Archivi Mensili: agosto 2012

Università Sicilia, la regione non versa contributo. A rischio chiusura mense Ersu

2774393565.8.pngLa spesa della Regione è bloccata e nel calderone delle emergenza è finito pure il servizio della mensa universitaria. Secondo l’Ersu di Palermo, l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario, l’assessorato regionale alla Formazione e istruzione non ha versato la prima rata del contributo necessario al funzionamento delle strutture di Palermo, Catania, Enna e Messina, mettendo così a rischio il servizio di ristorazione.

La vicenda è legata ancora una volta al patto di stabilità, ovvero il tetto di spesa imposto da Roma alla Sicilia. Un limite che nel 2012 è divenuto ancora più stringente, tanto da mettere in difficoltà l’intera macchina amministrativa, che fino a dicembre dovrà tagliare 1,4 miliardi tra le spese in programma. Entro martedì gli assessori porteranno in giunta un elenco con delle priorità di spesa del proprio settore.
L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, proverà a chiedere una deroga a Roma e nel frattempo a soddisfare le richieste più urgenti, con priorità a stipendi, fondi comunitari e, come richiesto dall’assessore Accursio Gallo, contributi alla scuola. Tra questi dovrebbero rientrare pure i soldi per l’università: «Mi batterò – dice Gallo – perchè sono somme assolutamente necessarie». L’allarme lanciato dall’Ersu è solo la punta dell’iceberg dell’emergenza che sta vivendo la Regione. L’ente ha puntato il dito contro il dirigente dimissionario della Formazione, Ludovico Albert, che non avrebbe stanziato ancora l’acconto previsto per gli enti. Nel giro di qualche giorno dovrebbe essere sostituito ad interim con la dirigente del Lavoro, Anna Rosa Corsello, che si troverà davanti a una miriade di emergenze, tra cui quella degli Ersu, che reclamano 15,5 milioni di euro. «Le strutture di Palermo, Catania, Messina ed Enna – si legge in una nota – si trovano in gravi difficoltà per condurre la propria attività istituzionale. Pur avendo la disponibilità di bilancio non si ritrovano la liquidità prevista».All’Ersu di Palermo dovrebbe essere assegnato un importo di circa 5,5 milioni di euro, decurtato del 33 per cento rispetto all’anno 2011, «somme tutte già impegnate – dicono dalla struttura – per onorare contratti pluriennali vigenti per la fornitura di servizi in favore degli studenti». Tra queste somme, ci sono pure quelle relative alla spesa di quasi un milione di pasti annui agli studenti universitari attraverso aziende convenzionate. «Se entro il mese di agosto il dipartimento regionale Formazione e Istruzione non provvederà all’accreditamento delle somme spettanti – prosegue la nota – l’Ersu di Palermo, con l’inizio del nuovo anno accademico, sarà costretta a non riaprire le mense universitarie di Palermo, Agrigento, Trapani e Caltanissetta non potendo fare fronte ai contratti di fornitura vigenti e non avendo più certezza delle reali somme che verranno accreditate e ciò anche alla luce della possibile ulteriore riduzione della spesa».

Palermo, Orlando: “La Gesip chiude entro il 31 dicembre”

2774393565.41.pngL’amministrazione pensa a un piano  di riorganizzazione delle partecipate del Comune di Palermo:  «Stiamo studiando quale formula giuridica permetta una gestione  unica e organica dei servizi alla città, con un consistente  risparmio economico e una razionalizzazione delle attività» ha  detto il sindaco Leoluca Orlando, che nel pomeriggio ha  incontrato i sindacati a palazzo delle Aquile, per discutere  della Gesip, la società che si occupa anche di manutenzione del  verde pubblico, di pulizia custodia, servizi cimiteriali e del  canile comunale.   

«La Gesip entro il 31 dicembre va liquidata – ha  sottolineato il sindaco – Il piano riguarda la società, ma  contiene ovviamente dei riferimenti anche alle altre aziende e  al Comune nel suo insieme, perchè solo in un quadro unitario di  risorse e interventi si può trovare una soluzione».     Intanto, i sindacati hanno espresso preoccupazione e chiesto  garanzie per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Sono  circa 1.800 i dipendenti della società. «Chiediamo  l’istituzione di un tavolo tecnico per discutere di  ricollocazione dei lavoratori, anche della riorganizzazione dei  servizi ed eventualmente di mobilità per il personale che ha in  requisiti per andare in pensione – ha detto Gianfranco Orlando  del Cisas – insieme a un ragionamento complessivo sull’ipotesi  di costituire una holding o una società consortile».     Piero Giannotta della Cisal, ha aggiunto che «siamo  d’accordo con l’amministrazione sull’ipotesi di costituire una  cabina di regia delle società partecipate ma servono fatti  concreti e il tempo stringe».    

