rifiuti

Rifiuti: Amia, raccolta regolare a Palermo, smaltito arretrato

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, amia, rifiuti Rientra l’emergenza rifiuti a Palermo, dove, dopo l’incendio divampato lo scorso 29 agosto nella discarica di Bellolampo e andato avanti per diversi giorni, la raccolta ha subito notevoli rallentamenti. Cumuli di rifiuti sono rimasti accatastati per settimane lungo le strade del capoluogo siciliano e sui marciapiedi suscitando la reazione esasperata dei cittadini, pronti ad appiccare il fuoco alle mini discariche per liberarsi del cattivo odore. Secondo l’Amia, l’azienda di igiene ambientale della citta’, gia’ nelle prime ore del mattino sono state ultimate le operazioni di smaltimento dell’arretrato. L’ultimo quartiere che ha visto gli operai dell’Amia in azione con interventi straordinari e’ stato Bonagia. A regime i 75 itinerari di raccolta serviti da compattatore.

Palermo, allarme inquinamento Bellolampo. Diossina nel latte di una capra

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, amia, rifiuti, diossina, ambienteE’ allarme diossina, a Palermo, dopo l’incendio della discarica di Bellolampo. Sarebbe stata riscontrata la presenza di tracce di diossina nel latte di una capra, in un allevamento nella zona di Cruillas. Sono in corso accertamenti da parte delle autorità competenti. La scorsa settimana i rilevamenti dell’Arpa parlavano di un livello di diossine alto nell’aria. Il livello di 550 nella zona di Boccadifalco e della Casa del sole era cinque volte superiore al valore guida di 100 stimato per un anno.

La concentrazione alla quale sono rimasti esposti i palermitani residenti nei quartieri vicini alla discarica tra il 31 luglio e il 6 agosto adesso dovrà essere interpretata dall’autorità sanitaria. Erano nei limiti, invece, le diossine rilevate nelle centraline di piazza Castelnuovo e via Belgio.

Il nuovo allarme sul latte della capra rivela che la diossina non è più solo nell’aria ma si è depositata al suolo ed è quindi potenzialmente in condizione di inquinare i terreni.

Cumuli di rifiuti e incendi, notte di fuoco a Palermo

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, rifiuti, amiaRifiuti e incendi a Palermo nella notte. Le fiamme hanno coinvolto soprattutto la zona di Bonagia, ma anche altre strade tra cui via Messina Marine e via Tiro a Segno.
E intanto continua l’sos dalle borgate marinare dopo le giornate più affollate dell’estate. È emerso nel corso della trasmissione radiofonica Ditelo a Rgs.

Cumuli di rifiuti sono stati rimossi dalle spiagge e gli interventi continuano, ma la sporcizia in alcune zone rimane. Decine le tende accampate sugli arenili, dall’Arenella a Vergine Maria e Addaura fino a Romagnolo. E non mancano i furti subiti dai residenti. Polizia, carabinieri, polizia municipale e capitaneria stanno controllando il litorale tra Aspra e Capaci, nellambito del Cit, controllo integrato del territorio.
Il 14 agosto in via Messina Marine sono stati elevati 5 verbali per attività di campeggio e uno per accensione di fuochi, ad Aspra un verbale per attività di campeggio, a Vergine Marie 2 per attività commerciale abusiva. Inoltre smantellate due pile in legno per falò alte 3 metri in via Messina Marine e Arenella. (GDS)

Palermo nuovamente invasa dai rifiuti, il Comune corre ai ripari

QUADRO NEWS.pngL’assessore comunale Francesco Giambrone, d’intesa con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ha firmato un’ordinanza sindacale con cui, da domani, la struttura operativa del Coime collaborerà con il personale dell’Amia per la raccolta dei cumuli di rifiuti ancora esistenti, e specialmente, nelle zone periferiche della città di Palermo. Il personale Coime, supporterà quello della Società Amia con l’ausilio di due mezzi pesanti ed una pala gommata.

