Salute

Alga tossica, cartelli di divieto balneazione a Vergine Maria e Arenella

QUADRO NEWS.pngCartelli sul pericolo alga tossica compaiono a Vergine Maria e all’Arenella. Si tratta di una disposizione del Comune per avvertire i frequentatori della zona del possibile spiacevole «incontro». Nell’area, tra l’altro già sottoposta a divieto di balneazione, l’Arpa ha rilevato infatti…

concentrazioni di Ostreopsis ovata superiori ai limiti considerati tollerabili. Da qui la decisione assunta dall’ assessore alla Sanità Marianna Caronia: «Toglieremo i cartelli solo quando l’emergenza sarà rientrata».

(Corriere del Mezzogiorno)

Estate, come difendersi dalle punture

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, meduse, insetti, puntureÈ tempo di vacanza, di ore e ore passate all’aperto in campagna, al mare, in montagna o ai laghi. È il bello della “bella” stagione che, tuttavia, ha il suo lato negativo.
Questo retro della medaglia ha diversi nomi: zanzare, meduse, vespe e calabroni, zecche, vipere e compagnia bella. Per fare chiarezza, sfatare alcune…

credenze e fornire gli strumenti per affrontare le diverse situazioni, il Moige, movimento genitori, e il Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano, hanno redatto un vademecum per passare un’estate al riparo da punture e morsi.

Di seguito i consigli utili:
ZANZARE
In caso di punture di zanzare, dopo la disinfezione locale, è preferibile ricorrere all’uso di ghiaccio o di una pomata antistaminica, previo consiglio del medico. Evitare in ogni caso di grattare la zona colpita, anche se prude intensamente. A scopo preventivo e per tenerle lontane sono utili i repellenti o assumere vitamina B – sotto consiglio medico.

API, VESPE E CALABRONI
In caso di punture di api, vespe e calabroni, è necessario asportare il pungiglione – se ancora presente – accertandosi che non rimangano residui. Applicare localmente del ghiaccio che aiuta a lenire il dolore e diminuisce l’infiammazione. Se ci si trova davanti a un alveare, mai disturbare gli insetti che per reazione potrebbero assalire e causare numerose, e pericolose, punture.

PESCI
Per i pesci quali tracina, pesce ragno e scorfano è necessario porre molta attenzione alla tossina che il pesce inocula attraverso le proprie spine dorsali. In questi casi è necessario immergere la zona colpita in acqua calda e tenercela per almeno 1 ora, o il più a lungo possibile. In mancanza di acqua calda, è possibile utilizzare la sabbia calda.
Disinfettare e asportare le eventuali spine ancora presenti. Questo è un caso in cui è bene evitare l’uso di ghiaccio, sostanze refrigeranti o ammoniaca.

RAGNI
In caso di contatto con la malmignatta – noto per essere il più pericoloso ragno presente nel nostro Paese, soprattutto nel Centro – Sud Italia e nelle isole – predilige le zone di campagna disabitate o incolte, o stare sotto sassi. Ma lo si può trovare anche in box e cantine. Se si è stati punti occorre lavare bene la zona colpita e disinfettare. Poi è necessario rivolgersi immediatamente a un Pronto Soccorso nel caso compaiono sintomi come tremori, vertigini, contrazioni muscolari.
Gli scorpioni sono meno pericolosi. In particolare quelli italiani, che sono innocui. Il pericolo diventa invece reale con quelli africani: recandosi lì è bene fare molta attenzione perché quel tipo di scorpioni sono velenosi e il morso può essere fatale.

MEDUSE
Se si è venuti a contatto di meduse, il consiglio è di non perdere la calma; rimanere in acqua il più possibile poi, con la mano a piatto, cercare di allontanare le vescicole che contengono le sostanze urticanti. Dopo di che applicare del ghiaccio o pomate a base di cloruro di alluminio. Evitare di sciacquare con acqua dolce e, soprattutto, mai utilizzare l’ammoniaca sulla zona colpita: cosa che, purtroppo invece avviene comunemente.