Intanto, domani Palazzo Chigi dovrebbe sbloccare la seconda  tranche da 5 milioni di euro, previsti da un’ordinanza della  Protezione civile di maggio, per la Gesip. La proroga del  contratto di servizio tra la partecipata e il Comune scade il 31  agosto e questa somma consentirà di traghettare l’attività per  ulteriori 20-25 giorni. Orlando giovedì sarà a Roma per  discutere con il ministro Barca del programma di utilizzo di  circa 150 milioni di Fondi Fas per il Comune di Palermo. Un  nuovo incontro con i sindacati  è previsto per la prossima  settimana per esaminare il piano di sviluppo delle attività dal  2012 al 2017. 

Palermo, trova multa su auto e picchia vigile: arrestato

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, vigili urbaniTrova l’auto con la multa e pcchia il vigile che gli ha fatto il verbale. E’ accaduto a Palermo, dove un uomo di 35 anni e’ stato arrestato con l’accusa di oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Dopo aver trovato la propria vettura, parcheggiata al centro della carreggiata davanti l’ingresso dell’ospedale ‘Villa Sofia’, l’automobilista inferocito ha prima inveito contro il vigile, strappando la contravvenzione e poi lo ha colpito con calci e pugni, tentando di fuggire. Prontamente bloccato, per lui sono scattate le manette, oltre al sequestro dell’auto per mancanza di assicurazione. Processato per direttissima e’ stato condannato a 4 mesi e 20 giorni con obbligo di affidamento ai servizi sociali per quaranta giorni. L’agente, trasportato al pronto soccorso, invece, se la cavera’ con sette giorni di prognosi.

Mafia, catturato in Venezuela Bonomolo. Il boss era latitante da cinque anni

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E’ finita dopo cinque anni la latitanza di Salvatore Bonomolo, esponente di spicco della ‘famiglia’ di Palermo centro, inserita nel mandamento di Porta Nuova, resosi irreperibile dal 2007.

Il boss, accusato di associazione mafiosa ed estorsione, è stato catturato in Venezuela durante un’operazione congiunta eseguita dalla Sezione Catturandi della Questura di Palermo, dal Servizio centrale operativo della Polizia, dall’Interpol e dalla Polizia venezuelana. Le indagini che hanno portato alla sua cattura sono scattate lo scorso aprile.

L’uomo è stato fermato a Porlamar, cittadina venezuelana situata nell’isola di Margarita, nei pressi di uno dei più importanti centri commerciali del luogo.

Ad incastrarlo sono stati i rapporti con la sua famiglia, mai interrotti dal 2007. Seguendo le tracce di quei contatti gli investigatori sono arrivati sino a Porlamar. Fondamentali per il suo arresto sono state le intercettazioni telefoniche delle conversazioni con i parenti ed, in particolare, con la sorella.

Ascoltando quelle telefonate, analizzando i tabulati telefonici e monitorando i flussi di denaro da Palermo verso un conto intestato a Angelo Garofalo, nome di copertura di Bonomolo, infatti, gli investigatori sono arrivati fino a lui.

Per il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, che ha coordinato le indagini insieme al sostituto Lia Sava l’arresto di Bonomolo, a cui si è giunti anche grazie alla collaborazione tra forze di polizia di diversi Paesi, è “la dimostrazione che non esistono isole felici, paradisi d’impunità e che le intercettazioni sono uno strumento d’indagine fondamentale che dobbiamo tenerci stretto”.

Bonomolo, accusato di associazione mafiosa ed estorsione, prima di far perdere le sue tracce si occupava di coordinare squadre di esattori del pizzo e del suo ruolo hanno parlato anche alcuni collaboratori di giustizia. Per gli investigatori, che adesso stanno cercando di scoprire chi ha favorito la sua latitanza, il boss finito in manette faceva da tramite tra i boss siciliani e quelli d’Oltreoceno. Bonomolo si trova adesso recluso nel carcere di Caracas in attesa della sua estradizione.

Scuola, in Sicilia si torna tra i banchi il 14 settembre

QUADRO NEWS.pngSuonera’ il 14 settembre la campanella per gli studenti siciliani. Nove giorni piu’ rispetto ai ‘colleghi’ della provincia autonoma di Bolzano, che saranno i primi a sedersi sui banchi di scuola, mercoledi’ 5 settembre. La Costituzione, infatti, assegna alla Regione la competenza sul calendario da modulare in base alle esigenze climatiche.

