IL SOGNO – Un terreno confiscato alla società del costruttore Giovanni Ienna (ritenuto vicino ai boss di Brancaccio Giuseppe e Filippo Graviano) è stato destinato dal consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati al Comune di Palermo. Il bene confiscato verrà assegnato alla Curia vescovile e su quel terreno sorgerà una Chiesa intitolata proprio a padre Puglisi. Un’iniziativa realizzata attraverso una serie di complessi passaggi per l’assegnazione, risolti dall’Agenzia diretta dal prefetto Giuseppe Caruso che ha anche assegnato all’arma dei carabinieri 20 appartamenti confiscati all’imprenditore Salvatore Corso, condannato per mafia.
BEATIFICAZIONE – Il progetto di una nuova chiesa a Brancaccio era stato accarezzato dallo stesso padre Puglisi, quando era ancora in vita, come hanno rivelato alcuni documenti inediti della sua corrispondenza privata scoperti dalla Curia. «Se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto», amava ripetere il sacerdote antimafia. Adesso, nel suo nome, quell’iniziativa diverrà realtà, offrendo un’ulteriore possibilità di riscatto alla gente del quartiere, proprio nello stesso anno in cui troverà compimento il percorso di beatificazione del sacerdote. Don Puglisi, ucciso «in odium fidei» sarà proclamato beato il prossimo 25 maggio. (Corrieredelmezzogiorno)