VIPERE
Se per accidenti si è morsi da una vipera, il rischio è proporzionato al tipo di morsicatura. La vipera è l’unico serpente velenoso presente in Italia ed è essa che decide se inoculare il veleno o meno. In caso di morsicatura è, prima di tutto, indispensabile non farsi prendere dal panico, tranquillizzare l’infortunato, immobilizzare l’arto come se fosse fratturato – per esempio steccandolo – e recarsi in ospedale. Attenzione: mai incidere, succhiare il punto di inoculo, applicare ghiaccio, assumere alcolici, somministrare medicinali prima di essersi recati in ospedale.

ZECCHE
Le zecche vivono tra l’erba, nei cespugli e, spesso, anche sulla pelle degli animali domestici. Quando si attaccano, anche all’uomo, asportarle risulta difficile. Evitate assolutamente di strapparle e, se ve ne ritrovate una attaccata a voi, è bene rivolgersi al medico.

ANIMALI DOMESTICI
Se si viene morsi da un cane, il pericolo è di venire contagiati da virus e batteri inoculati attraverso la saliva. In questi casi è bene perciò lavare abbondantemente la ferita con acqua e disinfettare con acqua ossigenata. Spesso è meglio evitare di infastidire l’animale e non avvicinare il viso o mettere le mani nella sua bocca.
Le stesse precauzioni vanno prese con i gatti. Questi animali non amano essere infastiditi ed essere guardati negli occhi. Anziché tramite il morso, gli stessi batteri e virus possono essere trasmessi per mezzo di un eventuale graffio.

Infine – come sottolinea il Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda – è sempre molto importante, qualora si presentino sintomi inconsueti o particolarmente gravi come ripetuti episodi di vomito e diarrea, dolori addominali, perdita di coscienza, difficoltà respiratorie ecc., non improvvisare rimedi fai da te, sentiti chissà dove o frutto di credenze popolari. È invece importante rivolgersi immediatamente alle strutture competenti o agli esperti del Centro Antiveleni che è possibile contattare ogni giorno dell’anno 24 ore su 24 al numero di telefono 02 66.10.10.29. (La Stampa)

Beve 16 litri d’acqua al giorno, rischia di morire

QUADRO NEWS.pngIn inglese esiste già un termine per definirli: ‘aquaholic’, cioè le persone che non possono evitare di bere. Ma non alcolici, bensì semplice acqua, a litri. Come la giornalista britannica Nigella Lawson, che ha confessato di essere dipendente dall’acqua. E non è la sola. Sul ‘Daily Mail’ viene pubblicata martedì, infatti, un’intervista alla Pr 25enne di Londra Joanne Jarvis, che ingurgita ogni…

giorno almeno sei litri di acqua. Ed è addirittura arrivata a superare i 16 litri, mettendo a rischio la sua stessa vita.

MASSIMO DUE LITRI AL GIORNO – L’Organizzazione mondiale della sanità e la British Dietetic Association raccomandano che una persona adulta con un peso di 60 chilogrammi assuma un litro e mezzo, due di acqua ogni giorno per ridurre il rischio di infezioni urinarie, calcoli renali e tumori della vescica. «Ma io non bevo acqua perché mi fa bene – confessa Joanne – bensì perché mi piace. E pensavo che fosse l’ultimo modo al mondo per nuocere alla mia salute. Lo faccio da quando sono piccola e ho perso il conto di quante volte i miei genitori mi hanno portato dal medico perché pensavano fossi diabetica: la sete è uno dei sintomi principali di questa malattia. Ma niente, sono sana». Joanne è stata anche ricoverata in ospedale per aver bevuto oltre 16 bottiglie d’acqua in un giorno, stimolata dall’attività fisica. Non è il primo caso di «intossicazione da acqua» o iponatremia: nel 2007 un atleta che ha partecipato alla maratona di Londra ha avuto complicanze cerebrali causate da eccessiva assunzione di acqua ed è morto. (Adnkronos Salute)

Vino falso, glucosio al posto dell’uva. 11 arresti: venduti 285mila ettolitri

QUADRO NEWS.pngLa guardia di finanza di Palermo ha eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere fra Napoli, Palermo, Catania, Trapani, Caltanissetta, nei confronti di persone accusate di aver fatto parte di una associazione per delinquere. La banda, dal 2005 al 2007, avrebbe commercializzato a…

prezzi concorrenziali «285 mila ettolitri di vino prodotto non con uve ma con altri prodotti, come il glucosio, spacciandolo come vino di pregio, traendo in inganno i consumatori e con grave danno per gli operatori del settore».

