L’Amat in crisi taglia gli autobus, trenta vetture in meno sulle strade

2774393565.43.pngL’Amat senza soldi taglia i bus a partire dal primo ottobre. Dopo Amia e Gesip, ecco una nuova grana: la società del trasporto pubblico, con un buco di 20 milioni, da lunedì primo ottobre taglia 30 autobus: la decurazione del 20 per cento del contributo regionale che la società riceve trimestralmente ha messo Amat in ginocchio.

Ci saranno quattro vetture in meno sulla linea 101, due sulle linee 108, 628, 702, una sulle linee 103, 104, 107, 109, 118, 122, 226, 230, 231, 234, 243, 364, 365, 368, 475, 529, 603, 614, 615, 616, 628, 702 e 704. Se ogni giorno per disservizi vari escono dalle rimesse circa 230 mezzi, a fronte di un servizio che dovrebbe garantirne almeno 280, da lunedì primo ottobre ce ne saranno ancora meno. Meno mezzi, meno corse. E attese più lunghe sotto le pensiline proprio nei giorni in cui ricomincia la scuola.

Il Comune è a conoscenza della decisione obbligata della società, anzi ha mediato non autorizzando Amat a una riduzione più drastica del servizio che avrebbe avuto “un impatto socialmente insostenibile”. Ma il presidente Ettore Artioli avverte il sindaco Leoluca Orlando delle conseguenze della sua mediazione: “È una scelta che comporterà un ulteriore disequilibrio economico del contratto di servizio “, Ma cosa succede all’Amat? La crisi che sta inghiottendo l’azienda è tutta in una lettera di tre pagine che il presidente Artioli ha spedito il 17 settembre al sindaco e agli assessori Cesare La Piana e Tullio Giuffrè.

L’ultima tegola arriva da Palazzo d’Orleans: la Regione ha tagliato del 20 per cento il corrispettivo che versava all’azienda. Una mazzata che peserà per circa 11 milioni. Ai quali vanno sommati gli 8,3 milioni di euro di disavanzo che erano già maturati nel 2012. Un “buco” da 20 milioni che si somma al debito enorme che il Comune ha maturato nei confronti della sua collegata: 140 milioni di euro. L’ex presidente Mario Bellavista, prima di andarsene, ha notificato al Comune un decreto ingiuntivo di 85 milioni.

Il nuovo presidente Artioli è molto chiaro: Amat rischia la sopravvivenza. “L’ulteriore squilibrio economico che si aggiunge all’attuale contratto di servizio  –  scrive Artioli  –  nonostante gli interventi di ottimizzazione/razionalizzazione che possono essere messi in atto da questa amministrazione aziendale, comporterà quasi certamente un incremento del disavanzo che, aggiunto alle perdite consolidate degli esercizi precedenti, pone sicuramente a rischio la continuità aziendale”.

Amat  –  che ha debiti con le per oltre 50 milioni  –  fino al 2008 chiudeva il bilancio in utile. Dal 2009 il declino, iniziato con la scelta dell’ex giunta Cammarata di ridurre il contratto di servizio di 10 milioni di euro. Artioli chiede con urgenza l’istituzione di una “conferenza di servizio azienda-Comune”. Il taglio degli autobus, spiega il presidente nella nota riservata, è stato programmato solo per il 2012 “per dar tempo all’amministrazione comunale di valutare, con riferimento agli esercizi successivi, l’effettiva disponibilità di risorse e l’eventuale possibilità di integrare quelle attualmente disponibili “.

L’Amat rischia di diventare una nuova bomba a orologeria: la società, senza un euro in cassa, paga gli stipendi con difficoltà. Ad agosto del 2011 una protesta senza precedenti sconvolse Palermo: gli autisti che alla vigilia di Ferragosto non avevano ancora ricevuto la busta paga, bloccarono i bus dentro alle rimesse. Proprio nei giorni in cui il Comune deve fronteggiare il dramma Gesip e attendere il verdetto del tribunale fallimentare su Amia (l’udienza è il 12 ottobre), ecco che anche in via Roccazzo la tensione torna a salire.

Fonte: Repubblica.it

L’Amat in crisi taglia gli autobus, trenta vetture in meno sulle stradeultima modifica: 2012-09-24T15:10:01+02:00da football12
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