vulcano

Il sud Italia a rischio terremoti e tsunami? Il vulcano sottomarino Marsili sotto osservazione

vulcano-marsili.jpgIn questi giorni non è sufficiente l’allarme terremoto che ha travolto l’Emilia, le scosse si propagano e si fanno avvertire in tutto il Nord Italia ed anche al Sud, in particolar modo in Calabria. Le ultime scosse sul Pollino sono state avvertite anche in Basilicata, ma l’allarmismo si fa ancora più forte quando viene tirato in ballo il Vulcano Marsili.

Proprio in questi giorni, su internet si è diffusa la notizia di una possibile eruzione del Marsili, vulcano sottomarino che si trova a largo della Sicilia. Scoperto negli anni Venti del secolo scorso, desta sempre molta preoccupazione, perché una sua eruzione potrebbe provocare grandi disastri in tutto il Sud Italia.

Il Marsili si trova nel Tirreno, a circa 140 km dalla Sicilia e 150 dalla Calabria. Non è l’unico vulcano sottomarino presente nella zona, ma il dettaglio più inquietante è che, fra tutti, è il più esteso d’Europa. Tutt’ora viene registrata un’attività vulcanica, ma perché propagare le notizie di una sua possibile eruzione proprio adesso? In Italia si sta diffondendo il panico per le scosse di terremoto che non si arrestano e che non si fanno avvertire solamente nella zona dell’epicentro, Finale Emilia. L’allarme si estende fino al Sud e c’è chi parla di un‘eruzione del Marsili prevista per la prossima estate, nel periodo di agosto, che potrebbe devastare completamente la zona tirrenica di Calabria e Sicilia, raggiungendo perfino la Campania.

Eppure gli ultimi dati veramente allarmanti, se si svolge una ricerca direttamente dal sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, risalgono al 2010. Nel marzo dello stesso anno il Presidente dell’Istituto Enzo Boschi aveva infatti dichiarato:

Potrebbe succedere anche domani. Le ultime indagini compiute dicono che l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili. Inoltre abbiamo misurato la camera di magma che si è formata negli ultimi anni ed è di grandi dimensioni. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe eruttare all’improvviso. La caduta rapida di una notevole massa di materiale potrebbe scatenare un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri.

Ma, appunto, quest’ultimo allarme risale al 2010. Piuttosto che affidarvi a notizie ufficiose che fanno il giro del web marciando sul panico collettivo, consultate direttamente i siti ufficiali ed informatevi dagli esperti.

mondoecoblog.com

Etna: ripresa attività. Secondo gli esperti potrebbero esserci sviluppi

QUADRO NEWS.pngE’ iniziata poco prima delle 10 una nuova eruzione dell’Etna che potrebbe mettere a rischio l’operatività dell’aeroporto di Catania a causa della cenere vulcanica e della direzione dei venti, orientati verso sud sud-est. Si tratta della sesta eruzione in poco più di un mese, e sembra…

presentare lo stesso tipo di andamento di quelle precedenti: esplosioni e fontane di lava dal cratere aperto a circa 3 mila metri di quota, alla base della bocca sommitale di sud-est.
L’attività, annunciata puntualmente dall’incremento dei tremori vulcanici registrati dai sismografi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, si sta intensificando e una colonna di cenere e sabbia vulcanica si sta alzando sopra il vulcano mentre una colata lavica si sta riversando nella desertica Valle del bove, sul versante est.

L’aeroporto Fontanarossa di Catania, il quarto per traffico in Italia e ovviamente affollatissimo in questo week end di ferragosto, ha già subito problemi e interruzioni nell’operatività dei voli in occasione della eruzione del 9 luglio scorso e in quella di una settimana fa.

L’ultima eruzione risale alla notte tra il 5 e il 6 agosto: l’attività esplosiva dell’Etna era iniziata verso le 23 e si era conclusa alle 2.30, dando vita a fontane di lave e ad una colata che si era riversata nella Valle del bove. Quella volta l’esplosione del vulcano aveva portato alla chiusura temporanea di Fontanarossa. (REPUBBLICA PALERMO)

Si è risvegliato il vulcano. Violenta eruzione dell’Etna

QUADRO NEWS.pngViolenta eruzione dell’Etna tra la notte e la mattina di oggi. Nel corso della notte sono cominciate le esplosioni al cratere di sud est, a circa 3.000 metri di quota, con fontane di lava ed emissione di sabbia e cenere. L’eruzione, la terza nelle ultime due settimane, si è intensificata…

nelle prime ore della mattina provocando una enorme nube di cenere vulcanica che il forte vento presente ad alta quota ha spinto verso il versante orientale, in direzione di Giarre e del mar Ionio.

Analogamente a quanto avvenuto martedì scorso, una pioggia di sabbia nera ha investito i paesi del versante est dell’Etna. Il 19 luglio era stato chiuso per alcune ore l’aeroporto di Catania, mentre oggi i voli si sono svolti regolarmente. Il forte vento ha mantenuto la nube a quote relativamente basse (circa 4 mila metri sul livello del mare) spingendo la sabbia a oltre 200 km dall’Etna. L’eruzione è cessata poco prima delle 9. (Repubblica Palermo)

Etna: cenere lavica, voli dirottati a Palermo

quadro news.pngL’aeroporto di Catania e’ stato chiuso alle 18.12 per l’emergenza cenere lavica, che e’ caduta abbondante sulla pista. I voli sono dirottati su Palermo. Nonostante la fase eruttiva del vulcano al momento appaia conclusa continua la ‘pioggia’ di materiale piroclastico emesso dai crateri sommitali che cade su…

diversi paesi delle pendici dell’Etna e su Catania. La chiusura e’ temporanea, lo spazio aereo e’ infatti ‘libero’ perche’ l’emissione di cenere non e’ stata molto consistente. Lo scalo riaprira’ appena saranno ripuliti la pista e le vie entrata e uscita degli aerei. (ANSA)