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Il basso Tirreno torna a tremare. Terremoto a largo di Palermo, magnitudo di 3.9

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, terremotoUn terremoto di magnitudo 3.9 è avvenuto alle ore 09:30:52 italiane nel tratto di mare antistante la costa palermitana. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’Ingv nel distretto sismico del Tirreno meridionale. L’ipocentro del sisma, avvertito lievemente dalla popolazione di Palermo soprattutto ai piani alti dei palazzi, è avvenuto a 10 km di profondità. In precedenza, alle 5,23 un altro sisma di magnitudo 3.5 è stato localizzato a nord dell’arcipelago delle Eolie, nel distretto sismico del Tirreno Meridionale B.

Scossa di terremoto a largo di Palermo: magnitudo 2,9 a sud dall’isola di Ustica

QUADRO NEWS.pngUna scossa di terremoto di magnitudo 2.9 e’ stata registratao in mare, al largo di Palermo, sette minuti dopo mezzogiorno. Il sisma e’ stato localizzato dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a una profondita’ di 10,9km, poco a sud dell’isola di Ustica.  La scossa è stata lievemente avvertita sulla terraferma, a Palermo e dintorni. Nessun danno e’ stato segnalato.

Alessandro Martelli prevede un forte terremoto al sud?

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, terremoto, terremoto sud, Alessandro Martelli I terremoti possono essere previsti? La diatriba (che dovrebbe essere squisitamente di carattere scientifico e troppo spesso sconfina nella fantascienza o nella superstizione) è sempre aperta. Ogni qualvolta un sisma sconvolge un’area più o meno vasta del nostro paese provocando danni e lutti la domanda sorge spontanea nell’opinione pubblica, stuzzicata sul tema dai media a caccia di uno scoop: non era possibile conoscere in anticipo dell’arrivo del fenomeno?

Per mesi si è parlato, dopo il terremoto de L’Aquila del 6 Aprile 2009, di come uno sconosciuto geologo, Giampaolo Giuliani, sostenesse di avere sviluppato un modello in grado di prevedere l’arrivo dei terremoti, un modello basato su dati empirici ricavati sul campo (l’emissione, o meglio l’aumento dell’emissione di un tipo particolare di gas dalla crosta terrestre). La scienza ufficiale ha bocciato in toto questo presunto metodo di previsione, questo nonostante ci siano molti in rete (non in ultimo Beppe Grillo e il suo blog) disposti a credergli.

Giuliani non è più il solo che sostiene di poter prevedere l’arrivo di un terremoto. Da qualche settimana circolano in rete le parole di Alessandro Martelli, l’ingegnere che dirige il centro di ricerche Enea di Bologna. Martelli ha lanciato un allarme amplificato dal recentissimo sisma in Emilia Romagna: Il sud Italia è a rischio, si teme l’arrivo di un terremoto che potrebbe essere devastante, fino a 7,5MW sulla scala Richter.

Ma su cosa si basano le certezze di Martelli? Partiamo col dire che l’ingegnere è molto più prudente di quanto si potrebbe intuire leggendo semplicemente i titoloni sparati dai giornali. Le sue non sono vere previsioni, ma soprattutto queste “previsioni” non sono nemmeno sue. Le elaborazioni che ritengono probabile, nel giro di un anno o due, un fenomeno sismico nel sud Italia derivano dagli algoritmi sviluppati in Italia dall’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) e dall’Università di Trieste.

Fisica teoretica dunque: per semplificare fino all’inverosimile si tratta di quella branca della fisica moderna impegnata anche nella costruzione di modelli matematici in grado di predire dei fenomeni non direttamente verificabili sperimentalmente. Bisogna dirlo chiaramente, nessuno, nemmeno l’Ing. Martelli è in grado di dire con precisione “quando”, “dove” e “con quale intensità” si verificherà un terremoto. Basti pensare che l’algoritmo non è in grado di specificare nemmeno la regione del territorio che potrebbe manifestare sciami sismici e che il nostro paese viene diviso in tre “macro aree”: Nord, Centro e Sud.

Insomma, ciò che davvero rimane da affrontare (ed è in questa direzione che lo stesso Martelli vorrebbe che venissero interpretati i suoi “avvertimenti”) è il tema della prevenzione: tutto il paese, in special modo zone ad alto rischio sismico come la Calabria che non viene colpita da terremoti di una certa entità da un lungo periodo, dovrebbero essere pronte ad affrontare l’emergenza e dovrebbero lavorare per la prevenzione. Cercare di predire il luogo e la data di un sisma rimane un obiettivo per la scienza, ancora lontano dall’essere raggiunto.

Yahoo Notizie

Il sud Italia a rischio terremoti e tsunami? Il vulcano sottomarino Marsili sotto osservazione

vulcano-marsili.jpgIn questi giorni non è sufficiente l’allarme terremoto che ha travolto l’Emilia, le scosse si propagano e si fanno avvertire in tutto il Nord Italia ed anche al Sud, in particolar modo in Calabria. Le ultime scosse sul Pollino sono state avvertite anche in Basilicata, ma l’allarmismo si fa ancora più forte quando viene tirato in ballo il Vulcano Marsili.

Proprio in questi giorni, su internet si è diffusa la notizia di una possibile eruzione del Marsili, vulcano sottomarino che si trova a largo della Sicilia. Scoperto negli anni Venti del secolo scorso, desta sempre molta preoccupazione, perché una sua eruzione potrebbe provocare grandi disastri in tutto il Sud Italia.

