ALLARME DEI VERDI – Se l’emergenza rifiuti potrebbe essere agli sgoccioli, a Palermo e dintorni gli effetti del rogo non si arrestano. «Come previsto, la catena alimentare risulta compromessa da diossine, furani, e da tutti gli altri inquinanti prodotti dall’incendio», denuncia Maximo Ghioldi, presidente provinciale della Federazione dei Verdi, che aggiunge: «Chiediamo che venga dichiarato lo stato di calamità e che venga istituito un fondo di garanzia, regionale o nazionale, per risarcire in tempi rapidi gli allevatori a seguito di eventuali abbattimenti e mancati introiti».
ALLEVAMENTI A RISCHIO – Secondo Ghioldi infatti «gli allevatori che operano nella zona interessata non possono certo essere la categoria che paga i piatti rotti della catastrofe ambientale». «Il prelievo del latte con oltre cinque volte il limite massimo di diossine -sottolinea inoltre il coordinatore regionale dei Verdi, Carmelo Sardegna – proviene da un piccolissimo allevamento di Piano dell’Occhio ma, come già precedentemente segnalato, tutti i pianori delle montagne a ridosso di Bellolampo, dove vengono allevati centinaia di capi di bestiame, devono essere immediatamente posti in sicurezza dal punto di vista alimentare». Per i vertici del partito ecologista, «occorre evitare che i proprietari degli animali colpiti dal disastro sfuggano ai controlli; al contrario, sarà necessaria la loro collaborazione con le autorità e questa – concludono – è la ragione che rende necessario lo stato di calamità».