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Elezioni comunali 2012: La Regione siciliana ci ripensa e si rimangia tutto, confermati i dati sul voto

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, amministrative 2012, elezioni comunaliIndietro tutta. Dopo aver creato il panico per un presunto errore interpretativo della legge elettorale che avrebbe portato all’annullamento della base di calcolo dei votanti alle elezioni amministrative, la Regione siciliana ci ripensa e si rimangia tutto. È del tardo pomeriggio la notizia che vengono riconfermati i dati e le percentuali di voto elaborate durante la notte dai Comuni in cui è avvenuta la competizione.

Questo il comunicato diramato dall’assessorato agli Enti locali dopo l’approfondimento giuridico effettuato dagli uffici di Palazzo dei Normanni: «Le percentuali di voto ottenute dai candidati a sindaco devono essere calcolate sul totale dei voti validi raccolti dai soli candidati a sindaco». Principio identico si applica alle liste. «Pertanto, nei comuni di Misterbianco, in provincia di Catania, Erice, in provincia di Trapani, Sciacca, in provincia di Agrigento e Villabate, in provincia di Palermo, risultano eletti al primo turno rispettivamente: Antonino Di Guardo, Giacomo Tranchida, Fabrizio Di Paola e Francesco Cerrito».

La vicenda ha dell’incredibile. Tutto nasce dalla nuova legge elettorale con cui si è andati a votare nell’Isola il 6 e 7 maggio, in cui è previsto il voto disgiunto, cioè la possibilità di esprimere due distinte preferenze su un’unica scheda: una per la lista, l’altra per il sindaco. Secondo una prima interpretazione, circolata in mattinata, quando già i risultati si davano per assodati, i Comuni avrebbero male applicato la norma. Il presunto errore non riguardava il numero dei voti, che restava invariato, ma la base di riferimento adottata per il calcolo percentuale.

Per la Regione, la base di calcolo avrebbe dovuto essere formata dal totale dei voti validi: quelli attribuiti ai candidati sindaci più quelli delle liste e dei candidati al consiglio, salvo le schede nulle. Questo non avrebbe modificato il risultato numerico, ma avrebbe drasticamente abbattuto le percentuali. Per esempio, nel caso di Leoluca Orlando a Palermo, al quale è andato il 47,34% dei voti, ossia 104.136 preferenze, la nuova base di calcolo lo avrebbe fatto precipitare al 30-35 per cento. Lo stesso per Fabrizio Ferrandelli, secondo classificato, cui sono andati 38.197 voti. Il Comune gli attribuisce il 17,36%, ma con la nuova base di calcolo la quota percentuale sarebbe calata vistosamente.

I problemi veri, nel caso fosse prevalsa la tesi della Regione, sarebbero esplosi a Misterbianco, Erice, Sciacca e Villabate, dove i candidati avevano superato il primo turno ed erano stati già proclamati sindaci durante la notte. In quel caso la Regione avrebbe dovuto imporre il ballottaggio con un atto d’imperio. Un pasticcio degno di una repubblica delle banane e non di un ente territoriale autonomo a statuto speciale. Poi d’improvviso nel pomeriggio si appiana tutto. Resta irrisolto il perché di questa tempesta in bicchiere d’acqua.

Fonte: ilsole24ore.com

Elezioni comunali 2012: caos in Sicilia, errore nel conteggio dei voti. Orlando fra il 30-35%, Ferrandelli al 10%?

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Un “pasticcio” nell’interpretazione delle norme regionali sta falsando, in queste ore, i risultati elettorali delle amministrative. Tutte le percentuali attribuite ai candidati sindaci vanno corrette al ribasso: è quello che fa sapere l’assessorato alle Autonomie locali che ha inviato una nota ai Comuni interessati dal voto. In pratica, gli uffici elettorali hanno assegnato le percentuali sulla base del totale dei voti attribuiti ai candidati…

sindaci. Invece la base di calcolo dovrebbe essere il totale dei voti validi, ovvero quelli presi dai candidati sindaci ma anche da liste e candidati al consiglio, con l’unica eccezione delle schede nulle. E ciò per effetto del combinato di due leggi regionali  –  la 35 del 1997 e la 6 del 2012  –  che lascia in piedi il vecchio sistema di calcolo, costruito quando il voto per il consigliere si estendeva automaticamente al candidato sindaco.

Una clamorosa defaillance amministrativa, rivelata dal sito Dipalermo. it, che non cambia il risultato di Palermo ma che finirebbe per abbassare sensibilmente la quota “ufficiale” di Leoluca Orlando (si attesterebbe fra il 30 e il 35 per cento) e del suo rivale al ballottaggio, Fabrizio Ferrandelli, stimato intorno al 10. I problemi più gravi si sono verificati in quei centri in cui, proprio sulla scorta dei dati ufficiali comunicati dai Comuni, erano state annunciate vittorie al primo turno dei candidati sindaci: precisamente a Villabate, Erice, Misterbianco e Sciacca: Cerrito, Tranchida, Di Guardo e Di Paola, che hanno preso la maggioranza assoluta dei voti assegnati ai sindaci e che già assaporavano la vittoria secca, senza supplementari, sono stati rinviati “d’imperio” al ballottaggio dalla Regione.

Fonte: palermo.repubblica.it

Elezioni comunali 2012: giallo a Palermo, 27 schede mancanti e una già compilata

QUADRO NEWS.pngLa Digos di Palermo sta effettuando degli accertamenti sulle 27 schede elettorali risultate mancanti in un seggio elettorale del quartiere periferico di Cardillo. Dopo l’intervento degli uomini della Digos nel seggio elettorale, in seguito alla denuncia di un’elettrice secondo cui la scheda per il Consiglio di circoscrizione sarebbe gia’ stata votata, e’ stato effettuato il conteggio delle schede elettorali vidimate ma non ancora votate. Da questo conteggio, eseguito su due elenchi, e’ emerso che mancherebbero 27 schede elettorali. Ma la Digos, non avendo riscontrato reati, non ha proceduto al sequestro del seggio o delle schede. Non si esclude fino a questo momento, che si possa essere trattato di un ”errore contabile iniziale” delle schede.