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Palermo, pizzo a costruttore: tre condannati

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, mafia, pizzoIl gup Agostino Gristina ha condannato Tommaso lo Presti a 8 anni di carcere , Francesco Francofonti a 4 anni, Gianbattista Marino a 8 anni, tutti accusati di estorsione aggravata. A denunciare i tre imputati era stato un costruttore che per dieci anni ha pagato il pizzo. L’imprenditore si è rivolto alla polizia ad aprile  2011 e ha raccontato che la prima richiesta di pizzo venne fatta nel 2000 al cantiere di edilizia popolare in cortile Degli Orfani al Capo, dove il costruttore svolgeva lavori per 3 miliardi di vecchie lire.

In questo caso a procurare il contatto con i boss, secondo la sua versione, fu Domenico Lo Iacono, detto Mimmo panella o Mimmo truffa (processato separatamente), mentre a esigere la maxi tangente sarebbe stato Tommaso Lo Presti. Voleva il 2% dell’importo dei lavori, ovvero 60 milioni di vecchie lire, da saldare in due rate a Pasqua ed a Natale, solo così sarebbero cessati i continui furti. Dalla cifra iniziale si scese a 45 milioni, tutti pagati. Il cantiere è rimasto aperto fino al 2006 e l’imprenditore ha continuato a versare periodicamente nelle casse di Cosa nostra rate prima di 5 milioni di lire, poi con il cambio applicato dalla mafia, passate a 5 mila euro. Il costruttore ha realizzato poi altri tre cantieri nel centro storico, sempre pagando, secondo quanto da lui riferito, il pizzo, in via Matteo Bonello e in via Sedie Volanti per conto dello Iacp e in piazza Caracciolo alla Vucciria. Il risarcimento agli imprenditori e alla associazione Addiopizzo, parti civilli, sarà stabilito in sede civile.

Intercettazioni, Borsellino a Napolitano: “Schiaffo alla ricerca della verità”

2774393565.8.png«Mi sento stordita, come se fossi stata schiaffeggiata».Rita Borsellino, in un’intervista all’Ansa, usa parole schiette per dire, alla vigilia del ventennale della strage di via D’Amelio, che non condivide la decisione di Giorgio Napolitano di sollevare conflitto di attribuzione con la Procura di Palermo sull’uso delle sue telefonate casualmente intercettate.

Borsellino ucciso due volte. «Sono stata presa alla sprovvista – dice la sorella del giudice ucciso il 19 luglio del ’92 a Palermo, in via D’Amelio -. Senza la piena conoscenza su ciò che è accaduto vent’anni fa è come se Paolo venga ucciso due volte. La prima volta con la sua eliminazione fisica e la seconda volta con la sua soppressione morale. Lui, che aveva un senso molto alto delle istituzioni, aveva avuto la percezione di fatti molto gravi. Ricordo ancora cosa disse la sera del 25 giugno alla biblioteca comunale: sono testimone di fatti gravi e aspetto che qualcuno mi chieda di riferirli. Nessuno lo chiamò. Ebbe la sensazione di cominciare a morire da quel momento».
L’iniziativa di Napolitano. «Credo che un’iniziativa del genere – dice – non se l’aspettasse nessuno. Specie in questo momento. Siamo a un passaggio cruciale della storia del Paese: finalmente si stanno facendo sforzi enormi per capire ciò che è accaduto venti anni fa, e anche dopo. Nell’immaginario collettivo è diffusa l’impressione che la decisione del capo dello Stato si possa porre come un ostacolo alla ricerca della verità. Anche se questo non è certamente l’obiettivo del capo dello Stato, resta il fatto che si tratta di un gesto francamente inopportuno».