L’utilizzo di questi mezzi avverrà sino alla conclusione del periodo emergenziale e, comunque, non oltre il prossimo 31 agosto.  
L’ordinanza sindacale segue la disposizione con la quale il Comune ha consegnato nei giorni scorsi all’Amia otto autocompattatori ottenuti dal tribunale da beni confiscati alla mafia. Il dirigente del Coime Francesco Teriaca è già entrato in contatto con l’Amia per valutare le aree di intervento sulle quali agire d’intesa prioritariamente: si inizierà con la zona di Acqua dei Corsari. Le altre aree interessate alla raccolta dei cumuli di rifiuti comprenderanno, tra l’altro, Bonagia, Falsomiele, Zen.

Rifiuti, a breve partirà ‘Palermo Differenzia 2’. Ecco le nuove zone interessate

QUADRO NEWS.pngPer far fronte all’emergenza rifiuti in città, l’Assessorato all’Ambiente avvia il programma “Palermo Differenzia 2”, una nuova tranche del programma di raccolta differenziata dei rifiuti che consentirà di garantire la copertura di alcune aree della città non ancora raggiunte dal servizio e di estendere la raccolta ad altri 130 mila abitanti. L’obiettivo principale è quello di abbattere il conferimento dei Rifiuti a Bellolampo in attesa che siano completati i lavori sulla sesta vasca. Fra poco più di un mese, tempo previsto per l’inizio del progetto, le aree servite da “Palermo Differenzia 2” saranno quelle di Partanna Mondello, Mondello, parte dell’Addaura, Bandita, Romagnolo, tutto il Centro Storico e Uditore.

Palermo, Comune chiede e ottiene autocompattatori confiscati a mafiosi

QUADRO NEWS.png15 autocompattatori confiscati ad una ditta ritenuta sotto il controllo del boss mafioso Francesco Lo Gerfo di Misilmeri saranno destinati alla raccolta dei rifiuti a Palermo.
Oggi ho infatti chiesto al Tribunale di Palermo di autorizzare l’utilizzo da parte del Comune dei mezzi posti in amministrazione giudiziaria da alcuni mesi, attualmente inutilizzati e custoditi a Misilmeri.

Il Dott. Fabio Licata della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha prontamente accolto la richiesta del Comune e la prossima settimana, dopo alcuni adempimenti burocratici, i mezzi saranno in servizio in città.

Il Dott. Fabio Licata della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha prontamente accolto la richiesta del Comune e la prossima settimana, dopo alcuni adempimenti burocratici, i mezzi saranno in servizio in città.

E’ ormai chiaro a tutti che persone con interessi criminali sono dietro l’aggressione che in questi giorni sta subendo la città e stanno subendo i cittadini; ricorrere all’utilizzo di beni confiscati alla mafia per fronteggiare questa emergenza è un modo per impedire affari criminali e per vanificare gli sforzi di quanti stanno attaccando la città per poter lucrare sull’economia dell’emergenza.

Lo scrive il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, attraverso la pagina ufficiale Facebook del Comune di Palermo.

Orlando: “Interessi criminali su Bellolampo”

QUADRO NEWS.pngÈ “quasi domato”, come ha spiegato questa mattina il comandante dei vigili del fuoco di Palermo, Gaetano Vallefuoco l’incendio nella discarica di Bellolampo, che brucia ininterrottoamente da quasi nove giorni. Anche questa mattina i vigili del fuoco, il corpo forestale, la protezione civile e l’Amia sono sul luogo per continuare l’opera di copertura del terreno andato a fuoco, mentre non sono più in azione i Canadair che in una settimana hanno effettuato centinaia di lanci d’acqua.

 L’intera discarica è stata suddivisa dai vigili del fuoco in 33 sub-aree monitorate costantemente. Le temperature registrate oggi indicano che solo in due punti all’interno della quarta vasca c’è ancora combustione sotterranea. Qui continua l’opera di copertura con terra per soffocare i focolai. Intanto dai dati dell’Arpa non risultano per ora concentrazioni anomale di diossina. A riferirlo è il sindaco, Leoluca Orlando, che stamattina ha compiuto un sopralluogo.

