E la vertenza ha subìto un’accelerazione negli ultimi giorni anche con le dimissioni di Ugo Marchetti da assessore al Bilancio e con l’assenza di notizie da Roma. Ieri è stata una giornata campale sul fronte della vertenza. Febbrili incontri tra il sindaco Orlando, l’assessore alle società partecipate Cesare Lapiana, il segretario generale Fabrizio Dall’Acqua e il ragioniere generale Paolo Basile assieme al liquidatore La Bianca. Mandare o non mandare l’email? Fino alla fine si è sperato che arrivasse una telefonata da Roma. Poi ieri sera nuovo incontro tra Orlando e La Bianca con il sindaco a comunicare che il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri aveva annunciato che domani il consiglio di ministri affronterà il caso Gesip inserito all’ordine del giorno. Un annuncio che ha consentito a La Bianca di aggiungere nell’email una piccola postilla: si resta in attesa di una comunicazione da Roma che ci consenta di revocare la cessazione delle attività. Forse un po’ poco ma pur sempre uno spiraglio. Come reagiranno i dipendenti? Ancora non si sa. Non c’è sorpresa ma molta amarezza. Sino ad oggi i lavoratori si sono affidati totalmente al sindaco, alla sua capacità di trovare uno sbocco. Ma ora? Quasi certe le proteste di piazza. Mentre il 30 il sindaco volerà a Roma per incontrare la Cancellieri ma anche i ministri Barca e Passera.
Sempre la Cancellieri ha rilasciato una dichiarazione sui conti del Comune: «Non conosco la situazione – ha detto il titolare del Viminale – ma il dissesto si può dichiarare in qualsiasi momento e se ci sono le condizioni lo può dichiarare anche il sindaco Orlando». Per poi aggiungere: «Quella del Comune di Palermo è una situazione molto complessa». La vertenza di fatto è precipitata col mancato invio della seconda rata di 5 milioni da parte del governo, soldi che sono subordinati alla chiusura di Gesip, come si è saputo nei giorni scorsi. E il Comune alla fine è allo stremo perché ha anticipato i soldi di maggio, giugno e luglio; Roma ad oggi ha rimborsato solo quelli per uno di questi tre mesi e ci sono gli stipendi di agosto da pagare.
L’assessore Lapiana malgrado tutto sfodera un cauto ottimismo: «Se domani il consiglio dei ministri affronterà la vertenza è un buon segno. Incrociamo le dita». Parlano i sindacati. Gianluca Colombino della Cisal: «Constatiamo amaramante che alla vigilia di una nuova campagna elettorale si voglia strumentalizzare ancora una volta la tragedia di 1.800 famiglie costrette a pagare lo scempio perpetrato negli ultimi anni in tutta l’amministrazione comnunale. Mobiliteremo tutti i dipendenti e pretenderemo interventi risolutivi». Loris Bompasso della Uiltucs: «Oggi pomeriggio, in occasione del Consiglio, i lavoratori manifesteranno pacificamente». Mimma Calabrò della Fisascat-Cisl: «È arrivato il momento che si dica la verità, ma quella vera, su Gesip. Cosa ha prodotto il tavolo interministeriale? Esiste un piano industriale? Gli eventuali soldi del governo serviranno solo per tirare a campare?».