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Palermo, sollievo per Miccoli. Solo affaticamento per lui

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, calcio, sport, serie a, fabrizio miccoliSollievo per Miccoli. Stamattina il capitano del Palermo si è sottoposto ad una risonanza magnetica: esclusa la lesione, l’esame ha evidenziato un affaticamento del vasto mediale della coscia sinistra. Ancora non si sanno con certezza i tempi di recupero, ma sarà molto difficile vederlo in campo contro la Sampdoria, altra squadra che non potrà schierare il suo numero 10, Maxi Lopez. La situazione del capitano rosanero sarà approfondita in settimana con altri esami specifici. In questi giorni dovrà osservare riposo assoluto.

Infortunio Miccoli, possibile stop per un mese. Domani gli esami

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, sport, calcio, serie a, fabrizio miccoliFiato sospeso in casa Palermo per almeno altre 24 ore. Stando a quanto appurato dalla redazione di Calciomercato.it, gli accertamenti necessari per valutare le condizioni di Fabrizio Miccoli – infortunatosi ieri durante il match contro la Roma – si terranno soltanto nella giornata di domani. La paura in casa rosanero è che gli esami confermino la prima diagonisi: stiramento. In questo caso, Gasperini dovrebbe rinunciare al suo capitano per circa un mese…

Roma – Palermo 4-1: rosa restano in fondo alla classifica

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, serie a, sport, calcioUna partita da dimenticare in fretta. La Roma supera il Palermo con un netto 4-1 firmato da Totti, Osvaldo, Lamela, Destro e Ilicic. Per i rosanero è una serata decisamente no: poche idee, un gioco non all’altezza delle precedenti sfide, una quantità di occasioni da gol non apprezzabile. La striscia di risultati utili si ferma a cinque.

Gasperini decide di lasciare in panchina Ilicic, al suo posto in campo c’è Kurtic per un 3-5-2 con Brienza e Miccoli terminali offensivi. Classico 4-3-3 per la formazione di Zeman, con Osvaldo punta centrale supportato da Lamela e Totti. E’ il capitano giallorosso l’unico protagonista dei primi minuti del match: al 5′ una sua insidiosa punizione dalla destra viene respinta dalla difesa, sei minuti più tardi sfrutta un cross di Piris con un colpo di testa che Ujkani respinge miracolosamente sul palo. Sulla ribattuta, però, il numero 10 porta in vantaggio la Roma.

E’ ancora Totti a provare a raddoppiare al 14′ con un tiro da fermo bloccato dal portiere rosanero. Il Palermo prova a reagire, ma costruisce poco. Miccoli ci prova addirittura da calcio d’angolo in due circostanze: in entrambi i casi è attento Goicoechea. Al 31′, la Roma trova il 2-0 in un episodio decisamente sfortunato per la difesa rosanero. Ujkani e Munoz si scontrano su un lancio in profondità di Piris per Osvaldo, l’attaccante azzurro ha vita facile e da posizione defilata realizza la seconda rete giallorossa a porta vuota. I giallorossi avrebbero addirittura l’occasione di fare tris al 37′, ancora con Totti, il cui tiro al volo di destro finisce solo per pochi centimetri sui cartelloni pubblicitari. Un primo tempo decisamente non positivo per la formazione di Gasperini si chiude con un ottimo intervento su Ujkani su un sinistro di Lamela e un tentativo di testa di Garcia su corner dalla destra di Miccoli che si spegne sul fondo.

La ripresa vede un Palermo leggermente più propositivo, grazie anche all’ingresso di Ilicic per Kurtic, che dà alla squadra un assetto più simile a quello dei precedenti incontri. Quello che non è all’altezza di quanto fatto vedere nelle ultime cinque partite è il livello del gioco e dello spirito: anche la ripresa vede una Roma nettamente superiore ai rosanero. Ujkani deve salvare il risultato già al 4′, con un buon riflesso su un colpo di testa di Burdisso. Ci prova poi Lamela con due conclusioni di sinistro: la seconda, deviata da Garcia, per poco non si insacca dopo aver spiazzato il numero 1 rosanero.