Il Marsili si trova nel Tirreno, a circa 140 km dalla Sicilia e 150 dalla Calabria. Non è l’unico vulcano sottomarino presente nella zona, ma il dettaglio più inquietante è che, fra tutti, è il più esteso d’Europa. Tutt’ora viene registrata un’attività vulcanica, ma perché propagare le notizie di una sua possibile eruzione proprio adesso? In Italia si sta diffondendo il panico per le scosse di terremoto che non si arrestano e che non si fanno avvertire solamente nella zona dell’epicentro, Finale Emilia. L’allarme si estende fino al Sud e c’è chi parla di un‘eruzione del Marsili prevista per la prossima estate, nel periodo di agosto, che potrebbe devastare completamente la zona tirrenica di Calabria e Sicilia, raggiungendo perfino la Campania.

Eppure gli ultimi dati veramente allarmanti, se si svolge una ricerca direttamente dal sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, risalgono al 2010. Nel marzo dello stesso anno il Presidente dell’Istituto Enzo Boschi aveva infatti dichiarato:

Potrebbe succedere anche domani. Le ultime indagini compiute dicono che l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili. Inoltre abbiamo misurato la camera di magma che si è formata negli ultimi anni ed è di grandi dimensioni. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe eruttare all’improvviso. La caduta rapida di una notevole massa di materiale potrebbe scatenare un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri.

Ma, appunto, quest’ultimo allarme risale al 2010. Piuttosto che affidarvi a notizie ufficiose che fanno il giro del web marciando sul panico collettivo, consultate direttamente i siti ufficiali ed informatevi dagli esperti.

mondoecoblog.com

Palermo, la terra ritorna a tremare. Nuova scossa di terremoto al primo mattino

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, terremoto, terremoto palermoAncora una scossa di terremoto nel mare tra Ustica e Palermo. E’ stata registrata dai sismosgrafi dell’Ingv stamattina alle 7.17, con magnitudo 2.1. L’epicentro è stato localizzato ad una profondità di 10 chilometri e si trova nella zona in cui la mattina del 13 aprile scorso si è verificato il sisma di magnitudo 4.2 che ha causato panico nel capoluogo siciliano.

Terremoto a Palermo, sisma fuori dal sistema di faglie più noto

QUADRO NEWS.pngÈ stato generato da un sistema diverso da quello che attiva le faglie ben note lungo la costa settentrionale della Sicilia, il terremoto di magnitudo 4.2 registrato oggi in mare, a circa 10 chilometri da Palermo. ‘’Il terremoto è avvenuto a circa 10 chilometri dalla costa, a una decina di chilometri di profondità e a circa 20 chilometri di distanza dal sistema di faglie molto più noto’’, ha osservato il sismologo…

Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Il sistema di faglie più conosciuto, e nel quale i terremoti sono abbastanza frequenti, si concentra nella zona compresa fra 20 e 40 chilometri dalla costa ed è attivato dal movimento di compressione generato dalla placca africana, che spinge verso Nord, scontrandosi con la piccola placca tirrenica. Ma nel terremoto avvenuto oggi a 10 chilometri dalla costa è entrato in gioco un meccanismo diverso. ‘’È stato attivato da un movimento di tipo distensivo’’, ha spiegato Amato. Un movimento cioè simile a quello che avviene nell’Appennino e all’origine dei terremoti che colpiscono quella zona, da quello dell’Irpinia all’Umbria, a L’Aquila. In Sicilia, ha proseguito il sismologo, ‘’è avvenuto un processo di deformazione interno, in una zona poco nota, nella quale la sismicità non è frequente e difficile da studiare’’. Mancano infatti anche documenti storici che permettano di ricostruire una statistica: ‘’Molti terremoti avvenuti fra ‘700 e ‘800 nelle zone di Palermo, Cefalù e dei monti Nebrodi – ha osservato Amato – sono stati infatti localizzati sulla costa sulla base delle descrizioni storiche, ma molti di essi potrebbero essere avvenuti in mare’’.

Foto: repubblica.palermo.it

Terremoto a Palermo, terza scossa di assestamento alle 9.15

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Questo il bollettino ufficiale dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia:

Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.9 è avvenuto alle ore 09:15:55 italiane del giorno 13/Apr/2012 (07:15:55 13/Apr/2012 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Tirreno_meridionale_A.
I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo.

 

Terremoto a Palermo, in atto scosse di assestamento. Ecco i dettagli..

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Dopo la prima forte scossa di terremoto che ha interessato la città di Palermo alle ore 8.21 di stamane, come di consueto continuano le classiche scosse di assestamento. La seconda scossa è stata registrata alle ore 8.44, con magnitudo di 2.4, quindi meno intensa. Questa volta l’epicentro è stato più vicino alla costa.

Questo il bollettino ufficiale dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia:

Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.4 è avvenuto alle ore 08:44:06 italiane del giorno 13/Apr/2012 (06:44:06 13/Apr/2012 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Tirreno_meridionale_A.
I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo.

Forte scossa di terremoto a Palermo, magnitudo 4.3. Epicentro a largo di Ustica

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Una forte scossa di terremoto è stata avvertita pochi minuti fa a Palermo. Il sisma, di magnitudo 4.3, è stato registrato alle 8.21 ed è stato avvertito dalla popolazione nell’area della città. L’epicentro è stato localizzato a 30 km dal capoluogo siciliano.

La gente è scesa in strada per la paura e alcune scuole sono state evacuate, come l’Istituto alberghiero di Corso dei Mille, la scuola elementare Arculeo e l’Istituto Crispi di piazza Campoli.

Nessun danno. Al momento, precisa la Protezione Civile, «non risultano danni a persone o cose».

Questo il bollettino ufficiale dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia:

Un terremoto di magnitudo(Ml) 4.3 è avvenuto alle ore 08:21:31 italiane del giorno 13/Apr/2012 (06:21:31 13/Apr/2012 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Tirreno_meridionale_A.
I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo.