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Marte, trovate tracce di carbonio nel magma

QUADRO NEWS.pngÈ un buon periodo per Marte: di recente il pianeta rosso ha attirato l’attenzione di molta gente, da quanti pensano che possa esserci vita ai russi, che pensano di tornarvi entro il 2030.

Ora una nuova ricerca condotta da Andrew Steele, della Carnegie Institution for Science porta a pensare che su Marte, dopotutto, ci sia del carbonio.
Steele è giunto a questa conclusione analizzando 11 meteoriti marziane di circa 4,2 miliardi di anni fa, arrivate sin sulla Terra a causa dell’impatto violento con un corpo celeste che le ha sbalzate dall’orbita originaria.

Le analisi spettroscopiche hanno individuato la presenza di molecole di idrocarburi (catene di carbonio e idrogeno, che sulla Terra sono i “mattoni” della vita) in 10 di queste meteoriti; l’origine del carbonio, tuttavia, pare essere magmatica, e non biologica: in pratica, sarebbe nato dall’attività vulcanica marziana.

Era stata anche presa in considerazione l’ipotesi che la presenza degli idrocarburi fosse dovuta a contaminazioni avvenute sulla Terra, ma alla fine delle analisi i ricercatori hanno ritenuto più probabile l’origine indigena.

«Capire la formazione di queste macromolecole non biologiche di carbonio» spiega Steele «è fondamentale per le future missioni su Marte e per indirizzare la ricerca di forme elementari di vita sul pianeta nostro vicino».

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Acqua salata scorre su Marte, l’annuncio della Nasa

QUADRO NEWS.pngCi sarebbe dell’acqua salata su Marte. E’ questo il risultato di uno studio della Nasa pubblicato dalla rivista Science e basato sulle osservazioni ad alta risoluzione della sonda Mars Reconaissance Orbiter.
Le immagini riportate dalla Cnn mostrano alcune caratteristiche del paesaggio che cambiano in base alle stagioni, in particolare su alcuni pendii della zona equatoriale dove la temperatura…

è più elevata. A causare alcuni dei cambiamenti, potrebbero essere dei rivoli di acqua salata, larghi circa mezzo metro e lunghi qualche metro. L’effettiva esistenza dell’acqua non è ancora stata confermata ma al momento è questa la spiegazione più probabile.

Le missioni su Marte danno quindi ragione alle ipotesi dei geologi: in passato, il Pianeta Rosso ha ospitato degli oceani. Resta da verificare se tale situazione sia durata abbastanza a lungo da permettere lo sviluppo di forme di vita unicellulari che potrebbero avere lasciato delle tracce fossili.

La massa del pianeta è infatti troppo esigua e il campo magnetico troppo debole per trattenere un’atmosfera significativa mentre temperatura e pressione atmosferica sono in generale troppo basse per permettere la formazione di H2O in forma liquida sulla superficie (il ghiaccio è possibile ma sublima direttamente in vapore di ghiaccio, rilevato dalle sonde orbitanti). Ad ogni modo, si stima che sotto la superficie, dove pressione e temperatura sono maggiori, possano essere rimaste delle sacche di acqua in grado di conservare anche forme di vita elementari. (TMNEWS)