La squadra di Zeman ha altre due occasioni nitide con Osvaldo (che si divora la terza rete calciando a lato) e Balzaretti (Ujkani para anche se non in grande stile), poi il Palermo prova a riaprire la partita con due iniziative di Miccoli. Nel primo caso il capitano ruba palla a Balzaretti e serve Bertolo, chiuso al momento della conclusione, nella seconda circostanza il numero 10 ci prova dai venti metri ma Goicoechea blocca. Proprio quando gli uomini di Gasperini sembrano essere riusciti a trovare continuità in fase offensiva, la Roma chiude la gara. Tachtsidis crossa rasoterra dalla sinistra, Ujkani manca la presa, Lamela appoggia in rete il 3-0 a porta sguarnita.

I giallorossi fanno poker al 34′ con Destro, subentrato a Totti, che supera Ujkani in uscita e insacca. Il numero 22 romanista viene espulso nella circostanza: si leva infatti per esultare la maglia nonostante sia ammonito. L’unica nota positiva della serata rosanero arriva nel finale. Ilicic chiude il suo digiuno durato quasi un anno realizzando la rete della bandiera con un sinistro ad incrociare che termina sotto la traversa. Il Palermo resta a quota otto punti in classifica. (palermocalcio.it)

Roma – Palermo, Gasperini: “Loro in difficoltà? Approfittiamone”

QUADRO NEWS.pngIl Palermo insegue il grado salto. Gian Piero Gasperini deve rinunciare a Donati, senza il regista arretrato cambierà qualcosa a livello di impostazione. Il tecnico deve sciogliere alcuni dubbi che riguardano l’impiego di Kurtic a metà campo e di Dybala in attacco dal primo minuto nel caso in cui decidesse di arretrare Ilicic sull’esterno. La base di partenza dovrebbe essere la stessa vista contro il Milan. Però ci sono delle riflessioni da fare anche virtù del gioco della Roma.

 “La Roma è comunque quella – spiega Gasperini – capace di fare bene contro chiunque. Certo, nelle ultime partite ha visto ribaltare risultati quasi acquisiti, altrimenti fino a poco tempo fa si sarebbe parlato di squadra da scudetto o da prime posizioni. Sappiamo che ha delle difficoltà e dovremo approfittarne”. Al Palermo manca l’acuto per riemergere in classifica dopo quattro pareggi consecutivi. “Siamo una squadra che potrebbe dare la sensazione di incompiutezza, però lascia anche ben sperare, con qualche punto in più che meritavamo potevamo essere più avanti. Poi costruiamo più degli avversari. Paghiamo l´inizio di campionato con pochissimi punti fatti, non è facile risalire giocando contro Milan e Roma, però la fiducia della crescita sul piano del gioco c’è ed è un segnale confortante”. (Gazzetta.it)

Forniture al Palermo calcio: inchiesta procura, due indagati

QUADRO NEWS.pngCi sono due indagati, nell’inchiesta della Procura di Palermo sulle forniture alla societa’ di calcio cittadina, presieduta da Maurizio Zamparini: gli inquirenti, che nei giorni scorsi avevano ascoltato come persona informata dei fatti l’ex direttore sportivo del Palermo, Rino Foschi, hanno indagato adesso due persone -delle quali non i conosce il nome- che avrebbero sottoposto la societa’ calcistica a pressioni per imporre forniture di materiale sportivo. Sul Palermo si era gia’ addensate nubi circa possibili collusioni tra boss mafiosi e singoli dirigenti del sodalizio. Le ipotesi non avevano trovato riscontri ed era stata archiviata percio’ la posizione di Giovanni Pecoraro ex allenatore delle giovanili rosanero e procuratore sportivo.

