Archivi Mensili: luglio 2012

Ficarra e Picone contro le trivelle nel Canale di Sicilia

QUADRO NEWS.png“U mari nun si spirtusa“, un video appello in dialetto siciliano per fermare le trivelle nel mare di Sicilia. Testimonial d’eccezione del No trivelle tour di Greenpeace, Salvo Ficarra e Valentino Picone, siculi doc che prestano la loro comicità per sostenere una causa terribilmente seria. Le trivellazioni sono veri e propri buchi nell’acqua. La campagna di Greenpeace U mari nun si spirtusa, partita la scorsa settimana, attraverserà diverse città costiere della Sicilia per sensibilizzare cittadini ma soprattutto sindaci e amministrazioni locali ad opporsi alle trivellazioni petrolifere nel Canale di Sicilia.

Bisogna farlo per tutelare un patrimonio di biodiversità immensa. La fauna e la flora che si trovano nel Canale di Sicilia sono tra le più ricche dell’intero Mediterraneo e l’impatto ambientale di esplorazioni e trivellazioni per portare a galla l’oro nero farebbe precipitare in un abisso profondo e senza via d’uscita l’habitat di decine di specie vegetali e animali.

Un tesoro che non ritorna, degno di essere preservato perché mantiene gli equilibri ecosistemici, sostiene il turismo, al contrario del petrolio che inquina e altro non fa che far arricchire le compagnie petrolifere (i soliti noti), a discapito del benessere e dell’economia a basso impatto di intere comunità, fondali e aree costiere.

Greenpeace, sul suo portale, ha lanciato un appello per raccogliere quante più adesioni possibili a sostegno dello stop alle trivellazioni nel Canale di Sicilia. Qui potete firmare l’appello e “Diccillu ‘o sinnacu”.

Gli attivisti di recente hanno fatto appello persino ai Santi Patroni, srotolando un messaggio nel corso del “Festino” di Santa Rosalia, una delle manifestazioni religiose più importanti della regione. Al passaggio del carro della “Santuzza” lungo le vie centrali di Palermo, da un balcone è comparso un grande striscione:  “Santa Rosalia proteggi il mare dalle trivelle”. (EcoBlog)

Palermo: sparatoria al Foro Italico, ferito un pregiudicato

QUADRO NEWS.pngUn uomo e’ rimasto ferito a Palermo durante una sparatoria. La vittima, F.L., un pregiudicato di 40 anni, si e’ recato all’ospedale Buccheri La Ferla, con una ferita allo stinco. Ai poliziotti, che indagano sulla vicenda, ha riferito di essere stato avvicinato ieri sera da un uomo mentre si trovava al Foro Italico. L’aggressore gli avrebbe poi sparato contro, colpendolo allo stinco. Al momento tutte le piste sono aperte e si indaga a 360 gradi.

Palermo, pizzo a costruttore: tre condannati

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, mafia, pizzoIl gup Agostino Gristina ha condannato Tommaso lo Presti a 8 anni di carcere , Francesco Francofonti a 4 anni, Gianbattista Marino a 8 anni, tutti accusati di estorsione aggravata. A denunciare i tre imputati era stato un costruttore che per dieci anni ha pagato il pizzo. L’imprenditore si è rivolto alla polizia ad aprile  2011 e ha raccontato che la prima richiesta di pizzo venne fatta nel 2000 al cantiere di edilizia popolare in cortile Degli Orfani al Capo, dove il costruttore svolgeva lavori per 3 miliardi di vecchie lire.

In questo caso a procurare il contatto con i boss, secondo la sua versione, fu Domenico Lo Iacono, detto Mimmo panella o Mimmo truffa (processato separatamente), mentre a esigere la maxi tangente sarebbe stato Tommaso Lo Presti. Voleva il 2% dell’importo dei lavori, ovvero 60 milioni di vecchie lire, da saldare in due rate a Pasqua ed a Natale, solo così sarebbero cessati i continui furti. Dalla cifra iniziale si scese a 45 milioni, tutti pagati. Il cantiere è rimasto aperto fino al 2006 e l’imprenditore ha continuato a versare periodicamente nelle casse di Cosa nostra rate prima di 5 milioni di lire, poi con il cambio applicato dalla mafia, passate a 5 mila euro. Il costruttore ha realizzato poi altri tre cantieri nel centro storico, sempre pagando, secondo quanto da lui riferito, il pizzo, in via Matteo Bonello e in via Sedie Volanti per conto dello Iacp e in piazza Caracciolo alla Vucciria. Il risarcimento agli imprenditori e alla associazione Addiopizzo, parti civilli, sarà stabilito in sede civile.