L’inquinamento. “Credo che sia doveroso per prima cosa  –  dice il sindaco  –  dare conto ai cittadini dei dati forniti dal comandante dei vigili del fuoco rispetto alla presenza di agenti chimici pericolosi per la salute. Il nucleo Ncbr dei vigili, formalmente competente e tecnicamente attrezzato per questo tipo di emergenze, è stato continuamente presente in discarica, monitorando in tempo reale la situazione, anche al fine di attuare forme speciali di protezione degli operatori che stavano lavorando sul posto ed erano ovviamente i più esposti a rischi. Mai da domenica, il nucleo Ncbr ha ritenuto di dover adottare forme di protezione degli operatori di livello emergenziale, segno del fatto che pur in presenza di una situazione critica, non sono stati superati i livelli di guardia”.

“Per quanto riguarda l’Arpa (agenzia regionale per la protezione ambientale)  –  dichiara ancora Orlando  –  la stessa ha trasmesso ieri un rapporto nel quale si evidenzia che dalla notte fra il 29 e il 30 luglio al 3 agosto, sono stati effettuati campionamenti continui in 13 punti, oltre ovviamente che a Bellolampo. I punti di raccolta dei dati, presenti sia nei quartieri più esposti alla ricaduta di fumi, sia in altre zone della città e della provincia sono stati i seguenti: via Torre Ingastone, Centro Commerciale La Torre, Scuola Media G. Russo, via Castellana, Boccadifalco, via E. Di Blasi, Facoltà di Ingegneria  –  viale delle Scienze, via P. pe di Villafranca, Circolo didattico Cruillas, via Belgio, piazza Castelnuovo, largo degli Oleandri  –  Torretta, Strada Provinciale  –  Cimitero  –  San Giuseppe Jato. Nel documento fornito dall’Arpa si afferma che “Dall’esame dei dati provenienti dalla determinazioni dei Voc (Composti organici volatili derivanti dalla degradazione di materiali organici plastici e cellulosici) relativi ai campioni prelevati sul sito dell’incendio e nelle aree circostanti, si evidenziano bassi livelli di concentrazione di composti clorurati (clrometano) che fanno presupporre livelli non elevati di diossine”.

Si sottolinea però che per quanto riguarda le diossine “trattasi di analisi complesse che richiedono diversi giorni di esecuzione e, se eseguite su percolato atmosferico, richiedono la filtrazione di elevati volumi di aria, fino a 800 metri cubi”. Attendiamo quindi che sia l’Arpa a fornire dati definitivi, ma credo che sia utile ricordare che in tutte le comunicazioni ufficiali ricevute dal Comune, compresa la nota dell’Ufficio dell’Ente attuatore della Regione, è stato evidenziato come non vi sia rischi per la salute umana”.

Interessi criminali. “Come è noto a tutti, in via del tutto precauzionale e cautelare  –  afferma ancora Orlando  –  il 3 agosto scorso ho comunque adottato una ordinanza, di intesa con la Prefettura e seguendo le indicazioni dell’Ordine dei Chimici, con una serie di prescrizioni di ordine sanitario, ivi compresi alcuni inviti alla cittadinanza, dandone ampia diffusione a mezzo stampa e web. Ancor di più dopo il sopralluogo di stamattina nel corso del quale mi sono state evidenziate le anomalie del percorso delle fiamme e la molteplicità dei fuochi, credo che sia necessario sottolineare come attorno al ciclo dei rifiuti in generale e attorno all’Amia in particolare possano esserci interessi criminali volti a mettere in difficoltà la cittadinanza palermitana e a produrre sprechi tipici di una economia di emergenza. L’avvio di una nuova amministrazione comunale dichiaratamente di rottura rispetto al malgoverno della città e agli sprechi criminali realizzati dalla Dirigenza dell’Amia (oggetto per altro di accertamenti da parte della Corte dei Conti e della Magistratura ordinaria), così come la imminente campagna elettorale regionale possono essere motivi di manovre strumentali da parte delle organizzazioni criminali e occasione per mettere in atto azioni a favore di interessi inconfessabili volti a determinare il tracollo dell’Amia e il passaggio della stessa nelle mani di immancabili gruppi speculativi che sono gli stessi che hanno messo in ginocchio Palermo e la Sicilia”.

