Archivi Mensili: settembre 2011

Palermo: chiude ufficialmente la Fiera del Mediterraneo

QUADRO NEWS.pngLa Fiera campionaria della Sicilia Occidentale non riaprirà mai più i battenti, a sancire questa decisione è la giunta di governo che due sere fa ha deliberato lo scioglimento per dissesto economico dell’Ente regionale che la gestiva. Da dieci anni, infatti, la gestione è passata di mano in mano per vari commissari straordinari e si sono accumulati venti milioni di euro di debiti, buco che non si è mai…

riuscito a sanare. Non essendo un ente economico bensì pubblico non si può dichiarare l’istanza di fallito come avrebbero voluto i tanti creditori, e, i 34 dipendenti che ci lavorano sono dipendenti pubblici a tutti gli effetti, non possono essere licenziati, e, per fortuna loro, dopo aver lavorato mesi in condizioni disastrose: luce tagliata, a causa delle bollette mai pagate, negli uffici hanno pignorato tutto dalle scrivanie ai quadri, verranno assorbiti dall’Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale), come già avvenuto per altri quattro lavoratori della Fiera in passato. A stabilirlo è un disegno di legge, portato avanti dai deputati Salvino Caputo (Pdl) e Pino Apprendi (Pd) che ha già incassato il via libera della commissione Attività produttive all’Ars.

IL TENTATIVO FALLITO – Qualche tempo fa una cordata di imprenditori sembrava voler prendersi carico dei debiti e di far rinascere l’antico polo fieristico della Sicilia occidentale, ma l’attuale commissario dell’Ente Giacchino Mistretta racconta: «Non si sono mai fatti avanti realmente, hanno fatto una comparsa sui giornali, ma mai nulla di più. Con l’assessore Venturi le abbiamo provate tutte per far risorgere la Fiera del Mediterraneo. Se degli imprenditori veramente intenzionati decidessero di prendere in pugno la situazione il debito di venti milioni con un regime transattivo potrebbe ridursi a sette, poi bisognerebbe riqualificare gli immobili abbandonati da troppo tempo e fare un significativo piano di promozione. Ci sarebbero tutti gli estremi per ripartire e rimettersi in moto”. Adesso solo il degrado e l’abbandono animano gli 83 mila metri quadrati di uffici e padiglioni espositivi che un tempo portavano ricchezza e facevano girare l’economia della Sicilia. Tutti i palermitani hanno ricordi legati alla Fiera del Mediterraneo. «Il mio compleanno ricade nel periodo in cui si faceva la Fiera – racconta Mistretta – io passavo il compleanno girando i padiglioni. Per me, come per tutti i palermitati è una grave perdita la chiusura della Fiera, però sono assolutamente convinto che un Ente improduttivo debba chiudere, e così sarà anche per questo l’Ente che ormai rimane aperto solo per pagare gli stipendi ai dipendenti».

I RICORDI – Francesco Temperino è il custode della storica cittadella di via Sadat, nonché memoria storica, ci lavora da 38 anni e per adesso gira su uno scooter avanti e indietro alla ricerca di qualcosa da fare. Racconta commosso di quando la fiera a Palermo è nata dell’inaugurazione col Presidente della Repubblica Leone, delle migliaia di persone che camminavano per i viali in primavera durante la Campionaria. E adesso, invece, l’unica persona che vede è il postino, che continua a portare i decreti ingiuntivi a mazzi. “La liquidazione dell’Ente Fiera del mediterraneo di Palermo è la prova che la classe politica negli ultimi anni non è riuscita a rilanciare il polo fieristico siciliano”. Dichiara Salvino Caputo, parlamentare regionale del pdl e Presidente la Commissione Legislativa Attività Produttive dell’Ars a seguito della decisione della Giunta di Governo. «Mi auguro che adesso quanto meno emergano in termini civili e amministrativi, probabilmente, anche in termini penali – ha continuato Caputo – le responsabilità di chi negli anni ha distrutto l’Ente Fiera ed anche di coloro che, dal punto di vista politico hanno considerato l’Ente come posto di sottogoverno e non, invece, come occasione di sviluppo della Sicilia». La Campionaria era un riferimento importante, un volano di sviluppo per il territorio. Palermo, ogni anno, riusciva a riunire esperienze commerciali diverse tra loro per nazionalità e tipologia. Oggi questo patrimonio svanisce nel nulla sotto lo sguardo di un’amministrazione comunale che sembra non avere alzato un dito per impedire lo sfacelo.