Zamparini: “È un Palermo da serie B, ma non voglio cacciare Sannino”

2774393565.19.pngSe non s’inverte in fretta il trend, «il Palermo è da serie B». Parola di Maurizio Zamparini. Il presidente la pensa come la maggior parte dei tifosi rosanero, che sono in preda a sconforto e pessimismo dopo le prime due desolanti prestazioni contro Napoli e Lazio, due sconfitte pesanti nel gioco e nel risultato. A differenza del pubblico, però il presidente è tra i responsabili di chi ha allestito questo organico che ai più non appare all’altezza. In uno dei tweet del suo profilo personale il massimo dirigente di Viale del Fante ha scritto: «La U.S. Palermo Calcio ha speso sul mercato 26 milioni di Euro e ne ha incassati 17. – 9! È tra quelle che hanno investito di più».

Obiettare che ai pur cospicui investimenti non corrisponda una rosa che può lottare per traguardi ambiziosi, però, è lecito. È sotto gli occhi di tutti che molti calciatori, specie quelli scovati all’estero, siano stati dirottati altrove, in realtà più piccole e categorie inferiori. Sperando che qualcuno dimostri altrove quello che non ha fatto vedere a Palermo. Ed è evidente che negli ultimi anni decine di milioni siano state spese senza un ritorno sul piano tecnico: da Raggi a Maccarone, da Joao Pedro a Gonzalez e Lores Varela, parecchi elementi sono stati pagati molto e hanno reso pochissimo. «Non credo che i soldi siano stati spesi male – ribatte Zamparini – basti pensare a Paulo Dybala, il nostro investimento maggiore. In lui rivedo il giovane Cavani. Spero che possa mostrare le qualità che ha, ma per farlo dovrebbe giocare con più continuità…».

In molti credono che le prossime partite saranno già decisive per il destino di Giuseppe Sannino, il tecnico che nelle intenzioni del club rosanero deve essere il valore aggiunto di una formazione che, a parte Miccoli, ha perso il nucleo storico e vincente delle stagioni precedenti. «Il mio allenatore non rischia il posto – assicura Zamparini – ma è chiaro che la squadra vista nelle prime due uscite è da serie B. Non pensavo che l’avvio di campionato fosse questo, così siamo da retrocessione. Contro la Lazio la nostra difesa è stata ridicola. Lasciamo lavorare con calma Sannino, che finora non ha fatto diventare una squadra l’organico che ha a disposizione. Sono certo che il tecnico comprenderà gli errori commessi e al più presto vedremo i frutti del suo lavoro sul campo». Parole apertamente rassicuranti, che però non sono garanzia di nulla. Lo dice la storia del presidente rosanero che spesso ha confermato a parole allenatori, esonerati qualche giorno dopo. Rispetto al passato e alla situazione di altri tecnici rosanero, Giuseppe Sannino gode dell’assoluta stima del direttore generale, Giorgio Perinetti: insieme hanno condiviso l’esperienza positiva di Siena e c’è da scommettere che lavoreranno fianco a fianco per far meglio, alleati e confermati solo dai risultati. «Sono certo – conclude il presidente – che verremo fuori da questa situazione. Mi fido molto di Perinetti, anche se non credo come lui che contro la Lazio, rispetto alla sconfitta con il Napoli, il Palermo abbia fatto qualche progresso. La squadra era vuota, non aveva idee».

Fonte: corrieredelmezzogiorno

Palermo, arrivano altre tre sberle dalla Lazio. Sannino: “C’è da lavorare”

QUADRO NEWS.pngPerdere con tre gol di scarto e non segnarne nemmeno uno sta diventando un ritornello pericoloso e carica di pessimismo l’aria di Palermo. Mai la squadra di Zamparini aveva iniziato il campionato con due sconfitte di fila e, dopo i tre schiaffoni presi dal Napoli sono arrivate tre sberle da parte della Lazio. I rosa di Sannino, senza le penalizzazioni di Atalanta e Siena, sarebbero ultimi a zero punti con Udinese, Bologna e Pescara.

