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Mondello: World Festival 2012, non finiscono le polemiche. L’Italo Belga chiede un risarcimento di oltre 500mila euro

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Non finiscono le polemiche legate alla 27′ edizione del World Festival on the Beach 2012. Un evento che quest’anno ha visto la società Italo Belga (società che gestisce l’intero golfo di Mondello) e l’Albaria (l’associazione sportiva che ogni anno organizza il World Festival) più nemici che mai.

Tutto è inziato intorno la prima decade di maggio 2012, quando la società Italo Belga ha reso per giorni inacessibili i lavori per la realizzazione della 27′ edizione del World Festival, occupando la spiaggia con ombrelloni e lettini mandando su tutte le furie gli organizzatori della manifestazione a cui è stato tolto inizialmente uno spazio vitale per lo svolgersi dell’evento: un tratto di spiaggia dietro al baretto di circa 1.500 metri quadrati.

Il tutto viene risolto il 16 Maggio 2012 quando il tribunale di Palermo ordina alla società Italo Belga di liberare il tratto di spiaggia riservato al World Festival: “Il Tribunale – si legge nel dispositivo – ordina alla Mondello Immobiliare Italo Belga di rimuovere ogni e qualsiasi struttura, vecchia e nuova, collocata sulla cosiddetta area 1, estesa 1445 metri quadrati di sua competenza. Ordina di rimuovere le cancellate sul marciapiede antistante le aree demaniali marittime di fronte piazza Valdesi e viale Regina Elena. Ordina di adottare ogni ulteriore accorgimento che si rendesse necessario, all’interno dell’area di sua competenza, al fine di permettere lo svolgimento della manifestazion denominata “World festival on the beach”.

World Festival terminato, ombrelloni, sdraio e staccionate tornano a loro posto. Ma oggi attraverso la pagina ufficiale Facebook dell’associazione Albaria si legge un comunicato, la società Italo Belga chiede un risarcimento di oltre 500mila euro alla regione siciliana per il mancato utilizzo di soli 100 metri di spiaggia per sei giorni.

Ecco quanto pubblicato dall’associazione Albaria:

“Fatta salva la facoltà di ciascuno di volere difendere i propri diritti, reali o presunti, crediamo che stavolta si sia davvero superato il limite”.
Così Vincenzo Pottino, presidente dell’Albaria, commenta il ricorso al Tar presentato da Gianni Castellucci. L’amministratore della Società Immobilare Italo-belga assistita dai suoi legali (Pitruzzella, Floridia, Comandè) ha chiesto l’annullamento dell’autorizzazione con cui l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ha concesso all’associazione sportiva Albaria la possibilità di utilizzare cento metri di spiaggia per lo svolgimento del World Festival On The Beach, manifestazione di pubblico interesse che ormai da 27 anni contribuisce a divulgare nel mondo le immagini del golfo di Mondello. Non solo, si apprende che la Immobiliare Italo-Belga abbia chiesto alla Regione Siciliana oltre 500 mila euro a titolo di risarcimento per un presunto danno subito. Senza scendere nel dettaglio ci pare opportuno ricordare che la “Italo Belga” è assegnataria di oltre un chilometro della spiaggia di Mondello, grazie alla concessione rilasciata proprio dallo stesso Ente pubblico “Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente”, e per la quale versa un canone annuale che non supera i 40.000 euro. Cifra che include l’utilizzo della spiaggia con la costruzione sul mare conosciuta come “Charleston” oltre ad utilizzare GRATUITAMENTE gran parte del marciapiede di Viale Regina Elena con chioschetti a “supporto dello stabilimento balneare” con attività di ristorazione connesse, grazie ad una autorizzazione del Comune di Palermo rilasciata ai tempi della giunta di Vito Ciancimino (deliberazione n.701 del 26 marzo 1963).
“Di fronte a questi numeri – conclude Vincenzo Baglione – restiamo sbigottiti di fronte alla richiesta di risarcimento danni per pochi metri di spiaggia che sono stati resi fruibili liberamente a tutti senza accessi ed ingrassi. Centro metri che, a fatica, sono diventate teatro di una manifestazione che, senza timore di smentita, hanno dato lustro a Mondello. Non ci resta che resistere davanti al Tribunale amministrativo anche nell’interesse della Regione Siciliana che auspichiamo possa agire con determinazione. Lo faremo per fare valere i nostri diritti, ma non possiamo che ribadire, lontano dalle aule di giustizia il senso di incredulità per questa azione sproporzionata nella sostanza e nella forma”.