La decisione. «Non posso essere io a dire chi abbia torto o ragione – aggiunge -. Deciderà chi ha la competenza per farlo. Ma questa, mi spiace dirlo, non è una questione di procedure. Qui si pone una questione di sostanza. Non era il momento di sollevare il conflitto. Il ventennale delle stragi è un palcoscenico mediatico che ingigantisce ogni atto. L’opinione pubblica saprà certamente valutare le cose. Per quanto mi riguarda ne ho ricavato una brutta sensazione».

Presidio del ‘popolo delle agende rosse’ davanti al Tribunale di Palermo

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, mafia, paolo borsellinoUn centinaio di persone del ‘popolo delle agende rosse’, guidati da Salvatore Borsellino, stanno presidiando da questa mattina il Palazzo di Giustizia di Palermo per chiedere “verita’ e giustizia” sulla strage di via D’Amelio. Su alcuni manifesti si legge: ‘Stragi del ’92-’93. Io non voglio il silenzio’.

Altri manifesti sono invece a favore dei pm che stanno indagando sulla cosiddetta trattativa tra lo Stato e Cosa nostra, dopo la decisione del capo dello Stato di sollevare un conflitto di attribuzione in seguito alle telefonate intercettate tra lo stesso Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, quest’ultimo indagato per falsa testimonianza. Su un manifesto, con lo sfondo le fotografie dei pm Antonino di Matteo e Antonio Ingroia: ‘Difendiamo chi indaga sulla trattativa Stato-mafia

Palermo, Dell’Utri indagato per estorsione a Berlusconi

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, mafia, silvio berlusconi, Marcello Dell'Utri Il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri è iscritto nel registro degli indagati della Procura di Palermo per il reato ipotizzato di estorsione ai danni dell’ex premier Silvio Berlusconi.Lo riferiscono fonti giudiziarie. Berlusconi, a tal proposito, era stato convocato lunedì dalla procura palermitana come persona offesa ma ha opposto il legittimo impedimento non presentandosi all’appuntamento.

I pm di Palermo, riferiscono le fonti, vorrebbero verificare se Dell’Utri abbia estorto denaro a Berlusconi in cambio del silenzio su presunti rapporti tra l’ex premier ed esponenti di Cosa Nostra.

Lo stesso Dell’Utri, oggi presente in aula alla prima udienza del processo d’appello per concorso esterno in associazione mafiosa (dopo l’annullamento della condanna a 7 anni da parte della Cassazione che ha disposto il rinvio in appello), ha detto di “non sapere nulla e di aver appreso di questa ennesima notizia attraverso gli organi di stampa”.

“Pure l’accusa di estorsione. Adesso mi manca solo l’accusa di pedofilia e le abbiamo tutte. Certamente non ho ricattato nessuno, soprattutto il mio amico Silvio”, ha detto Dell’Utri.

 

Intercettazioni, Napolitano contro la procura Palermo

QUADRO NEWS.pngIl capo dello Stato Giorgio Napolitano si è appellato alla Corte Costituzionale sollevando il “conflitto di attribuzione” contro la procura di Palermo per le intercettazioni di sue conversazioni telefoniche.Lo si apprende da un comunicato del Quirinale nel quale si aggiunge che la decisione è stata presa per evitare che le intercettazioni realizzate su mandato della procura palermitano possano finire per costituire, dal punto di vista giuridico, un precedente.

“Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha oggi affidato all’avvocato generale dello Stato l’incarico di rappresentare la Presidenza della Repubblica nel giudizio per conflitto di attribuzione da sollevare dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo per le decisioni che questa ha assunto su intercettazioni di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato; decisioni che il Presidente ha considerato, anche se riferite a intercettazioni indirette, lesive di prerogative attribuitegli dalla Costituzione”, si legge nella nota.

Il Quirinale aggiunge che “alla determinazione di sollevare il confitto, il presidente Napolitano è pervenuto ritenendo ‘dovere del presidente della Repubblica’, secondo l’insegnamento di Luigi Einaudi, ‘evitare si pongano, nel suo silenzio o nella inammissibile sua ignoranza dell’occorso, precedenti, grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà che la Costituzione gli attribuisce'”.