C’è da correre ai ripari perché, al di là del 3-0 beccato all’Olimpico contro la formazione di Petkovic, il Palermo mostra poche confuse idee, corre meno degli avversari e ha una fragilità difensiva che non può fare dormire sonni tranquilli a Giuseppe Sannino. «Bisogna solo lavorare – ripete l’allenatore rosanero – nessuno mi ha mai regalato niente. La squadra, per come gioca, è molto lontana da quella che voglio io. La fase difensiva deve essere fatta da tutti e si deve avere più veemenza nel ripartire. Rispetto alla sconfitta con il Napoli ho visto una squadra che ci ha provato. I ragazzi hanno cercato il fraseggio e il palleggio. Di fronte avevamo una squadra importante, che ha meritato di vincere». E alle dichiarazioni a caldo di Zamparini («Non penso a nessun cambiamento in panchina, siamo un cantiere in corso, ma vorrei che il tecnico puntasse sui ragazzi più tecnici, come Hernandez e Dybala»), Sannino replica dando ragione al presidente, ma a… metà. «Serve un giusto mix, con la tecnica da sola non si va da nessuna parte. Quando sentirò il presidente, che è una persona intelligente, ne parleremo. La certezza al momento è che dobbiamo lavorare sodo».

C’è da assemblare molto meglio una squadra con alcuni volti nuovi e giovani da lanciare, che probabilmente ha affrontato nei primi due turni formazioni collaudate come Napoli e Lazio, che hanno cambiato molto poco rispetto alla scorsa stagione. Al di là di tutto, comunque, la squadra partenopea e quella biancoceleste sono apparse di ben altra categoria. Nonostante ci sia stato qualche piccolo miglioramento, il Palermo non ha mai iniziato a macinare gioco, subendo costantemente l’iniziativa dei rivali. In campo è stato dominio assoluto per i biancocelesti, mentre gli ospiti hanno avuto una sola occasione a disposizione, quasi alla mezzora, con Bertolo su assist di Miccoli, e l’hanno sciupata. Poi la squadra di Petkovic ha dominato in lungo e largo e a poco è servito ai rosa passare dal 3-5-2 del debutto al 4-4-2. Bertolo, con limiti tattici e di idee, è il più intraprendente dei suoi, ma quando Miccoli gli regala un pallone al bacio si fa anticipare da solo davanti a Marchetti. Poi la Lazio cambia marcia: su azione d’angolo Konko calcia a botta sicura, ma il difensore rosanero Cetto salva sulla linea.

A sei minuti dall’intervallo, però, i padroni di casa non sbagliano: segna il “rapace” Klose, approfittando di ben tre errori di calciatori del Palermo, Giorgi svirgola un pallone, Cetto sbaglia il rinvio di testa e Garcia arriva tardi su Gonzalez che crossa, la frittata è servita. Nel secondo tempo i ventidue in campo devono fare i conti anche con la pioggia. In avvio Ujkani si oppone d’istinto a un colpo di testa dell’ex rosanero Biava, ma al 10’ il portiere s’arrende a un colpo da play-station di Candreva, un tiro che finisce sotto l’incrocio dei pali per il momentaneo 2-0. È il colpo del ko. Nonostante i cambi (Sannino inserisce Rios, Hernandez e Dybala al posto di Giorgi, Kurtic e Miccoli, che non prende bene la sostituzione, come spesso gli capita), il Palermo non riesce a raddrizzare il match. A un paio di occasioni di Hernanes i rosa rispondono con un tentativo di Dybala, che quasi costringe all’autogol Dias. Il resto è troppo poco. Il rosanero Von Bergen si concede un errore marchiano nel finale e il bomber Klose non può non trasformare il cross di Lulic nel terzo gol della Lazio. Al Palermo resta ben poco: ci sono due settimane di sosta per fare passi da giganti, e non sarà semplice. L’impressione netta, però, è che contro il Cagliari, allo stadio Barbera, non sarà ammesso un terzo ko di fila. O di certo non sarebbe accolto con toni concilianti.

Palermo ko, Napoli umilia per 0-3 i rosanero. Sannino: “Un incubo, chiediamo scusa ai tifosi”

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare,Un brusco risveglio, una “legnata” difficile da dimenticare, un segnale preoccupante quando mancano pochi giorni alla conclusione del calciomercato estivo. Il Palermo ha subito la sconfitta più larga (0-3) della prima giornata di serie A, contro il Napoli di Mazzarri, e il tecnico Giuseppe Sannino si è subito preso le colpe del disastro con cui i rosa hanno aperto il proprio campionato. Sottolineando al contempo che manca troppo poco alla chiusura della campagna trasferimenti e che uno o due innesti non cambierebbero certo il volto della squadra. Hamsik, Maggio e Cavani hanno battuto il portiere rosanero Ujkani, certificando una supremazia mai in discussione.

