Il rapinatore è andato a colpo sicuro: sapeva probabilmente che Paolo Greco conservava in casa i suoi risparmi di una vita. Ma non è riuscito a trovarli. Ecco perché si sarebbe accanito contro di lui, per conoscere il nascondiglio di quei soldi. Ma il pensionato ha resistito, fino alla morte. I soldi, ventimila euro in contanti, sono saltati fuori ieri mattina, durante il sopralluogo dei carabinieri: erano ben nascosti in un armadio, all’interno di uno stanzino chiuso a chiave, al primo piano della palazzina. Quella era la cassaforte di un anziano come tanti a Belmonte, che ogni mese ritirava la sua pensione nel vicino ufficio postale e poi la portava a casa.
Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Misilmeri, coordinate dal sostituto procuratore di Termini Imerese Simone De Roxas, dicono di una violenza inaudita nei confronti di un uomo inerme. Nella casa di via Gramsci c’era anche la moglie del pensionato, che però da anni è distesa su un letto, in stato vegetativo. Il rapinatore sapeva probabilmente anche di lei, perché non ha infierito contro la donna. Paolo Greco sarebbe stato ucciso con un colpo contundente, forse un soprammobile che era in camera da letto: sarà l’autopsia a offrire qualche spunto in più per decifrare questo giallo. Ieri mattina a Belmonte è arrivato anche il colonnello Paolo Piccinelli, comandante del reparto operativo di Palermo. Per tutta la giornata, poi, i carabinieri hanno passato al setaccio l’abitazione di via Gramsci, alla ricerca di tracce che potrebbero essere state lasciate dall’assassino o dal gruppo che ha agito nel corso della notte.
Si cercano impronte, ma non solo. Il pensionato avrebbe opposto resistenza, potrebbe anche aver ferito i suoi aggressori.
Sembra che in camera da letto siano state trovate alcune tracce di sangue, che potrebbero anche appartenere a uno degli assassini. E allora, in quel caso, l’esame del Dna farebbe fare un balzo in avanti alle indagini. Belmonte è sotto shock, Paolo Greco era uno dei vecchi agricoltori più conosciuti del paese. Da qualche tempo non usciva più molto da casa, anche perché assisteva la moglie. Ma ogni tanto si concedeva comunque una passeggiata sul corso principale, per incontrare gli amici. Forse una parola di troppo sul tesoretto nascosto in casa potrebbe aver attirato la curiosità di qualcuno.
I carabinieri hanno già acquisito anche le riprese effettuate dalle telecamere piazzate nella zona, fra negozi e uffici: sperano così di individuare qualche movimento sospetto, o magari la targa dell’auto utilizzata dai rapinatori, che potrebbero aver atteso il momento più adatto per entrare in azione. Allo stato, però, nessuno dei residenti di via Gramsci sembra aver avvertito movimenti sospetti nel corso della notte. Davvero strano. Ieri pomeriggio i carabinieri hanno già ascoltato diversi residenti della zona, e contano di proseguire anche oggi. Sono convinti che qualcuno sappia ma abbia timore a parlare. Gli assassini di Paolo Greco sono probabilmente ancora a Belmonte.
Fonte: Repubblica