Palermo, operai Fincantieri occupano i bacini di carenaggio

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, crisi, lavoroUna decina di operai dei Cantieri navali ha occupato i bacini di carenaggio di Palermo. I lavoratori chiedono il «rispetto degli impegni presi dalle Regione e da Fincantieri per  il rilancio dei bacini». Sono 220 i dipendenti di Fincantieri in cassa integrazione a Palermo. «Bisogna fare chiarezza – aggiunge Francesco Foti della Fiom – sulla esclusione di Fincantieri dalla commessa per la ristrutturazione del bacino di carenaggio del porto di Palermo. Apprendiamo che mancano alcune documentazioni, ma come è possibile per una azienda come Fincantieri tutto questo?». I dipendenti chiedono che le istituzioni convochino un tavolo di discussione per il rilancio dei Cantieri navali.

Sicilia a rischio default, il caso approda al Quirinale

QUADRO NEWS.pngIl caso Sicilia sul tavolo del Quirinale: l’incontro tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il premier Mario Monti, secondo fonti qualificate, verte anche sul rischio di default della Regione Siciliana. E stamattina, all’indomani della decisione di Monti di scrivere una lettera al governatore Raffaele Lombardo di confermare le dimissioni per stabilire se e come inviare un commissario nell’Isola, prosegue il dibattito politico sui conti in rosso dell’Isola e un possibile effetto Grecia sulla tenuta economica del Paese.

“Sollevando il problema della spesa in Sicilia, che è un grande nominificio, Mario Monti ha compiuto un gesto di grande responsabilità istituzionale”,  dice Pier Ferdinando Casini intervistato in diretta da Radio Anch’io. “La Regione Sicilia – aggiunge il leader dell’Udc – ha i conti fuori controllo. E’ vero che si tratta di una situazione in trascinamento da anni, ma in questo modo la Regione rischia di perdere i fondi europei”. In ogni caso Casini ha giudicato “assurdo che qualcuno tenti di strumentalizzare l’autonomismo siciliano”. Roberto Formigoni scrive in siciliano su Twitter a proposito del rischio fallimento della Sicilia. “Rischio default Sicilia – afferma il presidente della Lombardia -. Na terra accussì bedda, a stannu affunnannu. O Lombardo, di lombardu ha sulu u cugnomu?”. Traduzione in italiano non pubblicata su Twitter: “Rischio default Sicilia. Una terra così bella, la stanno affondando. O Lombardo, di lombardo hai solo il nome?”. Dopo

Confindustria e la Cisl, anche l’associazione dei costruttori chiede il commissariamento dell’Isola: “‘L’unica speranza di salvezza della nostra regione è il ricorso a un regime che non lasci spazio alla politica, responsabile dell’attuale sfacelo”, dice il presidente dell’Ance Sicilia Giuseppe Di Giovanna. (RepubblicaPalermo)

Palermo ricorda Paolo Borsellino, ecco il programma completo degli eventi

paolo.jpgPROGRAMMA 3 GIORNI PER PAOLO BORSELLINO

17 luglio 2012
20.00 – Partita di calcetto Agende Rosse VS Magistrati – Polisportiva Cei, via Piersanti Mattarella 38/42 (a cura di Agende Rosse)
21:00 – Legami di Memoria – Biblioteca Comunale (a cura di Arci Sicilia)

18 luglio 2012
09.00 – Presidio Palazzo di Giustizia – P.zza V. E. Orlando (a cura di Agende Rosse)
15.00 – Salita a Castello Utveggio – partenza da Via d’Amelio (a cura di Agende Rosse)
17:00 – Concentramento corteo da Piazza Magione verso Piazza San Domenico (a cura di Agesci)
18:00 – Tavola rotonda “Idee, parole e musiche per l’impegno” – Chiesa di San Domenico (a cura di Agesci)

