acqua

Palermo, martedì 19 febbraio lavori su rete idrica. Ecco le zone che resteranno a secco

QUADRO NEWS.pngDomani, martedì 19 febbraio, dalle 4 alle 20, l’Amap interromperà l’erogazione idrica nella fascia urbana pedemontana “Villagrazia, Molara, Boccadifalco, Borgo Nuovo” e nei quartieri di Bonagia e Falsomiele «a causa di improrogabili e complessi interventi di manutenzione alla condotta di uscita dal Serbatoio di Monte Grifone».  I lavoro verranno presumibilmente completati nella stessa giornata e, salvo imprevisti, l’erogazione si normalizzerà entro le 24 ore successive.
Per informazione si potrà telefonare al numero 091279111 o al numero verde 800-915333.

Beve 16 litri d’acqua al giorno, rischia di morire

QUADRO NEWS.pngIn inglese esiste già un termine per definirli: ‘aquaholic’, cioè le persone che non possono evitare di bere. Ma non alcolici, bensì semplice acqua, a litri. Come la giornalista britannica Nigella Lawson, che ha confessato di essere dipendente dall’acqua. E non è la sola. Sul ‘Daily Mail’ viene pubblicata martedì, infatti, un’intervista alla Pr 25enne di Londra Joanne Jarvis, che ingurgita ogni…

giorno almeno sei litri di acqua. Ed è addirittura arrivata a superare i 16 litri, mettendo a rischio la sua stessa vita.

MASSIMO DUE LITRI AL GIORNO – L’Organizzazione mondiale della sanità e la British Dietetic Association raccomandano che una persona adulta con un peso di 60 chilogrammi assuma un litro e mezzo, due di acqua ogni giorno per ridurre il rischio di infezioni urinarie, calcoli renali e tumori della vescica. «Ma io non bevo acqua perché mi fa bene – confessa Joanne – bensì perché mi piace. E pensavo che fosse l’ultimo modo al mondo per nuocere alla mia salute. Lo faccio da quando sono piccola e ho perso il conto di quante volte i miei genitori mi hanno portato dal medico perché pensavano fossi diabetica: la sete è uno dei sintomi principali di questa malattia. Ma niente, sono sana». Joanne è stata anche ricoverata in ospedale per aver bevuto oltre 16 bottiglie d’acqua in un giorno, stimolata dall’attività fisica. Non è il primo caso di «intossicazione da acqua» o iponatremia: nel 2007 un atleta che ha partecipato alla maratona di Londra ha avuto complicanze cerebrali causate da eccessiva assunzione di acqua ed è morto. (Adnkronos Salute)

In Sicilia acque torbide e livelli batteriologici altissimi

QUADRO NEWS.pngFoci da «codice rosso» in Sicilia, è l’allarme lanciato da Legambiente in seguito al campionamento di fiumi e scarichi da parte dei biologi di Goletta verde che hanno individuato 16 punti altamente inquinati. Nella provincia di Catania, ad Acitrezza, nell’Area marina protetta Riviera dei Ciclopi, uno scarico di…

fogna converge direttamente a mare, situato sotto un muretto di cemento vicino all’approdo per le barche. Nella provincia di Messina, gli scenari non sono diversi, così come nel Ragusano. I campionamenti effettuati nel comune di Vittoria riguardo la Foce Torrente Ippari evidenziano acque fortemente inquinate. Stesso dato in provincia di Caltanisetta, a Gela, campionato in località Macchitella, alla foce del fiume Gattaneo La provincia di Siracusa è stata testata nel comune di Pachino, sul lungomare di Marzamemi, portando alla luce la presenza di un depuratore sottodimensionato per il carico antropico che si raggiunge nel comune durante il periodo estivo.

ACQUE TORBIDE E LIVELLI BATTERIOLOGICI ALTISSIMI – Questi dati costano alla regione il primo posto per numero di comuni in procedura di infrazione europea. «La Sicilia», dice Legambiente, «sotto il profilo della depurazione versa decisamente in cattive acque». A partire dalla città di Palermo, la Foce Fiume Oreto, al momento dei campionamenti presentava feci in sospensione, livelli batteriologici altissimi ed è pertanto risultata fortemente inquinata. Spostandosi nella provincia del capoluogo regionale, la situazione non migliora. Nel Comune di Termini Imerese, il prelievo di acque effettuato in Via Crisone, a 250 metri dalla foce del Torrente Barratina, è risultato fortemente inquinato. A Carini, l’esito delle analisi è stato il medesimo: elevatissima presenza di batteri nel campionamento condotto nella Foce Fiume Ciachea. Nella provincia di Trapani, le ricerche di Goletta Verde riportano altri dati allarmanti. Anche nel comune di Castelvetrano, in località Marinella di Selinunte, ci sono altissimi livelli di inquinamento microbiologico, così come a Mazara del Vallo. Ancora nel Trapanese, nel comune di San Cusumano (Tonnara), in località Casa Santa Erice, i campionamenti realizzati nello scarico che insiste sulla strada provinciale Trapani-Bonagia, riportano valori talmente alti da risultare addirittura non quantificabili.

SISTEMI DEPURATIVI INSUFFICIENTI – Maglia nera alla Sicilia dunque per insufficienti e inadeguati sistemi depurativi: secondo i dati diffusi da Legambiente, sono 90 i comuni siciliani inadempienti, imputati di omissione delle disposizioni necessarie. «La fotografia scattata da Goletta Verde ci dimostra che la depurazione è ancora insufficiente», dice il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana, «e non possiamo non ribadire la nostra preoccupazione e rilanciare l’appello alle autorità competenti affinchè si impegnino immediatamente per portare gli impianti depurativi della regione a numero sufficiente e a un livello di efficacia ed efficienza che rientri nei parametri, non solo della direttiva europea, ma anche del buon senso».

 

 
 

LE LOCALITA’ PREMIATE – Intanto, per tante aree bocciate ce n’è qualcuna promossa a pieni voti: le «Cinque vele» di Legambiente quest’anno vanno ai comuni di San Vito Lo Capo, (Trapani), Noto (Siracusa) e dell’Isola di Salina (Messina ) «che coniugano al meglio qualità del territorio e dei servizi con politiche di tutela e sostenibilità» . «Le esperienze dei Comuni premiati», dice Mimmo Fontana, presidente Legambiente Sicilia, «rappresentano percorsi che si stanno sviluppando sulla giusta strada, per riportare la Sicilia ad essere un giardino di incanto tra terra e mare, finalmente libero dal malgoverno e dall’incuria». San Vito lo Capo, secondo l’associazione ambientalista, «ha puntato da tempo su una corretta politica di valorizzazione e delocalizzazione dell’attività turistica dando vita al progetto Baia Santa Margherita, una vasta area tra le riserve del Monte Cofano e le zone di preriserva dello Zingaro, dove non è consentita la circolazione veicolare privata ed è possibile recuperare il rapporto con una natura ancora incontaminata». Premiata anche l’isola dell’arcipelago delle Eolie, con i tre Comuni di Santa Marina Salina, Leni e Malfa perché «anche quest’anno le amministrazioni comunali hanno portato avanti numerose iniziative di salvaguardia ambientale, incrementando la raccolta differenziata (percentuale di raccolta fra le più alte della Sicilia con il 30%), il verde pubblico, la pulizia delle spiagge e si sono dotati di sistemi sempre più efficaci di certificazione ambientale». E ancora Noto, per il suo essere in prima linea nella lotta all’abusivismo edilizio e contro la privatizzazione del demanio. (Corriere del Mezzogiorno)