Come gli altri anni invece gli studenti potranno scegliere tra quattro diverse tipologie di scrittura: l’analisi e il commento di un testo letterario, il saggio breve o l’articolo di giornale, il tema storico o quello d’attualità. Trecento le commissioni coinvolte a Palermo e in provincia.
SOCIAL NETWORK – La tre giorni di «scritti» proseguirà giovedì con le prove specifiche per ogni liceo: ad esempio al Classico la versione di greco, allo Scientifico il compito di matematica, all’Artistico la prova di figura disegnata. Poi toccherà alla cosiddetta «terza prova». E sui social network è già da giorni caccia di informazioni e consigli. È stata proprio una studentessa palermitana a fondare su Facebook la pagina «Professori esami Palermo 2012», che vanta oltre 2.500 iscritti: qui i ragazzi si scambiano notizie sui docenti che «ci dovranno esaminare quel fatidico giorno». Tanti i racconti e gli aneddoti sui prof più temuti o su quelli che almeno sulla carta sembrano più «malleabili». Fin qui preoccupazioni prevedibili.
IL PROVVEDITORE – Ad incoraggiare e dispensare consigli utili ai ragazzi ci prova invece il provveditore agli Studi di Palermo, Rosario Leone. «La paura c’è ed è ovvia, ma a contare più dell’esame di maturità è tutto il percorso che è stato realizzato in precedenza. Ormai – spiega – anche la maggior parte delle borse di studio tiene conto non del voto finale ma del percorso complessivo». Secondo Leone è «opportuno” tuttavia che l’esame «diventi sempre meno un problema, uno stress psicologico importante», i ragazzi «si devono impegnare ma non devono modificare improvvisamente i loro sforzi. Non serve a nulla studiare anche la notte, peggiora la performance, piuttosto bisogna riprendere le fila di quello che si è fatto durante l’anno. È sbagliato impegnarsi in eccessivi recuperi. Piuttosto bisogna studiare serenamente, continuare a fare una vita normale laddove è possibile». Il problema tuttavia è un altro: «Il 66% dei ragazzi arriva alla maturità dopo i 19 anni, per un motivo o per un altro. È una situazione che ci pone in svantaggio rispetto all’Europa e contro la quale dobbiamo reagire migliorando l’offerta formativa».
Italpress