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Palermo, sequestrati al porto 5mila prodotti cinesi non sicuri

QUADRO NEWS.pngI militari della Guardia di Finanza Palermo, in servizio di vigilanza all’interno dell’area portuale, insieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, hanno fermato un automezzo furgonato proveniente da Napoli, condotto da un cittadino palermitano, carico di merce di diversa tipologia di fabbricazione cinese.

In particolare si tratta di 2.400 accendigas elettrici non conformi alle disposizioni nazionali in materia di tutela del consumatore nonche’ sprovvisti delle indicazioni del produttore/importatore e del marchio Ce, e di 2.600 luci a led per decorazioni natalizie pericolose non in regola con le norme nazionali sulla sicurezza. Tutta la merce e’ stata sequestrata.

Palermo, sequestrati 37 tonnellate di materiale infiammabile al porto

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I militari del Gruppo della Guardia di Finanza Palermo, in servizio di vigilanza all’interno della locale area portuale per la prevenzione e la repressione dei traffici illeciti, unitamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, durante i controlli sottobordo alle motonavi provenienti da Napoli, hanno effettuato due distinte operazioni di servizio concluse con sequestri di  merce pericolosa e materiale…

infiammabile trasportato in violazione della normativa sulla sicurezza dei trasporti.Più in dettaglio, nella prima operazione i militari, durante il controllo di un autocarro, procedendo al riscontro tra i documenti di trasporto e la merce, hanno scorto, all’interno del carico, la presenza di fusti chiusi ermeticamente contenenti in totale Kg. 30.545 di “resina in soluzione altamente infiammabile”, utilizzata nella lavorazione del marmo e destinata ad una azienda della provincia di Trapani, specializzata nel settore.

Nella successiva operazione i finanzieri, dalla disamina dei documenti di trasporto e dal controllo fisico della merce stoccata su di un rimorchio telonato, hanno notato la presenza di bombole di varie capacità, contenenti gas refrigeranti e altri gas compressi (azoto, elio, argon),  per un ammontare di Kg. 6.500 circa, utilizzati nel settore alimentare e farmaceutico, destinatati a diverse aziende operanti su tutto il territorio siciliano.In entrambe le situazioni i finanzieri, dal controllo delle polizze di carico esibite dal conducente dei mezzi, hanno avuto modo di appurare che sia la soluzione di resina che le bombole di gas erano state genericamente dichiarate come “collettame” al momento dell’imbarco, senza le specificazioni previste dalla normativa sulla sicurezza dei trasporti marittimi.    Per quanto precede, tutta la merce controllata, per le proprie caratteristiche organolettiche,  in quanto classificata come “merce pericolosa” perché contenente componenti ad alta infiammabilità, è stata sequestrata e i due trasportatori denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Palermo per l’ipotesi delittuosa di cui al 432 c.p. (attentato alla sicurezza del trasporto).

La falsità delle comunicazioni relative al materiale trasportato non ha infatti  permesso alla società di navigazione di porre in essere tutte quelle prescrizioni (stoccaggio con particolari modalità, presenza di specifici dispositivi antincendio, comunicazioni alle autorità territoriali competenti,ecc.) necessarie per garantire la sicurezza del trasporto marittimo.Si tratta di un sistema di frode che gli autotrasportatori mettono in atto per evitare i costi aggiuntivi che queste misure comporterebbero.

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Il porto di Balestrate ancora al palo

QUADRO NEWS.pngUna storia lunga 50 anni che sembra non aver epilogo. È quella del Porto di Balestrate, piccolo comune in provincia di Palermo dove da anni si attende l’operatività della struttura che potrebbe diventare un’occasione di sviluppo per il turismo, il commercio ed il territorio. Un’occasione che fino a questo momento si può dire mancata. Così anche la cittadinanza ha detto no a…

 rimpalli burocratici, ricorsi, e silenzi inspiegabili che ancora una volta non fanno che frenare lo sviluppo del territorio. Da qui la denuncia del Comitato cittadino per il porto di Balestrate.

«Una lunghissima storia», sottolinea il Comitato, «una struttura la cui realizzazione è durata oltre 50 anni, costata oltre 60 miliardi delle vecchie lire e affidata in gestione dopo una gara d’appalto durata ben cinque anni e adesso il più assoluto silenzio, con evidenti risvolti negativi allo sviluppo turistico, economico e sociale del territorio». «La scorsa estate», racconta Giampaolo Catalano, rappresentante del Comitato, «il porto doveva diventare operativo, c’era una società che si era aggiudicata l’appalto e aveva già impegnato una somma di circa 12 milioni di euro per la costruzione di piattoforme ed altre strutture all’interno del porto. Ma tutto si è improvvisamente bloccato il Comune ha dato un parere contrario che ha di fatto bloccato l’entrata in funzione del porto».

«La ditta ha presentato un ricorso al Tar. A noi tutto questo non sta bene», conclude Catalano, «abbiamo una struttura bloccata che per noi sarebbe importantissima e abbiamo poche risposte per questo abbiamo chiesto un incontro con il sindaco Tonino Palazzolo, per fare il punto sulla questione». Contattato dall’Italpress per una replica il primo cittadino ha affermato: «Quanto riferitovi è totalmente infondato». E si è riservato di inviare in un secondo momento una nota alla stampa per chiarire la vicenda. (ITALPRESS)

Fincantieri, si torna a lavoro ma per 7 mesi

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, sport, calcio, europa leagueE «commessa fu», così le proteste che per dieci giorni hanno interessato i cantieri navali di Palermo potrebbero concludersi al più presto. Ieri sera, durante un incontro convocato d’urgenza dall’azienda, i dirigenti della Fincantieri hanno infatti comunicato alle…

 Rsu di Fim Fiom e Uilm e ai sindacati l’arrivo di una nuova commessa.

UNA NUOVA COMMESSA – Si tratta di una petroliera della Edison che entrerà in cantiere in giornata. Il contratto prevede la trasformazione dello scafo per un totale di 80 mila ore di lavoro che terrà impegnati gli operai per sette mesi. Gli operai sono scesi dai tetti della fabbrica e dalla gru per tornare al lavoro a conclusione dell’assemblea con i sindacati che hanno comunicato della commessa. Proprio ieri un sindacalista, Nino Clemente, delegato della Fim Palermo, sulla gru da lunedì scorso aveva avuto un malore. La mobilitazione di sindacati e operai contro la mancata acquisizione della commessa da 70 milioni di euro da parte di Fincantieri, ha toccato altri momenti di tensione culminati con dure proteste e auto in fiamme proprio davanti allo stabilimento. Da oggi probabilmente ci sarà un clima più «sereno», almeno per i prossimi sette mesi.

FIOM-CGIL: VITTORIA DEI LAVORATORI – «È una vittoria dei lavoratori e del sindacato», dice Francesco Foti, delegato della Fiom-Cgil, «Senza questa prova di forza a fine luglio saremmo rimasti senza commesse e dunque la produzione si sarebbe fermata, con gli operai tutti in cassa integrazione. Invece, grazie alla lotta dei lavoratori siamo riusciti a ottenere nuovi carichi di lavoro. Oggi è una bella giornata di festa». (Corriere del Mezzogiorno)