Palermo: suicidio al liceo Cannizzaro, la mamma: “E se fosse stato spinto giù?”

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, I medici le chiamano “finestre neurologiche”. Si aprono nel cervello quando un paziente dal quadro clinico grave riesce a comunicare con l’esterno. È proprio durante uno di questi spazi che Luigi, il ragazzino di 14 anni caduto dal primo piano del liceo “Cannizzaro”, avrebbe risposto ad alcune domande dei medici di Villa Sofia e della madre, nonostante le sue condizioni critiche, facendo cenno…

col capo e con le spalle. “Ti sei buttato giù da solo?”, gli hanno chiesto. “No”, avrebbe fatto capire. “Ti ha spinto qualcuno?”. “Sì”. “Chi è stato?”. Un lieve movimento come a spiegare che sarebbe stato “troppo complicato”, in quelle condizioni e poi Luigi si è riaddormentato.

Un dialogo che nella vicenda che ha sconvolto il liceo di via Arimondi e la famiglia dello studente, martedì scorso, potrebbe aprire nuovi scenari, soprattutto per i genitori che non si rassegnano all’idea che il figlio si sia gettato volontariamente ma sui quali gli investigatori restano scettici.

“Dopo il colloquio con Luigi – spiega la madre – i medici sono stati sentiti dalla polizia”. Manuela è una mamma che vuole sapere la verità su quanto è accaduto. “Qualunque essa sia – dice con gli occhi pieni di lacrime – sarà sempre una verità atroce, ma almeno mi indicherà la strada per capire cosa è successo a Luigi. Mio figlio è caduto da quella finestra, questo conta. Ma è giusto che a quell’unica ipotesi se ne valuti un’altra”.

La donna ha saputo del “testamento” lasciato dal figlio, quella pagina inserita nel libro di storia, sequestrato dalla polizia, in cui parlava dell’inutilità della vita e a seguire dava indicazioni precise: “Lascio la Play-station a… e i miei libri scolastici a… Non voglio un funerale religioso e voglio essere cremato”. “Parlavamo spesso – dice la madre – del testamento biologico e della cremazione. Lui scriveva spesso le sue riflessioni. Chi l’ha detto che quel pensiero l’ha scritto prima di cadere giù?”.

Anche il dirigente scolastico, Leonardo Saguto, ha dichiarato che, su quel foglio, ci sono parti scritte a penna e altre a matita: “Come se Luigi avesse praticato delle aggiunzioni al testo”.Tutti elementi al vaglio dell’investigativa del commissariato Libertà.

A tenere con il fiato sospeso sono le condizioni del ragazzo, ricoverato a Villa Sofia. “C’è un filo di speranza – spiega la mamma di Luigi – ha superato un intervento nonostante i medici mi avessero dato bassissime probabilità. Ringrazio il primario e tutto il personale perché ci sono stati vicini come professionisti e anche come uomini, non lasciandoci mai soli”. I medici del reparto di Neurorianimazione tengono Luigi sedato. Nell’intervento tra martedì e ieri hanno rimosso un ematoma cerebrale e stanno drenando l’emorragia ai polmoni, che è l’elemento più preoccupante. Escluse invece altre conseguenze: le fratture alle vertebre cervicali riportate nell’impatto con l’asfalto non hanno compromesso il midollo.

Ieri al Cannizzaro è stata una mattina tra lacrime e riflessioni. Il dirigente scolastico ha indetto per le prime due ore un’assemblea di classe straordinaria con tre punti all’ordine del giorno: disagio giovanile, senso della vita e ruolo della scuola. In una quinta il dibattito è virato sul Paradiso di Dante.

Prima di andare a Villa Sofia per rimanere accanto all’amico i compagni della prima classe frequentata da Luigi sono usciti fuori dall’istituto e hanno appeso uno striscione con su scritto: “Siamo tutti con te”.
“È stato – dice il dirigente Leonardo Saguto – un momento importante per la nostra scuola. Una docente mi ha detto di aver ricevuto lei oggi un grande insegnamento dai ragazzi grazie a questa assemblea”.
Fuori dai cancelli c’erano anche i genitori degli studenti. Anche tra loro visi smarriti e molti interrogativi: “Forse i professori dovrebbero spendere qualcosa in più per comprendere meglio la psiche dei giovani”, dice una mamma, mentre un papà promette: “Trascorriamo sempre meno tempo con i nostri figli. Sono un dirigente e ho molte responsabilità. Da martedì, però, ho deciso di tornare più spesso a pranzo a casa”.

Fonte: palermo.repubblica.it

Palermo: suicidio al liceo Cannizzaro, la mamma: “E se fosse stato spinto giù?”ultima modifica: 2012-04-19T11:50:17+02:00da football12
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