Nelle settimane scorse, nell’ambito dell’inchiesta su una presunta trattativa fra lo Stato e la mafia agli inizi degli anni Novanta, sono stati pubblicati stralci di telefonate intercettate di Nicola Mancino, ministro dell’Interno dell’epoca, con il Quirinale e di interventi del Quirinale sul Csm circa le prerogative della procura palermitana.

Palermo non dimentica Borsellino: previsti eventi di mostre, musica e sport

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, mafia, paolo borsellinoMostre, dibattiti, musica e momenti di sport. A vent’anni dalla strage di via D’Amelio, in cui il tritolo di Cosa nostra spezzo’ le vite del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, societa’ civile, istituzioni e magistrati si mobilitano per non dimenticare una delle pagine piu’ buie della storia d’Italia. Ricchissimo il programma delle iniziative organizzate a Palermo, gia’ a partire da oggi pomeriggio.

La Questura di Palermo e la Fondazione ‘Progetto Legalita’, infatti, hanno scelto un quadrangolare di tennis per ricordare l’eccidio di via D’Amelio. Una tre giorni di sport fino a martedi’ prossimo per celebrare la vita in un anniversario tragico di morte. Il torneo vedra’ ‘sfidarsi’ sui campi del Circolo del tennis Palermo di viale del Fante rappresentanti delle forze di polizia (guardia di finanza, carabinieri e polizia) e magistrati.

Ogni giorno a partire dalle 17 si terranno due match, per un totale, a fine manifestazione, di 24 partite durante le quali ogni squadra affrontera’ tutte le altre. La kermesse si concludera’ il 17 luglio, con una cerimonia di premiazione e con altri due momenti: un ricordo delle vittime della strage di via D’Amelio da parte di autorita’ civili e militari e la consegna a un giornalista della targa ‘P.Giaccone’ edizione 2012.

 Sempre il 17 luglio, questa volta alla Polisportiva Cei di via Piersanti Mattarella, a Palermo, e’ in programma alle 20 una partita di calcetto tra le Agende Rosse e i magistrati. Saranno i valori dello sport a celebrare l’impegno antimafia anche a Bagheria, nel palermitano, dove al Palazzetto dello Sport ‘Carlo Alberto Dalla Chiesa’ la Nazionale Basket Magistrati affrontera’ una squadra dell’Universita’ di Palermo. La serata si svolgera’ il 18 luglio a partire dalle 18 su iniziativa della Provincia regionale di Palermo e del Coni in collaborazione con la Croce rossa italiana, l’Ateneo e l’Anm.

‘A vent’anni di distanza la memoria del sacrificio di Paolo Borsellino e della sua scorta – ha detto il presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti – va preservata e tramandata ai giovani e niente piu’ dello sport puo’ costituire il giusto veicolo per farlo.
In piu’, la serata acquista un ulteriore importante significato visto che l’incasso verra’ devoluto alle popolazioni colpite dagli eventi sismici in Emilia. Contribuiremo al recupero o alla realizzazione di un impianto sportivo che sara’ poi intitolato a Paolo Borsellino. Un modo – ha concluso – per unire idealmente Palermo con l’Emilia nel nome della legalita’ e della solidarieta”.

Un altro momento di sport e’ in programma il 19 luglio al campo comunale di Terrasini (Palermo), dove dalle 17 in poi si svolgera’ un quadrangolare di calcio. In campo le squadre della Sezione sportiva antimafia di Palermo, una rappresentanza della Procura di Marsala, l’ordine dei giornalisti di Sicilia e la Polizia municipale di Palermo. A premiare i vincitori saranno il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, ii colleghi di Bari e Napoli e al presidente di Confindustria Sicilia.