SCONFITTA PER LA CITTA’ – «È un’altra sconfitta per la città di Palermo e un fallimento per la politica tutta – prosegue Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio di Palermo – e per gli sforzi che da un anno stiamo facendo con tutte le associazioni di categoria per salvare la Fiera. Avevamo detto che era indispensabile che la Regione proponesse un bando internazionale al quale avrebbe certamente partecipato anche una cordata locale». «Ma, per noi» ,conclude, «sarebbe andato bene anche se la gara se la fosse aggiudicata un investitore straniero, pur di non fare morire la Fiera e il centro congressi che avevamo ipotizzato». (CORRIERE DEL MEZZOGIORNO)

Il covo di Scintilluni in via Brancaccio

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, sciintilluni, mafia, Brancaccio. Questo il regno in cui Antonino Lauricella, detto «Scintilluni», avrebbe trascorso gli ultimi mesi della sua latitanza. Il «re del pizzo» che teneva le redini del quartiere della Kalsa e di alcune zone del centro storico, arrestato quattro giorni fa mentre faceva la spesa al mercato di Ballarò, aveva due mazzi di chiavi addosso…

Le stesse che aprono le porte d’ingresso di due appartamenti, attualmente abitati, in via Brancaccio, rispettivamente al civico 239 e al 389. Ad accertarlo sono stati gli uomini della Sesta sezione della squadra mobile, che adesso sono alla ricerca di tracce biologiche che possano ricondurre al boss che era ricercato dal 2005. Si tratta di abitazioni a due e tre piani, tipiche costruzioni che costeggiano tutto il quartiere palermitano, zona in cui la mafia ha da sempre piantato le proprie radici. (CORRIERE DEL MEZZOGIORNO)

La Procura di Palermo: Miccoli estraneo alle vicende di Lauricella

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, Il calciatore del Palermo, Fabrizio Miccoli, è estraneo alle vicende della famiglia Lauricella. Questa la posizione della Procura palermitana che ha analizzato video, foto e intercettazioni del capitano rosanero e Mauro Lauricella, figlio dell’ex latitante Antonino detto lo “Scintillone”, arrestato negli scorsi giorni a Palermo.

Gli agenti della Dia hanno tenuto per circa un anno i telefonini del calciatore sotto controllo pensando che potessero essere utilizzati da Mauro Lauricella, suo amico, per mettersi in contatto con il padre o con qualcuno che li potesse fare arrivare al latitante. Ma nulla di rilevante è emerso e la Procura ha deciso, almeno per il momento, di non sentire Miccoli.
Intanto, si attendono i risultati dei rilievi della scientifica nei due presunti ‘covi’ dove il boss Antonino Lauricella avrebbe trascorso un periodo della latitanza durata sei anni. Si tratta di due appartamenti che si trovano nel quartiere Brancaccio e intestati ad alcuni parenti. La polizia ha sequestrato diversi oggetti tra cui un telefonino.  (GDS)

Ecco come innaugurano i palermitani la nuova cala (foto)

QUADRO NEWS.pngE’ risaputo, il palermitano è fondomantalmente una persona incivile. Mai fare di tutta l’erba un fascio, dice il proverbio, ma buttare un pezzo di carta a terra, una bottiglia di birra (o una sedia) a mare, staccare una lastra di legno da una nuova panchina sono immagini viste e fotografate dalla redazione di PalermoBeach durante una semplice passegiata serale alla nuova cala di Palermo. A voi i commenti..

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Aeroporto Punta Raisi assediato dagli uccelli: gli esperti studiano le soluzioni

QUADRO NEWS.pngLa questione del «bird strike», l’impatto dei volatili con gli aerei, all’aeroporto di Palermo-Punta Raisi «Falcone e Borsellino» è stato il tema di un incontro all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, convocato dall’assessore Gianmaria Sparma: presenti i rappresentanti dell’Enac, della Lipu, del Wwf e dell’Azienda…

regionale foreste demaniali. Qualche giorno fa proprio un velivolo di AirOne era stato costretto a tornare a Punta Raisi dopo l’impatto con un volatile. L’area aeroportuale è circondata da aree protette, le riserve di Capo Gallo, Capo Rama e Isola delle femmine. È stato deciso di finanziare uno studio per valutare l’impatto ecologico per l’avvio di un eventuale eradicamento dei gabbiani della zona. Una prossima riunione è prevista il 28 settembre. «Stiamo valutando le possibilità di intervento», ha detto Sparma, «perchè insieme alla indispensabile sicurezza dei voli, vogliamo garantire anche la salvaguardia dell’avifauna presente in queste aree protette».

«Apprendiamo con stupore di questa convocazione da parte dell’assessore regionale al Territorio Gianmaria Sparma su un argomento di competenza della società di gestione dell’aeroporto di Palermo. Confidiamo che almeno Enac abbia fatto rilevare la gravità di questa assenza». Lo dice Carmelo Scelta, accountable manager e direttore generale della Gesap Spa, società di gestione dell’aerostazione di Palermo, in merito alla riunione all’assessorato al Territorio sul fenomeno del «bird strike». «Secondo il codice della navigazione e la normativa Enac il bird control è di competenza del gestore aeroportuale – aggiunge Scelta – Apprezziamo che l’assessore si sia reso conto dell’esistenza di un problema, ma non capisco perchè non abbia invitato il principale attore, cioè la Gesap». (CORRIERE DEL MEZZOGIORNO)

Mondello: stagione balneare al termine, ma l’aria attrezzata di Valdesi rimane aperta

QUADRO NEWS.pngOggi 15 settembre 2011 termina la stagione balneare dell’estate 2011. Da domani inizierà lo sgombro delle capanne di legno e della ringhiera che durante i 3 mesi estivi affligge il golfo di Mondello e i palermitani. Non chiuderà invece la spiaggia attrezzata di Valdesi e Sirenetta, difatti fino al 30 settembre sarà ancora possibile…

 usufruire dei servizi a pagamento consessi dalla società Italo Belga. Chiudono i battenti anche il lido dell’esercito, finanza e vigili del fuoco. Per gli amanti del relax, sole e bagni fuori stagione l’estate può prendere il via, tempo permettendo.

