“Al di là del gesto simbolico -ha chiarito Cancelleri- oggi con un atto formale invieremo alla presidenza della Camera dei deputati e, per conoscenza alla Presidenza dell’Ars, una rinuncia ufficiale ai rimborsi. La nostra speranza è che lo stesso esempio sia seguito dagli altri partiti dando cosi seguito al referendum del ’93 con cui
i cittadini hanno voluto dire no a finanziamento pubblico ai patiti”.
“Sulla rinuncia delle indennità dei singoli deputati dell’Ars, non ci sono particolari problemi. Possiamo seguire due strade: o una donazione formale alla Regione siciliana, oppure attivare uno specifico capitolo di bilancio all’Ars da destinare, ad esempio, al micro-credito”, ha detto ancora Giancarlo Cancelleri. “Rimane da capire -ha proseguito- il problema delle tasse da versare a fronte di uno stipendio di circa 20mila euro al mese. Di questo parleremo con un consulente ma, oltre ai 2.500 euro già stabiliti e alla
diaria, non vorremmo superare i 4.000 euro, considerata la differenza da versare per le tasse”.
Per Cancelleri occorerebbe una legge per rinunciare alle indennità che non si
desiderano. “Durante la campagna elettorale -ha aggiunto- abbiamo raccolto circa 37 mila euro e, di questi, ne abbiamo spesi soltanto 25mila. Ora non sappiamo cosa fare del resto – ha concluso- ma ci consulteremo con i cittadini”.