogliono provvedimenti più forti di quelli di Monti contro la mafia e tutta la criminalità organizzata. Se uno si chiede, perché si va a votare anticipato in Lombardia? Perché le ronde padane non sono riuscite a fermare la ‘ndrangheta e se la sono vista vicini alla giunta“.

Bersani ringrazia infine Matteo Renzi: ”Noi siamo un partito unito, lo ringrazio per come si è comportato. Io avrei fatto lo stesso. Siamo un grande partito”.

Proprio il sindaco di Firenze aveva aperto il comizio a Palermo raccontando: “Qualcuno mi ha chiesto perché non ho presentato una mia lista, certo avrei potuto anche guadagnare cento deputati in Parlamento, ma avrei perso la faccia. E di facci ne ho una sola”.

Renzi si è rivolto a Grillo e a Berlusconi: “Alla politica dei vaffa possiamo rispondere con la gentilezza”, dice riferendosi al leader del Movimento 5 stelle, mentre al Cavaliere: “Caro Berlusconi, la corsia di sorpasso è a Sinistra e non a Destra, saremo noi a dare un governo stabile nei prossimi cinque anni. Non ne possiamo più dei governi che durano lo spazio di un mattino”. E ironizza: “Ci troviamo in un Paese in cui si promette di eliminare l’Imu. Fra poco in autostrada costui venderà le pentole”.

E sul voto: “La decisione della Lombardia e della Sicilia è fondamentale, ma non tanto per le due regioni ma per l’intera Italia. Noi vi invidiamo perché il vostro voto è come se valesse doppio, come se giocassimo il Jolly”.

Il sindaco di Firenze indica anche l’impegno dell’eventuale esecutivo del centrosinistra riguardo la nazionalità: “Mario Balotelli può essere un simbolo nostro, dell’Italia che vogliamo noi. Una delle prime cose da fare dopo la vittoria di Bersani è che chi nasce in Italia è italiano

Elezioni 2013: Mentana intervista Bersani, Monti e Berlusconi stasera a Bersaglio Mobile

QUADRO NEWS.pngIl confronto a tre o a sei non ci sarà, salvo sorprese dell’ultima ora, per niente probabili. Stasera però Enrico Mentana e La7 provano a rimediare a questa mancanza (peraltro ridimensionata dallo stesso direttore) proponendo una serata speciale di Bersaglio Mobile, l’approfondimento una tantum condotto dall’ex giornalista Mediaset.

A partire dalle 21.10 infatti Mentana intervisterà in diretta i tre principali protagonisti della campagna elettorale: Pierluigi Bersani, segretario del Pd e candidato del centrosinistra, Silvio Berlusconi, Presidente del Pdl e capo della coalizione del centrodestra, e Mario Monti, Premier in carica e leader della coalizione centrista.
Si tratterà di un confronto a distanza e ‘uno alla volta’. Come noto infatti i leader politici non sono riusciti a trovare un accordo per il dibattito pubblico. Questa è la situazione: da una parte Bersani si dice favorevole ad una discussione tra tutti i candidati Premier (Giannino, Ingroia e il M5S che non ha indicato nessun nome per quell’incarico), Berlusconi è pronto soltanto ad un duello con il democratico, mentre Monti ieri è tornato ad auspicare un confronto a 3, anche se ha precisato che anche quello a 6 “mi va benissimo”. Grillo non ci pensa minimamente, Giannino e Ingroia lo sognano ma non ci credono neanche per un attimo.

Mentana, complice l’assenza di Ballarò (nelle ultime due settimane è andato in onda di domenica per lasciare spazio alle tribune elettorali), occupa la prima serata del martedì proponendo ai telespettatori l’ennesima abbuffata politica e posticipando così la messa in onda di Unforgettable, previsto inizialmente in prime time. Staserà la serie americana sarà trasmessa alle 23.30.
A margine ci permettiamo di condividere una domanda in merito all’universo dei talk show politici: perché Michele Santoro proprio nella settimana antecedente alle elezioni politiche non andrà in onda? (Tvblog)