In tutto, 211 giorni di lezioni fino alla pausa estiva fissata per il 12 giugno nell’Isola come in altre cinque regioni: la Calabria, il Lazio, la Liguria, il Piemonte e la Valle d’Aosta. I primi a salutare i professiori saranno, invece, gli alunni dell’Emilia Romagna, dove le scuole chiuderanno i portoni il 6 giugno. Per le vacanze di Natale, invece, in Sicilia bisognera’ attendere il 22 dicembre, un paio di giorni prima rispetto alla maggior parte delle altre regioni d’Italia, dove inizieranno il 24 dicembre. Lo stop dalle lezioni durera’ fino al 6 gennaio, mentre per le festivita’ pasquali l’interruzione va dal 29 marzo al 2 aprile. Il 15 maggio, invece, le scuole siciliane resteranno chiuse per la festa dell’autonomia. Resta fermo il principio che i dirigenti scolastici col collegio dei docenti possono anticipare l’inizio delle attivita’ didattiche rispetto alla data imposta dal competente assessorato regionale.

Incendi, arrestato piromane a Petralia Sottana

QUADRO NEWS.pngUn uomo di 57 anni, Giovanni Porcello,  originario del Nisseno ma residente a Castellana Sicula è stato arrestato dai carabinieri in flagranza di reato per incendio doloso a Petralia Sottana, nel Palermitano. I militari dell’Arma avevano notato una macchina ferma a bordo carreggiata sulla strada regionale, e a poca distanza un uomo che alla loro vista tentava la fuga. I carabinieri lo hanno subito bloccato. Negli stessi frangenti si estendeva un incendio di sterpaglie, macchia mediterranea e bosco, domato poco dopo dai vigili del fuoco e dal Corpo Forestale Regionale. Nell’auto di Porcello sono stati trovati 3 accendini e una tanica in plastica ancora intrisa di carburante, ed è quindi scattato l’arresto. Per l’uomo sono stati disposti i domiciliari in attesa del giudizio per direttissima.

Benzina record, sfondati i 2 euro a litro. Il record a Panarea: 2,45 euro

QUADRO NEWS.pngLa benzina raggiunge il nuovo picco di 2,013 euro in Toscana e Liguria. Lo riferisce Quotidiano Energia. Il prezzo, in alcuni distributori delle due regioni, è però ‘gonfiato’ dalle addizionali regionali. In generale, infatti, i prezzi consigliati sul territorio si aggirano su 1,920 euro per la verde e 1,8 per il gasolio. Quello appena trascorso, inoltre, é stato il penultimo weekend di sconti per l’Eni.

MA ALLE EOLIE SI TOCCANO LE 2,45 EURO – Potrebbero essere le Eolie a detenere il record della benzina più cara d’Italia: oggi a Panarea un litro di verde costa 2,45 al litro; 5 centesimi in più che a Filicudi, dove si ferma a 2,40 euro. Per residenti e turisti ciascun giorno porta la propria stangata: nelle ultime settimane il prezzo dei carburanti è cresciuto con ritmo quasi quotidiano.

Palermo, arrivano i 5 milioni per la Gesip. A fine anno confermata liquidazione

QUADRO NEWS.pngI cinque milioni arriveranno presto. Serviranno per pagare gli stipendi di settembre e tenere in vita altri 30 giorni la Gesip. Ma il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, nell’impegnarsi a rilasciare la seconda tranche dei soldi promessi all’allora commissario straordinario Lauisa Latella, è stato fin troppo chiaro col sindaco Orlando. Vi diamo i soldi ma vi chiediamo l’impegno a chiudere la Gesip entro il prossimo 31 dicembre, avrebbe detto più o meno Barca venerdì sera al telefono.

Insomma, è arrivata la boccata di ossigeno. Ma niente di più di una boccata. Primo effetto: si chiude – e il ministro lo ha ribadito – il canale della Protezione civile quello attraverso cui il Comune ha ottenuto 10 milioni. Secondo effetto: la lettera del «tutti a casa dal primo settembre» del commissario liquidatore della partecipata Giovanni La Bianca al momento viene accantonata. Pronta tuttavia, come fanno sapere dalla società, ad essere ripescata a fine settembre qualora non si riescano a trovare i soldi per andare avanti. Insomma non c’è da stare allegri. Per i mille e ottocento dipendenti la sorte resta incertissima.
E la vertenza, senza ulteriori novità, rischia di infiammarsi di nuovo praticamente ad ottobre, alla vigilia delle elezioni regionali. Un’altra giornata campale sarà quella di domani. A tarda mattinata dovrebbe esserci una giunta che potrebbe deliberare quanto richiesto dal ministro Barca, ovvero l’impegno a chiudere Gesip a fine anno. Poi alle 14.30 l’incontro di Orlando con i sindacati. Anche se in un primo momento era stato annunciato un incontro con i lavoratori che aveva fatto storcere il naso ai sindacalisti.