PALERMOBEACH

Temporale a Palermo: tombini stracolmi di sporcizia e la città si allaga

QUADRO NEWS.pngIeri pomeriggio un forte temporale si è abbatutto sul capoluogo siciliano. La zona sud-occidentale della città è stata la più copita con picchi di 35mm raccolti in pochi minuti. Come abitudine non sono mancati gli allagamenti in città. Tra le vie dove si sono verificati più disagi elenchiamo Viale Notabartolo e la zona di…

Villagrazia di Palermo, dove in quest’ultima sono scoppiati anche diversi tombini. Dopo mesi di siccità e scarsa pulizia molti tombini sono seppelliti da cartaccie e foglie secche e al primo forte temporale ecco i risultati..

PALERMOBEACH

Tram a Palermo: arrivano le vetture ma mancano le rotaie

 palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, tram a palermoUn sogno difficile da realizzare quello del tram a Palermo. Malgrado alcune vetture siano arrivate dall’Austria nel capoluogo mancano ancora le linee dove fare correre i vagoni. I lavori si sarebbero dovuti completare alla fine del 2013 ma una proroga ha fatto slittare i termini alla prima metà del 2016. Una decisione peraltro non…

condivisa dall’amministrazione comunale che ha chiesto le dimissioni del responsabile unico del procedimento l’ingegnere Domenico Caminiti. Dal direttore generale del Comune Gaetano Lo Cicero è stata inoltrata alla stazione appaltante dell’opera, che è l’Amat, la richiesta di rimozione del funzionario. Una faccenda che si fa spinosa per il Cda dell’azienda che dovrà decidere sulla questione nella prossima riunione, prevista per martedì prossimo.

E potrebbero sollevarsi non poche polemiche: Caminiti infatti in questo momento oltre a essere responsabile del progetto è l’unico candidato interno che concorre alla carica di direttore generale dell’Amat. Già nella selezione ha superato lo «scoglio» riguardante i titoli adesso lo aspetta un colloquio e in commissione potrebbe trovarsi lo stesso Lo Cicero che proprio in queste ore chiede la sua testa. Una vicenda in cui non mancano polemiche delle opposizioni dal Maurizio Pellegrino del Pd, la richiesta di «annullamento del concorso» per «aprirlo a manager esterni all’azienda dal curriculum qualificato e nominando una commissione profondamente modificata che veda la partecipazione di professionisti e accademici di chiara fama segnalati dalle università compresa quella di Palermo». Non è stato possibile per il momento rintracciare per una replica Caminiti. (ITALPRESS)

Palermo ricorda don Puglisi a 18 anni dall’omicidio

 palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, don puglisi, pino puglisiOggi pomeriggio alle 18 in cattedrale l’ex cardinale di Palermo, Salvatore De Giorgi, presiederà una solenne celebrazione eucaristica. In mattinata sarà proiettato il film “Alla luce del Sole” nella casa circondariale “Pagliarelli” alla presenza del regista Roberto Faenza e alle 21 andrà in scena un concerto dell’orchestra…

sinfonica siciliana che eseguirà un brano teatrale su padre Puglisi di Salvo Piparo. “Me l’aspettavo”. Furono le ultime parole pronunciate dal parrocco di Brancaccio davanti alla pistola impugnata da Giuseppe Grigoli.
 
Era la sera del 15 settembre 1993. Fu ucciso nel giorno in cui compiva 56 anni. I killer erano attesi dal sacerdote che era consapevole del pericolo al quale si era esposto con la sua azione di recupero dei giovani del quartiere sottratti al dominio del clan dei Graviano. Nel 1999 il cardinale Salvatore De Giorgi ha aperto la causa di beatificazione proclamando padre Puglisi “servo di Dio”. La prima fase del processo si è conclusa nel 2001; da allora il fascicolo è all’esame della Congregazione per le cause dei santi in Vaticano. Padre Puglisi era stato nominato parroco della chiesa di San Gaetano, a Brancaccio, il 29 settembre 1990. Nel gennaio 1993 aveva aperto il centro “Padre Nostro”, diventato in breve tempo punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere. La sua attività pastorale – come è stato ricostruito anche dalle inchieste giudiziarie – ha costituito il movente dell’omicidio. Gli esecutori e i mandanti mafiosi, legati alla cosca mafiosa di Filippo e Giuseppe Graviano, sono stati condannati con sentenze definitive: ergastolo per i Graviano, Gaspare Spatuzza (che spalleggiava il killer e poi ha raccontato i retroscena del delitto), Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone. Oltre a Spatuzza anche Grigoli è diventato collaboratore giustizia: la sua scelta, che ha preceduto quella di Spatuzza, gli è valsa una condanna a 16 anni. (GDS)