Il business delle spiagge, ecco tutti i numeri dei gestori siciliani

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“L’AFFARE” al momento è salvo. Il dirigente generale dell’Ambiente, Giovanni Arnone, ha firmato una circolare che proroga le concessioni scadute per lidi e strutture balneari fino al 2015 e quelle ancora nemmeno vagliate dagli uffici fino a dicembre 2012. Un colpo di spugna rispetto agli annunci di liberalizzazione e di messa reddito di questi beni? “Assolutamente no, abbiamo solo evitato di bloccare…

l’inizio della stagione balneare”, dice l’assessore al Territorio e ambiente, Sebastiano di Betta, che a breve convocherà tutti i gestori per comunicare loro brutte notizie: “In Finanziaria abbiamo previsto un aumento dei canoni del 50 per cento che scatterà non appena la legge sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, ma abbiamo intenzione d’incrementare ancora i canoni perché in Sicilia si paga meno che nel resto d’Italia”, assicura l’assessore.

ntanto i privati incassano questa proroga delle concessioni, dalle quali la Regione incassa appena 11 milioni di euro: quasi quanto fatturano singoli grandi gestori. Ma quanto vale una concessione? Quanto versano i privati e, soprattutto, chi sono i grande gestori delle coste siciliane? La Regione fino a oggi non ha mai reso pubblici i canoni che i privati pagano grazie a concessioni rilasciate decenni fa e rinnovate di anno in anno per via amministrativa. Ma finalmente qualcosa inizia a filtrare dagli uffici di via Ugo La Malfa, ed ecco che saltano fuori quanto pagano i principali concessori. E i numeri, a fronte dei fatturati, sono a dir poco risibili. Qualche esempio? A Mondello lo stabilimento La Torre, che ha una concessione per 7.500 metri quadrati, paga all’anno un canone 10.275 euro, il tutto a fronte di un fatturato dichiarato nel 2010 di 9 milioni di euro. Quasi mille volte il canone.

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Rimanendo in zona, l’Italo Belga per i suoi 39 mila metri quadrati paga 42.314 euro, a fronte di fatturato da 7 milioni. E, spostandosi all’Addaura, il Telimar per 7 mila metri quadrati di costa paga 9 mila euro all’anno. Quanto rende questa concessione? Oltre 2 milioni di euro, come da dichiarazione del 2010. Tra le concessioni più ampie anche il Tourist Addaura, che per 9.600 metri quadrati paga 10.313 euro.

Non va meglio sulla sponda orientale dell’Isola. A Siracusa il noto lido Sayonara di Fontane Bianche per 7.240 metri quadrati paga 9.440 euro. Nel famoso lungomare della “Playa” a Catania, una delle concessioni più grandi per estensione è quella del Lido Azzurro con i suoi 50.841 metri quadrati, per i quali i titolari pagano un canone di 44.858 euro all’anno a fronte di un fatturato dichiarato nel 2010 di 1,4 milioni. Seguono per estensione il Villaggio turistico europeo, che per 33 mila metri quadrati paga 25 mila euro e il Lido America, che per 22.500 metri quadrati versa un canone annuo di 18.550 euro. Poco più a Nord, a Giardini Naxos, lo stabilimento Cacciola per 13.500 metri quadrati di spiaggia paga 17.142 euro, e a Messina l’Intur per 10.553 metri quadrati versa 10.500 euro. A Marzamemi, una delle mete turistiche più in crescita nell’Isola, lo Yacht club ha in concessione 17.562 metri quadrati e paga 18 mila euro all’anno.

Complessivamente la Regione da 922 chilometri lineari di costa balneabile incassa all’anno 11 milioni. In media nell’Isola i gestori pagano un canone di 5.300 euro, contro i 18.585 euro del Veneto o i 6.031 della Toscana. E questa ennesima proroga scadrà nel dicembre 2015, data ultima per liberalizzare il settore come chiesto dall’Unione Europea: “Dobbiamo prepararci, con questa proroga diamo il tempo ai privati di programmare gli investimenti, ma il canone aumenterà”, ribadisce Di Betta.

Fonte: repubblica.palermo.it

Il business delle spiagge, ecco tutti i numeri dei gestori sicilianiultima modifica: 2012-04-22T13:35:00+02:00da football12
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