E ieri in un nuovo comunicato Orlando ha precisato: «Domani alle 14.30 non ci sarà un’assemblea. Se avessi voluto incontrare tutti i lavoratori sarebbe stato scelto un luogo più idoneo e più capiente. Nessuno quindi si lanci in interpretazioni fantasiose. Tuttavia se qualche singolo lavoratore vorrà partecipare al di fuori del proprio orario di lavoro, non troverà, nei limiti della capienza della sala, la porta chiusa. La situazione della Gesip è delicata e in continua evoluzione, richiede il massimo di confronto e dialogo fra tutti coloro interessati a garantire servizi essenziali per la città».
Ma a parte il sindaco ieri, complice forse il fine settimana, non ci sono state dichiarazioni ma solo telefonini che squillano a vuoto. Oltre al silenzio «rumoroso» di Palazzo delle Aquile. Non una frase, nè una parola da parte dei consiglieri comunali sulla vertenza. I nodi irrisolti sono così sostanzialmente due: come proseguire l’attività nei tre mesi rimanenti del 2012, da ottobre in poi?. E, soprattutto, quale assetto dare alla Gesip nel 2013? Qui il buio è totale. La legge al momento non consente vie d’uscita.
E anche l’incontro del 30 tra Orlando e alcuni ministri del governo Monti prevede come tema centrale Palermo e il suo possibile sviluppo. Non c’è un’agenda Gesip. Ma c’è da giurare che il nome della partecipata verrà fuori durante la riunione. (GDS)

A Palermo musei gratis una volta al mese

QUADRO NEWS.pngMusei gratis una volta al mese per i cittadini palermitani. La crisi picchia duro, i soldi nel portafoglio sono sempre di meno e allora le famiglie del capoluogo, costrette a stringere la cinghia, stanno riducendo significativamente anche la spesa pro capite per la cultura: per questo motivo l’Amministrazione comunale potrebbe regalare per un giorno al mese l’ingresso nei musei ai residenti. A lanciare l’idea sono Davide Ficarra, segretario provinciale di Rifondazione comunista, e Paola Lucido, presidente della I Circoscrizione.

BENI CULTURALI – «Occorre – sostengono – che il Comune di Palermo favorisca l’accesso ai beni culturali presenti in città, a partire dai musei comunali, istituendo la possibilità che per un giorno al mese tutte le sedi culturali del comune permettano l’ingresso gratuito ai residenti». Secondo i due esponenti di Rifondazione comunista questa iniziativa «sarebbe una buona occasione per avvicinare i palermitani al proprio patrimonio storico-culturale».

GIAMBRONE SCETTICO – La proposta di Ficarra e Lucido, però, rischia di non trovare la sponda necessaria da Palazzo delle Aquile, con l’assessore comunale alla Cultura, Francesco Giambrone, piuttosto scettico. «Che senso ha rendere gratuito l’accesso a chi può pagare senza problemi il peraltro bassissimo biglietto di ingresso?», si chiede Giambrone, contattato dall’Italpress. «Ovviamente – precisa – non posso che essere d’accordo con l’idea di favorire in tutti i modi la fruizione degli spazi museali della città. Tuttavia, a parte il fatto che la gratuità degli accessi non sempre mi trova d’accordo, e a parte il fatto che già in tante occasioni gli ingressi sono gratuiti, ad esempio Settimana della Cultura, Notte dei Musei, Giornate europee della Cultura, proverei a spostare la riflessione sul tema del facilitare l’accesso in relazione alla fascia di reddito». «Resta il fatto – conclude Giambrone – che qualunque decisione va sottoposta al Consiglio comunale che è competente per tutto quello che riguarda le tariffe anche delle Istituzioni culturali».

Palermo ko, Napoli umilia per 0-3 i rosanero. Sannino: “Un incubo, chiediamo scusa ai tifosi”

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare,Un brusco risveglio, una “legnata” difficile da dimenticare, un segnale preoccupante quando mancano pochi giorni alla conclusione del calciomercato estivo. Il Palermo ha subito la sconfitta più larga (0-3) della prima giornata di serie A, contro il Napoli di Mazzarri, e il tecnico Giuseppe Sannino si è subito preso le colpe del disastro con cui i rosa hanno aperto il proprio campionato. Sottolineando al contempo che manca troppo poco alla chiusura della campagna trasferimenti e che uno o due innesti non cambierebbero certo il volto della squadra. Hamsik, Maggio e Cavani hanno battuto il portiere rosanero Ujkani, certificando una supremazia mai in discussione.