Le indagini sono partite dal sequestro, nel porto di Palermo, di una cisterna piena di glucosio destinata a una ditta «fantasma», ma in realtà diretta alle aziende responsabili della frode. Il liquido «sucrosweet», viene utilizzato di solito nell’industria alimentare. Nell’ambito della stessa indagine, è stata accertata inoltre l’indebita percezione di aiuti comunitari per 600 mila euro. La frode in commercio e la truffa all’Unione Europea sono i reati contestati agli indagati.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, culminata nell’operazione «Non solo vino», è durata circa tre anni: il vino, spacciato per prodotto di pregio, non era nocivo, ma di bassissima qualità. Il materiale sequestrato a Palermo proveniva da Napoli ed era destinato ad una società del Marsalese. Le indagini hanno accertato che la società era inesistente e che il prodotto era in realtà destinato ad una cantina vinicola di Mazzarrone, in provincia di Catania, che ha prodotto ingenti quantitativi di «pseudo vino» ricavato con tecniche di sofisticazione e l’utilizzo di glucosio, vinacce ed acqua che, una volta imbottigliato, è stato immesso in commercio a prezzi concorrenziali sul mercato locale e straniero con l’ulteriore intento di ottenere ingenti contributi comunitari quali aiuti alla produzione.

La frode è stata resa possibile grazie ad un sistema messo in atto da una società per azioni napoletana di rilevanti dimensioni produttrice di glucosio tipo «sucrosweet» che tra il 2005 e il 2007 ha inviato 8.717 tonnellate di questo prodotto a diversi operatori del settore vinicolo delle province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta e Catania. (Corriere del Mezzogiorno)

In vendita primo pomodoro con triplo antiossidante

QUADRO NEWS.pngIl risultato sono una superpolpa e una superpassata di pomodoro con il piu’ elevato contenuto di licopene, ma anche caratterizzati da qualita’ organolettiche uniche, che possono essere acquistate sul mercato per la prima volta in Italia dove sono in vendita con il marchio Pomi’ L+.
Si tratta dell’unico pezzo di Parmalat salvato dalla…

  conquista straniera grazie all’acquisizione realizzata dagli agricoltori associati alle cooperative del CIO e del Consorzio Casalasco del Pomodoro per valorizzare la produzione italiana dal campo alla tavola.

A 150 anni dall’Unita’ d’Italia si tratta di una vera rivoluzione per il prodotto piu’ rappresentativo dell’identita’ nazionale e componente di base della dieta mediterranea, che ha garantito record di longevita’ agli italiani. “E’ possibile fare ricerca con risultati concreti che rispondono a reali esigenze dei produttori e dei consumatori senza ricorrere a metodi innaturali come la manipolazione genetica”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “e’ piu’ facile il trasferimento delle innovazioni dal campo alla tavola quando e’ piu’ diretto il rapporto tra produttori e consumatori come nel progetto della Coldiretti per ‘la filiera agricola tutta italiana’ che punta ad offrire prodotti al cento per cento italiani firmati dagli stessi agricoltori”.
“CIO ha aderito sin dall’inizio ad “Una filiera agricola tutta italiana” perche’ questo progetto di Coldiretti rappresenta non solo il nostro modo di fare filiera ma anche l’obiettivo principale del nostro essere cooperativa”, ha affermato Marco Crotti, Presidente del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (CIO. “Il superpomodoro e’ caratterizzato da un contenuto triplo di licopene che un prodotto del tipo alfa-carotene, che esercita un’azione preventiva nell’insorgenza dei tumori della prostata nel maschio e degli annessi nella femmina”, ha affermato il prof. Giorgio Calabrese docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Universita’ Cattolica nel sottolineare che “la maggiore temperatura ne favorisce il maggior contenuto e il migliore assorbimento a livello intestinale”.