19.00 – Corteo da piazza Croci alla facoltà di Giurisprudenza (a cura di Agende Rosse)
20:30 – Conferenza “Trattative e Depistaggi: quale stato vuole la verità sulle stragi?” – Facoltà di Giurisprudenza (a cura di Antimafia Duemila)
21:30 – Lezione Concerto- Via D’Amelio (a cura di Agesci)
23:30 – Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo di Palermo Card. Paolo Romeo

19 luglio 2012
08.00 – Inizio Presidio Via D’Amelio
09:30 – Animazione ludica e didattica, percorsi di legalità, merenda (a cura di Laboratorio Zen Insieme)
10:00 – Arrivo biciclettata dalla Vallecamonica – Via D’Amelio (a cura del Presidio di Libera Vallecamonica)
11:00 – Commemorazione Paolo Borsellino – Aula Magna del Palazzo di Giustizia (a cura di ANM)

15.00 – Interventi dei Magistrati
16.58 – Minuto di silenzio – Marilena Monti recita “Giudice Paolo”
17.15 – Interventi dei familiari di Paolo Borsellino e della scorta
21.00 – Marco Travaglio intervistato dalle Agende Rosse “giovani”
22.30 – Daniele Silvestri

Intercettazioni, Borsellino a Napolitano: “Schiaffo alla ricerca della verità”

2774393565.8.png«Mi sento stordita, come se fossi stata schiaffeggiata».Rita Borsellino, in un’intervista all’Ansa, usa parole schiette per dire, alla vigilia del ventennale della strage di via D’Amelio, che non condivide la decisione di Giorgio Napolitano di sollevare conflitto di attribuzione con la Procura di Palermo sull’uso delle sue telefonate casualmente intercettate.

Borsellino ucciso due volte. «Sono stata presa alla sprovvista – dice la sorella del giudice ucciso il 19 luglio del ’92 a Palermo, in via D’Amelio -. Senza la piena conoscenza su ciò che è accaduto vent’anni fa è come se Paolo venga ucciso due volte. La prima volta con la sua eliminazione fisica e la seconda volta con la sua soppressione morale. Lui, che aveva un senso molto alto delle istituzioni, aveva avuto la percezione di fatti molto gravi. Ricordo ancora cosa disse la sera del 25 giugno alla biblioteca comunale: sono testimone di fatti gravi e aspetto che qualcuno mi chieda di riferirli. Nessuno lo chiamò. Ebbe la sensazione di cominciare a morire da quel momento».
L’iniziativa di Napolitano. «Credo che un’iniziativa del genere – dice – non se l’aspettasse nessuno. Specie in questo momento. Siamo a un passaggio cruciale della storia del Paese: finalmente si stanno facendo sforzi enormi per capire ciò che è accaduto venti anni fa, e anche dopo. Nell’immaginario collettivo è diffusa l’impressione che la decisione del capo dello Stato si possa porre come un ostacolo alla ricerca della verità. Anche se questo non è certamente l’obiettivo del capo dello Stato, resta il fatto che si tratta di un gesto francamente inopportuno».

La decisione. «Non posso essere io a dire chi abbia torto o ragione – aggiunge -. Deciderà chi ha la competenza per farlo. Ma questa, mi spiace dirlo, non è una questione di procedure. Qui si pone una questione di sostanza. Non era il momento di sollevare il conflitto. Il ventennale delle stragi è un palcoscenico mediatico che ingigantisce ogni atto. L’opinione pubblica saprà certamente valutare le cose. Per quanto mi riguarda ne ho ricavato una brutta sensazione».

Presidio del ‘popolo delle agende rosse’ davanti al Tribunale di Palermo

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, mafia, paolo borsellinoUn centinaio di persone del ‘popolo delle agende rosse’, guidati da Salvatore Borsellino, stanno presidiando da questa mattina il Palazzo di Giustizia di Palermo per chiedere “verita’ e giustizia” sulla strage di via D’Amelio. Su alcuni manifesti si legge: ‘Stragi del ’92-’93. Io non voglio il silenzio’.