L’attacco ai commissari. “Intendo difendere in tutti i modi l’Azienda pubblica di igiene ambientale, denunciando la insufficienza dell’attuale gestione straordinaria, una gestione alla quale il Comune è del tutto estraneo. Di tale insufficienza e dell’inadeguatezza rispetto alla necessità di rimettere in equlibrio i conti dell’azienda ho già scritto al Minsitro per lo Sviluppo Economico, cui ho inviato una lettera venerdì scorso. Durante il sopralluogo di stamattina è stato possibile riscontrare l’assoluta mancanza di elementari condizioni di sicurezza per i lavoratori e di prevenzione degli incendi nella discarica. Dalle micro disfunzioni come la dotazione di tutto il personale con adeguati DPI (Dispositivi di protezione individuale) alle macro disfunzioni, come l’inadeguatezza dell’impianto antincendio, la mancata copertura giornaliera dei rifiuti con la terra o l’incredibile uso di materiali altamente infiammabili, è evidente che l’Azienda è priva di una vera gestione, affidata del tutto alla buona volontà dei lavoratori. È evidente che la città e l’Amministrazione comunale non possono sopportare una condizione di degrado aggravata dagli ingenti costi necessari per fronteggiare situazioni di emergenza come quella attuale.

Intanto, oggi pomeriggio si riunirà all’assessorato regionale della Salute, a Palermo, un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le componenti coinvolte nella gestione dell’emergenza provocata dal rogo nella discarica palermitana di Bellolampo, a cominciare da Arpa Sicilia, Azienda sanitaria provinciale e Comune.

Una misura voluta dall’assessore e vicepresidente della Regione siciliana, Massimo Russo, per “monitorare da vicino la situazione sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza alimentare”. Si attendono infatti tra domani e mercoledì i dati delle analisi eseguite per verificare la presenza di diossina nell’aria. E questa sera, a Borgo Nuovo, si terrà, un incontro pubblico con la cittadinanza preoccupata per l’incendio che non è mai stato domato.

E a Palermo, vista la chiusura della discarica, si sono accumulati per strada tonnellate di spazzatura. In molte strade ci sono vere e proprie minidiscariche di rifiuti che con il caldo asfissiante di queste ore rendono l’aria irrespirabile. Cinquanta gli interventi dei vigili del fuoco in poche ore a Palermo e in provincia per gli incendi divampati in diverse zone, sia per il vento caldo che per i cumuli di immondizia dati alle fiamme dai cittadini esasperati dalla presenza di tonnellate di rifiuti per strada a causa della chiusura della discarica di Bellolampo. Le situazioni più critiche si sono registrate tra ieri e oggi a Belmonte Mezzagno, Montagna Longa, Carini e a Borgetto nella zona di monte Gradara. Alcune case sono state distrutte dalle fiamme. Sono intervenute numerose squadre di vigili del fuoco. Nella notte sono arrivate anche squadra da Enna e Caltanissetta per i rinforzi.