Per quasi la meta’ degli italiani (45%) la pasta al sugo di pomodoro e’ il simbolo culinario dell’Unita’ d’Italia che accomuna gli italiani a tavola del sud, del centro e del nord e batte, anche se di poco, la pizza che – sottolinea la Coldiretti – raggiunge il 39 per cento delle preferenze mentre percentuali residuali riguardano altri cibi che si sono affermati nella tradizione culinaria Made in Italy come il gelato, la bruschetta con l’olio extravergine d’oliva. (AGI)

Alga tossica: rientra l’allarme. Sindaci e gestori lidi: “Tornate in spiaggia”

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, isola delle femmine, capaci, alga tossicaÈ rientrato l’allarme alga tossica nel litorale di Capaci e Isola delle Femmine. Così i cartelli che soltanto qualche giorno fa avvisavano i bagnanti del pericolo di intossicazione, sono stati rimossi. A parlare chiaro sono i prelievi effettuati dall’Arpa alla fine della scorsa settimana: i valori di concentrazione dell’Ostreopsis ovata sono di gran lunga inferiori ai…

 limiti di guardia. Nonostante queste rassicurazioni, però, la psicosi dei vacanzieri che ancora nell’ultimo fine settimana hanno disertato le spiagge di Capaci e Isola, fatica a rientrare. E i gestori dei lidi lanciano un appello.

“Fra sabato e domenica – dice Michele Longo, titolare dello storico lido Tropical sul lungomare di Capaci – abbiamo avuto un calo delle presenze del sessanta per cento e altri turisti che hanno prenotato alcuni servizi da noi ci hanno contattato per avere notizie sulla situazione dell’alga tossica. Stiamo facendo davvero una grande fatica a rassicurare tutti. Qui abbiamo un mare e una spiaggia puliti e splendidi. Non c’è alcun allarme alga tossica. Abbiamo i dati che dimostrano che non c’è motivo di preoccuparsi”.

Deserto anche sulla spiaggia di Isola delle Femmine, dove, per incoraggiare i bagnanti, nel fine settimana, il sindaco Gaspare Portobello e la giunta comunale, hanno trascorso alcune ore a mare. “È giusto stare in guardia per il bene di tutti – dice Portobello – ma adesso non c’è alcun motivo di avere paura di eventuali intossicazioni per via dell’alga tossica. Continueremo a monitorare la situazione, ma intanto invitiamo tutti a godere dello splendido mare del nostro litorale”.

Le stesse parole arrivano dal sindaco di Capaci che venerdì scorso ha inoltrato una circolare a tutti i gestori dei lidi per comunicare i dati aggiornati dell’Arpa e invitare a pulire la battigia, appunto per impedire l’accumulo di alghe e altro materiale organico che possa inficiare in qualche modo l’aria che respirano i bagnanti. “Siamo ben al di sotto dei limiti – dice Benedetto Salvino, sindaco di Capaci – le analisi effettuate dall’Arpa sul nostro litorale hanno dimostrato che l’allarme è rientrato. Adesso ci auguriamo che i bagnanti tornino ad affollare le spiagge”.

Il lavoro dell’Arpa comunque continua su tutto il litorale. Fino a ieri un altro campione è stato prelevato della zona di Vergine Maria, dove un paio di settimane fa decine di bagnanti sono stati intossicati dall’alga. “La situazione è sotto controllo – dicono dall’Arpa – certo le elevate temperature favoriscono il proliferare dell’alga e il vento causa l’effetto aerosol che colpisce i bagnanti, in questi giorni, però, non sono stati registrati nuovi casi”. (Repubblica Palermo)

Caldo: volano i consumi di frutta. La mangiano in 20 mln

QUADRO NEWS.png”Con l’arrivo del grande caldo volano i consumi di frutta e verdura nelle citta’ e nei luoghi di villeggiatura dopo che si era registrato un calo del 9 per cento nella prima trimestre dell’anno”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che ”si stima che siano oltre 20 milioni gli italiani che si difendono dal caldo…

mangiando sempre frutta fresca sia a pranzo che a cena mentre sono solo un milione quelli che non la mangiano mai durante il giorno nonostante le alte temperature”.

In molti, sottolinea l’organizzazione agricola, ”hanno seguito le indicazioni del Ministero della Salute che per combattere le ondate di calore suggerisce di mangiare molta frutta fresca che contiene fino al 90 per cento di acqua. Il miglior modo per combattere il caldo e l’eccessiva sudorazione e’ quello di mangiare cibi rinfrescanti, ricchi di vitamine e sali minerali indispensabili per non affaticare troppo l’organismo come la frutta e verdura di stagione che aiuta a sconfiggere l’afa di questi giorni e assicura un pieno di salute”.