Ricco il programma di iniziative a Palermo anche per il 18 luglio. Si parte alle 9 con un presidio al Palazzo di giustizia, alle 15 in calendario la salita a Castello Utveggio, con partenza da via D’Amelio, mentre alle 20.30 presso la facolta’ di Giurisprudenza e’ prevista una conferenza sul tema ‘Trattative e depistaggi: quale Stato vuole la verita’ sulle stragi?’. A confrontarsi saranno, tra gli altri, il fratello del giudice Salvatore Borsellino e i magistrati antimafia Antonio Ingroia, Antonino Di Matteo, Roberto Scarpinato e Domenico Gozzo.

Il 19 luglio, invece, si confermano due appuntamenti ormai tradizionali. Innanzitutto un incontro, aperto al pubblico, organizzato dalla giunta distrettuale dell’Anm di Palermo in programma alle 11 presso l’Aula magna del Palazzo di giustizia, dal titolo: ‘Paolo Borsellino. Venti anni dopo’. Dopo i saluti dei vertici degli uffici giudiziari interverranno Rita e Salvatore Borsellino, fratelli del magistrato.

La figura umana e professionale di Paolo Borsellino sara’ ricordata da due colleghi a lui particolarmente vicini: Andrea Genna e Diego Cavaliero, entrambi sostituti procuratore nel periodo in cui Paolo Borsellino ricopriva il ruolo di procuratore della repubblica a Marsala. Concluderanno l’incontro, con le loro riflessioni, Gaetano Paci (presidente della Fondazione progetto legalita’ in memoria di Paolo Borsellino) ed il collega Rodolfo Sabelli presidente della giunta esecutiva centrale dell’Anm.

Alle 20.30, invece, da piazza Vittorio Veneto partira’ la tradizionale fiaccolata in memoria del giudice e dei suoi ‘angeli custodi’, che terminera’ in via D’Amelio, dove sara’ deposta una corona di fiori. All’iniziativa, promossa da Giovane Italia e Azione Universitaria, hanno gia’ aderito quaranta sigle, tra associazioni e movimenti politicamente trasversali, raggruppate nel ‘Forum XIX Luglio’. Prevista la partecipazione di giovani provenienti da tutta la Sicilia e dalle altre regioni d’Italia e di numerosi gonfaloni di enti locali siciliani.

Nel giorno del 20esimo anniversario della strage, dunque, protagonista sara’ soprattutto la societa’ civile. Gia’ dalle prime ore del mattino. Alle 8 in via D’Amelio, infatti, iniziera’ un presidio con momenti di animazione ludica e didattica e percorsi di legalita’ per bambini. Alle 15 sara’ la volta degli interventi dei magistrati (Antonino Di Matteo, Antonio Ingroia, Leonardo Guarnotta, Roberto Scarpinato, Vittorio Teresi, Luca Tescaroli, Giovanbattista Tona) e alle 16.58 dopo il minuto di silenzio Marilena Monti recitera’ “Giudice Paolo”. I ricordi dei familiari del giudice e degli agenti di scorta Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Fabio Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina scandiranno il tempo a partire dalle 17.15.

In via D’Amelio ci sara’ anche l’Orchestra sinfonica infantile “Falcone e Borsellino” della Fondazione “la Citta’ Invisibile”, diretta da Massimo Incarbone e Teresa Zammataro. I bambini, che provengono da Biancavilla, Adrano, Catania e Siracusa, eseguiranno l’inno nazionale a ridosso dell’ora in cui si verifico’ la terribile esplosione del 19 luglio del 1992 e un vero e proprio concerto di brani sinfonici di musica classica. Alle 21 sara’ invece la volta di Marco Travaglio e alle 22.30 di Daniele Silvestri.

Momenti di sport, dibattiti, cortei, ma anche musica e arte nel 20esimo anniversario dell’eccidio. L’assessorato al Turismo della Regione siciliana, infatti, ricordera’ il giudice e la sua scorta con un concerto di musica classica. Nello splendido scenario del Castello a mare giovedi’ prossimo si esibiranno l’Orchestra sinfonica siciliana, quella del Teatro Massimo di Palermo e quella del Vittorio Emanuele di Messina, il coro del Teatro Bellini di Catania. In scaletta musiche di Mozart e Mahler.