Altri manifesti sono invece a favore dei pm che stanno indagando sulla cosiddetta trattativa tra lo Stato e Cosa nostra, dopo la decisione del capo dello Stato di sollevare un conflitto di attribuzione in seguito alle telefonate intercettate tra lo stesso Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, quest’ultimo indagato per falsa testimonianza. Su un manifesto, con lo sfondo le fotografie dei pm Antonino di Matteo e Antonio Ingroia: ‘Difendiamo chi indaga sulla trattativa Stato-mafia

Palermo, Dell’Utri indagato per estorsione a Berlusconi

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, mafia, silvio berlusconi, Marcello Dell'Utri Il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri è iscritto nel registro degli indagati della Procura di Palermo per il reato ipotizzato di estorsione ai danni dell’ex premier Silvio Berlusconi.Lo riferiscono fonti giudiziarie. Berlusconi, a tal proposito, era stato convocato lunedì dalla procura palermitana come persona offesa ma ha opposto il legittimo impedimento non presentandosi all’appuntamento.

I pm di Palermo, riferiscono le fonti, vorrebbero verificare se Dell’Utri abbia estorto denaro a Berlusconi in cambio del silenzio su presunti rapporti tra l’ex premier ed esponenti di Cosa Nostra.

Lo stesso Dell’Utri, oggi presente in aula alla prima udienza del processo d’appello per concorso esterno in associazione mafiosa (dopo l’annullamento della condanna a 7 anni da parte della Cassazione che ha disposto il rinvio in appello), ha detto di “non sapere nulla e di aver appreso di questa ennesima notizia attraverso gli organi di stampa”.

“Pure l’accusa di estorsione. Adesso mi manca solo l’accusa di pedofilia e le abbiamo tutte. Certamente non ho ricattato nessuno, soprattutto il mio amico Silvio”, ha detto Dell’Utri.

 

Palermo: banda rapinava ville e appartamenti nelle Madonie, nove arresti

QUADRO NEWS.pngPer mesi hanno terrorizzato i villeggianti e i residenti delle Madonie, spaventati dalle continue rapine in villa alcune delle quali molto violente. Adesso i componenti della banda criminale sono stati arrestati dal commissario di Cefalu’ (Palermo) Manfredi Borsellino, figlio del giudice ucciso da Cosa nostra. Sono complessivamente nove le ordinenze di custodia cautelare eseguite all’alba di oggi dai poliziotti che hanno disarticolato la banda di malviventi specializzata in furti in appartamenti e ville della cittadina normanna e dei comuni limitrofi.

Gli agenti hanno cosi’ eseguito provvedimenti restrittivi in carcere per 6 persone e provvedimenti restrittivi domiciliari per altri tre componenti della banda, cosi’ come disposto dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, Angela Lo Piparo, su richiesta del pm Giacomo Urbano.

Contestualmente agli arresti e gia’ nel corso delle indagini durate svariati mesi, i poliziotti hanno effettuato numerose perquisizioni che hanno portato al sequestro di una ingente quantita’ di preziosi trafugati dalla banda.Che il fenomeno criminale legato alle scorrerie della banda avesse ormai oltrepassato abbondantemente la soglia di guardia e’ testimoniato dal particolare che gli arrestati dovranno rispondere, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei delitti di furto aggravato, di armi e munizionamenti, ricettazione e danneggiamenti, incendi, atti intimidatori e violenze. L’operazione nasce alla fine del 2011 a seguito di un incendio occorso ad un edicola nel comune di Cefalu’ cui, successivamente, segui’ una rapina violenta in danno della titolare di un esercizio di vendita di prodotti ortofrutticoli ridotta in fin di vita all’interno della sua abitazione .

Gli arresti sono stati operati nei comuni di Castelbuono, Altavilla Milicia, Bompietro ed in quello di Randazzo, in provincia di Catania, in quest’ultimo centro con la collaborazione del personale del Commissariato di Adrano. Il nucleo centrale dell’organizzazione e’ rappresentato dal titolare di un esercizio di ricambi per moto di Castelbuono e da due sodali. Il gruppo criminale si avvaleva delle ‘preziose’ informazioni carpite dalla compagna del titolare del ricambi per moto. La donna, di professione estetista dai modi particolarmente affabili, grazie al suo lavoro porta a porta riusciva ad attingere notizie cruciali circa abitudine nonche’ lunghi o brevi allontanamenti che fossero di interi nuclei familiari dai loro domicili, cosi’ da far da apripista” ai componenti del gruppo che avrebbero materialmente compiuto le scorrerie. Tra le vittime della banda anche alcuni parenti dei malviventi.