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Palermo, la Fiera del Mediterraneo torna al Comune. Ecco le novità

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, fiera del mediterraneoCon i suoi oltre 20 mila metri quadri totali, con padiglioni che possono ospitare convention con 10.000 partecipanti o eventi da oltre 1.500 spettatori, l’area della Fiera del Mediterraneo rappreenta una grande risorsa non solo per Palermo ma per anche per tutta la Sicilia che può farne un polo fieristico/congressistico di livello internazionale, rilanciando e supportando le attività economiche della città.

Si tratta di rimettere in modo un percorso virtuoso, che comincierà già nei prossimi giorni con una profonda pulizia dell’area, affidata agli operai della Gesip, che si occuperanno anche della cura del verde e della nguardiania. Comincia quindi un percorso di recupero prima e di rilancio poi della grande struttura, di cui ieri il Comune è tornato in possesso, con la ricezione delle chiavi da parte della Regione. A settembre poi, funzionari del Comune e della Regione effettueranno dei sopralluoghi congiunti per verificare lo stato dei luoghi e saranno verificate le necessità di interventi manutentivi ordinari e straordinari.
In tempi brevi l’Amministrazione destinerà una parte dell’area ad uffici, per abbattere i costi dell’Assessorato Attività Produttive, il cui affitto grava adesso per 260 mila euro annui sul bilancio comunale. Il progetto di polo congressistico e fieristico internazionale avrà bisogno necessariamente di un sistema basato sulla finanza di progetto. Per quanto riguarda gli interventi strutturali, un parcheggio, l’illuminazione e la pavimentazione stradale sono in buone condizioni, perché rifatti con fondi POR poco prima della chiusura della Fiera. Il Comune intende poi investire circa 5 milioni di euro del piano di utilizzo dei fondi PISU per la manutenzione, ivi compresa la realizzazione di un impianto fotovoltaico che garantirà non solo un notevole risparmio sui costi dell’energia e una riduzione dell’inquinamento, ma nel lungo periodo, anche un ritorno economico.

Palermo: chiude ufficialmente la Fiera del Mediterraneo

QUADRO NEWS.pngLa Fiera campionaria della Sicilia Occidentale non riaprirà mai più i battenti, a sancire questa decisione è la giunta di governo che due sere fa ha deliberato lo scioglimento per dissesto economico dell’Ente regionale che la gestiva. Da dieci anni, infatti, la gestione è passata di mano in mano per vari commissari straordinari e si sono accumulati venti milioni di euro di debiti, buco che non si è mai…

riuscito a sanare. Non essendo un ente economico bensì pubblico non si può dichiarare l’istanza di fallito come avrebbero voluto i tanti creditori, e, i 34 dipendenti che ci lavorano sono dipendenti pubblici a tutti gli effetti, non possono essere licenziati, e, per fortuna loro, dopo aver lavorato mesi in condizioni disastrose: luce tagliata, a causa delle bollette mai pagate, negli uffici hanno pignorato tutto dalle scrivanie ai quadri, verranno assorbiti dall’Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale), come già avvenuto per altri quattro lavoratori della Fiera in passato. A stabilirlo è un disegno di legge, portato avanti dai deputati Salvino Caputo (Pdl) e Pino Apprendi (Pd) che ha già incassato il via libera della commissione Attività produttive all’Ars.

IL TENTATIVO FALLITO – Qualche tempo fa una cordata di imprenditori sembrava voler prendersi carico dei debiti e di far rinascere l’antico polo fieristico della Sicilia occidentale, ma l’attuale commissario dell’Ente Giacchino Mistretta racconta: «Non si sono mai fatti avanti realmente, hanno fatto una comparsa sui giornali, ma mai nulla di più. Con l’assessore Venturi le abbiamo provate tutte per far risorgere la Fiera del Mediterraneo. Se degli imprenditori veramente intenzionati decidessero di prendere in pugno la situazione il debito di venti milioni con un regime transattivo potrebbe ridursi a sette, poi bisognerebbe riqualificare gli immobili abbandonati da troppo tempo e fare un significativo piano di promozione. Ci sarebbero tutti gli estremi per ripartire e rimettersi in moto”. Adesso solo il degrado e l’abbandono animano gli 83 mila metri quadrati di uffici e padiglioni espositivi che un tempo portavano ricchezza e facevano girare l’economia della Sicilia. Tutti i palermitani hanno ricordi legati alla Fiera del Mediterraneo. «Il mio compleanno ricade nel periodo in cui si faceva la Fiera – racconta Mistretta – io passavo il compleanno girando i padiglioni. Per me, come per tutti i palermitati è una grave perdita la chiusura della Fiera, però sono assolutamente convinto che un Ente improduttivo debba chiudere, e così sarà anche per questo l’Ente che ormai rimane aperto solo per pagare gli stipendi ai dipendenti».

I RICORDI – Francesco Temperino è il custode della storica cittadella di via Sadat, nonché memoria storica, ci lavora da 38 anni e per adesso gira su uno scooter avanti e indietro alla ricerca di qualcosa da fare. Racconta commosso di quando la fiera a Palermo è nata dell’inaugurazione col Presidente della Repubblica Leone, delle migliaia di persone che camminavano per i viali in primavera durante la Campionaria. E adesso, invece, l’unica persona che vede è il postino, che continua a portare i decreti ingiuntivi a mazzi. “La liquidazione dell’Ente Fiera del mediterraneo di Palermo è la prova che la classe politica negli ultimi anni non è riuscita a rilanciare il polo fieristico siciliano”. Dichiara Salvino Caputo, parlamentare regionale del pdl e Presidente la Commissione Legislativa Attività Produttive dell’Ars a seguito della decisione della Giunta di Governo. «Mi auguro che adesso quanto meno emergano in termini civili e amministrativi, probabilmente, anche in termini penali – ha continuato Caputo – le responsabilità di chi negli anni ha distrutto l’Ente Fiera ed anche di coloro che, dal punto di vista politico hanno considerato l’Ente come posto di sottogoverno e non, invece, come occasione di sviluppo della Sicilia». La Campionaria era un riferimento importante, un volano di sviluppo per il territorio. Palermo, ogni anno, riusciva a riunire esperienze commerciali diverse tra loro per nazionalità e tipologia. Oggi questo patrimonio svanisce nel nulla sotto lo sguardo di un’amministrazione comunale che sembra non avere alzato un dito per impedire lo sfacelo.

SCONFITTA PER LA CITTA’ – «È un’altra sconfitta per la città di Palermo e un fallimento per la politica tutta – prosegue Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio di Palermo – e per gli sforzi che da un anno stiamo facendo con tutte le associazioni di categoria per salvare la Fiera. Avevamo detto che era indispensabile che la Regione proponesse un bando internazionale al quale avrebbe certamente partecipato anche una cordata locale». «Ma, per noi» ,conclude, «sarebbe andato bene anche se la gara se la fosse aggiudicata un investitore straniero, pur di non fare morire la Fiera e il centro congressi che avevamo ipotizzato». (CORRIERE DEL MEZZOGIORNO)