Incontro ravvicinato con un capodoglio, appena fuori il golfo di Palermo. È la bella avventura che ha visto protagonista Roberto Sansone, 43 anni, impiegato, che pochi giorni fa era uscito con la sua piccola imbarcazione per una battuta di pesca. “Solitamente andiamo alla Secca della Barra a pescare ricciole, tonni e dentici, in compagnia di qualche amico – dice Sansone – gettiamo una lenza e andiamo al traino
C’era calma piatta e il silenzio era rotto solo dal motore a basso regime. Da lontano guardavamo lo skyline dei monti di Palermo, monte Pellegrino, Capo Gallo, la punta di Capo Rama. Improvvisamente abbiamo visto un incresparsi dell’acqua. Lì per lì abbiamo pensato a qualche delfino che avevamo incontrato in altre battute. Ma poi è venuto su un alto sbuffo di acqua e abbiamo intravisto il dorso. Un’emozione incontenibile, abbiamo preso l’iPhone e l’abbiamo ripresa. E’ rimasta per un po’ a pelo dell’acqua, come se volesse scrutarci, come se volesse salutarci. Poi abbiamo aspettato trepidanti che desse il colpo di coda. Una meraviglia”. L’avvistamento è avvenuto a circa 8 miglia da Capo Gallo, in un punto non molto distante da dove avvenne l’ammaraggio dell’Atr 42 della Turinter air e lungo la rotta della nave per Napoli. Da lì si intravede nettamente la linea dei monti, ma il punto dell’avvistamento non è visibile dalla costa perchè la linea dell’orizzonte in condizioni normali non va oltre i quattro chilometri e mezzo (di Mario Pintagro REPUBBLICA PALERMO – immagini di Roberto Sansone)