DEBACLE – Il Napoli ha dato l’impressione di essere uno squadrone: cinico, collaudato e già in palla dal punto di vista atletico. I padroni di casa, invece, o almeno molti degli interpreti vestiti di rosanero sono apparsi giù di tono sul piano fisico e caratteriale. Brienza (infortunatosi alla mezzora), Barreto e Miccoli probabilmente sono stati gli unici a salvarsi, tutti gli altri sono stati coinvolti nella debacle. La squadra di Sannino ha creato pochissimo e ha resistito per quasi un tempo, crollando nel recupero prima dell’intervallo. In campo si fa in fretta a capire il trend del match. Il Palermo, privo di Ilicic e Mantovani, fa fatica.

MICCOLI – La manovra è dominata dalla squadra di Mazzarri, con Maggio e Hamsik grandi protagonisti e un Cavani inizialmente sciupone: l’uruguayano al 18’ fa fuori Von Bergen, sembra concludere a botta sicura, ma poi Cetto sventa il pericolo. La serata è nera e i tifosi di casa lo capiscono anche quando si fa male Brienza, sostituito con Migliaccio, mediano dato da mesi in partenza, che nelle prossime ore potrebbe firmare per la Sampdoria o il Torino. Sono pochi gli scatti d’orgoglio dei rosa: uno arriva da Miccoli, con una sua punizione disinnescata da De Sanctis alla mezzora. Al 41’ Cavani colpisce la traversa su suggerimento di Hamsik. Uno spavento che anticipa il vantaggio.

RIPRESA – Poco prima del 48’ – l’arbitro Orsato ha concesso tre minuti di recupero – Maggio trova in area “Marekiaro” e lo slovacco non lascia scampo a Ujkani per l’1-0. La ripresa va anche peggio. Debutta Rios dopo una decina di minuti, subentrando a Donati (uno dei più evanescenti con Hernandez). Poco prima della metà del secondo tempo un episodio potrebbe ribaltare l’inerzia rosanero: Maggio atterra nettamente in area Cetto, che conclude comunque a rete. L’arbitro si consulta anche con il giudice di porta, gli uomini di Sannino protestano ma alla fine ottengono solo un corner, in virtù della deviazione di De Sanctis sul tiro di Cetto. Psicologicamente la squadra non si riprende più, mentre il Napoli continua a macinare gioco: verticalizza, tiene palla, trova i punti deboli degli avversari, che appaiono lenti e disorganizzati. Il Palermo cala inesorabilmente, mentre gli ospiti moltiplicano le energie e le emozioni dei propri sostenitori. A dieci minuti dalla fine Maggio corona una magnifica prestazione, approfittando di una dormita della difesa, e segnando il secondo gol.

IL BARBERA APPLAUDE CAVANI – A un paio di minuti dalla fine Cavani si fa perdonare l’errore del primo tempo e, di testa, sigla lo 0-3. La rete del Matador – che raramente fa cilecca nei panni dell’ex – è la chiusura del cerchio di un incontro con una sola formazione in campo, il Napoli, che ha asfaltato il Palermo. Miccoli e compagni a fine gara hanno incassato tanti fischi. Gli unici applausi del Barbera sono andati a Cavani, ex rimpianto che ogni volta che segna al Palermo non esulta.

SANNINO: TUTTA COLPA MIA – A fine gara Giuseppe Sannino oscilla fra delusione e mortificazione. «È stata la peggiore partita della mia carriera. Non abbiamo praticamente giocato, è un jolly perso nei confronti del pubblico che era venuto a vederci. Non siamo stati in grado di offrire uno spettacolo degno. Non posso dire che i miei ragazzi non abbiano corso, però hanno corso male e le responsabilità sono tutte mie. Non siamo entrati in campo con il piglio di una squadra operaia. Io non sono stato capace di dare anima e carattere alla squadra, ma tutti quanti dobbiamo fare autocritica. Questa partita ha sbriciolato il piatto che avevamo costruito in Coppa Italia, adesso dobbiamo raccogliere i cocci e provare a ripartire, Mi piacerebbe che fosse solo un brutto sogno, ma credo che non sia così».

Fonte: corrieredelmezzogiorno