Foto: Repubblica

Il business delle spiagge, ecco tutti i numeri dei gestori siciliani

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“L’AFFARE” al momento è salvo. Il dirigente generale dell’Ambiente, Giovanni Arnone, ha firmato una circolare che proroga le concessioni scadute per lidi e strutture balneari fino al 2015 e quelle ancora nemmeno vagliate dagli uffici fino a dicembre 2012. Un colpo di spugna rispetto agli annunci di liberalizzazione e di messa reddito di questi beni? “Assolutamente no, abbiamo solo evitato di bloccare…

l’inizio della stagione balneare”, dice l’assessore al Territorio e ambiente, Sebastiano di Betta, che a breve convocherà tutti i gestori per comunicare loro brutte notizie: “In Finanziaria abbiamo previsto un aumento dei canoni del 50 per cento che scatterà non appena la legge sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, ma abbiamo intenzione d’incrementare ancora i canoni perché in Sicilia si paga meno che nel resto d’Italia”, assicura l’assessore.

ntanto i privati incassano questa proroga delle concessioni, dalle quali la Regione incassa appena 11 milioni di euro: quasi quanto fatturano singoli grandi gestori. Ma quanto vale una concessione? Quanto versano i privati e, soprattutto, chi sono i grande gestori delle coste siciliane? La Regione fino a oggi non ha mai reso pubblici i canoni che i privati pagano grazie a concessioni rilasciate decenni fa e rinnovate di anno in anno per via amministrativa. Ma finalmente qualcosa inizia a filtrare dagli uffici di via Ugo La Malfa, ed ecco che saltano fuori quanto pagano i principali concessori. E i numeri, a fronte dei fatturati, sono a dir poco risibili. Qualche esempio? A Mondello lo stabilimento La Torre, che ha una concessione per 7.500 metri quadrati, paga all’anno un canone 10.275 euro, il tutto a fronte di un fatturato dichiarato nel 2010 di 9 milioni di euro. Quasi mille volte il canone.

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Rimanendo in zona, l’Italo Belga per i suoi 39 mila metri quadrati paga 42.314 euro, a fronte di fatturato da 7 milioni. E, spostandosi all’Addaura, il Telimar per 7 mila metri quadrati di costa paga 9 mila euro all’anno. Quanto rende questa concessione? Oltre 2 milioni di euro, come da dichiarazione del 2010. Tra le concessioni più ampie anche il Tourist Addaura, che per 9.600 metri quadrati paga 10.313 euro.

Non va meglio sulla sponda orientale dell’Isola. A Siracusa il noto lido Sayonara di Fontane Bianche per 7.240 metri quadrati paga 9.440 euro. Nel famoso lungomare della “Playa” a Catania, una delle concessioni più grandi per estensione è quella del Lido Azzurro con i suoi 50.841 metri quadrati, per i quali i titolari pagano un canone di 44.858 euro all’anno a fronte di un fatturato dichiarato nel 2010 di 1,4 milioni. Seguono per estensione il Villaggio turistico europeo, che per 33 mila metri quadrati paga 25 mila euro e il Lido America, che per 22.500 metri quadrati versa un canone annuo di 18.550 euro. Poco più a Nord, a Giardini Naxos, lo stabilimento Cacciola per 13.500 metri quadrati di spiaggia paga 17.142 euro, e a Messina l’Intur per 10.553 metri quadrati versa 10.500 euro. A Marzamemi, una delle mete turistiche più in crescita nell’Isola, lo Yacht club ha in concessione 17.562 metri quadrati e paga 18 mila euro all’anno.

Complessivamente la Regione da 922 chilometri lineari di costa balneabile incassa all’anno 11 milioni. In media nell’Isola i gestori pagano un canone di 5.300 euro, contro i 18.585 euro del Veneto o i 6.031 della Toscana. E questa ennesima proroga scadrà nel dicembre 2015, data ultima per liberalizzare il settore come chiesto dall’Unione Europea: “Dobbiamo prepararci, con questa proroga diamo il tempo ai privati di programmare gli investimenti, ma il canone aumenterà”, ribadisce Di Betta.

Fonte: repubblica.palermo.it