DEBACLE – Il Napoli ha dato l’impressione di essere uno squadrone: cinico, collaudato e già in palla dal punto di vista atletico. I padroni di casa, invece, o almeno molti degli interpreti vestiti di rosanero sono apparsi giù di tono sul piano fisico e caratteriale. Brienza (infortunatosi alla mezzora), Barreto e Miccoli probabilmente sono stati gli unici a salvarsi, tutti gli altri sono stati coinvolti nella debacle. La squadra di Sannino ha creato pochissimo e ha resistito per quasi un tempo, crollando nel recupero prima dell’intervallo. In campo si fa in fretta a capire il trend del match. Il Palermo, privo di Ilicic e Mantovani, fa fatica.

MICCOLI – La manovra è dominata dalla squadra di Mazzarri, con Maggio e Hamsik grandi protagonisti e un Cavani inizialmente sciupone: l’uruguayano al 18’ fa fuori Von Bergen, sembra concludere a botta sicura, ma poi Cetto sventa il pericolo. La serata è nera e i tifosi di casa lo capiscono anche quando si fa male Brienza, sostituito con Migliaccio, mediano dato da mesi in partenza, che nelle prossime ore potrebbe firmare per la Sampdoria o il Torino. Sono pochi gli scatti d’orgoglio dei rosa: uno arriva da Miccoli, con una sua punizione disinnescata da De Sanctis alla mezzora. Al 41’ Cavani colpisce la traversa su suggerimento di Hamsik. Uno spavento che anticipa il vantaggio.

RIPRESA – Poco prima del 48’ – l’arbitro Orsato ha concesso tre minuti di recupero – Maggio trova in area “Marekiaro” e lo slovacco non lascia scampo a Ujkani per l’1-0. La ripresa va anche peggio. Debutta Rios dopo una decina di minuti, subentrando a Donati (uno dei più evanescenti con Hernandez). Poco prima della metà del secondo tempo un episodio potrebbe ribaltare l’inerzia rosanero: Maggio atterra nettamente in area Cetto, che conclude comunque a rete. L’arbitro si consulta anche con il giudice di porta, gli uomini di Sannino protestano ma alla fine ottengono solo un corner, in virtù della deviazione di De Sanctis sul tiro di Cetto. Psicologicamente la squadra non si riprende più, mentre il Napoli continua a macinare gioco: verticalizza, tiene palla, trova i punti deboli degli avversari, che appaiono lenti e disorganizzati. Il Palermo cala inesorabilmente, mentre gli ospiti moltiplicano le energie e le emozioni dei propri sostenitori. A dieci minuti dalla fine Maggio corona una magnifica prestazione, approfittando di una dormita della difesa, e segnando il secondo gol.

IL BARBERA APPLAUDE CAVANI – A un paio di minuti dalla fine Cavani si fa perdonare l’errore del primo tempo e, di testa, sigla lo 0-3. La rete del Matador – che raramente fa cilecca nei panni dell’ex – è la chiusura del cerchio di un incontro con una sola formazione in campo, il Napoli, che ha asfaltato il Palermo. Miccoli e compagni a fine gara hanno incassato tanti fischi. Gli unici applausi del Barbera sono andati a Cavani, ex rimpianto che ogni volta che segna al Palermo non esulta.