”A favorire gli acquisti e’ anche – conclude la Coldiretti – l’apertura straordinaria dei mercati degli agricoltori per consentire l’acquisto di frutta e verdura di stagione di qualita’ al giusto prezzo per aiutare a fronteggiare il rischio di colpi di calore soprattutto per gli anziani”. (ASCA)

Latte, un cocktail di prodotti chimici

QUADRO NEWS.pngIn un bicchiere di latte tracce diffuse di farmaci secondo un nuovo studio di un team di ricercatori di Spagna e Marocco. Il latte fa bene, il latte è un alimento sano, sostengono molti nutrizionisti. E, difatti, il latte di per sé può in effetti esserlo. Ma cosa può contenere un bicchiere di latte oltre ai suoi noti componenti? Secondo lo scienziato…

spagnolo dell’Università di Jaen, Evaristo Ballesteros, in un bicchiere di latte c’è un vero e proprio cocktail di prodotti chimici – per lo più farmaci come antibiotici, antidolorifici… per un totale di circa 20 sostanze “estranee”.
Per scoprire se e quante sostanze, in più, fossero contenute nel latte, i ricercatori si sono avvalsi di un test altamente sofisticato e sensibile. Con questo metodo hanno analizzato 20 campioni di latte vaccino (ossia di mucca), latte di capra e latte materno. I risultati hanno mostrato che nessun tipo di latte era esente dalla presenza di sostanze estranee. Quello che tuttavia presentava maggiori quantità era proprio il latte vaccino. Anche se la misura di sostanze chimiche presenti era molto bassa, i ricercatori sottolineano che ormai le sostanze chimiche artificiali sono presenti in tutta la catena alimentare; da qui il motivo per cui sono state trovate anche nel latte materno.
Queste sostanze, che i ricercatori ritengono essere in presenza irrilevante per avere effetti sulla salute di chi beve latte, denunciano tuttavia l’abitudine ormai diffusa di trattare gli animali con farmaci che poi sono trasmessi al latte. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul “Journal of Agricultural and Food Chemistry” e mostrano come nel latte vaccino fosse più marcata la presenza di farmaci antinfiammatori e antidolorifici contenenti acido niflumico, acido mefenamico e ketoprofene, ma anche una forma di estrogeni quali l’ormone 17 beta-estradiolo. Quest’ultimo, in particolare, è stato rilevato in tre milionesimi di grammo per ogni chilo di latte; la più alta dose di acido niflumico rilevata è stata meno di un milionesimo di grammo per chilo di latte.
Questo tipo di test, sottolineano gli scienziati, potrebbe essere utile nel rilevare la presenza di sostanze estranee anche in altri tipi di alimenti. «Riteniamo che la metodologia contribuirà a fornire un modo più efficace per determinare la presenza di questi tipi di contaminanti nel latte o altri prodotti [alimentari]. I laboratori di controllo qualità del cibo potrebbero utilizzare questo strumento per rilevare i farmaci prima che entrino nella catena alimentare. Ciò contribuirebbe a sensibilizzare i consumatori e dare loro la consapevolezza che il cibo è… innocuo, puro, genuino, benefico per la salute e privi di residui tossici», ha concluso Ballesteros. (La Stampa)
 

Dire addio alle bruciature solari con un antibiotico

palermo,turismo,news,notizie,sicilia,estate,mare, salute, sole, bruciaturaIl bello della stagione estiva è potersi crogiolare al sole senza pensieri, rilassandosi e acquistando la famosa tintarella. L’unico problema è che durante la prima esposizione non si rischia tanto di acquisire un color bronzeo, quanto un color aragosta che tanto bene non fa, soprattutto perché…

la melanina contenuta nella pelle abbronzata funge anche da protezione per i raggi ultravioletti.