Fonte e foto: RepubblicaPalermo

Orlando: “Ho lasciato Amia con tesoretto, trovato fallimento”

2774393565.62.png“Ho lasciato un’azienda con un tesoretto di 96 miliardi di lire in Titoli di Stato e 10 anni dopo trovo un’azienda in gestione commissariale e sull’orlo del fallimento, caso unico nel panorama delle aziende a partecipazione pubblica in Italia”. Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando in apertura dell’incontro avuto stamattina con i rappresentanti sindacali dell’AMIA, cui non ha risparmiato forti critiche alla gestione…

aziendale degli ultimi 10 anni. “Abbiamo una situazione paradossale oggi – ha proseguito il Sindaco – perché il Comune è proprietario dell’Azienda ma adesso non ha titolarità sulla sua gestione, che dipende dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Tribunale fallimentare; non possiamo però non seguire l’evolversi della situazione perché il fallimento avrebbe conseguenze di gravità inimmaginabile per la città, tanto sul piano pratico che sul piano sociale. L’Amministrazione ha quindi tutto l’interesse e la capacità per interagire per scongiurare il fallimento”.

Orlando ha quindi ricordato di aver incontrato i Commissari ed il liquidatore, “con il quale abbiamo definito la parte di nostra competenza che si riferisce alla chiusura dei debiti contratti prima della gestione commissariale. Come Amministrazione comunale abbiamo concordato con il liquidatore di inserire in questo piano anche l’AMIA Essemme, in modo da scongiurare il pericolo che si era paventato per il Tfr dei lavoratori. Il piano da noi proposto e che è già stato illustrato a grandi linee al Presidente del Tribunale e al Giudice Fallimentare prevede la stipula di un concordato preventivo con i creditori, a garanzia del quale abbiamo messo il 49% dell’AMG, da capitalizzare tramite la quotazione in Borsa, ed alcuni immobili comunali. Si tratta di scelte dolorose ma indispensabili. Ancor più dolorose pensando al tesoretto lasciato 10 anni fa in Titoli di Stato; ancor più indispensabili se si pensa alla gravità della situazione e alle conseguenze di un fallimento dell’Azienda”.

Ieri il piano è stato anche presentato al Ministro dello Sviluppo Economico Passera, che probabilmente domani in udienza esprimerà un parere favorevole. Se il Piano proposto dovesse essere accettato dal Tribunale, entro pochi mesi si potrebbe tornare ad una amministrazione ordinaria dell’Azienda, dopo che la sentenza sarà definitiva. Rispondendo poi alle osservazioni dei Sindacati, Orlando ha affermato che “la gestione commissariale non ha prodotto risultati significativi con un deficit sostanzialmente stabile rispetto al passato”.

Tornando sull’incontro di ieri con il Ministro Passera, Orlando ha affermato di avere “registrato un clima positivo da parte del Governo nel suo complesso. Sappiamo che tanto la vertenza Gesip quanto quella AMIA sono nell’agenda dell’Esecutivo ed il sostegno che tutte le forze politiche esprimeranno con documenti presentati alla Camera e al Senato è la prova di un lavoro di cui tutti avvertono l’esigenza e l’urgenza”. L’Assessore per il bene comune delle Aziende partecipate Cesare Lapiana ha affermato che “pur essendo consci della gravità della situazione presente, stiamo andando avanti stiamo pensando al futuro; per questo abbiamo sollecitato lo sblocco dei fondi FAS che sono importantissimi sia per l’AMIA che per la Gesip”.

“Al Ministero abbiamo chiesto di sbloccare subito i 59 milioni di Euro destinati alla sesta vasca di Bellolampo per la quale la Regione ha pronto il progetto. Occorre avere un piano di sviluppo aziendale serio e credibile – ha concluso Orlando – e noi abbiamo le idee molto e ben chiare su come vogliamo che l’AMIA lavori e sia utile per i cittadini. Per poter mettere in atto questo piano è però indispensabile superare questa fase di emergenza e siamo coscienti della difficoltà che questo comporta. La nuova Amministrazione sta seguendo minuto per minuto l’evolversi della situazione e speriamo di poter tornare presto ad una gestione ordinaria”.

Fonte: PalermoToday

Emergenza rifiuti in provincia di Palermo, da stasera riprende raccolta

CAPACI.jpgBenvenuti a Carini………..è questo il biglietto da visita attuale…………una montagna di rifiuti che invade la carreggiata lungo la sp che collega la città a Montelepre, all’angolo con la via Gran Paradiso. Una situazione insostenibile per i residenti e i villeggianti della zona, oltre che indecorosa e improponibile anche per i soli passanti. Stesso problema a Partinico e nelle zone periferiche di Montelepre, Giardinello e Torretta; circostanze ancora più tragiche nei comuni costieri come Balestrate, Trappeto, Terrasini, Cinisi, Capaci ed Isola delle Femmine.

L’allarme igienico sanitario potrebbe scattare da un momento all’altro, ma dalla Servizi Comunali Integrati, società per azioni compartecipata da 12 enti locali dell’ambito territoriale ottimale Palermo 1, assicurano che da stasera, anche se a rilento, si procederà alla rimozione dei rifiuti accatastati nei vari paesi. Già, perché il provvedimento che garantirà per un altro mese il ricorso alle ditte per il noleggio degli automezzi, il conferimento della spazzatura nella discarica di Siculiana e gli stipendi dei dipendenti, è già alla firma del dirigente dell’Assessorato Regionale all’Energia.

L’ennesimo aiuto ottenuto dopo la mobilitazione dei sindaci dei 12 paesi, che la scorsa settimana avevano consegnato simbolicamente le fasce tricolore al prefetto di Palermo Umberto Postiglione. Quest’ultimo si è impegnato a fare arrivare un’altra boccata di ossigeno alla società a condizione che i sindaci, una volta incassati dalla Regione i trasferimenti delle prime due prime trimestralità, versino immediatamente alla Servizi Comunali Integrati le somme dovute. Ma ad oggi, il governo regionale, della mancanza di liquidità dei Comuni continua a fregarsene. Siamo a giugno inoltrato e di garantire le somme che consentono agli enti locali di sopravvivere, non ne discute nemmeno. Il Presidente Raffaele Lombardo, evidentemente, ha altri problemi da risolvere, oltre a quelli giudiziari, prima di abbandonare Palazzo d’Orleans.

L’auspicio è che siano veramente importanti e urgenti per il benessere dell’intera popolazione siciliana, piuttosto che per impegni clientelari o mirati a salvaguardare interessi di pochi. Ma anche il Governo Monti ha deciso di lasciare i comuni in balia di loro stessi, decidendo di non trasferire le quote di pertinenza che gli enti locali dovranno accaparrarsi attraverso la riscossione dell’Imu, la nuova imposta municipale unica. E’ in virtù di tutto ciò che i sindaci continuano ad allargare le braccia, declinando ogni responsabilità a riguardo. “Le nostre casse sono vuote – dice il primo cittadino di Carini Giuseppe Agrusa – tra poco non riusciremo neanche a garantire gli stipendi ai dipendenti. I sindaci siamo diventati i bersagli del malgoverno regionale e nazionale. Siamo in trincea. I cittadini vorrebbero linciarci e loro, dall’alto delle loro poltrone, e dei loro incarichi super retribuiti, ignorando le reali esigenze della popolazione e degli enti locali, compromettono quotidianamente le sorti di un paese. Un altro aspetto fondamentale che non va sottovalutato – aggiunge Agrusa – è quello dell’inciviltà diffusa e dell’evasione della tarsu. Anche per questi motivi siamo arrivati a questo punto. I cittadini devono capire che non possono pretendere un servizio che non pagano.

