Il consiglio comunale di Palermo ha dato oggi il via libera al testo di indirizzo per l’assegnazione del servizio di tesoreria. La convenzione con la Banca Nazionale del Lavoro, siglata nel 2006, scade infatti il 31 dicembre del 2011 e occorre trovare un nuovo tesoriere per le casse di Palazzo delle Aquile, cosa che però potrebbe non essere semplice: Bnl ha…

già fatto sapere che non intende partecipare alla gara, e ora in molti a Palazzo delle Aquile temono che possa andare deserta. Come avvenne nel 2006 il bando, che verrà pubblicato probabilmente entro la fine di Ottobre, non prevederà compensi per il vincitore, ma se alla chiamata non dovesse partecipare nessuno il Comune potrebbe essere costretto a pagare per un servizio finora a costo zero. «Non è facile – ammette il ragioniere generale Paolo Basile – fare previsioni sull’esito del bando. Ovviamente ci auguriamo che la gara non vada deserta, perché in quel caso dovremmo ripartire da zero e prevedere nel bando un compenso da corrispondere alla banca vincitrice».

Ottimista l’assessore al Bilancio Giuseppe Genco che fa notare come il Comune di Palermo è uno dei meno indebitati d’Italia è osserva: «Il nostro Comune genera movimenti finanziari per circa 1.5 miliardi di euro all’anno, sono sicuro che questo sarà un forte richiamo per molte banche». Di parere opposto Vincenzo Tanania, conigliere del Pd, che sottolinea: Sarà dura trovare qualcuno che sia disposto a prendersi questa patata bollente, quello di oggi è un atto dovuto ma resta necessaria un opera di ristrutturazione del bilancio del Comune di Palermo». Il testo licenziato oggi da Sala della Lapidi prevede, su proposta di Antonella Monastra del gruppo Un’altra storia, un bonus di punteggio per gli istituti bancari che, a parità di merito, rispondano a requisiti etici. Per ottenerlo le banche dovranno assumere l’impegno di non finanziare il mercato delle armi e gli Stati che prevedono la pena di morte o attività che comportino lo sfruttamento dei minori o danni all’ambiente. Punteggio in più anche per gli istituti bancari che si impegneranno a stipulare contratti di locazione con l’Amministrazione comunale a favore di nuclei familiari senza casa e che si impegneranno a finanziare la ristrutturazione e la manutenzione di almeno 15 beni confiscati alla mafia ogni anno. Sarà favorita infine la banca disponibile ad istituire un fondo per il microcredito per l’imprenditoria giovanile e femminile e acquistare cento azioni di Banca Etica. (ITALPRESS)