Infine una mostra dal titolo ‘Mai rassegnati! Da Portella a via D’Amelio: la Sicilia che si e’ ribellata alla mafia’ e una rassegna di cinque pie’ce teatrali curate dalla Biblioteca dell’Assemblea regionale siciliana. L’esposizione, che sara’ inaugurata il prossimo 18 luglio e rimarra’ visitabile fino al 31 ottobre, racconta gli ultimi 65 anni di lotta a Cosa nostra attraverso un punto di vista inedito. Infatti, 82 pagine di quotidiani locali e nazionali ripercorranno storie di riscatto, per dar voce al contrasto alla criminalita’ organizzata di madri, figli, imprenditori, studenti e sindacalisti che non si sono piegati alla violenza mafiosa.

L’esposizione sara’ allestita nel cortile Maqueda di Palazzo reale con il contributo della Fondazione Buttitta e con la collaborazione scientifica dei cronisti di ‘nera’ e giudiziaria Riccardo Arena, Enrico Bellavia, Rino Cascio Salvo Palazzolo e Leone Zingales. La rassegna teatrale, che comprende cinque spettacoli, sara’ aperta sempre il 18 luglio alle 21 nel cortile Maqueda di Palazzo Reale, con ‘Questa terra sara’ bellissima’ di Felice Cavallaro. Il 25 luglio alle 21.30 sara’ la volta di ‘Orazione per Falcone e Borsellino nel giorno di San Rocco’ di Salvo Licata. Il calendario proseguira’ il 15 settembre alle 21 con ‘FalconeBorsellino’ di Giuseppe Celesia e Alberto Puglisi; il 21 settembre, alla stessa ora, con ‘Madrigalia Sud’ di Mario Modestini per concludersi il 28 settembre alle 21 con ‘Portella della Ginestra’ di Ignazio Buttita. (siciliainformazioni.com)

Mafia: Palermo, 40 associazioni aderiscono a fiaccolata per Borsellino

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare,  mafia, paolo borsellinoCrescono le adesioni alla fiaccolata del 19 luglio a Palermo in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta, nel ventesimo anniversario della strage di via D’Amelio, promossa da Giovane Italia e Azione Universitaria. Quaranta sigle, tra associazioni e movimenti, raggruppate nel “Forum XIX Luglio” hanno aderito al corteo che partira’ da piazza Vittorio Veneto (Statua della Liberta’) giovedi’ prossimo alle 20.30 e terminera’ in via D’Amelio, dove verra’ deposta una corona di fiori.

Tra le tante adesioni alla manifestazione c’e’ la Federazione dei Giovani Socialisti, l’associazione MafiaContro, il sindacato Ugl, il Movimento dei Forconi, i movimenti giovanili dell’Udc, di Grande Sud e di Noi Sud e diverse associazioni universitarie. Prevista anche la partecipazione di giovani provenienti da tutta la Sicilia e dalle altre regioni d’Italia.

“Quando sedici anni fa – dichiara Mauro La Mantia, presidente regionale siciliano di Giovane Italia – organizzammo per la prima volta la fiaccolata per Borsellino non avremmo mai immaginato che nel tempo potesse diventare la piu’ partecipata manifestazione antimafia in Sicilia. Quella del 19 luglio e’ un’iniziativa che nasce dai movimenti giovanili di destra, legati alla tradizione del Fuan cui aderi’ Paolo Borsellino da universitario, ma al tempo stesso aperta ad altre sigle ed alla societa’ intera. La fiaccolata – conclude – e’ ormai una manifestazione trasversale che unisce realta’ diverse nel nome di Borsellino, eroe di tutti, eroe nazionale”. (Adnkronos) 

Mafia, a Palermo maxi sequestro di beni a clan “Noce”

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, mafiaBeni per un valore di oltre 210 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Palermo a un imprenditore palermitano di 59 anni gia’ indagato, tra il 2008 ed il 2009, per associazione mafiosa e impiego di denaro di provenienza illecita (aggravato dal favoreggiamento mafioso) e condannato nel 2007 per favoreggiamento, anche per le…

sue molteplici e radicate relazioni con l’organizzazione mafiosa (in particolare, con le famiglie della ”Noce”, di Torretta e di Carini).