A Carini, senza tenere conto di quella sommersa, l’evasione supera il 50%. E poi – dice ancora il sindaco Giuseppe Agrusa – giornalmente rinveniamo sfabbricidi abbandonati dappertutto, materiali edili che i privati dovrebbero conferire nelle piattaforme autorizzate a proprie spese, rifiuti ingombranti e speciali che non vanno lasciati ovunque e che il Comune si trova costretto a rimuovere con aggravio di spese non indifferente e ormai insostenibile. Come possono pretendere di vivere in un paese pulito se sono i primi responsabili del degrado. Dovete denunciare gli illeciti – conclude il primo cittadino di Carini – se vedete qualcuno che abbandona per strada anche un solo sacchetto di spazzatura, allertate le forze dell’ordine, segnate il numero di targa, siate vigili su ciò che ci appartiene, il territorio è nostro”. Intanto, la firma del provvedimento in arrivo in giornata, oltre ad essere una soluzione tampone, non risolverà di certo in maniera celere l’attuale emergenza. Da martedì scorso, i 104 lavoratori temporary, in servizio all’Ato, incrociano le braccia per rivendicare le mensilità arretrate. Quindi, il liquidatore Antonio Geraci, può contare soltanto su circa il 30% del personale disponibile, per ripulire il territorio. Infatti, sebbene lo scorso mese la Regione abbia formalmente anticipato le spese per garantire il servizio di raccolta dei rifiuti, di fatto, non ha ancora accreditato le somme che consentirebbero all’azienda di pagare regolarmente gli operai.

Infine, il sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo, in qualità di vicepresidente dell’Anci, domani parteciperà all’ufficio di presidenza dell’associazione siciliana dei comuni per accelerare la riforma regionale sui rifiuti. Questa eterna transizione normativa – sostiene Lo Biundo – espone i comuni a continue emergenze e stop del servizio di raccolta. Ad ogni stop del servizio crescono in maniera esponenziale i costi. Ogni volta che la raccolta si ferma, si devono spendere ancora più soldi per farla ripartire e per liberare le strade dalla spazzatura accumulata. Questa proroga, non risolve certamente il problema. Il vero problema è politico. Se la Regione non si sbriga ad applicare la riforma, permettendo di esternalizzare i servizi, i comuni che rappresentano l’anello debole continueranno a rincorrere le emergenze e non avranno la possibilità di programmare un servizio efficace. Forse questa situazione di caos può convenire a qualche ditta privata che nell’incertezza generale può guadagnare fior di quattrini. Come comuni – conclude Lo Biundo – non abbiamo nemmeno la possibilità di gestire il servizio in proprio perché per legge saremmo costretti a pagarlo due volte”.

Fonte: teleoccidente – foto: gds

Palermo, prosegue la raccolta rifiuti. In 24 ore rimosse 1.354 tonnellate

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, rifiuti, amiaCon la conclusione del turno notturno di ieri si e’ ottenuta la raccolta record di 1.354 tonnellate di rifiuti prelevati nelle 24 ore, a Palermo. Amia, l’azienda di igiene ambientale aumenta giornalmente i recuperi con l’obiettivo di ripulire la citta’ entro la domenica di Pasqua. Il servizio antimeridiano odierno viaggia con ritmi analoghi e anche maggiori di ieri, avendo gia’ scaricato 642 tonnellate.

Molte zone della citta’ sono ormai con la raccolta regolare, postazioni di cassonetti ripulite e contenitori vuoti. Relativamente agli interventi straordinari, per siti particolarmente critici, gli ultimi interventi completati riguardano le vie Montegrappa, Majali, S. Francesco Saverio, Tukory (tre postazioni), Antonio Marinuzzi, Villagrazia, Regione Siciliana (ultime postazioni), Cortigiani, Lentini, Pergusa, Perpignano, Regione Siciliana Nord Ovest, Giuseppe Cimbali, dei Cantieri, Guido Jung, Eugenio Leotta, Casa Professa, Antonio Amico, Cuba, Nina Siciliana, Guglielmo Albimonte, Serradifalco, Corso dei Mille (punti critici).

 

 

 

Si sta per intervenire inoltre nelle vie Beato Angelico, Gianlorenzo Bernini, Santuario di Cruillas, Barcarello, Ennio, Papini, Collodi. Degli oltre 250 siti ad alta criticita’, sono circa 120 quelli ormai ripuliti; la restante parte verra’ bonificata nelle prossime ore.

Fonte: Adnkronos