SANNINO: TUTTA COLPA MIA – A fine gara Giuseppe Sannino oscilla fra delusione e mortificazione. «È stata la peggiore partita della mia carriera. Non abbiamo praticamente giocato, è un jolly perso nei confronti del pubblico che era venuto a vederci. Non siamo stati in grado di offrire uno spettacolo degno. Non posso dire che i miei ragazzi non abbiano corso, però hanno corso male e le responsabilità sono tutte mie. Non siamo entrati in campo con il piglio di una squadra operaia. Io non sono stato capace di dare anima e carattere alla squadra, ma tutti quanti dobbiamo fare autocritica. Questa partita ha sbriciolato il piatto che avevamo costruito in Coppa Italia, adesso dobbiamo raccogliere i cocci e provare a ripartire, Mi piacerebbe che fosse solo un brutto sogno, ma credo che non sia così».

Fonte: corrieredelmezzogiorno

Palermo, domani sera debutto con il Napoli. Lippi: “Rosanero sorpresa del campionato”

QUADRO NEWS.pngDomenica sera allo stadio Renzo Barbera il Palermo ospita il Napoli per dare il via alla nuova stagione di serie A. Stagione dalla quale i tifosi dei rosanero, insoddisfati fin qui e nel complesso della campagna acquisti-cessioni del club di Zamparini, non si aspettano molto in termini di risultati. E se in città si respira un aria dimessa, a migliaia di chilometri, in Cina per la precisione, c’è un autorevole tecnico convinto che il Palermo si Sannino possa essere la sorpresa del campionato.

Sentite Marcello Lippi, allenatore strapagato dello Guangzhou Evergrande: «La sorpresa del prossimo campionato di A? Io penso che possa essere il Palermo.Sannino è un tecnico che mi piace: alle sue squadre è capace di dare equilibrio, concretezza, buona organizzazione e agressività. Potrebbe essere l´annata giusta per conseguire la continuità che spesso ai rosanero è mancata. Certo, non penso che il Palermo possa fin da subito competere per le posizioni di primo piano, ma credo che abbia le carte in regola per farsi largo nella seconda fascia».

Palermo, Von Bergen si presenta: “Palermo? Superiore rispetto al Genoa”

QUADRO NEWS.pngArriva dal Genoa ma tutti lo conoscono in Italia come giocatore del Cesena e della Nazionale svizzera, Steve Von Bergen è sicuramente il “pezzo forte” del mercato del Palermo in difesa. I rosanero, orfani di Silvestre e Balzaretti, avevano bisogno di un uomo di esperienza ed il nuovo numero 25 del Palermo, col suo bagaglio di esperienza internazionale, ha convinto subito anche il tecnico Sannino; l’allenatore, infatti, dovrebbe schierarlo da subito contro il Napoli.

Idee chiare e tono pacato per il gigante elvetico che ha spiegato, così, i motivi per i quali ha scelto Palermo: “Ho fatto due mesi in ritiro col Genoa, li ho visto un cambio di direttore, tanti giocatori, eravamo veramente troppi quindi ho preferito andare via e questa per me è una grande occasione. Il Palermo è una squadra di livello più alto del Genoa, non ho che guadagnarci, sono orgoglioso di indossare questa maglia”.

“Con il Cesena ho fatto benissimo il primo anno, la passata stagione siamo partiti con tante speranze ma siamo caduti, poi ho vissuto la fantastica esperienza dei Mondiali, arrivo a Palermo con un buon bagaglio di esperienza. Spero di dare una grande mano al Palermo, di conquistare subito un posto da titolare. Sannino parla tantissimo, trasmette tanta voglia di giocare, molta cattiveria agonistica, è un tecnico che si fa sentire molto in campo”.

“In campo gioco da centrale e sono abbastanza veloce, caratterialmente sono portato a “rompere le scatole” in campo, provo a dare sempre il meglio, fuori dal campo invece sono una persona molto tranquilla”.

“Ho già giocato a Palermo, il Barbera è un bellissimo stadio, domenica dovrebbe essere tutto esaurito e sarà una sensazione fantastica, per un giocatore è il massimo sentire il calore dei propri tifosi; spero di giocare subito contro il Napoli, mi sono messo a disposizione del mister, ho fatto tutta la preparazione col Genoa quindi fisicamente sono pronto”.

“Per Sannino la fase difensiva conta tantissimo, per me è un bene avere un allenatore che la pensa così, non mi farà altro che bene giocare nella sua squadra perchè imparerò molto”.