A carico dell’imprenditore, vi sono le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Calogero Ganci, il quale lo ha definito come persona ”vicina” alla famiglia mafiosa del quartiere palermitano della Noce, avendo posto a disposizione di questa le proprie attivita’ imprenditoriali, nel 1995, per il reimpiego di oltre 300 milioni delle vecchie lire di provenienza illecita.

Tra i beni sequestrati dal Gico della Finanza, ci sono sei societa’ operanti nel settore della grande distribuzione di detersivi e prodotti per la casa tra Palermo e Carini, 6 terreni tra Palermo e Partinico, 36 fabbricati di diversa tipologia tra Palermo, Partinico, Trappeto e San Vito Lo Capo (Trapani), due auto, una Mercedes e un’Audi, e disponibilita’ finanziarie per circa 7 milioni di euro. (ASCA)

Mafia: Palermo, oggi sentenza processo appello Cuffaro

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, mafia, politica, salvatore cuffaroNuovo giorno del giudizio per Salvatore Cuffaro, l’ex Presidente della regione siciliana che sta gia’ scontando una condanna a sette anni di carcere per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. Oggi, dopo le repliche di accusa e difesa, i giudici della Corte d’appello di Palermo andranno in Camera di consiglio per emettere la sentenza nell’ambito del processo che vede Vuffaro alla sbarra per concorso esterno in associazione mafiosa. Al termine della requisitoria il pg Luigi Patronaggio ha chiesto per Cuffaro la condanna a tredici anni di carcere.

In primo grado, Cuffaro era stato prosciolto perche’ i giudici avevano pronunciato il ‘ne bis in idem’, la formula che il codice prevede quando si ritiene che l’imputato sia gia’ stato processato per gli stessi fatti. Cuffaro e’ in carcere da quasi un anno e mezzo per scontare la condanna a sette anni di carcere per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione di notizie riservate, nell’ambito del processo alle ‘talpe’ in Procura.

“Il tradimento di quest’uomo nei confronti dello Stato e’ inaudito. Abbiamo cercato di dimostrare che l’apporto di Cuffaro a Cosa nostra e’ un apporto volontario e consapevole, perche’ Cuffaro non e’ uno sprovveduto perche’ il ‘Toto’ vasa vasa’ che bacia questi uomini, bacia degli assassini e su questo non possiamo tornare indietro, non ci sono dubbi. Perche’ Cuffaro ha fornito notizie fondamentali per la sopravvivenza di Cosa nostra, per evitare la cattura di Provenzano e di Messina Denaro, per permettere a Cosa nostra di riorganizzarsi”, ha detto Patronaggio nella requisitoria. (Adnkronos)

Mafia: Cancellieri inaugura a Palermo nuovi uffici ‘Sezione criminalita’

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare,Alla presenza del ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, e del capo della polizia, Antonio Manganelli, sono stati inaugurati stamane a Palermo i nuovi uffici della ”Sezione criminalita’ organizzata” della Squadra mobile. La sede e’ stata realizzata nel complesso dell’ex monastero di Santa Elisabetta, fondato nella seconda meta’ del XVI secolo, anche con il finanziamento di Regione e Confindustria Sicilia. Nei nuovi locali e’ prevista un’area dedicata agli imprenditori che vogliono denunciare il ‘pizzo’. (ASCA)