predisposto dall’11 al 15 giugno, dalle ore 10 alle ore 19 in via Magliocco, angolo via Ruggero Settimo.
“Intendiamo attivare un tavolo specifico con le istituzioni politiche provinciali e regionali per affrontare il tema del futuro dei call center palermitani e contro questa incessante fuga all’estero”, dichiara il segretario della Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso.
“Da qualche anno assistiamo a uno spostamento progressivo delle chiamate gestite in aziende che si trovano al di fuori del territorio italiano, in zone quali l’Albania, la Romania, la Tunisia, l’India, il Brasile, la Cina e l’Indonesia, dove la manodopera costa meno di quella italiana mentre diritti e tutele sono senza cittadinanza – aggiunge Rosalba Vella, segretaria Provinciale Slc Cgil con delega ai call center – Dopo l’era delle stabilizzazioni figlie della circolare Damiano, migliaia di lavoratori a progetto sono stati assunti con un contratto part time a tempo indeterminato, e le aziende hanno beneficiato per questo di incentivi e sgravi fiscali elargiti dallo Stato italiano, ma in realtà la durata del contratto potrebbe essere più breve di quanto previsto. Questo sistema mette in competizione i lavoratori, riducendo il lavoro a merce di scambio perdendo inoltre in qualità e sicurezza dei dati sensibili, come ad esempio le carte di credito degli utenti”.
La Slc Cgil di Palermo proseguirà nell’attività di denuncia di questi fatti e metterà in campo tutte le iniziative volte a difendere i diritti e i posti di lavoro di migliaia di lavoratori nel territorio palermitano.
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