Che fare dunque in caso di scottatura? I ricercatori del King’s College di Londra propongono l’inibizione di una proteina, chiamata CXCL5. Secondo gli studi effettuati infatti pare che il dolore da bruciatura sia dovuto proprio alla presenza di questa proteina in quantità abnormi, come individuato anche dai test effettuati su topi da laboratorio. Iniettando quindi un antibiotico contro questa proteina, sarò possibile avere uno splendido colorito porpora senza sentire alcun dolore.

Forse iniettarsi un antibiotico per le scottature è davvero un po’ troppo: ma spalmarsi un po’ di crema solare a protezione totale no, eh? (Tiscali)

Le 12 regole per difendersi dal gran caldo

quadro news.pngLe ondate di caldo, o calore, sono una realtà che ritornano puntuali praticamente ogni anno e, come ogni anno, è bene poterle affrontare nel migliore dei modi per non dover incorre in problemi di salute, anche seri. I soggetti più a rischio, si sa, sono i bambini e gli anziani, e a loro deve essere pretata la massima attenzione…

Per trovarsi preparati alla situazione, il Ministero della Salute offre una serie di 12 consigli validi per tutti. Vediamoli, di seguito, uno per uno.
1. Non di uscire di casa nelle ore più calde (dalle 11,00 alle 18,00);

2. Bere almeno due litri d’acqua al giorno, anche se non se ne avverte il bisogno. Fatto salvo diversa prescrizione medica;

3. Consumare pasti leggeri e frazionarli durante l’arco della giornata. In particolare, mangiare quotidianamente frutta e verdura fresche. Fare attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili;

4. Evitare di bere alcolici e limitare l’uso di bevande contenenti caffeina;

5. Limitare l’attività fisica intensa, in particolare nelle ore più calde;

6. Indossare indumenti leggeri in fibra naturale, non aderenti e di colore chiaro. Proteggere la testa dal sole diretto con un cappello e gli occhi con occhiali da sole;

7. Durante le ore del giorno schermare le finestre esposte al sole diretto mediante tende, persiane o veneziane;

8. Mantenere chiuse le finestre durante il giorno e aprirle di sera quando l’aria esterna è più fresca;

9. Se necessario, abbassare la temperatura corporea con bagni e docce evitando tuttavia di utilizzare acqua troppo fredda e di bagnarsi subito dopo il rientro da ambienti molto caldi. Queste azioni possono essere potenzialmente pericolose per la salute;

10. Se necessario, rinfrescare gli ambienti in cui si soggiorna con ventilatori o condizionatori, seguendo alcune regole: non posizionare il ventilatore troppo vicino alla persona e non utilizzarlo in caso di temperature superiori ai 32° C e, in ogni caso, bere molta acqua per evitare il rischio di disidratazione. Se si usano i climatizzatori evitare di regolare la temperatura interna a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna. La temperatura dell’ambiente domestico per il benessere fisiologico è di 24-26° C. quando s’indossino abiti leggeri e non si fa attività fisica intensa. Non accendere il forno e altri elettrodomestici quali scaldabagno, lavatrice ecc. in concomitanza del climatizzatore, per evitare consumi energetici eccessivi

11. In auto, usare tendine parasole. Se si dovesse entrare in una vettura rimasta a lungo sotto il sole, per prima cosa aprire gli sportelli per ventilare l’abitacolo e poi iniziare il viaggio con i finestrini aperti o il condizionatore acceso per abbassare la temperatura interna. Evitare di lasciare anche per poco tempo persone o animali nell’auto chiusa in sosta, perché la temperatura all’interno dell’abitacolo si innalza rapidamente anche se la temperatura esterna non è particolarmente elevata e può causare anche un colpo di calore, specialmente nei bambini piccoli;

12. Prestare particolare attenzione alla corretta conservazione domestica dei farmaci. Leggere attentamente le modalità di conservazione riportate sulle confezioni. Conservarli lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta. Durante la stagione estiva riporre in frigo i farmaci che prevedono una temperatura di conservazione non superiore ai 25 – 30° C. Ricordare che luce, aria, umidità e sbalzi di temperatura possono deteriorare il prodotto prima del previsto. In caso di dubbio, consultare sempre il proprio farmacista.

I consigli si concludono con l’invito a seguire con attenzione i soggetti più a rischio e vulnerabili. In caso di bisogno consultare gli operatori sanitari, il proprio medico o, in emergenza, chiamare il 118. (La Stampa)