nascita che risale agli anni Trenta, è iniziato un’odissea senza fine che sta facendo slittare di stagione in stagione le operazioni di consolidamento. I lavori alla testata del molo a forma di L, cominciati a gennaio 2011, sono stati sospesi nel giugno di un anno fa. E ora la Regione, che ha finanziato l’opera con 560 mila euro e ha appaltato la direzione dei lavori alla Provincia, ha comunicato che i lavori riprenderanno solo a ottobre.
Pazienza per diportisti e bagnanti: non si potrà attraccare né avvinarsi al moletto oggi transennato da paletti di ferro arrugginiti. L’impresa che ha vinto l’appalto, la Sicilsaldo di Gela, specializzata nei lavori ai pontili, è stata costretta a fermare il cantiere già allestito – che da un anno giace recintato, con 100 perforazioni già fatte e poi richiuse col calcestruzzo – dopo aver denunciato un errore nel progetto redatto dalla Provincia. Infatti si è scoperto che sotto il molo, lungo 80 metri e profondo due metri sotto il mare, i terreni non sono sabbiosi bensì rocciosi. Impossibile dunque procedere con le attrezzature previste per il jet grounting (iniezioni di cemento) fino a 7 metri. L’impresa si è così bloccata in attesa di una variante al progetto, chiesta un’infinità di volte alla direzione dei lavori e mai arrivata. Da qui il rimpallo di accuse e di responsabilità. La Provincia, ente appaltatore, non ammette di essere incorsa in una errata prescrizione progettuale. E l’impresa accusa il progettista di imperizia per non aver previsto un’indagine geognostica sulla composizione del sottosuolo, disattendendo le disposizioni tecniche sul rinforzo dei terreni e delle rocce. Stanca di aspettare, la Sicilsaldo annuncia ricorso. Il presidente del circolo Lauria, Andrea Vitale, afferma: “E’ un grosso disagio per tutti. Stiamo sopportando in maniera ragionevole, pensando che presto avremo di nuovo un molo bello e sicuro”.
Fonte e foto: Repubblica Palermo